
(Adnkronos) - Amichevole di lusso per il Brasile. La Nazionale verdeoro scende in campo oggi, martedì 14 ottobre, contro il Giappone, dopo aver festeggiato la qualificazione ai prossimi Mondiali 2026, di scena in Stati Uniti, Messico e Canada. Si tratta della seconda amichevole nella tournée asiatica della squadra allenata da Carlo Ancelotti, che ha già travolto la Corea del Sud 5-0.
La sfida tra Giappone e Brasile è in programma oggi, martedì 14 ottobre, alle ore 12.30. Ecco le formazioni ufficiali:
Giappone (3-4-2-1): Suzuki; Suzuki, Watanabe, Taniguchi; Nakamura, Kamada, Sano, Kubo; Minamino, Doan; Ueda. Ct. Moriyasu.
Brasile (4-2-4): Souza; Henrique, Bruno, Beraldo, Carlos Augusto; Guimaraes, Casemiro; Luiz Henrique, Paquetà, Vinicius Jr; Martinelli. Ct. Ancelotti
Giappone-Brasile non sarà trasmessa in diretta televisiva da nessuna emittente italiana. Il match non si potrà seguire nemmeno in streaming.
Leggi tutto: Giappone-Brasile: orario, formazioni e dove vederla in tv
Ruggeri (Snam Energy terminals), 'in attesa di autorizzazioni'... 
(Adnkronos) - Taylor Swift continua a macinare record. Ieri, ha ottenuto un altro risultato senza precedenti nel mercato americano: tutti e 12 i brani del suo nuovo album 'The Life of a Showgirl' hanno occupato le prime 12 posizioni della Billboard Hot 100. È la prima volta nella storia della classifica che un artista domina l’intera Top 12. Il singolo 'The Fate of Ophelia' ha debuttato al numero 1, seguito da titoli come 'Opalite', 'Elizabeth Taylor' e 'Father Figure', confermando la potenza narrativa e commerciale dell’album.
'The Life of a Showgirl' ha debuttato al numero 1 della Billboard 200 con oltre 4 milioni di album venduti nella prima settimana. Di queste, 3,48 milioni sono vendite pure, un dato che supera ogni record precedente, incluso quello di Adele con '25'. Di queste vendite, oltre 1,2 milioni sono copie in vinile, un risultato che ridefinisce il mercato fisico in piena era digitale.
Sul fronte dello streaming, Swift ha raccolto 1.5 miliardi di ascolti globali in sette giorni, mentre 'The Fate of Ophelia' ha generato da solo 92.5 milioni di stream negli Stati Uniti. Con questo album, la star nata in Pennsylvania ha portato a 15 il numero dei suoi dischi che hanno raggiunto il primo posto nella Billboard 200, diventando l’artista solista con il maggior numero di album al vertice nella storia della classifica. Country, pop, synth-pop, folk, rock, Swift ha reinventato il suo stile in ogni era e ogni sua uscita è un evento globale e ogni numero un nuovo standard di riferimento.
Leggi tutto: Record senza precedenti per Taylor Swift, i primi 12 brani in Top100 sono tutti suoi

(Adnkronos) - La Puglia segna un primato mondiale nella sanità pubblica: dal 16 aprile 2025 è operativo 'Genoma Puglia', il primo programma al mondo di screening genomico neonatale accessibile in tutti i punti nascita e gratuito per tutte le famiglie. Il progetto, realizzato presso il laboratorio di Genetica medica dell’Ospedale 'Di Venere', Asl Bari, utilizza, grazie all’apporto di macchinari di ultimissima generazione, le più avanzate tecniche di sequenziamento (Ngs), a partire da una semplice goccia di sangue prelevata dal tallone del neonato (Dbs). Da qui, e in tempi molto rapidi (è possibile dare il via contemporaneamente a 384 campioni) è possibile identificare precocemente - previo consenso informato dei genitori – fino a 500 malattie genetiche rare, offrendo così ai piccoli pazienti e alle loro famiglie migliori prospettive di vita accelerando le prognosi, le cure e, ove possibile, tendere alla completa guarigione.
Medicina preventiva rivoluzionaria, dunque, che va dalla diagnosi precoce - individuando malattie rare anche in fase asintomatica - sino all’intervento rapido garantendo tempestività nella presa in carico e nei trattamenti, e anche ad estendere le analisi alla prevenzione familiare poiché, in alcuni casi, si identificano rischi riproduttivi anche per i genitori. Il programma - riporta una nota - è partito con un progetto pilota, approvato con Legge regionale nel 2023 e avviato nel giugno 2024. Il progetto ha coinvolto nella prima fase circa 4400 neonati, identificando patologie genetiche rare in oltre il 3% dei casi e consentendo diagnosi che hanno significativamente migliorato l’attesa e la qualità di vita di oltre 150 bambini.
Partendo dal successo del progetto pilota e grazie ad un ulteriore investimento della Regione Puglia di 5 milioni di euro, lo screening genomico - si legge - è stato esteso come prestazione strutturale, gratuita, accessibile per tutti i nati nelle 24 neonatologie della Regione. Ad oggi sono stati raccolti campioni di oltre 9500 neonati, con un tasso di adesione medio che supera il 90%, analizzati già oltre 8000 casi e identificati 242 neonati con patologie genetiche rare con successivo avvio della fase di sorveglianza e presa in carico.
"La vera sfida che abbiamo vinto è stata quella di realizzare un flusso di lavoro automatizzato, che avviene in maniera pseudonominizzata - spiega Mattia Gentile, direttore della Uoc di Genetica Medica - Uno stesso barcode identifica il neonato dal prelievo del sangue dal tallone (Dbs) sino al referto finale. Tutte le 24 Neonatologie della regione sono collegate al nostro laboratorio attraverso una piattaforma in cloud. Il sistema analitico rispetta le normative europee sulla privacy e i dati sono protetti in conformità con la normativa della Agenzia nazionale per cybersecurity".
Ma come funziona? Tramite le 'Dried blood spots" card (Dbs), o carte per sangue essiccato, ovvero carte assorbenti speciali su cui vengono raccolte gocce di sangue capillare prelevate, nel caso del neonato, dal tallone. Questo metodo di campionamento - riferisce la nota - è già usato per analisi diagnostiche in laboratorio, come lo screening neonatale obbligatorio – che oggi comprende nel cosiddetto screening super esteso, sino a 48 patologie, prevalentemente metaboliche. È un sistema sicuro, di facile trasportabilità e senza rischi di deterioramento del campione.
Un traguardo tutto italiano, come racconta Simone Gardini, Ad di GenomeUp Srl, l’azienda che ha realizzato il software per gestire tutti i delicati passaggi tecnologici: "Lo screening genetico neonatale rappresenta una rivoluzione unica che trasformerà profondamente la diagnosi delle malattie genetiche: ci stiamo avvicinando a un punto di svolta in cui il sequenziamento dell’intero genoma nelle prime 48 ore di vita sta diventando realtà, segnando un cambiamento in ogni settore, a partire da quello medico e sanitario. GenomeUp è pronta ad accompagnare questa rivoluzione, mettendo a disposizione la propria tecnologia, esperienza e visione per supportare il sistema sanitario, i ricercatori e le famiglie, contribuendo a costruire un futuro in cui ogni neonato possa beneficiare delle opportunità offerte dalla genomica di nuova generazione". Con il programma 'Genoma Puglia', la Regione si posiziona quale modello di eccellenza internazionale, mettendo a disposizione del servizio pubblico le più avanzate tecniche di medicina preventiva e di precisione.
