
(Adnkronos) - Il tumore allo stomaco è la quinta neoplasia più comune al mondo e la quinta causa di morte correlata al cancro. Nel 2022 sono stati diagnosticati circa un milione di casi di tumore gastrico con circa 660.000 decessi riportati a livello globale. In alcune regioni, l’incidenza è aumentata nei pazienti con età inferiore a 50 anni, come in altre neoplasie gastrointestinali. Grazie alla ricerca, oggi sappiamo che con un approccio immunoterapico perioperatorio (prima e dopo l’intervento chirurgico) a base di durvalumab più chemioterapia il 69% dei pazienti con tumore gastrico in stadio precoce, operabile e localmente avanzato, è vivo a 3 anni. E’ quanto emerge dallo studio di Fase 3 'Matterhorn' su 948 pazienti in 20 Paesi.
I risultati, presentati al congresso annuale della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Berlino, indicano che il nuovo regime con immunoterapia e chemio ha ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia. I pazienti sono stati trattati con durvalumab neoadiuvante (prima della chirurgia) in combinazione con chemioterapia prima dell'intervento chirurgico, seguito post-chirurgia da durvalumab adiuvante in combinazione con chemioterapia, e infine con durvalumab in monoterapia. Lo studio ha valutato questo regime rispetto alla sola chemioterapia perioperatoria. I risultati evidenziano che durvalumab e il regime perioperatorio con chemioterapia hanno ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia ed in base alle stime il 69% dei pazienti trattati con il regime a base di durvalumab era vivo a tre anni rispetto al 62% nel braccio con la sola chemioterapia.
"Questi dati rappresentano una speranza per i pazienti affetti da tumore gastrico e della giunzione gastro-esofagea - sottolinea Lorenzo Fornaro, Oncologia Medica 2 Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana -. Queste neoplasie tendono a recidivare e presentano una prognosi a lungo termine sfavorevole, nonostante il ricorso alla chirurgia con intento curativo e alla chemioterapia. Grazie al regime a base di durvalumab, 7 pazienti su 10 sono vivi a tre anni. Questi risultati sono molto incoraggianti e pensiamo che la combinazione potrebbe diventare il nuovo standard di trattamento con intento curativo".
“Lo studio ha dimostrato come durvalumab aumenti in modo significativo e sostanziale le probabilità di guarigione - afferma Alessandro Pastorino, dirigente medico di I livello Uo Oncologia Medica 1 Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova -. Il farmaco risulta essere così il primo immunoterapico ad apportare un beneficio nel setting perioperatorio in combinazione con la chemioterapia. Nel complesso la neoplasia gastrica interessa in Italia oltre 72mila persone e i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono ancora relativamente bassi. Sono perciò quanto mai necessari trattamenti innovativi per la gestione di tutti i tumori gastrici, soprattutto quelli in stadio precoce”.
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(Adnkronos) - Nuovo Btp Valore in collocamento da oggi, lunedì 20 ottobre 2025, a venerdì 24 ottobre (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Secondo quanto comunicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze la serie dei tassi cedolari minimi garantiti per la sesta emissione del bond governativo riservato ai risparmiatori è pari a 2,60% per il 1°, 2° e 3° anno, 3,10% per il 4° e 5° anno e 4,00% per il 6° e 7° anno.
Al termine del collocamento, si legge nella nota del Mef, verranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione. Il codice Isin del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005672016.
Il Btp Valore, ricorda il ministero, dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori (cosiddetti investitori retail), prevede cedole nominali pagate ogni tre mesi e una scadenza di 7 anni con un premio finale extra pari allo 0,8% del capitale investito. Potrà essere acquistato facilmente dal risparmiatore attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi alla banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente e il conto deposito titoli.
Il titolo è stato collocato sulla piattaforma Mot di Borsa italiana alla pari (ovvero con prezzo uguale a 100), senza vincoli né commissioni. Prevista la consueta tassazione agevolata per tutti i titoli di Stato al 12,5% su cedole e premio finale extra, l’esenzione dalle imposte di successione, nonché l’esclusione dal calcolo Isee fino a 50.000 euro investiti in titoli di Stato.
L’investimento minimo è pari a 1.000 euro e non sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo la facoltà da parte del Mef di chiudere anticipatamente l’emissione nelle modalità indicate nella scheda informativa consultabile sul sito del ministero dell'Economia e del Dipartimento del Tesoro alla sezione Debito Pubblico.
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(Adnkronos) - Daniil Medvedev rompe la maledizione e torna al successo. Il tennista russo, attuale numero 14 del ranking Atp, ha trionfato nell'Atp 250 di Almaty, in Kazakistan, conquistando il suo ventunesimo titolo in carriera contro il francese Corentin Moutet. Medvedev non vinceva un torneo dal maggio 2023, periodo in cui aveva incredibilmente portato a casa gli Internazionali di Roma. La curiosità? Nel corso della premiazione, il russo è stato costretto a indossare lo "shapan”, un tradizionale abito kazako.
