Ardauli

Una scelta di solidarietà della sindaca Tina Fadda

Bandiere a mezz’asta davanti al Municipio di Ardauli durante i funerali di Giulia Cecchettin, la giovane veneta uccisa dall’ex fidanzato.

“Ho fatto mettere le bandiere a mezz’asta per dare un segnale di vicinanza a Giulia e a tutte le donne morte per femminicidio da parte della nostra comunità”, ha spiegato la sindaca del piccolo centro del Barigadu, Tina Fadda.

Un modo per unirsi, anche da lontano, alle oltre 8mila persone raccolte fuori dalla basilica di Santa Giustina a Padova, per dare l’ultimo saluto alla giovane, la cui morte violenta ha scosso profondamente l’intero paese. Giulia Cecchettin è la  vittima di femminicidio numero 105 nel 2023 e purtroppo non l’ultima.

“La sua morte sia il punto di svolta contro la violenza sulle donne”, ha detto il padre della giovane, Gino Cecchettin, prima che il feretro bianco con sopra le rose dello stesso colore uscisse dalla basilica, accompagnato dai familiari, dai sacerdoti e dalle autorità: tutti con un fiocco rosso appuntato sui vestiti, simbolo della lotta alla violenza di genere.

Un lungo applauso commosso, campanelli e urla hanno accolto il passaggio della salma per creare il “rumore” chiesto dalla sorella di Giulia Checchettin nei momenti immediatamente successivi al ritrovo del suo corpo senza vita. Rumore contro la quiete, che significa assenza di turbamento e immobilità.

Martedì, 5 dicembre 2023

Fonte: Link Oristano


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