Leggi tutto: Puglia prima al mondo con screening genomico neonatale pubblico e gratuito

(Adnkronos) - Guarda al futuro con ottimismo e concretezza, la ricerca sul mieloma multiplo. È il messaggio emerso dalla conferenza internazionale ‘Myelomas’, promossa dall’Istituto Romagnolo per lo studio dei tumori (Irst) Dino Amadori Irccs, che ha riunito a Roma alcuni tra i massimi esperti italiani e internazionali per fare il punto su una delle neoplasie ematologiche più diffuse e complesse, con 34mila le persone che convivono con la malattia in Italia e oltre 5.700 nuove diagnosi ogni anno.
La due giorni (10 e 11 ottobre) di confronto scientifico ad altissimo livello - a pochi mesi dal congresso dell’International Myeloma Society (Ims) di Toronto e in vista dell’American Society of Hematology (Ash) di dicembre - ha confermato il ruolo dell’Italia come hub di ricerca e clinica di riferimento internazionale. Accanto ai principali esperti italiani - informano gli organizzatori in una nota - sono intervenute figure di assoluto rilievo mondiale come Brian Durie (Cedars-Sinai Medical Center, Los Angeles), Paul Richardson (Dana-Farber Cancer Institute, Boston), Joshua Richter (Mount Sinai Hospital, New York), Andreas Beilhack (Università di Würzburg, Germania) e Fredrik Schjesvold (Oslo University Hospital, Norvegia), a testimoniare la volontà condivisa di costruire una rete globale di conoscenze e sperimentazioni.
Al centro dei lavori è stato il principio della personalizzazione delle cure, fondato sia sull’identificazione dei bersagli molecolari sia sulla scelta e combinazione ottimale dei farmaci per ciascun paziente. In particolare, grande attenzione è stata riservata alle quadruplette terapeutiche (regimi a quattro farmaci basati su anti-CD38) che si stanno affermando come nuovo standard di cura in prima linea, con l’obiettivo di ottenere la negatività della malattia minima residua (Mrd) – un parametro che, secondo le evidenze più recenti - ricordano gli esperti - potrebbe rappresentare il vero correlato biologico della guarigione. Importanti conferme sono arrivate anche sul fronte delle immunoterapie di nuova generazione, come Car-T e anticorpi bispecifici, nei pazienti recidivati o refrattari. In questo ambito, l’Irst ha presentato dati significativi grazie ai contributi di Matteo Marchesini (analisi molecolari) e Alice Rossi (applicazioni radiomiche), a supporto di un monitoraggio diagnostico sempre più accurato e multidimensionale.
"La storia naturale del mieloma è cambiata radicalmente – sottolinea Claudio Cerchione, ematologo Irst – e oggi siamo in grado di disegnare terapie sempre più su misura, integrate da un monitoraggio molecolare e radiologico evoluto. La prospettiva della guarigione, che per anni è stata un sogno, non è più così lontana". Aggiunge Nicola Normanno, direttore scientifico dell’Istituto e presidente onorario dell’evento: "In Irst stiamo sviluppando un approccio multi-omico, che integra genomica, trascrittomica, radiomica e immunoprofilazione per affinare la diagnosi e la prognosi dei pazienti. È questa la chiave per una medicina di precisione realmente personalizzata".
Sottolinea Gerardo Musuraca, direttore Ematologia e trapianti di Irst e co-chair del meeting insieme a Cerchione: "Abbiamo voluto creare un’occasione di confronto diretto e intensivo tra realtà internazionali e italiane per favorire un aggiornamento scientifico al massimo livello e delineare insieme le nuove traiettorie terapeutiche, oggi sempre più orientate alla possibilità concreta di guarigione" L’evento - promosso da Irst Dino Amadori Irccs con il supporto di Aiom - Associazione italiana oncologia medica, Gitmo - Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare, Sie - Società italiana di ematologia, Sies - Società italiana di ematologia sperimentale, Soho Italy e con il patrocinio di Ail - Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma - ha confermato il ruolo di primo piano della ricerca italiana nel campo dell’oncoematologia - conclude la nota - e la missione dell’Istituto romagnolo nel tradurre l’innovazione scientifica in benefici concreti per i pazienti.
Leggi tutto: Tumori, mieloma multiplo: esperti a convegno su sfida di personalizzare le cure

(Adnkronos) - Riparte 'Oltre il Rosa', il ciclo di webinar di educazione finanziaria promosso da Bper in collaborazione con l’economista Azzurra Rinaldi, cofondatrice e Cfo di Equonomics. Un percorso gratuito e aperto a tutte e a tutti, pensato per favorire autonomia e consapevolezza finanziaria e contrastare le forme di violenza economica ancora diffuse nel nostro Paese. Lo annuncia una nota.
Dopo il successo della prima edizione, 'Oltre il Rosa' propone incontri dedicati agli strumenti pratici per gestire il denaro, pianificare il futuro e fare scelte consapevoli: dagli investimenti alla previdenza, dai mutui alle assicurazioni, il percorso accompagnerà gli utenti passo dopo passo, con un linguaggio chiaro e accessibile, per mettere in pratica l’autonomia finanziaria e trasformare la conoscenza in libertà economica.
Questo il dettaglio degli incontri: 'Investire è (anche) una cosa da donne', 21 ottobre 2025; 'Guida pratica al credito: Mutui e prestiti', 12 novembre 2025; 'Chi ha paura dei finanziamenti?', 1 dicembre 2025; 'Rischio, rendimento, azioni, obbligazioni: facciamo chiarezza', 19 dicembre 2025; 'Cosa posso fare con i miei soldi? Dal budget al Business Plan', 8 gennaio 2026; 'Proteggersi è un atto di responsabilità: parliamo di assicurazioni', 27 gennaio 2026; 'Soldi e relazioni: in amore vince chi è economicamente indipendente', 12 febbraio 2026; 'Cosa posso fare per il futuro delle mie figlie e dei miei figli? Vediamo insieme i servizi finanziari per le più piccole e i più piccoli', 3 marzo 2026; 'Previdenza e pensione: il tempo è adesso', 24 marzo 2026. Gli appuntamenti, condotti da Azzurra Rinaldi, saranno trasmessi a partire dal 21 ottobre, in diretta streaming sul sito di Bper (group.bper.it/sostenibilita/educazione-finanziaria/adulti/oltre-il-rosa) e resteranno disponibili anche on demand.
"Da anni Bper investe in progetti di educazione finanziaria con l’obiettivo di generare un impatto positivo e duraturo. Con 'Oltre il Rosa' vogliamo offrire strumenti concreti per migliorare la competenza economica, promuovere autonomia e rafforzare la capacità decisionale, perché la libertà passa anche dalla gestione consapevole del denaro", commenta Giovanna Zacchi, Head of Esg Strategy di Bper.
"Dedicare tempo alla propria consapevolezza economico-finanziaria è un gesto concreto di cura verso di sé. Significa riconoscere il valore del proprio tempo, delle proprie risorse e della propria autonomia. È un passo concreto per uscire dalla dipendenza, fare scelte più consapevoli e costruire una relazione più sana con il denaro. Rafforzare queste competenze vuol dire anche rafforzare la propria libertà: quella di decidere, di dire no, di pianificare il futuro con maggiore serenità e sicurezza", aggiunge Azzurra Rinaldi, cofondatrice e Cfo di Equonomics.
