
(Adnkronos) - Mosca non modera i toni contro l’Italia e anzi rilancia. Convocato ieri alla Farnesina, l’incaricato d’affari russo ha fatto sue le parole della portavoce del ministero degli Esteri, secondo cui il crollo della Torre dei Conti a Roma sarebbe legato allo “sperpero” di soldi per sostenere militarmente Kiev. Parole definite “squallide e volgari” dalla Farnesina, che ha ribadito la “ferma condanna per le dichiarazioni inaccettabili” di Maria Zakharova. Dichiarazioni dai "toni contundenti e del tutto fuori luogo", che sottolineano ancora una volta come il ministero guidato da Sergei Lavrov "appaia talvolta più oltranzista dello stesso servizio stampa del Cremlino" nel rapporto con l'Occidente, dicono all'Adnkronos osservatori di cose moscovite.
In un post su Facebook pubblicato a incontro ancora in corso con la direttrice generale per gli Affari politici della Farnesina ed ex ambasciatrice a Mosca Cecilia Piccioni, l’incaricato d’affari russo Mikhail Rossiyskiy ha detto di aver ribadito “le fondate preoccupazioni manifestate da Zakharova sulla riduzione dei finanziamenti ai settori dei beni culturali e del patrimonio storico italiano, causata dall'impiego sconsiderato dei fondi provenienti dai contribuenti italiani a sostegno del criminale regime terroristico ucraino".
E poi, dopo aver fatto le condoglianze per la morte dell'operaio Octay Stroici, in un gesto che la Farnesina ha letto come una “smentita”, l’unica, “alla volgarità” della portavoce, il vice capo missione ne ha approfittato per esprimere "le proprie ferme rimostranze in merito all’aggressiva, esecrabile campagna antirussa promossa da Roma sui media". Senza tralasciare di denunciare “la scortesia diplomatica” di essere stato convocato nella Giornata dell’Unità nazionale, che è festa in Russia.
Toni e affermazioni contestati con forza dalla Farnesina, dove all’incaricato d’affari - l'ambasciatore Alexey Paramonov non era in sede - è stato rivolto un richiamo formale e sono state contestate le volgari parole di Zakharova. In una nota, la Farnesina ha ripetuto "con fermezza la condanna delle preoccupanti dichiarazioni della portavoce russa, diffuse mentre era in corso in Italia una tragedia che ha coinvolto vite umane". Parole "ancor più inaccettabili", è stato sottolineato, dopo i sentimenti di vicinanza espressi dall’Italia anche quando in Russia si sono verificati eventi luttuosi.
"L’Italia non cambia la sua posizione politica estera e il suo sentimento in virtù di attacchi verbali sconsiderati", rivendica la Farnesina, secondo cui "tutte le dichiarazioni aggressive che provengono dalla Russia non fanno che rafforzare l’idea del popolo italiano di difendere chi è sotto attacco in una aggressione illegale e ingiustificata, in violazione del diritto internazionale".
Resta l'interrogativo sulle ragioni di una tale 'estremizzazione' del ministero degli Esteri russo. Secondo alcune fonti, potrebbe essere una forma di reazione ai recenti palesi insuccessi della diplomazia russa, provando a rispondere in termini propagandistici ai risultati deludenti e alla perdita di centralità interna. O potrebbe essere un modo di riconquistare il favore del Cremlino, dopo che Lavrov è diventato il capro espiatorio del fallimento del colloquio con Marco Rubio, che ha fatto naufragare il vertice di Budapest annunciato da Donald Trump, raccontano insider russi citati da media indipendenti.

