Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità, nella seduta di ieri sera, la delibera che definisce le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici nel territorio comunale. Un passo importante, secondo il sindaco Massimiliano Sanna, per garantire la tutela ambientale e paesaggistica. Tuttavia, la scarsa partecipazione al dibattito e al voto da parte della minoranza ha suscitato rammarico e critiche.
“La delibera rappresenta un punto fermo di cui tutti dovranno necessariamente tener conto – ha dichiarato il sindaco Sanna, sottolineando l’importanza del provvedimento -. Serve coraggio per prendere posizione su temi così rilevanti. Non si possono lasciare i cittadini senza risposte chiare”.
La decisione è stata adottata con 12 voti favorevoli, tutti della maggioranza, mentre la minoranza di centrosinistra ha abbandonato l’aula, rifiutando di partecipare al voto.
La delibera, illustrata dal primo cittadino, individua le aree escluse dall’installazione di impianti energetici: tutto il territorio comunale ad eccezione di due discariche dismesse e alcune zone già destinate a impianti fotovoltaici. Le esclusioni sono basate su criteri tecnici che tengono conto di vincoli paesaggistici, idrogeologici e ambientali, come la presenza di specie protette e di usi civici. Sono invece consentiti gli impianti destinati all’autoconsumo, purché realizzati su superfici coperte e previa autorizzazione, oltre a quelli per le comunità energetiche. “La nostra proposta risponde alla necessità di comunicare alla Regione un piano chiaro e dettagliato”, ha spiegato Sanna.
La minoranza ha contestato l’impostazione della delibera. Maria Obinu (Alternativa Sarda – Progetto Sardegna) ha accusato l’amministrazione di ambiguità: “Il sindaco sostiene che non ci siano aree idonee, ma dalla relazione tecnica emergono zone disponibili. È un ossimoro, una farsa per evitare di decidere”. Anche Umberto Marcoli (Alternativa Sarda – Progetto Sardegna) ha espresso perplessità: “La delibera mostra una carenza di programmazione che lascia un vuoto amministrativo. Non c’è una visione chiara sullo sviluppo energetico del territorio”.
Dal fronte opposto, Gianfranco Porcu (Partito Sardo d’Azione) ha difeso la coerenza della delibera, ribadendo che non vi sono contraddizioni tra la mappa delle aree individuate dai tecnici comunali e le decisioni assunte. Francesco Federico (Oristano Democratica e Possibile) ha invece messo in luce quella che considera “un’eccessiva ambiguità” nella definizione delle aree idonee.
La delibera è stata salutata come un passo avanti per la tutela del territorio e il controllo dello sviluppo energetico, ma ha anche evidenziato profonde divisioni politiche e la mancanza di un confronto costruttivo. Una questione cruciale, quella della pianificazione energetica, che sembra destinata a restare al centro del dibattito politico a Oristano.
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