'Oltre il Rosa' rappresenta un tassello fondamentale nel percorso di educazione finanziaria e inclusione economica che Bper porta avanti da anni. Il progetto intende trasformare la consapevolezza in azione, attraverso esempi, testimonianze e strumenti concreti per costruire la propria indipendenza economica.
Leggi tutto: Finanza, Bper: ripartono webinar su educazione 'Oltre il Rosa'
Punto riferimento in Sardegna, 'Team multidisciplinare per cure'... 
(Adnkronos) - Alla presenza del Cardinale Baldo Réina, vicario del Papa per la Diocesi di Roma, nella chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista è stata svelata, a conclusione di un lungo progetto di restauro, la Pala d’altare, rappresentante la Madonna dell'Esilio del pittore zaratino Andrea Fossombrone. L’opera era stata donata nel 1950 alla comunità Giuliano-Dalmata di Roma dai coniugi Elio Bracco e Nina Salata. Il progetto, curato e coordinato dal Comitato scientifico dell’Anvgd di Roma (finanziato da L. 72.01), ha riguardato il recupero e la valorizzazione della Pala d’altare, che ora potrà essere di nuovo ammirata nella chiesa di Piazza Giuliani e Dalmati, luogo di culto per i residenti nel quartiere. L’opera restaurata andrà così ad arricchire ulteriormente il Museo diffuso, qualifica di cui ormai il Quartiere è insignito ufficialmente da alcuni anni.
La cerimonia ufficiale, con Santa Messa presieduta dal Cardinale Baldo Réina, è avvenuta alla presenza delle autorità locali, istituzionali, religiose, civili, militari, della Presidente dell’Anvgd di Roma Donatella Schürzel insieme all’Esecutivo e dei rappresentanti delle Associazioni storiche dell’Esodo presenti sul territorio; l’evento ha visto anche la partecipazione, per la Famiglia Bracco, di Gemma Bracco, Vicepresidente di Fondazione Bracco, accompagnata dalla figlia Eva Pedrazzini, consigliere di Fondazione Bracco e di Bracco SpA. Il restauro dà evidenza al mecenatismo del fondatore del Gruppo Bracco, che fu committente e che ha sempre dimostrato attenzione alla propria terra d’origine e agli esuli giuliano-dalmati.
Nato il 3 aprile 1884 a Neresine, sull’isola di Lussino in Istria, Elio Bracco nel 1908 sposa Giovanna 'Nina' Salata, sorella del senatore del Regno Francesco Salata, e diventa in quegli anni segretario comunale di Neresine e di Ossero, nell’isola di Cherso. Figura di primo piano dell’irredentismo istriano, nel 1914 Elio viene arrestato con l’accusa di alto tradimento e portato nelle prigioni di Graz in Austria dove passerà due anni durissimi. Anche tutta la famiglia viene arrestata e internata a Mittergrabern (Austria).
Dopo essere stato processato e giudicato non colpevole, Elio Bracco viene inviato come aiutante nella lavanderia militare di Feldbach. La prigionia di Graz – due anni di detenzione in condizioni durissime, come testimoniano le sue struggenti lettere e il diario scritto in carcere, fu affrontata da Elio con coraggio e determinazione. Proprio con quel drammatico evento iniziarono anche le vicissitudini che hanno portato la famiglia Bracco da Neresine a Milano, dove di lì a poco – nel giugno del 1927 – nascerà il futuro Gruppo Bracco.
“Sono molto grata all’Associazione Giuliano Dalmata di Roma”, ha affermato Gemma Bracco, Vicepresidente di Fondazione Bracco. “Il nostro legame con quelle terre è sempre rimasto fortissimo. Nel secondo Dopoguerra, di fronte al dramma dell’esodo giuliano-dalmata, nostro padre Fulvio si prodigò per gli esuli istriani del campo profughi di Villa Reale di Monza, restituendo loro la dignità di cittadini e di lavoratori. Un legame che abbiamo tenuto vivo negli anni. Nell’ottica del suo consueto impegno, nel 2020 ad esempio la Fondazione Bracco ha finanziato, d’intesa con il Comune di Milano e insieme al Comitato Pro Monumento (presso Anvgd di Milano), la realizzazione della stele di Piazza della Repubblica a Milano A perenne memoria dei martiri delle foibe e agli esuli istriani, fiumani, dalmati, opera dell’artista Piero Tarticchio di Pola. Oggi siamo felici di assistere alla conclusione del restauro di quest’opera così significativa per tutta la comunità giuliano-dalmata romana: un altro tassello nella costruzione di quella memoria storica che ci sta tanto a cuore”.
Leggi tutto: Arte: a Roma restaurata Madonna dell'Esilio nella chiesa di San Marco Evangelista

(Adnkronos) - La presenza ed il contatto costante dell’uomo, e in particolare dell’anziano, con un animale (spesso il cane) "induce effetti benefici innegabili che impattano positivamente sulla qualità della vita, sul sistema immunitario e sui meccanismi che regolano la qualità e la durata della vita. Questi meccanismi, fino a qualche anno fa attribuiti alla sola stimolazione neuroendocrina indotta dall’interazione sensoriale, oggi sono legati anche alla 'comunicazione batterica' o al cosiddetto microbioma sociale. La comunicazione batterica, tuttavia non scevra di rischi igienico-sanitari in una popolazione immunologicamente vulnerabile, è un fattore che va gestito e governato con la stretta collaborazione del mondo medico e medico-veterinario proprio in un’ottica di 'One health'". Lo spiega Giacomo Rossi, professore di Patologia Generale, Fisiopatologia, Immunopatologia e di Anatomia Patologica Veterinaria dell'Università Camerino, che sarà tra i relatori dell'evento alla Camera 'Microbiota intestinale, target emergente nella Medicina della longevità' con il patrocino della Fmp, la Fondazione per la medicina personalizzata.
Il nostro pianeta è popolato da batteri. "Sono batteri le prime forme di vita che hanno popolato la terra e che ne hanno modificato profondamente la struttura, il clima e la morfologia, aprendo la strada allo sviluppo e all’evoluzione di forme viventi sempre più complesse e specializzate. Ciononostante - continua Rossi - anche le forme viventi più complesse che oggi popolano il nostro pianeta sono degli olobionti, ovvero organismi complessi la cui fisiologia e sopravvivenza si basa sulla coesistenza, in svariate aree del loro 'soma', di ricchissime comunità batteriche con cui comunicano costantemente. La comunicazione batterica implica il rilascio e il rilevamento di auto-induttori e altri segnali chimici, un processo chiamato 'quorum sensing', che consente alle migliaia di famiglie, cladi, specie e generi, di regolare l'espressione genica in base alla densità di popolazione".
Effetto delle terapie assistite con animali sul benessere umano e sulla longevità. "La pet therapy, definita come Intervento assistito dagli animali (Iaa), si basa sull'interazione tra animali ed esseri umani. Si tratta di uno strumento che può integrare e supportare le terapie tradizionali e può essere utilizzata su pazienti affetti da diverse patologie, migliorandone la qualità della vita dal punto di vista comportamentale, fisico e psicosociale. Numerosi studi hanno dimostrato che la pet therapy può avere effetti positivi su vari disturbi mentali, come ansia, depressione e stress post-traumatico".