(Adnkronos) - Una manovra "inadeguata e ingiusta", che "non impatta il pil" o, nella migliore delle ipotesi, appare "scarsamente espansiva" e quindi da migliorare nell'iter parlamentare. Dai sindacati alle confederazioni, i protagonisti della seconda giornata di audizioni hanno puntato il dito contro quelli che a loro giudizio sono i punti deboli del ddl Bilancio e avanzato proposte e richieste.
Intanto il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per il 14 novembre, per i segnalati il 18 novembre, il tutto con l'obiettivo di approvare il ddl in Aula al Senato entro il 15 dicembre.
Sul piede di guerra la Cgil che minaccia una nuova mobilitazione in assenza di modifiche. Una manovra "palesemente inadeguata, ingiusta e controproducente. Per questo abbiamo manifestato e per questo proseguiremo la nostra mobilitazione a supporto di richieste precise che in questa sede ribadiamo in maniera molto sintetica", affermano i rappresentanti della Cgil in audizione. Tra le richieste, la restituzione del fiscal drag e sua neutralizzazione, il rinnovo di tutti i contratti di lavoro pubblici e privati per difendere e rafforzare il potere d'acquisto dei salari, il rafforzamento e l'estensione della 14esima e la piena rivalutazione delle pensioni, il blocco dell'età pensionabile e una maggiore flessibilità in uscita, vere politiche industriali.
Più conciliante la Cisl che accoglie favorevolmente il taglio del secondo scaglione Irpef al 33% per i redditi fino a 50 mila ma chieste di estendere la platea dei beneficiari. "La riduzione della seconda aliquota l'abbiamo spinta anche noi, è un passo in avanti rispetto ai segnali al ceto medio. Proporremo degli emendamenti rispetto a un'ulteriore riduzione", affermano i rappresentanti della Cisl davanti alle commissioni Bilancio riunite. E sul contributo chiesto alle banche avverte: "l'importante è che ogni incremento non venga trasferito ai consumatori finali".
La UIl accoglie con favore le detassazioni sui rinnovi contrattuali ma punta i fari sulle risorse per la sanità. "Esprimiamo una forte criticità rispetto alla sanità. I 2,4 miliardi di euro per il 2026 che incrementano il fondo sanitario sono un atto di attenzione ma sono insufficienti", affermano i rappresentanti sindacali.
Viale dell’Astronomia riconosce “la disponibilità al dialogo del governo che si è tradotta nella condivisione di scelte importanti, in primis quelle su iperammortamento e Zes unica”, specie “alla luce dei ristretti margini di intervento, indicati nel documento programmatico di finanza pubblica, che rendono nullo l’impatto della manovra sul pil del prossimo anno”, ma la manovra “non ha la dimensione adeguata a rilanciare la competitività delle imprese, pur centrando alcuni obiettivi rilevanti”, spiegano i rappresentanti di Confindustria. Il nuovo iper-ammortamento è un “primo parziale sforzo”, ha riconosciuto Tarquini, ma “l’impianto è ancora debole”, scandisce.
Confcommercio auspica che nell’iter "ci possa essere qualche aggiustamento" alla manovra. Sulla riforma fiscale, i rappresentanti della Confcommercio chiedono di estendere il taglio dell’aliquota Irpef fino a 60.000 euro, rendere strutturale l’Ires premiale e superare l’Irap, prevedere l’esenzione dall’imposta del 21,25% sulle polizze anti-catastrofali per le imprese, innalzare il limite dei ricavi per il credito d’imposta sulle commissioni Pos, superare il payback sui dispositivi medici con un tetto di spesa realistico e rateizzazione degli oneri.
Confesercenti chiede più sforzi sul taglio Irpef. "Il taglio della seconda aliquota Irpef, invece, risulta inferiore rispetto alle anticipazioni della stampa: non 4 miliardi, ma 2,9. Con questa impostazione, secondo le nostre valutazioni l’effetto della manovra sulla crescita sarà minimo", sostiene la confederazione, lamentando l'assenza di stimoli sui consumi.
Bene la proroga dei bonus del 50% e del 36%, rispettivamente, per l’abitazione principale e per gli altri immobili, delle detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia ma serve "una riorganizzazione generale del sistema degli incentivi edilizi". Bocciati invece l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% per gli affitti brevi. E’ la posizione di Confedilizia, esposta dal presidente Giorgio Spaziani Testa, nel corso dell’audizione sulla manovra, auspicando che la legge di bilancio sia la sede per avviare la cedolare secca sugli affitti non abitativi.
L'Ance "apprezza la scelta del Governo di finanziare misure per la realizzazione di un Piano casa nazionale e per la messa in sicurezza del territorio e l’adattamento climatico, sebbene con risorse limitate e senza una chiara governance", rileva la presidente Federica Brancaccio in audizione, ma esprimendo anche "forte preoccupazione per l’assenza nella manovra di misure relative al caro materiali".
La Coldiretti chiede più sforzi per la competitività e la modernizzazione delle imprese agricole. Tra le richieste dell'associazione la proroga per il 2026 il credito d’imposta Zes unica, destinato alle imprese agricole attive nella produzione primaria, nella pesca e nell’acquacoltura. Coldiretti ha sollecitato un rafforzamento delle risorse destinate al credito d’imposta 4.0 per l’anno 2026, "oggi ritenute insufficienti a sostenere un numero adeguato di investimenti, chiedendo al tempo stesso di estendere la misura anche alle attività agricole connesse, attualmente escluse", si legge in una nota. Per la Cia "una manovra così è una batosta per l’agricoltura, vanificando il credito d’imposta per il settore. Non c’è niente nella legge di Bilancio 2026 che aiuti davvero il comparto, a cominciare dall’articolo 26 che impedisce la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, di fatto principale occasione di recupero per le imprese agricole”, attacca il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, davanti alle commissioni Bilancio riunite.
Leggi tutto: Manovra, dalla Cgil a Confindustria: ecco i punti deboli per sindacati e imprese

(Adnkronos) - Quello sulla riforma della giustizia sarà il quinto referendum di tipo costituzionale nella storia della Repubblica. Dal '46 a oggi, dalla prima consultazione popolare su monarchia o Repubblica, solo in altre quattro occasioni gli italiani sono stati chiamati a confermare o meno una modifica della nostra Costituzione votata dal Parlamento ma senza la maggioranza dei 2/3. Ecco le principali caratteristiche del prossimo voto referendario.
Secondo la legge il referendum confermativo deve essere richiesto entro tre mesi dalla pubblicazione della legge costituzionale sulla Gazzetta ufficiale. Nel caso specifico, dal 30 ottobre. Il referendum può essere richiesto da 1/5 dei membri di una Camera, 500.000 elettori o cinque Consigli regionali. Sono previsti alcuni passaggi procedurali, con le verifiche della Cassazione e della Corte Costituzionale, quindi le votazioni si possono tenere in una domenica compresa tra il 50/esimo e il 70/esimo giorno successivo all'indizione del referendum. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato di un voto "tra marzo e aprile".
La scheda referendaria riproduce il testo della legge che si è chiamati a confermare e il voto è, quindi, un semplice sì o no. Gli aventi diritto al voto coincidono con il corpo elettorale. Per il referendum confermativo non è previsto quorum della metà più uno dei votanti ed è quindi valido a prescindere dall'affluenza alle urne.
Al di là dei Comitati per il sì e per il no, in vista del referendum i partiti si sono schierati. Per la conferma della modifica costituzionale, per il sì quindi, è compatta la maggioranza di governo che ha votato la legge in Parlamento. Contro la riforma, e quindi per il no al referendum, si sono è già espressa la maggior parte delle opposizioni con Pd, M5s e Avs su tutti. Nell'area del Pd, però, alcuni riformisti (a partire da Goffredo Bettini e a Libertà Eguale di Stefano Ceccanti e Enrico Morando) si sono detti a favore della separazione delle carriere, introdotta dalla riforma. Diversa anche la posizione su Iv e Azione, che già in Parlamento si sono distinti dalle altre opposizioni astenendosi o (come Carlo Calenda) votando sì.
Il primo referendum costituzionale è stato quello del 2001 sulla riforma del Titolo V del centrosinistra, vinse il sì con il 65,21%. Poi, nel giugno 2006, si votò sulla riforma costituzionale del governo Berlusconi e prevalse il no con il 61,29%. Nel 2016 il referendum bocciò, con il 59% di no, la riforma costituzionale di Matteo Renzi, che poi si dimise da presidente del Consiglio. L'ultimo voto costituzionale, con vittoria del sì con il 69%, è del 2020 sul taglio del numero dei parlamentari voluto dal M5s.
Leggi tutto: Referendum Giustizia, il vademecum del voto: precedenti, quorum, scheda