Nel mondo dei social, la festa dopo la finale è così diventata immediatamente virale e tanti utenti hanno iniziato a condividere sulle varie piattaforme le foto di Medvedev con lo shapan, chiedendosi il perché di questa scelta. Alla base c'è una semplice questione di tradizioni.

(Adnkronos) - Una scia di sangue che attraversa la Toscana e arriva fino all'Emilia-Romagna. Tre omicidi irrisolti, accomunati dalla brutalità e dal silenzio, potrebbero avere un unico autore: Vasile Frumuzache, la guardia giurata di origine romena attualmente detenuta nel carcere di Prato con l'accusa di aver ucciso due giovani connazionali, Ana Maria Andrei e Denisa Paun.
A ipotizzare che dietro le quinte di questi casi possa celarsi un serial killer è la Procura di Prato, che ha recentemente riaperto tre vecchi fascicoli su delitti senza colpevoli, due dei quali avvenuti in Toscana e uno in Emilia. Tutti omicidi particolarmente efferati, uno risalente nel tempo, che presenterebbero elementi compatibili con il modus operandi attribuito a Frumuzache. La notizia è riportata oggi sull'edizione fiorentina della 'Repubblica' con un articolo a firma di Luca Serranò.
Il lavoro investigativo dei carabinieri del Reparto Analisi Criminologiche del Racis ha tracciato il profilo disturbato dell’uomo: un'infanzia segnata dalla violenza familiare, l’abbandono da parte dei familiari e un’adolescenza vissuta nella solitudine. Un terreno fertile, secondo gli esperti, per lo sviluppo di ossessioni poi esplose nel sangue. "Ho sempre reagito male a un rifiuto", avrebbe detto Frumuzache nel terzo interrogatorio, senza mostrare emozioni. Parole che per gli investigatori confermano la possibilità di un movente profondo e radicato nel passato, legato al rifiuto femminile. Non solo: il nome simile delle vittime (Ana Maria e Denisa Maria), l'età, l’aspetto e la comune origine romena sono altri tasselli che puntano a una premeditazione e a un’identità seriale.
Ma c’è un altro fronte aperto. Non si esclude che Frumuzache possa aver agito su commissione, come esecutore di una rete criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione. In questo filone investigativo, la procura mantiene alta l’attenzione sul ruolo di un avvocato calabrese, che potrebbe aver avuto legami con la scomparsa di Denisa.
Nel frattempo, la Procura di Prato ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio di Frumuzache per l'omicidio di Denisa Paun, avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 maggio scorsi al residence Ferrucci di Prato. L'accusa è pesantissima: omicidio premeditato e commesso in concorso con soggetti ancora non identificati.
Secondo gli inquirenti, Frumuzache avrebbe effettuato due sopralluoghi nei giorni precedenti per studiare vie di accesso e fuga. Dopo l'omicidio, avrebbe decapitato la giovane, incendiando la testa in un terreno a Monsummano (Pistoia), e nascosto il resto del corpo a Montecatini, dove erano già stati rinvenuti anche i resti della prima vittima, Ana Maria.
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(Adnkronos) - Non si arrivava ai livelli delle città medievali come Bologna o San Giminiano, ma anche a Pompei i grandi palazzi delle famiglie emergenti potevano essere dotate di torri, quali simboli del potere e della ricchezza dell'élite locale. È questa l'ipotesi che viene sostenuta in un nuovo articolo "La torre della casa del Tiaso. Un nuovo progetto di ricerca per la documentazione e la ricostruzione digitale della Pompei 'perduta'", pubblicato oggi sull'E-Journal degli scavi di Pompei.
La ricerca si inserisce in un progetto di "archeologia digitale" che mira a ricostruire i piani superiori di Pompei, spesso perduti. Nel caso particolare, gli archeologi guidati dal direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, e dalla professoressa Susanne Muth del Dipartimento di Archeologia Classica dell'Università Humboldt di Berlino (Winckelmann-Institut) in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, hanno preso spunto da una scala monumentale nella casa del Tiaso che sembra condurre nel nulla.
Da lì l'ipotesi che servisse per raggiungere una torre per osservare la città e il golfo, ma anche le stelle di notte, come sono attestate sia nella letteratura (si pensi alla torre di Mecenate da cui Nerone avrebbe osservato l'incendio di Roma), sia nell'arte. Infatti, molti dipinti pompeiani di ville mostrano torri come elemento architettonico. Le ville a loro volta diventano il modello per le case urbane dell'élite.
"La ricerca archeologica a Pompei è molto complessa. Oltre a quella sul campo con gli scavi che restituiscono contesti intatti sulla vita nel mondo antico e nuove storie da raccontare sulla tragedia dell’eruzione, esiste anche la ricerca non invasiva, fatta di studio e di ipotesi ricostruttive di ciò che non si è conservato, ma che completa la nostra conoscenza del sito", spiega Gabriel Zuchtriegel.