Ad oggi - prosegue - si ritiene che i meccanismi attraverso i quali la pet therapy esercita i suoi effetti positivi siano per lo più o quasi esclusivamente neuropsicologici e relazionali, legati alla comunicazione classica o sensoriale uomo-animale, senza prendere in considerazione minimamente la 'comunicazione batterica oppure omica' tra questi due esseri interagenti. Solo pochissimi studi, infatti, iniziano a considerare i meccanismi della comunicazione batterica - microbiomica e metabolomica - alla base degli effetti che le terapie assistite con animali hanno sull’uomo, sulla sua qualità di vita ed, in ultima analisi, sulla durata della vita stessa".
"È ormai appurato che il primo beneficio derivante dall’interazione uomo-animale sia legato ad una serie di modificazioni di natura neuro-ormonale. Alla base di queste modificazioni vi è la produzione di ossitocina definita anche come 'ormone dell'attaccamento', seguito dal rilascio di endorfine, autentici stimolatori dell'umore e antidolorifici naturali, e della dopamina associata al piacere e alla gratificazione, tanto che il suo aumento sembra contribuire alle sensazioni positive provate durante le sedute di pet therapy. È stato inoltre dimostrato - sottolinea Rossi - che tali sedute determinano incrementi sostanziali di prolattina, ormone associato al controllo e alla riduzione dello stress, che contribuisce fortemente alla riduzione dei livelli di cortisolo nel paziente, generando un altro degli effetti benefici del rapporto interattivo uomo-animale. L’epinefrina e la noradrenalina, ormoni coinvolti nella risposta allo stress, seguono lo stesso andamento del cortisolo".
Gli Interventi assistiti dagli animali "generano una serie di variazioni positive su alcuni parametri fisiologici quali una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, con una riduzione dell'eccitazione fisiologica e dei segnali di stress. A questi aspetti si associa un miglioramento della risposta immunitaria generale e mucosale, con un incremento delle immunoglobuline A", ricorda il professore.
Il contatto fisico e visivo con un animale, l’essere lambiti, contraccambiati dall’animale, "genera un forte incremento di ossitocina che neutralizza gli effetti negativi della solitudine, frequente nel periodo della terza età, contribuendo a invertire i disturbi della memoria e dell'apprendimento nel morbo di Alzheimer. Il sistema dell'ossitocina è collegato al sistema dopaminergico mesocortico-limbico, il che suggerisce che l'ossitocina può influenzare i comportamenti mediati dalla dopamina, in particolare quelli legati ai segnali sociali e alla motivazione. Studi - conclude - sui centenari dimostrano variazioni specifiche per età nei sistemi dell'ossitocina e della dopamina (con incremento dei recettori per l’ossitocina a livello dell’ippocampo e amigdala, che risulta età-dipendente) e i loro effetti sull'invecchiamento socioemotivo. È stata dimostrata una correlazione tra i livelli sierici di ossitocina e il volume cerebrale, con una chiara correlazione positiva con il volume cerebrale della regione ippocampale sinistra e l'amigdala entrambi età-correlati".
Leggi tutto: Dalla qualità della vita alla longevità: ecco gli effetti benefici del legame uomo-cane

(Adnkronos) - Prende avvio il ciclo di incontri 'Percorsi integrati per un futuro responsabile' con il convegno 'Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategia in evoluzione', promosso dalla Fondazione Geometri Italiani, in collaborazione con Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e Cassa Geometri.
L’iniziativa, dalle 14 alle 18.30 presso Roma Eventi - Piazza di Spagna a Roma, nasce per creare un dialogo periodico tra vertici politici e istituzionali, rappresentanti tecnici, accademici e imprenditoriali, finalizzato a elaborare strategie condivise per uno sviluppo sostenibile e competitivo del Paese.
In un contesto segnato da continui mutamenti geopolitici, la transizione sostenibile pone al centro ottimizzazione delle risorse ed efficientamento, con ricadute economiche (stabilizzazione dei costi e competitività delle imprese) e sociali (minori vulnerabilità per le categorie esposte). Il convegno offrirà un quadro aggiornato delle dinamiche in atto e degli strumenti attivabili. Saranno presentate le analisi del Centro Studi della Fondazione Geometri Italiani sull’impatto dei bonus edilizi e sulle prospettive di una transizione equa, sostenibile e fiscalmente responsabile, con spunti operativi per istituzioni e stakeholder.
Leggi tutto: Sostenibilità, al via 'Percorsi integrati per un futuro responsabile'

(Adnkronos) - "Ho letto questa cosa che girava. Ragazzi, non è vero niente". Con queste parole nette, la cantante Giorgia ha smentito categoricamente le ultime indiscrezioni. In questi giorni, infatti, erano circolate voci su un possibile ritorno dell'artista in veste di co-conduttrice, al Festival di Sanremo 2026. Intervenuta in diretta durante il programma 'Guerrini e Lanfranchi show' su Rds, l'artista ha detto: "Non mi ha chiamato nessuno, nessuno mi ha detto niente. Non so da dove sia partita questa voce, anche perché mi ci manca solo quello", ha concluso con ironia.
I rumor su un suo possibile ritorno sul palco dell'Ariston in una nuova veste erano stati alimentati da una coincidenza nel calendario del suo tour. Il lungo intervallo tra la conclusione della prima parte dei concerti (22 dicembre a Roma) e la ripresa (13 marzo) lasciava infatti una 'finestra' libera proprio durante il periodo del Festival, in programma dal 24 al 28 febbraio 2026. Un'ipotesi ora definitivamente smentita dalla diretta interessata.
Leggi tutto: Giorgia smentisce i rumor: "Io co-conduttrice a Sanremo? Mi ci manca solo quello"

(Adnkronos) - Il pubblico ministero di Genova Walter Cotugno ha chiesto la condanna a 18 anni e sei mesi per l'ex Ad di Autostrade Giovanni Castellucci, tra i 57 imputati per il crollo del Ponte Morandi. A Castellucci sono contestati gli omicidi colposi delle 43 vittime e il reato di crollo, mentre la Procura ha chiesto l'assoluzione per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti e per l'aggravante relativa al monitoraggio.
"Difficile chiedere una pena per questo imputato con la faccia serena", ha premesso il pm, spiegando: "Chiederemo per tutti gli omicidi due mesi e venti giorni". Il pubblico ministero ha detto di aver chiesto la pena massima fissata dal legislatore. "Dobbiamo adeguarci", ha aggiunto, annunciando che avrebbe chiesto una pena "al limite del 589 bis. Se non per Castellucci, per chi?", ha affermato retoricamente Cotugno.
"Per quanto si possa dire c'è soddisfazione in questa prima richiesta", ha commentato la presidente del Comitato parenti vittime crollo Ponte Morandi, Egle Possetti. "Siamo un po' frastornati oggi - ha dichiarato Possetti - mi è piaciuto molto il discorso del pm che ha fatto un ragionamento lineare sulle enormi responsabilità che ci sono state sulla continua cecità di fronte alle problematiche di questo ponte che erano perfettamente note, negli anni. Quindi, la richiesta di questa pena, elevata, è ovviamente per noi molto importante. Chiaramente sappiamo tutti, come ha ricordato il pm in finale, che ci saranno, data l'età dell'imputato, delle agevolazioni, legate anche agli arresti domiciliari". "Per noi - ha concluso - è essenziale che ci sia poi una condanna in questo senso, stante tutti gli elementi che tutti abbiamo conosciuto in questa fase processuale e che sono oggi stati riassunti".