(Adnkronos) - Adriano Pappalardo, ospite di 'Belve', ammette a Francesca Fagnani di non aver ancora digerito che all’Isola dei famosi Al Bano abbia avuto un cachet più alto del suo. "A me hanno dato 30mila euro, a lui mi pare 1milione e 200mila", dice. "All’Isola gli autori cercavano un altro Pappalardo! Trovarono Al Bano, poi trovarono altri, finché l’Isola dei famosi è diventata l’Isola della spazzatura".
Adriano Pappalardo ha ammesso un tradimento sul set de 'La Piovra', di cui si pente. "Stavo girando la Piovra e c’è stata una ragazza", ammette Pappalardo, che poi rivela che sua moglie gli disse di volersi vendicare con lui andando con Michele Placido. "Lei l’avrebbe sopportato?" chiede la giornalista. “Un suo tradimento? No”, la sua secca risposta.
Pappalardo ha parlato del momento in cui ha incontrato la moglie come del giorno che vorrebbe rivivere e poi, ammettendo di piacersi, ha detto che a sua moglie "all'inizio è piaciuto più il mio didietro della faccia".
Nello studio di 'Belve' Pappalardo parla anche delle offese rivolte alla Presidente del Consiglio. "Durante una recente serata musicale ha lanciato un’invettiva contro la premier Meloni, insultandola con gesti e parolacce volgari. Perché l’ha fatto?", chiede Fagnani. "Ho fatto solo un gesto poco reverenziale e alla seconda canzone ho chiesto scusa", risponde Pappalardo. "Non solo un gesto", precisa la giornalista che insiste: "Ha detto che prima di salire sul palco qualcuno gli ha detto 'qua siamo tutti di sinistra'. È vero o se l’è inventato?". "Inventato no. Ho sentito qualcosa…".
Leggi tutto: Belve, Pappalardo: "L'Isola dei famosi è diventata l'Isola della spazzatura"

(Adnkronos) - Grazie a Maria De Filippi, Francesca Fagnani diventa medico durante la sesta stagione di 'Belve'. Per la seconda volta 'Queen Mary', come viene chiamata sui social e come l'ha definita anche la conduttrice del programma di Rai 2, è stata ospite nello studio di 'Belve' e ha fatto spostare Francesca Fagnani sullo sgabello degli intervistati.
"Ho portato le mie analisi del sangue, sono sottolineati i valori non perfetti. Ce ne sono tre che non vanno". Maria De Filippi si presenta nello studio di Belve e si sottopone alla visita della 'dottoressa' Francesca Fagnani che, da ipocondriaca conclamata, osserva le analisi della sua ospite e commenta convinta.
"La distribuzione dell'emoglobina nei globuli rossi non significa niente. Gli eosinofili sono globuli bianchi che si attivano in caso di allergia. Lei vive con due cani, stia tranquilla. Il progesterone è salito perché ha fatto le analisi la mattina presto. Può stare tranquilla, se avesse fatto le analisi alle 12 sarebbe sceso", dice Fagnani. "Ho il colesterolo alto per familiarità, prendo un farmaco che mi dà il medico", dice De Filippi, che mette alla prova la 'dottoressa Fagnani' sottoponendo un ipotetico caso di caviglie gonfie. "Le caviglie gonfie, quando non c'è sedentarietà e non ci sono vene varicose, è ritenzione idrica: bisogna stare attenti a problemi renali, cardiaci o trombosi. Non vanno sottovalutate", dice Fagnani. La diagnosi non è totalmente soddisfacente, ma la conduttrice di Belve si guadagna comunque un camice.
Poi l'appuntamento a martedì prossimo, Maria De Filippi tornerà ancora per dialogare con Francesca Fagnani.
Leggi tutto: A 'Belve' Fagnani diventa medico, la gag con Maria De Filippi