Nel contributo sull'E-Journal oggi pubblicato si presentano i primi risultati di un progetto di ricerca non invasivo, "Pompeii Reset", che ha l'obiettivo di utilizzare le tecniche digitali per documentare, in una prima fase ciò che è stato conservato degli edifici sotto forma di modello 3D e, in una seconda fase di ricostruire ciò che è andato perduto sulla base del twin digitale e con l'uso della ricostruzione digitale e della simulazione virtuale. La Pompei 'perduta' consiste soprattutto nei piani superiori, che sono essenziali per comprendere la vita nella città antica. "Mettendo insieme i dati in un modello digitale 3D possiamo sviluppare ipotesi ricostruttive che ci aiutano a comprendere l'esperienza, gli spazi e la società dell'epoca", evidenzia Zuchtriegel.
Il progetto utilizza le più recenti tecnologie di documentazione digitale e ricostruzione virtuale, che aprono nuove possibilità per la ricerca, la conservazione dei monumenti e la trasmissione delle conoscenze nel campo dell’archeologia. Sulla base di scansioni digitali dettagliate degli spazi architettonici conservati, ciò che è andato perduto viene ricostruito digitalmente, rendendo possibile comprendere il complesso architettonico come spazio della vita e dell’abitare nell’antichità. La casa del Tiaso nell'Insula 10 della Regio IX è un caso studio di grande interesse, dal momento che i recenti scavi promossi dal Parco archeologico di Pompei hanno fornito molti dati nuovi che sono stati analizzati dal gruppo di ricerca internazionale nell'ambito del progetto "Pompeii Reset", che ha visto coinvolti, oltre ai funzionari del Parco, numerosi ricercatori e studenti della Università Humboldt di Berlino.
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(Adnkronos) - Oggi è "chiusa a riccio nel dolore", concentrata ad "aiutare gli inquirenti a dare giustizia", ma Elisa Bartolotti, l'amica e socia di Pamela Genini, la 29enne uccisa dal compagno martedì scorso a Milano, pensa già al futuro, quando "tornerò in prima fila per Pamela". Le sue parole arrivano attraverso un comunicato congiunto con l'associazione Scarpetta Rossa Aps, a cui la donna ha chiesto sostegno.
Nei primi giorni successi al brutale omicidio, in via Iglesias, sotto gli occhi dei vicini del quartiere Gorla, Elisa Bartolotti è stata ospite di 'Dentro la Notizia' su Canale 5 e ha rilasciato alcune interviste. Poi però "mi sono chiusa a riccio col mio dolore", spiega ora, scusandosi per non aver risposto alle telefonate, ma "sono molto provata a livello emotivo". Per questo l'amica di Pamela Genini - viene fatto sapere - ha iniziato un percorso psicologico con la psicoterapeuta Assunta Amoroso, coordinatrice del primo ascolto per Scarpetta Rossa Aps, e ha chiesto di essere supportata in altri aspetti di "questo difficile percorso di elaborazione" del lutto.
"Non so come avrei fatto in questi giorni senza il loro supporto", dice Bartolotti. Ora la priorità è "concentrarmi ad aiutare gli inquirenti a dare giustizia a Pamela", dal momento che a breve sarà sentita come persona informata sui fatti. La promessa però è che "appena ritroverò un minimo di equilibrio, vorrò tornare in prima fila per Pamela. Fino a quel punto preferisco affidare i comunicati a Scarpetta Rossa Aps".
L'associazione di promozione sociale contro la violenza sulle donne è impegnata nel progetto di prevenzione nelle scuole e negli atenei 'Ora Parla Sofia', in memoria di Sofia Castelli, ragazza di vent'anni uccisa nell'appartamento di famiglia a Cologno Monzese, alle porte di Milano, la mattina del 29 luglio 2023 dall'ex fidanzato Zakaria Atqaoui. Sono passati poco più di due anni da allora e la lista delle donne uccise ha continuato ad allungarsi. "Pamela è l'ennesimo femminicidio 'fotocopia'. La società si è ormai abituata a più di cento femminicidi ogni anno, senza modificare nulla", denuncia nella nota Gualtiero Nicolini, responsabile progetti e sviluppo di Scarpetta Rossa Aps.
La tragica fine di Pamela Genini, che lei stessa più di un anno prima di venire uccisa da Soncin aveva in qualche modo previsto, sta accendendo i fari anche sul funzionamento della procedura prevista dalla normativa sul 'codice rosso'. Il 4 settembre 2024, infatti, la 29enne aggredita il giorno precedente dal fidanzato nell'appartamento di lui a Cervia, andò al pronto soccorso dell'ospedale di Seriate, nella Bergamasca, per una frattura al dito. Era la spia di abusi subiti per i sanitari, che sottoposero la donna al Brief Risk Assessment, un questionario di cinque domande usato per valutare i maltrattamenti. Pamela rispose 'sì' a quattro delle cinque domande, inclusa la terza: "Crede che lui sia capace di ammazzarla?". Il referto, pubblicato nei giorni scorsi da 'Il Corriere della Sera', venne acquisito dai carabinieri di Seriate e trasmesso ai colleghi di Cervia, intervenuti il giorno precedente per la lite in casa di Soncin, ma il 'codice rosso' non scattò.