Leggi tutto: Ponte Morandi, pm Genova chiede 18 anni e 6 mesi per ex Ad di Autostrade Castellucci
Il 17 ottobre Ginecologia e ostetricia e la Breast Unit in campo...
"Energia non è di destra né di sinistra, è questione tecnica"... 
(Adnkronos) - L’innovativo laboratorio scientifico mobile Curiosity Cube alimentato a energia solare, arriva in Italia con due tappe: sarà a Segrate (Milano) dal 14 al 16 ottobre in via Emilia, 23 e a Ivrea (Torino) dal 20 al 22 ottobre in Piazza Ottinetti. L’iniziativa - spiega in una nota Merck - è dedicata agli studenti dalla quarta elementare alla terza media e offre "un’esperienza educativa immersiva, pensata per stimolare la curiosità scientifica e avvicinare le nuove generazioni al mondo delle Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics)". Le attività sono condotte da dipendenti della farmaceutica, che condividono il proprio percorso professionale e fungono da modelli di riferimento, mostrando la diversità e le possibilità offerte dalle carriere scientifiche.
Ogni anno, un team ad hoc costituito da dipendenti dell’azienda seleziona un tema e progetta un percorso di esperimenti interattivi da proporre all’interno del Curiosity Cube. Grazie al contributo di queste persone, il laboratorio ad ogni edizione si rinnova, offrendo esperienze coinvolgenti e sempre aggiornate, pensate per avvicinare gli studenti alla scienza attraverso la sperimentazione e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Gli studenti hanno, inoltre, la possibilità di porre una propria ‘Curiosity Question’ – una domanda personale su scienza, tecnologia o carriere del futuro – dando vita a un dialogo aperto e stimolante.
Nell’edizione di quest’anno, il tema scelto è l’intelligenza artificiale (Ai). I giovani visitatori - spiega Merck - avranno l’opportunità di "esplorarne i concetti chiave attraverso interessanti esperimenti: impareranno a distinguere tra immagini autentiche e generate dall’Ai, scopriranno in che modo cervello umano e intelligenza artificiale acquisiscono e interpretano informazioni, e guideranno piccoli robot educativi per comprendere il funzionamento delle auto a guida autonoma. Un’esperienza che unisce gioco, scoperta e riflessione, pensata per lasciare il segno". L’iniziativa fa parte delle attività di Sostenibilità e innovazione nel Business Sociale dove la farmaceutica - continua la nota - investe da anni in programmi di educazioneStem ispirati all’inclusione, all’accesso e all’educazione scientifica, con un focus particolare sulle comunità in cui l’azienda opera. I dipendenti locali, con il proprio impegno a migliorare il mondo attraverso la scienza, diventano così modelli di riferimento per i ragazzi, dimostrando che chiunque può diventare scienziato, indipendentemente dalle proprie origini, culture e background.
Dal suo lancio nel 2017 ad oggi - dettaglia l’azienda - il Curiosity Cube ha avuto un impatto straordinario: ha coinvolto oltre 230 mila visitatori in 14 Paesi tra Europa, Stati Uniti e Canada. Solo nel 2024, ha raggiunto 43.393 studenti in tutto il mondo attraverso 1.480 eventi, grazie all’impegno di 1.480 dipendenti aziendali. Il progetto ha ricevuto riscontri estremamente positivi: il 98% degli insegnanti ha giudicato l’esperienza altamente formativa per gli studenti, che hanno espresso lo stesso livello di apprezzamento, confermando l’efficacia dell‘iniziativa nel rendere la scienza accessibile, coinvolgente e vicina alla loro realtà. Il tour 2025 prevede oltre 130 tappe in Europa, toccando 13 Paesi – tra cui Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Italia – con una grande novità: il laboratorio mobile raggiungerà per la prima volta anche l’Africa, ampliando la sua portata globale. L’obiettivo resta lo stesso: offrire esperienze pratiche di scienza per ispirare le nuove generazioni e contribuire a colmare il divario tra interesse e accesso alle carriere scientifiche.
Secondo i dati Eurostat, tra il 2013 e il 2023, il numero di professionisti in ambito scientifico e tecnologico nell’Unione europea è cresciuto del 25%, ma l’interesse degli studenti fatica a tradursi in scelte concrete: solo il 48% degli studenti delle scuole medie riesce a immaginarsi in una carriera scientifica, e il 63% dei genitori tende a scoraggiare questo percorso, spesso per mancanza di conoscenza sulle possibilità offerte dal mondo Stem.
È proprio in risposta a questo scenario che nasce l’iniziativa: il suo obiettivo principale - sottolinea Merck - è "stimolare la curiosità dei ragazzi e appassionarli alla scienza, aiutandoli a scoprire il potenziale delle discipline Stem. L’intento è quello di incoraggiarli a considerare concretamente queste carriere per il proprio futuro, contribuendo così a ridurre il disallineamento tra il crescente bisogno di figure professionali Stem e l’effettiva disponibilità di giovani pronti a intraprendere questo percorso". Anche il ruolo dei genitori è fondamentale: è importante che sostengano i propri figli, aiutandoli a scoprire quanto le materie scientifiche possano essere affascinanti e ricche di opportunità.

(Adnkronos) - ''Per una pace e una prosperità durature''. Questo il titolo della dichiarazione firmata a Sharm el-Sheikh dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, dall'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani e dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. ''Noi sottoscritti accogliamo con favore l'impegno e l'attuazione davvero storici da parte di tutte le parti dell'Accordo di Pace di Trump, che pone fine a oltre due anni di profonda sofferenza e perdita, aprendo un nuovo capitolo per la regione caratterizzata da speranza, sicurezza e una visione condivisa di pace e prosperità'', inizia la dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca.
''Sosteniamo i sinceri sforzi del presidente Trump per porre fine alla guerra a Gaza e portare una pace duratura in Medio Oriente. Insieme, attueremo questo accordo in modo da garantire pace, sicurezza, stabilità e opportunità per tutti i popoli della regione, compresi palestinesi e israeliani'', prosegue il testo. ''Siamo consapevoli che una pace duratura sarà una pace in cui sia i palestinesi che gli israeliani potranno prosperare, con i loro diritti umani fondamentali tutelati, la loro sicurezza garantita e la loro dignità tutelata'', aggiungono i leader.
''Affermiamo che un progresso significativo emerge attraverso la cooperazione e un dialogo costante e che il rafforzamento dei legami tra nazioni e popoli serve gli interessi duraturi della pace e della stabilità regionale e globale'', afferma la dichiarazione. ''Riconosciamo il profondo significato storico e spirituale di questa regione per le comunità religiose le cui radici sono intrecciate con il territorio, tra cui Cristianesimo, Islam ed Ebraismo. Il rispetto per questi sacri legami e la protezione dei loro siti patrimoniali rimarranno fondamentali nel nostro impegno per la coesistenza pacifica'', dichiarano i firmatari.
''Siamo uniti nella determinazione a smantellare l'estremismo e la radicalizzazione in tutte le loro forme. Nessuna società può prosperare quando la violenza e il razzismo sono normalizzati, o quando ideologie radicali minacciano il tessuto della vita civile. Ci impegniamo ad affrontare le condizioni che favoriscono l'estremismo e a promuovere l'istruzione, le opportunità e il rispetto reciproco come fondamenti per una pace duratura'', prosegue la dichiarazione.
