Il dibattito sulle scorie nucleari in Italia si riaccende con
vigore, e la Sardegna è tra le protagoniste involontarie di questa
discussione. Il rischio che l’isola possa diventare sede di uno dei
depositi nazionali di rifiuti radioattivi è più vivo che mai,
alimentato dalle recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente
Gilberto
Pichetto Fratin. Durante un recente
intervento, il ministro ha annunciato l’intenzione del Governo di
creare tre depositi nazionali per lo stoccaggio delle scorie
nucleari, uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. Un piano che
coinvolge direttamente sei regioni italiane, tra cui la Sardegna,
assieme a Piemonte, Lazio, Sicilia, Basilicata e Puglia.
L’inclusione dell’isola tra le regioni papabili ha suscitato
preoccupazione e contrarietà tra i cittadini e le istituzioni, che
temono le conseguenze ambientali e sanitarie di una scelta simile.
Pichetto Fratin ha cercato di rassicurare la popolazione spiegando
che il processo decisionale è ancora in corso. Attualmente, sono 51
i siti individuati dal Governo come possibili aree idonee per
ospitare questi depositi. Su
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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