Il patrimonio edilizio della Sardegna, incluso quello di Oristano, riflette una realtà fatta di edifici datati, spesso in cattive condizioni e poco efficienti dal punto di vista energetico. Secondo uno studio dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, più del 61% delle abitazioni occupate sull’isola è stato costruito prima del 1980, con Oristano che si distingue per il 17,9% delle sue case in pessime o mediocri condizioni, uno dei dati peggiori in Sardegna.

A livello regionale, su 1.034.609 abitazioni censite, oltre 300.000 risultano abbandonate o utilizzate come seconde case. Questi numeri mettono l’Isola al decimo posto in Italia per case abitate, con una percentuale del 69,8%, al di sotto della media nazionale del 72,8%.

La situazione si complica ulteriormente quando si considerano le sfide della transizione energetica. La Sardegna è ancora priva di un catasto energetico, rendendo difficile monitorare e migliorare l’efficienza delle abitazioni. Tuttavia, è prevista l’attivazione del Portale Siape a partire da gennaio 2025, come annunciato da Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna. Questo strumento sarà cruciale per allinearsi agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, che puntano a un consumo energetico ridotto del 16% entro il 2030 e a emissioni zero entro il 2050. Gli interventi necessari interesseranno due terzi delle abitazioni costruite prima del 1980. In particolare, nella provincia di Oristano, dove la vetustà degli edifici rappresenta una sfida evidente, un rinnovamento strutturale ed energetico potrebbe portare significativi benefici economici e ambientali.

Oltre alle abitazioni, anche gli uffici pubblici giocano un ruolo importante nella transizione energetica. La Sardegna conta quasi 18.000 uffici pubblici distribuiti su oltre 2 milioni di metri quadrati di superficie. Una loro riqualificazione energetica sarebbe fondamentale per migliorare l’efficienza complessiva del territorio.

In Sardegna, i dati confermano che il 51,8% degli edifici si colloca nelle classi energetiche meno efficienti (F e G), con percentuali che raggiungono il 65,6% nel Lazio, mentre la Lombardia si distingue come regione più virtuosa con il 41,2%. Per Oristano e tutta la Sardegna, la transizione verso un’edilizia sostenibile è una sfida complessa ma imprescindibile. Investimenti pubblici, incentivi stabili e una pianificazione a lungo termine saranno determinanti per affrontare il problema delle abitazioni datate e inefficienti.