''Ci impegniamo pertanto a risolvere le controversie future attraverso l'impegno diplomatico e la negoziazione, piuttosto che con la forza o un conflitto prolungato. Riconosciamo che il Medio Oriente non può sopportare un ciclo persistente di guerre prolungate, negoziati in stallo o l'applicazione frammentaria, incompleta o selettiva di termini negoziati con successo. Le tragedie a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni devono servire da urgente promemoria del fatto che le generazioni future meritano di meglio dei fallimenti del passato'', affermano i leader facendo riferimento alla guerra a Gaza.
''Ricerchiamo tolleranza, dignità e pari opportunità per ogni persona, garantendo che questa regione sia un luogo in cui tutti possano perseguire le proprie aspirazioni in pace, sicurezza e prosperità economica, indipendentemente da razza, fede o etnia'' e ''perseguiamo una visione globale di pace, sicurezza e prosperità condivisa nella regione, fondata sui principi del rispetto reciproco e del destino comune'', si legge nel testo.
''In questo spirito, accogliamo con favore i progressi compiuti nella definizione di accordi di pace globali e duraturi nella Striscia di Gaza, nonché le relazioni amichevoli e reciprocamente vantaggiose tra Israele e i suoi vicini regionali. Ci impegniamo a lavorare collettivamente per attuare e sostenere questa eredità, costruendo fondamenta istituzionali su cui le generazioni future possano prosperare insieme in pace. Ci impegniamo per un futuro di pace duratura'', conclude il testo firmato da Trump, al-Sisi, al-Thani ed Erdogan.
Leggi tutto: Pace a Gaza, il testo della dichiarazione "per prosperità duratura" firmata in Egitto

(Adnkronos) - Nel 2024, si stima che siano oltre 2,2 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta - l’8,4% delle famiglie residenti – per un totale di 5,7 milioni di individui, il 9,8% dei residenti (entrambe le quote risultano stabili rispetto al 2023, quando erano pari rispettivamente a 8,4% e 9,7%). Lo rileva Istat nel Report sulla povertà nel 2024.
Allarme stranieri e minori
L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, sale al 35,2% nelle famiglie composte esclusivamente da stranieri, mentre scende al 6,2% per le famiglie composte solamente da italiani. L’incidenza di povertà relativa tra le famiglie, pari al 10,9%, risulta anch’essa sostanzialmente stabile rispetto al 2023 (era 10,6%), coinvolgendo oltre 2,8 milioni di famiglie. In lieve crescita è l’incidenza di povertà relativa tra gli individui, che sale al 14,9% (dal 14,5% del 2023), coinvolgendo oltre 8,7 milioni di individui.
Nel 2024, la povertà assoluta coinvolge oltre 1 milione 283mila minori (il 13,8% dei minori residenti), variando dal 12,1% del Centro al 16,4% del Mezzogiorno, e salendo al 14,9% per i bambini da 7 a 13 anni. La sostanziale stabilità rispetto al 2023 conferma il valore di incidenza più elevato dal 2014. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 734mila (12,3%), tra le quali l’incidenza più elevata, pari al 23,9%, si osserva per quelle di altra tipologia (dove convivono più nuclei familiari e/o sono presenti membri aggregati); tra le coppie, la diffusione del fenomeno aumenta al crescere del numero di figli minori (7,3% per le coppie con un figlio minore, 10,6% per quelle con due figli minori e 20,7% se i figli minori sono almeno tre), attestandosi su valori elevati anche tra le famiglie monogenitore con minori (14,4%).
L’intensità della povertà per le famiglie con minori, pari al 21,0%, è più elevata di quella calcolata sul totale delle famiglie (18,4%), a ulteriore testimonianza di una condizione di disagio maggiormente marcato.
Evidente anche per le famiglie con minori l’associazione tra diffusione della povertà assoluta e condizione lavorativa/posizione nella professione della p.r.: tra gli occupati, l’incidenza è più elevata fra le famiglie con p.r. operaio e assimilato (18,7%), seguite da quelle con p.r. altro indipendente (9,4%). Arriva al 23,2% per le famiglie con minori in cui la p.r. è non occupata, attestandosi al 20,0% per i casi in cui la p.r. è in cerca di occupazione.
La cittadinanza si lega fortemente alla condizione socio-economica delle famiglie con minori: se si tratta di famiglie composte solamente da italiani l’incidenza si attesta all’8,0% e diventa cinque volte più elevata (40,5%) per quelle composte unicamente da stranieri (si ferma al 33,6% nel caso nella famiglia con minori composte da membri sia italiani sia stranieri).
L’incidenza di povertà assoluta tra le famiglie con minori nei comuni centro dell’area metropolitana (16,1%) è di quasi 6 punti percentuali superiore a quella rilevata nei comuni periferia dell’area metropolitana e i comuni di oltre i 50mila abitanti (10,8%); per i comuni più piccoli, fino a 50mila abitanti, si attesta al 12,2%.
Per il 2024, l'Istat osserva come l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge oltre 886mila famiglie, 10,5%), seguita dal Nord-ovest (595mila famiglie, 8,1%) e dal Nord-est (quasi 395mila famiglie, 7,6%), mentre il Centro conferma i valori più bassi (349mila famiglie, 6,5%). D’altra parte, tra le famiglie assolutamente povere, il 39,8% risiede nel Mezzogiorno (38,7% nel 2023) e il 44,5% al Nord (45% nel 2023); il restante 15,7% risiede nel Centro (16,2% nel 2023), prosegue l'Istat.
La povertà assoluta è stabile anche a livello individuale con l’unica eccezione delle Isole dove si registra un significativo aumento, arrivando al 13,4% dall’11,9% del 2023. La stabilità dell’incidenza di povertà assoluta si osserva per tutte le fasce di età: fra i minori si conferma al 13,8% (quasi 1,3 milioni di bambini e ragazzi) – il valore più elevato della serie storica dal 2014 – e fra i giovani di 18-34 anni all’11,7% (pari a circa 1 milione 153mila individui); per i 35-64enni si mantiene invariata al 9,5%, anch’esso valore massimo raggiunto dalla serie storica, e fra gli over 65 al 6,4% (oltre 918mila persone).
L’intensità della povertà assoluta, che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere sia mediamente al di sotto della linea di povertà (cioè “quanto poveri sono i poveri”), si conferma stabile a livello nazionale (18,4%), nel Nord (18,5%, con valori pari al 19,1% nel Nord-ovest e 17,6% nel Nord-est) e nel Centro (18,0%), mentre nel Mezzogiorno si segnala un incremento: le stime salgono al 18,5% dal 17,8% del 2023. Nei comuni piccoli (fino a 50mila abitanti) non periferici delle aree metropolitane l’incidenza di povertà assoluta è più elevata (8,9%); seguono i comuni sopra i 50mila abitanti e i periferici delle aree metropolitane) (8,0%) e, infine, i comuni centro di area metropolitana (7,8%). Tuttavia, nel Mezzogiorno e al Nord sono i comuni centro di area metropolitana a registrare i valori più elevati (rispettivamente 12,5% e 8,2%), mentre al Centro l’incidenza più elevata è quella nei comuni più piccoli non periferici delle aree metropolitane (7,9%).