(Adnkronos) - "Gli è partito un trombo e il cervello è andato in carenza di ossigeno, le possibilità di vita erano molto basse". Erika Bufano, moglie di Achille Polonara, ha raccontato così - alla trasmissione 'Le Iene' - le ultime difficili settimane del giocatore della Dinamo Sassari, che da mesi combatte contro la leucemia mieloide.
Dopo il trapianto di midollo osseo, Polonara ha vissuto giorni complicati e di paura. Giorni difficili e per fortuna archiviati, visto che a breve sarà dimesso dall’ospedale Sant’Orsola-Malpighi. Inoltre, dallo scorso weekend è stato concesso ad Achille di uscire ogni tanto dall’ospedale, come accaduto per esempio in occasione del quinto compleanno della figlia Vitoria, festeggiato sabato scorso in famiglia.
Leggi tutto: La moglie di Polonara: "Achille è stato in coma, le possibilità di vita erano basse"

(Adnkronos) - "Quanto ho sgridato Papa Francesco...". Iva Zanicchi, ospite a 'Belve', a Francesca Fagnani nella seconda puntata del programma su Raidue ripercorre le tappe della propria vita e della carriera. "La mia voce ha delle sonorità che non si possono imitare, penso e mi auguro di aver lasciato di più il segno come cantante più che come conduttrice di 'Ok, il prezzo è giusto'". Il nome di Mina torna spesso nell'intervista: la voce della collega "è bellissima ma è più facile da imitare".
Iva Zanicchi ammette di aver persino sgridato Papa Francesco durante un'udienza per l'errore di aver attribuito a Mina il brano 'Zingara', grande successo di Iva Zanicchi. "Gli ho detto 'Santità, Lei in un'intervista in Spagna ha detto che Zingara era di Mina. Era mia!'. Il Papa ha chiesto scusa, le ho detto 'la perdono'...".
"Non sono mia stata invidiosa di Mina, potevo provare un po' di rabbia". "Non potevi essere rivale di Mina. È un mito perché si è ritirata nel momento giusto, ma è rimasta: ogni anni fa uscire un disco, la tv tutte le sere e anche il mattino manda suoi filmati. Non si fa più vedere e le consiglio caldamente di rimanere a Lugano perché se torna finisce il mito", ha aggiunto.
Quando Francesca Fagnani le chiede se è felice che nel 2026 tornerà il suo programma cult, Iva Zanicchi dice: "'Ok, il prezzo è giusto' senza di me sarà un flop". "Saranno contenti i dirigenti", chiosa con un sorriso Fagnani.
Leggi tutto: Belve, Iva Zanicchi: "Ho sgridato il Papa perché disse che 'Zingara' era di Mina"

(Adnkronos) - Luciano Spalletti è solo alla sua seconda partita sulla panchina della Juventus, ma raccoglie già attestati di stima importanti. Come quello di Giorgio Chiellini, Director of Football Strategy della Juventus, che ha parlato così prima della sfida di Champions League contro lo Sporting. "Anche in passato la speranza era quella, di creare nuovi cicli e non parentesi brevi. Luciano ha lo status per aprire un ciclo alla Juve".
Chiellini ha anche parlato del possibile rinnovo di Vlahovic: "E' da inizio anno che dico che Dusan sta pensando solo alla Juventus, lo ha dimostrando giorno dopo giorno. A tempo debito faremo le valutazioni e non ci sono porte chiuse da nessuna delle due parti".
Leggi tutto: Chiellini 'conferma' Spalletti: "Ha lo status per creare un ciclo alla Juve"

(Adnkronos) - Voli sospesi all'aeroporto principale della capitale belga Bruxelles, in seguito a sospetti avvistamenti di droni. Lo ha reso noto un portavoce dello scalo. A scopo precauzionale, il traffico aereo è stato interrotto anche presso il secondo aeroporto più grande del Paese, Charleroi, hanno affermato gli operatori locali.
Solo due giorni fa un drone era stato avvistato sulla base aerea di Kleine Brogel. L'avvistamento era avvenuto appena un giorno dopo che diversi droni erano stati avvistati sulla stessa base aerea belga. I droni avvistati sono stati descritti come modelli di grandi dimensioni, che hanno volato ad alta quota. Per il ministro della Difesa belga Theo Francken, si era trattato di "un chiaro incarico con Kleine-Brogel come obiettivo".
Leggi tutto: Ancora un avvistamento di droni, voli sospesi all'aeroporto di Bruxelles