Spetterà ora alla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e alla pm Alessia Menegazzo, che coordinano le indagini sul femminicidio, ricostruire il calvario patito dalla 29enne nell'anno e mezzo di relazione con Gianluca Soncin. E prosegue intanto la mobilitazione per Pamela: ieri sera oltre un migliaio di persone hanno sfilato per le vie di Gorla, per rendere omaggio alla 29enne e chiedere la fine della violenza patriarcale. Una parata silenziosa, con le fiaccole per strada e gli striscioni alle finestre, a cui ha preso parte anche Una, la madre della vittima.
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(Adnkronos) - Oltre 2 milioni di spettatori, più di 11mila concerti in mille città in Italia e all’estero, quasi 50mila lavoratori impiegati e 112 milioni di entrate. Sono i numeri del Rapporto Aiam 2024 sulle attività musicali in Italia e all’estero presentati al ministero della Cultura a Roma, dal presidente dell’Associazione italiana attività musicali, Francescantonio Pollice, per il terzo anno consecutivo. “L’Aiam riunisce ben 249 realtà ed è, per questo ministero, un interlocutore autorevole – dichiara il sottosegretario di Stato alla cultura, Gianmarco Mazzi - attraverso il suo lavoro e le sue analisi, contribuisce a dare visibilità e profondità a un comparto complesso e vitale del nostro sistema culturale. La musica, lo abbiamo visto dai numeri, è anche un motore economico: il suo impatto industriale, produttivo e occupazionale ne fa un settore strategico per la crescita della Nazione”.
“Questa ricerca non è solo una lente di ingrandimento sulla mole di lavoro che in Italia e in ben cinque continenti i nostri soci svolgono quotidianamente nella promozione della musica e degli artisti italiani - ha spiegato il presidente Pollice - ma anche lo strumento che mettiamo nelle mani di chi, a livello amministrativo e politico, ogni anno ci eroga quasi 19 milioni di euro attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo per vagliarne la qualità. I numeri del nostro rapporto - ha aggiunto - dimostrano inconfutabilmente che siamo un investimento certo per il nostro Paese, perché in grado di alimentare un circuito culturale, sociale ed economico e di contribuire allo sviluppo del Pil nazionale, generando utile in termini di fiscalità, oneri previdenziali e contributivi scaturenti dall’attività diretta, indiretta e indotta del lavoro musicale. Le nostre attività - ha chiarito - non sono a totale carico dello Stato, poiché riceviamo erogazioni comunitarie, statali, regionali e di enti locali, per un totale complessivo di oltre 62 milioni di euro ai quali si aggiungono quasi 50 milioni di entrate da privati di cui la metà è rappresentata dalla spesa del pubblico, e ancora sponsor e contributi, fondazioni bancarie, Art Bonus e corrispettivi da enti privati .Con questa occasione presentiamo anche le nostre osservazioni sul codice dello Spettacolo il cui testo, atteso da anni, rappresenta un elemento concreto per la definizione delle nuove normative che disciplineranno il sostegno allo spettacolo dal vivo da parte dello Stato”.
Alla presentazione sono intervenuti il Sottosegretario di Stato alla cultura Gianmarco Mazzi, che ha aperto i lavori; Valentina Gemignani, Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura, Federico Mollicone, presidente Commissione Cultura Camera; Antonio Parente, direttore generale Spettacolo del MiC; il Ministro Plenipotenziario Filippo La Rosa, Vice Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale – MAECI, il senatore Luca Pirondini, Vicepresidente Commissione Cultura Senato della Repubblica e Matteo Orfini, Componente Commissione Cultura Camera dei Deputati, oltre a numerosi esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni.