Un "record storico" con "dati da Terzo Mondo, indegni di un Paese civile". E' il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori che evidenzia come non si siano registrati "mai così tanti poveri assoluti in Italia dall'inizio delle serie storiche". "Un primato - aggiunge - sia rispetto al numero di famiglie, 2 milioni e 224mila contro il precedente record di 2 milioni e 217mila del 2023, sia rispetto alla percentuale delle famiglie in povertà assoluta che sembra stabile solo per via degli arrotondamenti, ma che in realtà è pari all'8,44%, superiore al dato del 2023 quando era 8,41%, sia rispetto al numero di individui, 5 milioni e 744mila che batte i 5 milioni e 694 del 2023, sia rispetto alla percentuale di individui poveri, 9,8% contro il 9,7% del 2023. Insomma, peggio di così non si può".
"Una dimostrazione del fatto che nella prossima manovra bisognerebbe aiutare questi poveri che non ce la fanno ad arrivare a fine del mese invece di dare 440 euro in più a chi guadagna 50mila euro, non solo per una questione di equità fiscale ma anche perché si sprecano risorse pubbliche, visto che quei soldi difficilmente serviranno a rilanciare i consumi, andando in gran parte in risparmio", conclude Dona.
“I dati sulla povertà in Italia registrano un netto peggioramento rispetto al 2019, al punto che in 5 anni il numero di individui poveri è salito di 1,1 milioni”, afferma in una nota il Codacons, commentando il report diffuso oggi dall’Istat. “Se i dati sulla povertà appaiono stabili rispetto al 2023, il confronto col periodo pre-Covid è impietoso – spiega l’associazione –. Il numero di famiglie povere passa infatti da 1.674.000 del 2019 a 2.224.000 del 2024, con una incidenza sul totale delle famiglie che sale dal 6,4% all’8,4%. Il numero di individui poveri cresce nello stesso periodo da 4.593.000 (7,7% del totale) a 5.744 .000 (9,8% del totale), +1,1 milioni di cittadini poveri in 5 anni. Nel Mezzogiorno la quota di cittadini in povertà assoluta sale dal 10,1% del 2019 al 12,5% del 2024”.
Numeri che secondo il Codacons potrebbero peggiorare ulteriormente. “L’inflazione che negli ultimi mesi sta colpendo voci primarie come gli alimentari rischia di spingere verso la soglia di povertà una fetta crescente di famiglie, considerato che, come attesta sempre l’Istat, un terzo dei nuclei taglia oggi l’acquisto di cibi per far quadrare i conti a fine mese”, conclude l’associazione.
Leggi tutto: Oltre 5,7 milioni di persone in povertà assoluta nel 2024: allarme stranieri e minori
Reclusi arrivati in Sardegna, denuncia della Fns-Cisl... 
(Adnkronos) - Nell’ultimo anno guerre e conflitti armati hanno innescato 20 crisi alimentari e gettato in condizioni di fame acuta 140 milioni di persone, un numero equivalente a oltre il doppio dell’intera popolazione italiana. In diversi contesti, la fame non è stata soltanto una conseguenza “collaterale” della violenza armata, ma è stata deliberatamente inflitta attraverso assedi, blocchi degli aiuti e distruzione delle infrastrutture agricole, ovvero utilizzata come una vera e propria arma di guerra. Gaza è l’esempio più emblematico: negli ultimi due anni il Ministero della Salute locale (MoH) ha documentato 461 decessi correlati alla malnutrizione (oltre 270 solo nel 2025), tra cui 157 minori. Attualmente 320mila bambini sotto i 5 anni a rischio di malnutrizione acuta e oltre 20mila persone sono rimaste uccise o ferite nel tentativo di procurarsi del cibo e accedere agli aiuti.
È quanto emerge dall’Indice Globale della Fame 2025 (Global Hunger Index – Ghi), tra i principali rapporti internazionali sulla misurazione della fame nel mondo, curato da Cesvi per l’edizione italiana e redatto da Welthungerhilfe (Whh), Concern Worldwide e Institute for International Law of Peace and Armed Conflict (Ifhv). Il rapporto evidenzia che, attualmente, sono oltre 40 i Paesi del mondo, che stanno fronteggiando livelli di fame grave e allarmante.
"C'è un dato anche più preoccupante e che chiama in causa un disinteresse endemico e diffuso, impegni su scala mondiale presi e poi disattesi – sottolinea Gigi Riva, editorialista di Domani e scrittore, nella prefazione del Ghi 2025 - Le cifre sono impietose. Dal 2016 a oggi la riduzione della fame nel mondo è stata minima. Tanto da poter pronosticare che sarà forzatamente disatteso l'obiettivo ambizioso della “fame zero” entro il 2030. Se si procedesse gli attuali ritmi, la meta della scomparsa della fame sarebbe raggiunta nel 2137, più di un secolo dopo".
A Gaza è in corso una drammatica carestia, già attestata nel Governatorato di Gaza. Secondo le proiezioni, nei prossimi mesi quasi un terzo della popolazione si troverà in condizione di catastrofe, mentre 1,14 milioni di individui saranno in emergenza. Dalla metà di marzo, oltre 1,2 milioni di persone sono state sfollate, gli aiuti risultano ancora insufficienti e fortemente limitati e i prezzi dei beni di prima necessità sono esplosi. La malnutrizione infantile è aumentata rapidamente: nel corso dell’estate 2025 sono stati individuati tra i bambini con meno di 5 anni ben 28 mila casi di malnutrizione acuta, un numero più alto delle diagnosi totali dei sei mesi precedenti. Oltre 55mila donne in gravidanza o in allattamento e 25mila neonati necessitano urgentemente di supporto nutrizionale e la produzione alimentare locale è crollata: oltre il 98 per cento dei terreni coltivabili è danneggiato o inaccessibile. La distruzione delle infrastrutture agricole, la presenza diffusa di ordigni inesplosi e il collasso dei servizi idrici, sanitari e di salute pubblica renderanno la ripresa estremamente lunga, e i mezzi di sussistenza e la nutrizione saranno in pericolo ancora per anni.
Cesvi è presente nei territori palestinesi dal 1994 e con l’inizio del conflitto ha intensificato gli sforzi. L’organizzazione negli ultimi due anni non ha mai interrotto le proprie attività, rimanendo sul campo con il proprio staff locale e internazionale per garantire la sopravvivenza delle famiglie sfollate. Attualmente Cesvi fornisce quotidianamente, a Gaza City e nel centro della Striscia, 50-55mila litri di acqua potabile nei campi sfollati. Le attività di distribuzione nella Striscia hanno raggiunto complessivamente circa 105.000 gazawi, con 30 milioni di litri di acqua distribuiti. Continua inoltre l’installazione di latrine e la riabilitazione delle infrastrutture igienico/sanitarie nei campi sfollati di Deir al Balah e Khan Younis.
