(Adnkronos) - "Vi terremo idratati". Così si leggeva nell'invito mandato sulle chat di whatsapp alla festa di laurea di venerdì sera nella villa di Bagheria, Palermo, in cui è morta Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni trovata senza vita nella piccola piscina. Eppure i carabinieri di Bagheria, avvertiti intorno alle 4.10, al loro arrivo non hanno trovato neppure una bottiglia di alcol. Tutta l'area attorno alla piscina era stata ripulita, le bevande fatte sparire e nei sacchi di plastica c'erano solo delle bottigliette di acqua, vuote. Gli organizzatori del party avevano affittato soltanto lo spazio esterno della villa, un piccolo patio e, appunto, la piscina.  

La salma è stata intanto trasferita al Policlinico di Palermo dove, tra domani e dopodomani, sarà eseguita l'autopsia. Il corpo della giovane è stato sequestrato dalla Procura di Termini Imerese, che coordina l'inchiesta condotta dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria. Verrà conferito domani dalla Procura l'incarico per eseguire l'esame.  

Gli inquirenti vogliono capire il motivo della morte della giovane sportiva che è stata trovata nella piscina con il viso all'insù. Proseguono quindi a ritmo serrato le indagini. Gli investigatori continuano ad ascoltare altri testimoni che erano presenti la notte al party, ma molti sostengono di avere lasciato la villa poco dopo le tre, mentre l'allarme sulla ragazza è scattato tra le 4.10 e le 4.13.  

Da quanto emerge, nonostante la piscina fosse molto piccola e alla festa ci fossero più di 80 persone, il corpo della giovane sarebbe rimasto in acqua per diversi minuti prima che qualcuno si accorgesse di quanto accaduto.  

 

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