Ecco nel dettaglio, il rapporto Aiam evidenzia: 1) Spettatori. Anche nel 2024, è continuata la crescita, già registrata nei due anni precedenti, di spettatori ai concerti organizzati da soci Aiam con ben 2.155.898 presenze. Il numero degli spettatori somma sia la musica classica che il jazz. L’incremento degli spettatori emerso dalla ricerca Aiam è assolutamente in linea con quanto certificato dalla Siae nel suo annuale rapporto. Confrontando i dati relativi al numero complessivo degli spettatori di classica e jazz del Rapporto Siae 2024 emerge che gli spettatori agli eventi AIAM rappresentano oltre il 44% del totale (sempre per quanto riguarda musica classica e jazz); 2) Costo del lavoro. Il costo complessivo del lavoro, comprendente gli oneri previdenziali e contributivi sulle retribuzioni erogate, è di 72.968.733,86 di euro pari al 59,29% rispetto al totale dei costi. Se si confronta questa cifra con quelle assegnate ai soci Aiam dal Fnsv la spesa per il lavoro rappresenta percentualmente il 394,66% in più rispetto al Fnsv e il 119,96% in più rispetto al totale dei fondi pubblici assegnati. Anche questi dati confermano dunque la natura d’investimento dell’intervento statale in quanto le attività promosse dall’Aiam producono redditi quattro volti superiori al contributo del Fnsv. Va aggiunto poi che se l’ammontare del Fnsv assegnato ai membri dell’Aiam viene diviso per il numero di lavoratori impiegati emerge che lo Stato interviene con 387,76 euro a lavoratore cifra che rappresenta, con ogni probabilità, il costo più basso dell’intero settore dello spettacolo; 3) I concerti. Va infine sottolineato che il numero dei concerti organizzati dai membri dell’Aiam (11.551) è assolutamente significativo in quanto, rispetto ai 19.463 concerti classici e ai 7.141 concerti jazz censiti nell’Annuario Siae che complessivamente sono 26.604, gli 11.551 promossi dell’Aiam rappresentano il 43,42% del numero complessivo dei concerti organizzati in Italia. L’offerta di concerti dei soci Aiam si è articolata, in maniera omogenea per tutti i mesi dell’anno e si è caratterizzata anche per il decentramento dell’offerta musicale che vede coinvolti ben 1.004 comuni di tutte le province d’Italia, con una netta prevalenza del numero degli eventi al Nord rispetto al Centro e al Sud. Importante la copertura territoriale all’estero: l’attività concertistica all’estero realizzata da alcuni soci Aiam, in particolare dal Cidim Comitato nazionale italiano musica Ets, che promuove a livello internazionale il talento italiano, registra nel 2024 l’organizzazione di 248 concerti in 93 città molte delle quali capitali di ben 38 stati di tutti i continenti.
I chiusura, Pollice ha lanciato un appello alle istituzioni “affinché venga aumentata la capienza del Fondo nazionale spettacolo dal vivo. Aiam rappresenta 249 organismi in rappresentanza di orchestre, complessi strumentali, società di concerti, festival, centri di produzione, enti di formazione e di promozione musicale, organizzatori di corsi e concorsi, tutte istituzioni impegnate professionalmente nella diffusione della cultura musicale in Italia e nel mondo. AIAM ritiene che, sulla base dei propri risultati, sia necessario un cambio di passo che renda omogenea sull’intero territorio nazionale la filiera musicale, attraverso l’adozione di opportuni indirizzi politici che ribaltino l’attuale sproporzione fra l’investimento in formazione e quello in produzione e distribuzione che sta causando inoccupati o disoccupati e l’abbandono del settore da parti di tanti giovani musicisti formati. Proponiamo, infine, che il governo s’impegni per la promozione di un piano nazionale per la costruzione di nuove sale da concerto in tutta Italia e soprattutto - ha concluso - nelle città ancora sprovviste”.
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(Adnkronos) - L'infortunio di Holger Rune fa scattare l'ennesimo allarme nel mondo del tennis. Il danese si è fermato nella semifinale dell'Atp di Stoccolma contro Humbert per la rottura del tendine d'Achille, poi confermata dagli specialisti in maniera totale. Rune sarà operato tra pochi giorni e potrà tornare in campo a metà della prossima stagione, ma il suo stop ha riacceso il dibattito tra i professionisti, relativamente ai troppi impegni del calendario Atp.
Tra questi c'è per esempio Jack Draper, infortunatosi nell'ultimo Us Open e ora fermo. Il tennista britannico, al lavoro per ritrovare la forma migliore, salterà per esempio le Atp Finals a Torino: "Gli infortuni capitano - ha scritto sui social - stiamo spingendo i nostri corpi a fare cose che non dovrebbero accadere nello sport ad alto livello. Abbiamo così tanti giovani incredibili nel tour in questo momento e sono orgoglioso di farne parte. Tuttavia, il tour e il calendario devono adattarsi se qualcuno di noi vorrà vivere una lunga carriera".
Un tema toccato anche da Taylor Fritz, attuale numero 4 del ranking: "I fatti dimostrano più infortuni e burnout che mai, perché le condizioni delle palline e dei campi sono rallentati molto, rendendo la routine settimanale ancora più impegnativa a livello fisico ed è dura per il corpo". Insomma, un problema che ha portato intanto a una presa di coscienza notevole.
Leggi tutto: L'infortunio di Rune allarma i tennisti. Draper: "Ci spingiamo al limite"
Coach Bulleri: 'Abbiamo giocato con il piglio giusto'... 
(Adnkronos) - L'Ucraina ha bisogno di 25 sistemi di difesa missilistica Patriot dagli Stati Uniti per aiutare Kiev a respingere i crescenti attacchi aerei russi. A dichiararlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando con i giornalisti a Kiev dopo i colloqui con il presidente Usa Donald Trump e i produttori di armi americani a Washington. Per acquistare "i 25 sistemi di cui abbiamo bisogno" dovrebbero essere utilizzati i beni congelati della Russia in Occidente, ha aggiunto.