"Accogliamo con speranza le notizie di un accordo sul termine del conflitto, che ci auguriamo possa essere duraturo e definitivo, ma è fondamentale ricordare che quella in corso a Gaza continua a essere un’emergenza umanitaria di gravissima portata", spiega il direttore generale di Cesvi Stefano Piziali. "La ripresa – aggiunge – sarà lunga e difficile: milioni di persone vivono in condizioni catastrofiche, senza sicurezza né accesso sufficiente a beni essenziali, e le ferite materiali e psicologiche sono molto profonde. La macchina umanitaria in questo conflitto è stata stravolta ed è necessario che riprenda rapidamente a muoversi in maniera tempestiva, efficace e senza ostacoli: portare soccorso ai più vulnerabili resta una sfida, condizionata da ostacoli logistici e da un equilibrio ancora incerto. Senza un accesso continuativo e coordinato, il rischio di abbandonare la popolazione a un destino segnato rimane concreto. Qualsiasi ulteriore ritardo, comporterebbe un aumento inaccettabile della mortalità legata alla carestia. Cesvi ribadisce che il rispetto del diritto internazionale e della neutralità umanitaria è indispensabile per proteggere i civili e garantire che gli aiuti arrivino realmente dove servono. Esortiamo tutte le parti a garantire l’accesso e la distribuzione degli aiuti umanitari in quantità adeguata per rispondere all’emergenza umanitaria e avviare un percorso volto a costruire le condizioni per una pace sostenibile. A Gaza servono interventi tempestivi, ma anche un impegno costante nei mesi e negli anni a venire per accompagnare verso un futuro dignitoso e sereno una popolazione stremata da anni di privazioni e violenza".
Il caso di Gaza è l’espressione più drammatica di una pericolosa tendenza ben lontana dall’essere isolata. Nel solo 2024 quasi la metà dei casi di fame acuta in tutto il mondo sono stati provocati proprio da scontri armati. Solo nell’ultimo anno sono stati registrati quasi 200 mila episodi di violenza, con un aumento del 25% rispetto al 2023. Questa escalation ha costretto milioni di famiglie a sopravvivere senza mezzi né servizi essenziali, portando il numero di sfollati a oltre 122 milioni, il livello più alto mai registrato. I conflitti a Gaza e in Sudan dimostrano chiaramente come la violenza armata possa distruggere rapidamente la sicurezza alimentare: tra il 2023 e il 2024 le persone esposte a livelli di carestia sono più che raddoppiate, raggiungendo quasi due milioni, di cui il 95% vive proprio in questi due contesti13. Il GHI 2025 richiama con forza l’attenzione sul rischio di “normalizzazione” dell’utilizzo della fame come arma di guerra e invita al rispetto del diritto internazionale e al rafforzamento dei meccanismi di controllo e responsabilità in relazione a questa pratica.
"La guerra è il più crudele moltiplicatore della fame – afferma il direttore generale di Cesvi, Stefano Piziali – Dove scoppiano i conflitti, i sistemi alimentari collassano, le famiglie sono costrette a fuggire e milioni di persone vengono spinte nell’insicurezza alimentare. A rendere la situazione ancora più drammatica – prosegue – negli ultimi anni è stato registrato un forte calo degli aiuti umanitari, mentre le spese militari hanno continuato a crescere, superando nel 2024 i 2.700 miliardi di dollari: oltre cento volte l’ammontare destinato agli aiuti umanitari. Un’inversione di priorità che compromette la capacità della comunità internazionale di rispondere alla fame e che si unisce all’inaccettabile pratica, sempre più frequente, di utilizzare la privazione di acqua e cibo come un’arma contro la popolazione civile". Il punteggio mondiale dell'Indice Globale della Fame (Ghi) 2025 è 18,3, indicativo di un livello di malnutrizione globale “moderato”: nel 2024, le persone che hanno sofferto di fame acuta sono state complessivamente oltre 295 milioni in 53 Paesi e territori, 13,7 milioni in più rispetto al 2023. I quattro indicatori chiave del rapporto – denutrizione, arresto della crescita infantile, deperimento infantile e mortalità infantile – restano lontani dagli obiettivi internazionali e non si registrano progressi significativi dal 2016 a causa della sovrapposizione di diverse crisi: conflitti armati, shock climatici e fragilità economiche.
Dal Ghi 2025 emerge che la fame ha raggiunto livelli allarmanti in 7 Paesi – Haiti, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sud Sudan, Burundi e Yemen – ed è classificata come grave in altri 35. In 27 Paesi si registra addirittura un peggioramento rispetto al 2016. Il punteggio più grave del Ghi 2025 è quello registrato dalla Somalia (42,6). Va tuttavia precisato che in diversi Paesi – tra cui Palestina e Sudan, oltre a Burundi, Corea del Nord e Yemen – la situazione è così critica da rendere impossibile il calcolo completo dei punteggi di Ghi, a causa della mancanza di dati essenziali. Gli indicatori disponibili, tuttavia, segnalano un peggioramento delle condizioni e suggeriscono che la realtà sia persino più grave di quanto riportino le statistiche. "Quando i sistemi di monitoraggio vengono indeboliti o smantellati, i bisogni diventano “invisibili” – prosegue Piziali – e quindi non riescono più ad attrarre aiuti, alimentando un circolo vizioso". A livello regionale, la fame resta grave in Africa subsahariana e in Asia meridionale mentre si riscontrano lievi miglioramenti globali, legati soprattutto ai progressi in alcune aree dell’Asia meridionale, sud-orientale e dell’America Latina. Tuttavia, questi avanzamenti restano fragili e possono essere rapidamente compromessi, a conferma della necessità di politiche solide, sistemi di allerta precoce, misure di resilienza climatica e trasformazioni strutturali dei sistemi alimentari per consolidare i risultati raggiunti. Per questo il rapporto lancia un appello urgente per rafforzare gli aiuti, investire in sistemi alimentari resilienti, adottare politiche di lungo periodo e garantire il diritto al cibo come diritto umano fondamentale.
La regione dell’Africa a sud del Sahara detiene ancora il primato mondiale di mortalità infantile sotto i 5 anni: in Chad, Niger, Nigeria e Somalia il livello resta estremamente allarmante. Il Sudan e il Sud Sudan il conflitto in corso dal 2023 ha frammentato i sistemi alimentari, ostacolato la distribuzione degli aiuti e provocato lo sfollamento di milioni di persone. A metà del 2024 è stata confermata la carestia in alcune aree del Darfur, con circa 760.000 persone in condizioni di insicurezza alimentare a livello catastrofe. In Asia meridionale la denutrizione colpisce ancora quasi 1 persona su 8, ed è in questa regione che si trova quasi il 40% della popolazione denutrita a livello globale. I livelli di denutrizione sono in aumento rispetto al 2016 e Afghanistan, Pakistan e Sri Lanka registrano livelli di fame in aumento. In Asia Occidentale e in Nord Africa la violenza armata in Paesi come Siria, Yemen, Territori Palestinesi occupati ha gravemente colpito la produzione agricola e i sistemi alimentari, provocando milioni di sfollati e riducendo le possibilità di accesso al cibo.
Nella regione dell’Asia orientale e Sud Est Asiatico, tra i Paesi che affrontano le difficoltà peggiori vi è il Myanmar, con un punteggio Ghi pari a 15,3. L’escalation di violenza e il terremoto del marzo 2025 ha provocato circa 3 milioni di sfollati messo oltre 14 milioni di persone, pari al 25% della popolazione, in condizioni di insicurezza alimentare critiche. Accanto a queste emergenze, dal 2016 alcuni Paesi hanno registrato progressi significativi. Bangladesh, Nepal, Togo, India, Etiopia, Angola e Sierra Leone dimostrano che politiche mirate e investimenti costanti possono produrre risultati concreti nella lotta alla fame. Si tratta però di progressi fragili: senza strategie di lungo periodo, sistemi di allerta precoce e strumenti di resilienza climatica, i miglioramenti rischiano di non consolidarsi.
Leggi tutto: Cesvi presenta 20esima edizione italiana indice globale della fame
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