(Adnkronos) - Gli Stati Uniti hanno fatto circolare una bozza di risoluzione che il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe discutere nei prossimi giorni: al centro, la creazione di una forza internazionale di sicurezza (Isf) a Gaza, con mandato almeno biennale e la possibilità di estensione fino al 2027. La forza – definita dagli Stati Uniti come “di enforcement e non di peacekeeping” secondo Axios – avrebbe il compito di garantire la sicurezza nella Striscia, disarmare Hamas, stabilizzare i confini con Israele ed Egitto e addestrare una nuova polizia palestinese. A presiederne il coordinamento politico sarebbe la cosiddetta “Board of Peace”, un organismo transitorio che lo stesso Donald Trump intende presiedere. Tra i paesi pronti a contribuire truppe, sempre secondo le indiscrezioni del media americano, ci sarebbero Indonesia, Azerbaigian, Egitto e Turchia.
L’Adnkronos ne ha parlato con Giorgio Cuzzelli, docente di sicurezza e studi strategici alla Lumsa di Roma e generale degli alpini in congedo.
Generale, partiamo dai termini: che differenza c’è tra una forza di intervento e una di peacekeeping? E che cosa si sa, oggi, di questo contingente per Gaza?
“Pochissimo. Esaminiamo ciò che è noto: il piano di pace prevede una ventina di passaggi successivi, ciascuno dei quali presuppone il consenso di Israele, di Hamas e l’intervento di terzi, in primis gli Stati Uniti. Ma di questa forza di interposizione non conosciamo né il mandato politico né quello militare, e dunque neppure le regole di ingaggio. Dovrebbe garantire sicurezza sul territorio e permettere a una commissione di transizione di governare la Striscia, ma tutto resta ipotetico. Se davvero Washington porterà la questione al Consiglio di sicurezza, solo una risoluzione Onu potrà definire se si tratterà di peacekeeping – fondato sul consenso, la neutralità e l’uso limitato della forza, solo per l'autodifesa – o di una forza d’imposizione, espressione della volontà americana. Ma al momento è tutto da chiarire”.
Si parla di un contingente con paesi come Egitto, Turchia, Azerbaigian. Quanto è realistico?
«Non molto. La Turchia, pur offrendosi, è sgradita a Israele, che non vuole ex potenze imperiali in Palestina né ingerenze di Ankara in un’area cruciale per la sua sicurezza. Gli Stati del Golfo non hanno la capacità militare di reggere una simile missione. Gli egiziani sì, ma difficilmente vorranno farsi carico di un compito così ingrato, colpendo Hamas per conto di Stati Uniti e Israele. Resta, paradossalmente, solo il Pakistan: unica potenza nucleare islamica, sunnita, con esperienza nelle operazioni Onu e che avrebbe bisogno della legittimazione di Washington. I pachistani potrebbero essere gli unici a disporre della forza per un ruolo di primo piano. Non a caso il capo di Stato maggiore dell’esercito ha fatto un giro nell’area…”
E un’eventuale partecipazione occidentale, magari italiana?
“Sarebbe più un rischio che un’opportunità. Israele non vuole soldati occidentali sul campo, Hamas ovviamente neppure, e nei Paesi arabi l’accusa di neocolonialismo è sempre in agguato. L’unica eccezione potrebbero essere i Paesi già presenti in Libano, ma solo sotto un chiaro ombrello americano. Senza una cornice politica garantita dagli Stati Uniti - o dalle Nazioni Unite, che è la posizione italiana - nessuno si assumerà il rischio di impegnare i propri soldati in una missione dai contorni incerti. Basti ricordare come nasce, e come (non) evolve Unifil: formalmente doveva sostenere il disarmo di Hezbollah, ma non ne ha mai avuto né i mezzi né il mandato. E negli anni dei caschi blu, fino al post-7 ottobre, la milizia libanese è diventata più potente che mai”.
Quindi rischiamo un nuovo caso Unifil anche a Gaza?
“Assolutamente sì, se il mandato non sarà chiarissimo. E c’è un problema ulteriore: qui non parliamo di un avversario potenziale come Hezbollah, ma di un nemico attivo, Hamas, che non ha alcuna intenzione di disarmarsi o di rinunciare al controllo della Striscia. Senza la sua resa formale, nessuna forza di pace potrà garantire stabilità o sicurezza. Il piano americano si regge su un equilibrio fragilissimo: cessate il fuoco, disarmo di Hamas, intervento di interposizione, avvio della ricostruzione. Ma se salta un passaggio, salta tutto”.
Qatarini e sauditi hanno forzato la mano di Hamas per firmare l’accordo di Trump, e la Lega araba ha dichiarato che il futuro di Gaza non includerà il movimento terroristico. È un segnale di rottura?
“È un passo avanti, ma serve coerenza. Nella narrativa di molti paesi islamici, Hamas non è un gruppo terroristico ma un simbolo di resistenza nazionale. Le monarchie del Golfo e i paesi arabi moderati dovranno reggere la pressione delle proprie opinioni pubbliche. Il vero nodo è questo: come può un paese musulmano “colpire” chi, nel mondo arabo, è percepito come un martire dell’indipendenza palestinese?”
Realisticamente: questa forza internazionale vedrà mai la luce?
“Washington spingerà per approvare la risoluzione. Ma con chi, e con quali regole, non lo sappiamo. Sappiamo che ci sono militari americani già in Israele, e che si parla di gennaio per un possibile dispiegamento. Ma finché non ci sarà un mandato politico chiaro e condiviso, è tutto un pour parler. Senza chiarezza sui compiti e sulle regole d’ingaggio, anche la più potente delle forze rischia di fallire”. (di Giorgio Rutelli)
Leggi tutto: Truppe internazionali a Gaza? Ecco chi può partecipare secondo il gen. Cuzzelli

(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, martedì 4 novembre 2025. Centrati quattro '5' che vincono 36.733,58 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 73,9 milioni di euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.
L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Ecco la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 5, 18, 28, 38, 44, 76. Numero Jolly: 23. Numero SuperStar: 89.
Leggi tutto: Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 4 novembre

(Adnkronos) - "Mio papà Octav Stroici era una persona straordinaria, amante del lavoro, della natura, degli animali e rispettosa delle regole. Adorava la sua famiglia e i suoi nipotini. Il suo sogno era rientrare in Romania nella sua cara terra dopo una vita di lavoro. Ringraziava ogni giorno l'Italia per averlo accolto e avergli dato un lavoro. Per noi è una perdita immensa, la colonna della nostra famiglia. Aveva sempre un sorriso ed una parola dolce per tutti. Era una persona amata da tutti”. Così Alina Stroici, la figlia dell’operaio 66enne di origini romene morto in ospedale dopo essere rimasto 11 ore bloccato sotto le macerie della Torre dei Conti, ha voluto ricordare in un messaggio inviato all'Adnkronos il padre Octav Stroici.
“Tutta la mia famiglia - aggiunge Alina - ringrazia la città di Roma e la città di Monterotondo per la loro calorosa vicinanza. Un grazie enorme alle innumerevoli persone che hanno pregato per papà, un grazie al proprietario del ristorante vicino alla Torre che ci ha accolto e assistito, a tutte le autorità presenti, a voi giornalisti che anche non conoscendoci ci avete circondato di tanto affetto e comprensione, ai suoi amici e colleghi di lavoro che formano una grande famiglia. Un grazie particolare va ai soccorritori e ai medici che hanno provato a tenere in vita mio papà fino alla fine. Grazie di cuore a tutti voi per il papà migliore del mondo, che era il mio”, conclude.