Zelensky si è detto pronto a partecipare all'incontro che avranno il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump a Budapest, in Ungheria, se invitato. "Se vengo invitato a Budapest, se si tratta di un invito in un formato in cui ci incontriamo a tre, o come viene chiamato, diplomazia itinerante, il presidente Trump incontra Putin e il presidente Trump incontra me, in un formato o nell'altro, ci metteremo d'accordo", ha detto Zelensky ai giornalisti.
Trump dal canto suo ha detto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One di non aver parlato del Donbass nel suo colloquio con il leader del Cremlino Vladimir Putin. Il suo desiderio, ha aggiunto Putin, è che entrambe le parti "si fermino alle linee di battaglia" e che ''la smettano di uccidere le persone''. "Il 78% del territorio è già occupato dalla Russia. Potranno negoziare qualcosa più avanti", ha sostenuto.
Kallas: "19esimo pacchetto sanzioni Russia sarà approvato in settimana"
L'alto rappresentante della Politica estera dell'Unione europea Kaja Kallas ha detto di aspettarsi che il 19esimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia venga approvato questa settimana. "La Russia non vuole realmente la pace" e "questa settimana l'Unione dovrebbe approvare un ulteriore pacchetto di sanzioni, il 19esimo, contro la Russia", ha detto Kallas incontrando i giornalisti a Lussemburgo.
''Non è bello", ha poi continuato, che il presidente russo Vladimir Putin, ''una persona sottoposta a un mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale'', si rechi in Ungheria, ''un Paese membro dell'Ue'', per colloqui sull'Ucraina con il presidente Usa Donald Trump.
Leggi tutto: Ucraina, Zelensky chiede 25 sistemi Patriot. Trump: "Con Putin non parlato del Donbass"
L'incidente sabato sera, 35enne indagato per omicidio stradale... 
(Adnkronos) - In occasione di Ottobre Rosa, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, le ostetriche sottolineano l’importanza di prendersi cura della salute intima della donna. Dall’educazione ai segnali precoci alla prevenzione delle infezioni, ogni gesto quotidiano contribuisce al benessere complessivo. "Le infezioni vaginali, se trascurate o ricorrenti, possono compromettere non solo la salute ginecologica, ma anche il benessere generale della donna. Possono causare dolore, infertilità, complicanze in gravidanza e influire negativamente sulla qualità della vita sessuale ed emotiva", spiegano Valentina Angius e Cristina Panizza, consigliere della Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica (Fnopo), in occasione dell’Ottobre Rosa.
"Durante le visite, l’ostetrica educa la donna a riconoscere i segnali d’allarme: prurito, bruciore, perdite anomale, dolore durante i rapporti o difficoltà alla minzione e/o evacuazione. L’obiettivo è favorire un ascolto attento del proprio corpo, per prevenire le infezioni ed in caso intervenire tempestivamente", continuano le esperte.
Tra i suggerimenti principali durante le visite ostetriche: curare l’igiene intima con prodotti delicati, eseguendo l’igiene intima con accuratezza dalla parte anteriore della vulva verso l’ano e non il contrario per evitare lavando da davanti a dietro; Usare biancheria in cotone traspirante; evitare salviette intime profumate o lavande vaginali senza prescrizione medica; curare la pulizia intima durante il ciclo cambiando gli assorbenti con frequenza; urinare dopo i rapporti sessuali; eseguire con regolarità i controlli ginecologici ed ostetrici per mantenere un corretto equilibrio vaginali; alimentazione, stile di vita e igiene.
"Uno stile di vita che abbia una accurata alimentazione, movimento e igiene intima corretta sono fattori fondamentali. Un’alimentazione ricca di zuccheri può favorire per esempio la proliferazione della candida, mentre lo stress abbassa le difese immunitarie, aumentando il rischio infettivo. Una scarsa o eccessiva o scorretta igiene intima può alterare il pH vaginale. Uno stile di vita equilibrato rafforza le difese naturali di tutto dell’organismo, inclusa la flora vaginale", sottolineano Angius e Panizza.
Prevenzione e riduzione delle complicanze ginecologiche. "Prevenire significa intervenire prima che le infezioni si cronicizzino o si estendano. Alcune infezioni trascurate possono portare a malattia infiammatoria pelvica (Pid), con ripercussioni sulla fertilità, e in gravidanza possono provocare parto prematuro o interruzione della stessa gravidanza con, ad esempio, la rottura precoce delle membrane", spiegano le ostetriche. Gli errori comuni e come evitarli. Tra gli errori più frequenti: lavaggi troppo aggressivi, biancheria sintetica o troppo attillata, ricorso autonomo a farmaci antimicotici o antibiotici, senza esecuzione di test specifici, ignorando piccoli segnali del corpo. "L’ostetrica educa, informa e accompagna la donna verso una cura più consapevole, rispettosa della fisiologia e dell’equilibrio naturale", affermano Angius e Panizza.
