Cagliari
Gli agenti del Corpo forestale hanno rinvenuto e sequestrato 130 uccelli e circa 1000 strumenti di cattura
Sei persone denunciate, circa 1000 strumenti di cattura illecita e 130 uccelli sequestrati. È il bilancio degli oltre 200 controlli effettuati dagli agenti del Corpo Forestale nel periodo delle festività natalizie, relativi all’attività venatoria e alla repressione del bracconaggio nella Sardegna meridionale.
Nell’area del Sulcis, al confine del Parco Regionale di Gutturu Mannu, la Stazione Forestale di Uta ha colto in flagranza e denunciato tre persone, tutte già note, mentre predisponevano strumenti di cattura per uccellagione lungo i sentieri. Le denunce sono scattate nell’ambito di tre operazioni nel corso delle quali sono stati sequestrati complessivamente 128 uccelli di diverse specie, oltre a 400 lacci impiegati per la cattura.
La stazione Forestale di Muravera durante le attività di controllo del territorio, ha sequestrato 305 trappole e 9 reti per uccellagione: erano state rinvenute occultate in un macchione, pronte per essere installate durante il periodo delle festività.
L’attività è stata sostenuta dal contributo dei volontari del CABS (un’ONG Internazionale di tutela delle specie migratorie), che nel periodo delle festività ha collaborato con il Corpo Forestale, in particolare per la fase di ricognizione del territorio finalizzata all’individuazione e bonifica delle aree da sistemi di cattura.
Dal Corpo forestale ricordano che “l’uccellagione è una pratica di caccia illegale vietata dall’Art.3 della legge n.157/92 e punita con l’arresto fino ad un anno, assai diffusa in passato soprattutto nel sud Sardegna, oggi limitata a pochi soggetti, tutti pregiudicati, che perseverano nell’attività illecita”.
Gli agenti del Corpo forestale hanno eseguito oltre 200 controlli sull’attività venatoria e denunciato 3 cacciatori. Erano stati sorpresi a Dolianova mentre esercitavano la caccia al cinghiale all’interno dell’Oasi permanente di protezione Faunistica. Ai tre cacciatori sono state sequestrate armi e munizioni e sospese le licenze di porto di fucile.
Non solo denunce, sono state anche comminate 9 sanzioni amministrative per complessivi per 4000 euro totali. Le contestazioni variano: dal mancato uso di gilet ad alta visibilità nelle battute di caccia al cinghiale, all’omesso pagamento delle tasse di concessione e mancato rispetto delle distanze da strade e fabbricati.
I controlli sono stati eseguiti anche per il rispetto sulle norme per l’eradicazione della peste suina, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’ASL di Cagliari. È stato verificata l’osservanza delle compagnie di Caccia al precetto di prelievo dei tessuti dai capi abbattuti e conferimento degli stessi all’Istituto Zooprofilattico. L’adempimento è importante, per il il controllo dell’eventuale diffusione della peste suina, di cui il cinghiale costituisce il vettore di diffusione. I controlli hanno dato tutti esito negativo.
Il complesso delle attività coordinata dal Servizio Territoriale di Cagliari del Corpo Forestale è rivolto a garantire la tutela della biodiversità, il rispetto delle norme sull’esercizio venatorio e il sostegno della filiera suinicola.
Giovedì, 4 gennaio 2024
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