(Adnkronos) - La Juve torna in campo in Champions League. Oggi, martedì 4 novembre, i bianconeri ospitano allo Stadium lo Sporting Lisbona.
Dove vedere Juve-Sporting Lisbona? Il match, con calcio d'inizio alle 21, viene trasmesso in diretta tv esclusiva su Sky Sport Uno (201) e Sky Sport (252). La sfida sarà disponibile in diretta streaming su Sky Go e NOW.
Nella prossima partita di Champions, i bianconeri affronteranno il Bodo Glimt.
Leggi tutto: Champions, oggi Juventus-Sporting Lisbona 1-1 - La partita in diretta

(Adnkronos) - La Juve torna in campo in Champions League. Oggi, martedì 4 novembre, i bianconeri ospitano allo Stadium lo Sporting Lisbona.
Dove vedere Juve-Sporting Lisbona? Il match, con calcio d'inizio alle 21, viene trasmesso in diretta tv esclusiva su Sky Sport Uno (201) e Sky Sport (252). La sfida sarà disponibile in diretta streaming su Sky Go e NOW.
Nella prossima partita di Champions, i bianconeri affronteranno il Bodo Glimt.
Leggi tutto: Champions, oggi Juventus-Sporting Lisbona - Il match in diretta

(Adnkronos) - In provincia di Siena sono in corso le ricerche di una giovane ragazza scomparsa, la 20enne Viktoria Peroni, residente nel comune di Montalcino, ex studentessa del Liceo Linguistico Lambruschini, che si è allontanata da casa senza preavviso e sprovvista di cellulare. Dopo ore di vana attesa, i genitori hanno dato l’allarme sui social e hanno avvertito le forze dell’ordine e così si è attivata la macchina delle ricerche, coordinata dalla Prefettura, e condotta dai carabinieri, con l’ausilio di vigili del fuoco e volontari della protezione civile, circa un centinaio le persone in azione.
Sul posto stanno operando squadre della sede centrale dei Vigili del Fuoco di Siena e del distaccamento di Montalcino, l’Unità di Comando Locale con personale Tas (Topografia Applicata al Soccorso) per il coordinamento delle operazioni di ricerca.
La ricerca, iniziata alle 14, si è concentrata su una zona boschiva alle porte del paese, dove la giovane sarebbe stata vista un’ultima volta. Sono entrati in azione anche i droni con gli infrarossi per le ricerche notturne le unità cinofile, nelle prime ore del pomeriggio è stato inoltre effettuato un sorvolo dell’area interessata con l’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco di Arezzo.
Leggi tutto: Ventenne scomparsa a Montalcino, ricerche in corso per Viktoria Peroni

(Adnkronos) - "Assolutamente lucido, cosciente di quello che ha fatto e disposto a collaborare". Così l'avvocata Beatrice Lizzio, legale di Vincenzo Lanni, il 59enne fermato ieri per l'aggressione di una donna di 43 anni in piazza Gae Aulenti a Milano , descrive all'Adnkronos il suo assistito, incontrato ieri prima dell'interrogatorio del pm Maria Cristina Ria.
Dopo essere stato rintracciato in un hotel di via Vitruvio dai carabinieri e portato in caserma, dove ha incontrato il difensore d'ufficio, Lanni ha chiesto notizie sulle condizioni di salute della dirigente di Finlombarda vittima dell'accoltellamento e "si è augurato che si riprenda", riferisce il legale, spiegando che il 59enne "è dispiaciuto per quello che ha fatto. Era assolutamente cosciente e sa quello che lo aspetterà dal punto di vista poi giuridico".
Per quanto riguarda il movente, "è legato all'insoddisfazione lavorativa" di Lanni, che - racconta il legale - prima del 2015, quando venne arrestato per due aggressioni analoghe a quella di ieri, "lavorava nel settore finanziario". Quindi il fatto di "non essere riuscito ad avere successo" lo ha spinto ad andare in piazza Gae Aulenti, dove ha sede Unicredit e colpire una persona scelta a caso.