"L’ostetrica è una figura di continuità nella vita della donna: in gravidanza monitora e consiglia per prevenire infezioni che possano compromettere il benessere materno e fetale; in menopausa supporta nella gestione del dolore ed i cambiamenti dei tessuti vaginali che vengono causati dal cambiamento ormonale, in caso di cicli irregolari o dolorosi, lavora sugli stili di vita, alimentazione e conoscenza del ciclo fisiologico della donna al fine di migliorare lo stesso equilibrio ormonale", ricordano le esperte.
Leggi tutto: Dolore, infertilità e complicanze in gravidanza: alert sulle infezioni vaginali

(Adnkronos) - Milan-Como in Australia "è un tema abbastanza delicato. Bisogna aspettare l'ok della Fifa, secondo me non è banale. Il club ha già preso una posizione. Però aspettiamo prima di esporci ulteriormente. Qualora accadesse, se sarà limitata una partita spot, comprendo chi si pone dei dubbi su questa operazione, a livello di valorizzazione del prodotto e di ritorno economico". Lo dice il direttore sportivo del Como Carlalberto Ludi, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1.
"Se invece può essere un progetto pilota, allora può avere una dimensione più impattante. Bisognerà capire in futuro. In Asia e nella parte orientale del mondo non manca la passione, il calcio è un sport globale. L'ho toccato con mano, in Indonesia sono 'malati di calcio'. Il problema è che il calcio non è radicato e non parte da lontano e non c'è stata una grande scuola. Il terreno fertile per sviluppare calcio professionistico secondo me c'è".
Leggi tutto: Il ds del Como: "Comprendo dubbi su partita con Milan in Australia, aspettiamo ok Fifa"

(Adnkronos) - In Europa sono oltre 20 milioni le persone per le quali il cancro è una malattia cronica con la quale convivere. Un’ottima notizia che testimonia le maggiori possibilità di cura dei tumori ma che rappresenta una difficile condizione per molte persone. "Vivere con una patologia dolorosa e che richiede costanti controlli come il cancro porta quasi sempre sofferenze fisiche ma anche emotive. In tutto il Vecchio Continente abbiamo bisogno di potenziare i percorsi di psiconcologia per contrastare il crescente disagio di milioni di malati. Sarà così possibile prevenire e limitare tutte le diverse problematiche legate ai tumori". Lo ha detto Gabriella Pravettoni, docente di Psicologia delle Decisioni all’Università di Milano e direttrice della Divisione di Psiconcologia dell’Istituto europeo di oncologia- Ieo - intervendo oggi al congresso annuale dell’European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino. Durante l’evento internazionale anche un simposio speciale sulla Survivorship alla quale partecipano i massimi esperti che hanno redatto le Linee guida europee sui pazienti oncologici lungo viventi.
"Dal documento emergono i molti bisogni insoddisfatti, o non sufficientemente riconosciuti, dei malati - afferma Pravettoni -. Il ruolo del psiconcologo è fondamentale per rispondere in modo corretto a molte di queste nuove necessità. Non sempre però il suo supporto è realmente garantito e, per esempio, in Italia solo nel 20% dei centri di oncologia è presente in modo strutturato uno psiconcologo. Spesso si utilizzano professionisti non specializzati nell’assistenza ai pazienti colpiti da tumore. E’ importante investire in questa figura ed è inoltre possibile ricorrere anche all’uso di piattaforme on line per un supporto da remoto".
"La cronicizzazione del cancro è ormai una realtà grazie alle migliori e più personalizzate terapie - prosegue l'esperta -. L’assistenza socio-sanitaria deve però farsi maggiormente carico dei problemi fisici indotti dalla neoplasia e quindi va prestata maggiore attenzione ai dolori o all’affaticamento. Vi sono poi altre questioni da affrontare come il non sempre facile ritorno al lavoro o le numerose difficoltà finanziarie che fanno seguito alla patologia. Un paziente poi vive con la paura costante di una possibile, e spesso molto probabile, ricomparsa della neoplasia. Infine la sofferenza psicologica, l’ansia o la depressione tendono a proseguire anche dopo la fine del periodo di somministrazione dei trattamenti".
"I problemi sociali, causati dai tumori, provocano o amplificano anche i disagi psicologici - prosegue Pravettoni -. Tutto ciò implica costi diretti e indiretti elevati a tutti i sistemi sanitari nazionali oltre che a considerevoli spese sociali. Se vogliamo davvero sconfiggere il cancro non è più rinviabile un miglioramento dei servizi di psiconcologia in tutta Europa". "Bisogna aiutare le persone non solo ad allungare la propria vita ma anche ad allargarla. Dobbiamo far in modo che tutti i nuovi bisogni dei malati siano riconosciuti e le loro sofferenze quotidiane alleviate" conclude.
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Ma la classifica regge. Domenica trasferta a Verona...
Proseguono le indagini nella tenuta del reo confesso Ragnedda... 
(Adnkronos) - Una domenica di sport si è trasformata in tragedia per Raffaele Marianella, autista 65enne originario di Roma ma residente a Firenze, morto durante l'aggressione al pullman dei tifosi del Pistoia Basket. L'uomo è stato colpito al collo da un grosso sasso lanciato contro il mezzo al termine del match di Serie A2 contro la Sebastiani Rieti.