(Adnkronos) - MacKenzie Scott, ex moglie di Jeff Bezos, ha effettuato una donazione record da 80 milioni di dollari alla Howard University. L'ateneo, scrive il magazine Forbes, potrà utilizzare il denaro senza vincoli: Scott, che dispone di un patrimonio valutato in oltre 35 miliardi di dollari, non ha fissato condizioni. Circa 63 milioni dovrebbero essere gestiti dall'università, mentre 17 saranno destinati al College of Medicine che fa parte dell'università.
"Questo investimento storico non solo contribuirà a mantenere il nostro attuale livello, ma contribuirà anche a sostenere gli aiuti essenziali agli studenti, a promuovere i miglioramenti delle infrastrutture e a creare un fondo per sostenere ulteriormente la continuità operativi, il raggiungimento di obiettivi degli studenti, l'eccellenza accademica e l'innovazione nella ricerca", ha affermato in una nota Wayne A.I. Frederick, presidente ad interim e presidente emerito di Howard.
L'assegno record consegnato a Howard è solo l'ultima donazione in ordine di tempo effettuata da Scott. La 55enne ha donato 42 milioni di dollari a 10.000 Degrees, un'organizzazione no-profit della Bay Area impegnata per garantire l'accesso all'università a studenti a basso reddito.
A ottobre, l'African American Cultural Heritage Action Fund ha annunciato una donazione di 40 milioni di dollari da parte di Scott, che nel 2021 aveva staccato un assegno da 20 milioni per lo stesso ente.
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(Adnkronos) - E' stata una giornata di confronti a tutto campo, quella di oggi a Ecomondo. Fra questi un evento - “European and Mediterranean nature-based, digital and cyber-physical initiatives projects to innovate water management” - ha esaminato i problemi di risorse idriche sotto crescente pressione a causa del cambiamento climatico, dell'urbanizzazione e delle richieste di industria e agricoltura. Per affrontare queste sfide, Europa e Mediterraneo stanno guidando iniziative digitali e cyber-fisiche, utilizzando tecnologie d'avanguardia come IoT, AI e digital twin per aumentare efficienza e resilienza nella gestione dell’acqua, integrate da soluzioni nature-based.
Un altro evento - 'Rafforzare i processi di governance ambientale locale: sfide e opportunità per una transizione ecologica giusta”, a cura del Comune di Rimini - si è focalizzato sul progetto europeo LIFE HELP, che mira a rafforzare la capacità delle amministrazioni pubbliche di integrare gli obiettivi ambientali nella pianificazione e nella governance urbana. Il Comune di Rimini, in qualità di capofila, sta elaborando il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), utilizzando gli strumenti forniti dal progetto LIFE HELP per indirizzare uno sviluppo urbano strategico. L’evento ha incluso un laboratorio collaborativo e ad alta intensità, denominato “Urban Sustainability Speed Lab”, organizzato da Fondazione Piano Strategico, che si è articolato in tre tavoli tematici (governance ambientale, rigenerazione urbana, comunicazione e partecipazione) con l’obiettivo di esplorare idee, strumenti e azioni per città integrate, resilienti e corresponsabili.
Focus anche sugli effetti del cambiamento climatico sempre più intensi a livello globale, con un fortissimo impatto economico e finanziario. Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA), gli eventi estremi hanno causato in UE perdite per 738 miliardi di euro dal 1980 al 2023, con oltre il 22% concentrato nel biennio 2021-2023. A Ecomondo l’evento “Gestire il rischio climatico: strumenti assicurativi e obblighi per le imprese” si è posto l’obiettivo di fare il punto sui rischi connessi alla crisi climatica, sulle polizze dedicate alle catastrofi naturali (CatNat) e sull’evoluzione normativa a livello sia italiano ed europeo. Ad esempio, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto, con efficacia da aprile 2025, nuovi obblighi assicurativi specifici per le aziende italiane, a conferma del ruolo strategico del settore assicurativo per rispondere a fenomeni atmosferici frequenti ed estremi.
All’interno dell’evento “Abitare il futuro. Nuovi modelli per studentati, senior housing, RSA e ospitalità”, a cura di SGR Efficienza Energetica, si è inoltre discusso di come e di quanto sarebbe necessario immaginare e ripensare nuove modalità di vivere, studiare e viaggiare. Grande attenzione è stata posta su strutture cruciali come studentati, residenze per anziani, RSA e strutture di accoglienza, ambienti che possono e devono essere ripensati come nuovi spazi sociali all’interno dei quali si intrecciano sostenibilità, innovazione tecnologica e relazioni umane. L’iniziativa ha offerto spunti per disegnare spazi che siano in grado di accogliere i bisogni delle nuove generazioni e di chi invecchia, con attenzione alle innovazioni tecnologiche, al comfort e alla socialità. Tra i partecipanti, Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini e Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna.
Di come aumentare la quantità di materiali recuperati, promuovendo un incremento nella raccolta dei rifiuti, sia da parte dei consumatori sia degli ambienti professionali si è parlato oggi nell'evento “Buone pratiche di economia circolare dei RAEE, dei Rifiuti di Batterie e dei Rifiuti di Imballaggi: dagli sviluppi normativi fino alla presentazione di casi industriali”, a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo&ERION. Un'occasione per esaminare le pratiche esemplari per migliorare la gestione dei rifiuti, discutere di soluzioni innovative lungo la catena di valore dei prodotti tecnologici e fare il punto sulle potenzialità offerte dai nuovi modelli di economia circolare e dalle normative europee, come il regolamento degli imballaggi, quello delle batterie, il CRM Act e la prossima revisione della direttiva RAEE. Agli approfondimenti dedicati al settore degli elettrodomestici, alla gestione dei rifiuti di pannelli fotovoltaici e alle filiere dei RAEE, dei rifiuti di batterie e dei rifiuti di Imballaggi, ha fatto seguito la presentazione di casi studio concreti e soluzioni pratiche per migliorarne la raccolta, il riutilizzo e il riciclo.