Secondo una prima ricostruzione, Marianella si trovava a bordo del pullman come secondo autista quando, poco dopo la fine della partita vinta dal Pistoia Basket, il mezzo è stato preso di mira da una violenta sassaiola. Forse un mattone ha infranto un vetro e colpito Marianella alla gola, recidendogli la carotide. L'uomo è morto poco dopo: resta da chiarire se il decesso sia stato provocato dal trauma o da un infarto. Sarà l'autopsia a determinare le cause precise.
Raffaele Marianella aveva una lunga carriera nel trasporto passeggeri e, dopo decenni passati alla guida, era prossimo alla pensione. Da pochi mesi lavorava per la Jimmy Travel, azienda con sede all'Osmannoro, nella Piana fiorentina, che da tempo collabora con i tifosi del Pistoia Basket per le trasferte. Le autorità indagano sull'accaduto e sull’identità degli assalitori. La notizia ha scosso profondamente le due città e il mondo del basket italiano, rimettendo al centro il tema della violenza negli stadi e, purtroppo, anche fuori.
Leggi tutto: Assalto al pullman dei tifosi del Pistoia basket, chi era l'autista morto

(Adnkronos) - Dopo l'attentato ai suoi danni avvenuto nei giorni scorsi, Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, vorrebbe ''che si evitasse di strumentalizzare a livello politico perché credo che non abbia senso. La storia d'Italia ci dice che dal dopoguerra noi abbiamo pagato un prezzo altissimo, forse il più alto al mondo, di giornalisti uccisi per fare il loro lavoro, per le loro scelte di informare in maniera completa. Noi abbiamo 30 giornalisti che sono stati uccisi perché hanno raccontato il terrorismo nero, il terrorismo rosso, la criminalità organizzata, i conflitti nel mondo".
"Quindi credo - ha aggiunto il cronista intervenendo oggi ad 'Agorà' su Rai3 - che quando accadono queste cose bisogna liberarsi dalle ideologie intanto e cominciare a capire che è importante non delegittimare i giornalisti mentre lavorano, aiutarli a non sbagliare perché il giornalismo d'inchiesta è anche questo e soprattutto metterli in condizioni anche con gli strumenti di poter realizzare il loro lavoro con tranquillità. E non penso a noi che abbiamo la Rai, che è una grande azienda e ti tutela anche dal punto di vista legale che è tantissimo''.
''Credo che bisogna dare gli strumenti a tutti quei colleghi della stampa locale: ci sono colleghi che sono non pagati, questo ce lo dice anche l'Europa, che non hanno l'equo compenso, che vivono in territori complicatissimi - aggiunge -. Secondo l'associazione Ossigeno ci sono 516 giornalisti minacciati in Italia, che significa non pagati, presi a parolacce, intimidazioni fisiche o peggio ancora sotto tutela o scorta e pluriquerelati e però i giornalisti locali non hanno alla spalle una grande azienda e spesso sono preda del mobbing, di rivalse dell'imprenditore arrogante, del criminale del posto o del politico che non vuole che si facciano inchieste su di lui. Spesso le tre figure coincidono in un'unica che è l'editore''.
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(Adnkronos) - Arrestato il latitante Altin Sinomati : è ritenuto il mandante dell’omicidio di Selavdi Shehaj, detto Passerotto, avvenuto la domenica del 20 settembre 2020, sulla spiaggia di Torvaianica.
Il 10 ottobre ad Abu Dhabi, la polizia degli Emirati Arabi Uniti, con il contributo del Servizio di cooperazione internazionale di polizia Scip, ha arrestato il cittadino albanese: la cattura è avvenuta in relazione al provvedimento di ricerca internazionale del latitante, cosiddetto red notice, richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma.
Le indagini hanno consentito di acquisire un granitico quadro di accusa sul conto di Sinomati per aver ordinato a Raul Esteban Calderon l’omicidio di Selavdi Shehaj, facendogli materialmente recapitare la somma contante di 150.000 euro quale compenso per l’avvenuta esecuzione.
Per l’omicidio sono già stati condannati in primo grado, dalla Corte d’Assise di Frosinone, alla pena dell’ergastolo, Raul Esteban Calderon quale esecutore materiale e Giuseppe Molisso in concorso. Sinomati, in un altro procedimento penale, è imputato poiché ritenuto costituire uno dei principali canali di approvvigionamento di cocaina dell’organizzazione operante su Roma e diretta da Molisso insieme a Leandro Bennato e disarticolata dal comando provinciale carabinieri di Roma con un’operazione di polizia giudiziaria eseguita il 18 marzo 2025.
Durante l’esecuzione dell’operazione, temporalmente successiva all’arresto di Calderon per l’omicidio di Shehaj, Sinomati si era sottratto alla cattura poiché, evidentemente, temeva di essere destinatario dell’azione investigativa coordinata dalla procura di Roma, e aveva spostato la sua base proprio negli Emirati Arabi.
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