La giornata inaugurale di Ecomondo ha poi coinciso con la prima sessione della quattordicesima edizione degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy. L’evento si è aperto con il benvenuto di Maurizio Ermeti, presidente di IEG, e i saluti di Irene Priolo, Assessora all'Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Regione Emilia-Romagna. A seguire Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha presentato la Relazione sullo stato della green economy 2025, anticipato dal videomessaggio del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Hanno partecipato Paolo Gentiloni, Co-Presidente, Task Force Onu crisi del debito e Lucrezia Reichlin, Professor of Economics, London Business School. Domani 5 novembre è in programma una sessione plenaria internazionale, per la prima volta interamente in lingua inglese per ampliare ulteriormente la portata dell'appuntamento.
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(Adnkronos) - In un settore come quello sanitario, in cui le sale operatorie generano fino al 30% dei rifiuti ospedalieri, si è tenuto a Ecomondo 2025 un panel destinato a cambiare il paradigma della sanità: la presentazione del primo Rapporto LCA-LCC sui dispositivi tessili utilizzati in sala operatoria, redatto da Ambiente Italia e presentato da Roberto Cariani, che evidenzia una riduzione dell’impronta ambientale fino al 34% e costi delle esternalità del monouso. Organizzato da Assosistema Confindustria, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il panel ha posto al centro del dibattito il tema della transizione ecologica nel settore sanitario, presentando dati e soluzioni concrete per una gestione sostenibile dei dispositivi medici tessili. A partecipare all’incontro, alcune delle realtà più autorevoli del settore come Intercent-ER, la centrale di committenza regionale dell’Emilia-Romagna, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Safe HUB, azienda specializzata nel recupero e nel riciclo del tessile.
Dall’analisi emerge con chiarezza che la sanità italiana dispone oggi di uno strumento concreto per orientare gli acquisti pubblici verso criteri ambientali e di economia circolare, con due risultati strategici: riduzione dei rifiuti sanitari e diminuzione dell’impatto ambientale lungo l’intera catena produttiva. Le sale operatorie, in particolare, rappresentano circa il 30% dei rifiuti complessivi prodotti da una struttura ospedaliera, e una parte significativa di questo quantitativo deriva dai dispositivi medici tessili monouso, che contribuiscono in modo rilevante alla crescita del rifiuto sanitario. Alla luce di questi dati, gli ospedali sono chiamati a ripensare i propri modelli di approvvigionamento, passando da una logica di economia lineare — basata su “produrre, utilizzare e smaltire” — a modelli di economia circolare, fondati sul riuso, sul riciclo e sulla riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Secondo i risultati del Rapporto, l’utilizzo di camici rinforzati riutilizzabili consente una riduzione dell’impronta climatica del 34%, mentre per i teli operatori si registra un -32% di impatto ambientale rispetto alle soluzioni monouso.
L’analisi economica LCC mette inoltre in evidenza come sia necessario considerare con attenzione i costi nascosti del monouso, spesso esclusi dalle valutazioni di spesa diretta ma che ricadono sulla collettività in termini di smaltimento e impatti ambientali. Nel caso specifico dei dispositivi monouso in sala operatoria, il costo sociale associato può essere stimato in circa 78 euro, a fronte di un ciclo di vita completo e sostenibile del riutilizzabile di 60 cicli.
Oggi il settore può inoltre contare su una filiera già pronta e certificata: le lavanderie industriali che operano nel comparto sanitario dispongono della certificazione ambientale “Made Green in Italy”, rilasciata direttamente dal Ministero dell’Ambiente, che definisce e misura l’impronta ambientale del comparto. La sanità peraltro può contare anche su tecnologie già disponibili per il recupero e il riciclo del tessile a fine vita, rendendo concreta la possibilità di una gestione circolare dei dispositivi tessili. Non è più un progetto o un’ipotesi, ma una realtà industriale operativa: non ci sono più scuse per non cambiare modello.
“Abbiamo sentito la necessità di mettere un punto fermo su un tema molte volte dibattuto ma sempre con pochissimi dati concreti da analizzare – dichiara Marco Squassina, Presidente di Assosistema Confindustria – Il Rapporto LCA-LCC vuole essere uno strumento utile per avviare, già dal 2026, confronti mirati con le centrali di committenza e con gli operatori sanitari, al fine di valorizzare la riduzione dei rifiuti e dell’impatto ambientale.”
“La pubblica amministrazione – aggiunge Matteo Nevi, Direttore Generale di Assosistema Confindustria – ha un compito chiaro e deve assumere un ruolo centrale nella politica ambientale. I costi dello smaltimento e gli impatti ambientali restano sul territorio, a carico dei cittadini e degli utenti. Non possiamo più pensare a una sanità costruita su un modello vecchio, che non considera il problema della gestione e della riduzione del rifiuto.”
“Il settore sanitario può e deve diventare un protagonista attivo della transizione ecologica – conclude Daniela Antonioni, Presidente della Sezione Sanità di Assosistema Confindustria – I dati del Rapporto LCA-LCC dimostrano che l’innovazione sostenibile è possibile e conveniente. Occorre promuovere una cultura del riutilizzo fondata su sicurezza, tracciabilità e responsabilità sociale, orientando le gare pubbliche verso soluzioni che generano valore ambientale ed economico per il Paese.”
Il panel ha evidenziato come la transizione ecologica nel settore sanitario non sia più un tema di prospettiva, ma una necessità immediata, fondata su dati scientifici e strumenti economici di valutazione. L’adozione di modelli basati sul riutilizzo e sulla tracciabilità dei dispositivi rappresenta una leva strategica per una sanità più sostenibile, efficiente e responsabile.
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