
"Siamo contenti di avere al nostro fianco Fondazione Airc e Fondazione Veronesi, oltre alle istituzioni, nella lotta contro il fumo, resa necessaria dai dati epidemiologici e clinici. Le campagne fatte finora non hanno prodotto i risultati sperati, non hanno cambiato in maniera soddisfacente le abitudini al fumo. Ora invece è necessaria un'azione drastica per ridurre l'abitudine al fumo, come un aumento importante del costo delle sigarette e dei prodotti del tabacco. Sappiamo che nell'immediato questo provvedimento rappresenterà per i fumatori un disagio, ma nel tempo potrebbe portare a un doppio vantaggio: disincentivare l'acquisto dei prodotti e quindi fare in modo che i tabagisti smettano di fumare, e fare in modo che lo Stato incassi più soldi che noi chiediamo vengano impiegati per potenziare il Servizio sanitario nazionale". Così all'Adnkronos Salute Massimo Di Maio, presidente eletto di Aiom - Associazione italiana oncologia medica, intervendo alla presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare contro il fumo voluta da Aiom, Fondazione Aiom, Fondazione Airc e Fondazione Veronesi, in un convegno nazionale al Senato promosso da Aiom alla vigilia del suo XXVII congresso nazionale, su iniziativa della vicepresidente del Senato Mariolina Castellone.
"L'avvio della raccolta di firme per aumentare di 5 euro il prezzo delle sigarette è quel che noi chiamiamo un 'win-win', uno strumento deterrente al tempo stesso virtuoso per le casse del Ssn - spiega Di Maio - Il prezzo italiano delle sigarette è più basso rispetto a quello di altri Paesi europei come Francia e Svizzera. Quindi semplicemente noi stiamo chiedendo di uniformare questo prezzo per scoraggiare le persone a fumare, al pari di quanto fanno già le altre nazioni. Quei soldi sarebbero destinati al Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, perché in Italia sulla prevenzione investiamo appena il 5% del Fondo sanitario nazionale".

"Dai dati del ministero della Salute, visibili anche sul sito, sappiamo che in Italia si associano al fumo di sigaretta 93mila decessi all'anno. Circa 2 terzi (oltre 60mila) sono prevalentemente legati al cancro del polmone, ma non solo. Il fumo di sigaretta è il più diffuso fattore di rischio del cancro della vescica. Ma 93mila morti ogni anno non solo sono una strage, ma rappresentano un peso anche economico per il Servizio sanitario nazionale, che si stima essere oltre 25 miliardi di euro. Da qui l'idea di promuovere la campagna contro il fumo 'Aumentare di 5 euro il prezzo delle sigarette e dei prodotti da fumo', che ci vede al fianco di Fondazione Aiom, Airc e Fondazione Veronesi, perché non possiamo assistere senza reagire a quanto il fumo di sigaretta e anche i nuovi prodotti arrecano danno a chi li utilizza e alla nostra comunità". Così Francesco Perrone, presidente di Aiom - Associazione italiana oncologia medica, intervendo alla presentazione dell'iniziativa in un convegno nazionale al Senato promosso da Aiom alla vigilia del suo XXVII Congresso nazionale, su iniziativa della vicepresidente del Senato Mariolina Castellone.
"Si riconosce e si attribuisce al fumo un numero impressionante di morti per anno in Italia, per cancro al polmone, che ovviamente è il più frequente, ma anche per altri tipi di tumore come il cancro della vescica e per altre patologie, cardiovascolari e respiratorie - spiega Perrone - E' un'abitudine, comprendiamo non è semplice smettere, ma siamo convinti che l'aumento drastico del prezzo sia la strategia più efficace. Ci sono segnali in tal senso in altri Paesi europei che hanno implementato politiche di questo tipo, e per tale motivo raccoglieremo le firme e speriamo di riuscire nell'arco di qualche mese a ottenere una discussione in Parlamento di una legge che preveda un incremento drastico del prezzo dei prodotti da fumo".
"Nessuno nega che il finanziamento del Ssn stia crescendo nel corso di questi anni, il problema è che non basta e questo significa che bisogna in qualche modo che tutti facciamo la nostra parte - sottolinea il presidente di Aiom - Noi continueremo a dire che se un 40% dei tumori è associato in qualche modo a un fattore di rischio, di questo 40% la metà è associato al fumo e questo significa che il fumo è la priorità assoluta se vogliamo agire e fare qualcosa per senso di responsabilità nei confronti dei singoli cittadini e della collettività". E sul Ssn: "E' un bene di cui il Paese non può assolutamente fare a meno. Ma questo Servizio sanitario nazionale pubblico si regge e continuerà a reggersi e a funzionare se viene finanziato adeguatamente, se riusciamo a razionalizzare l'uso delle risorse, ma anche se riusciamo a ridurre il carico di malattia. Ridurre il carico di malattia significa fare opinione e fare azioni per ridurre l'impatto della patologia, prima di tutto il fumo", conclude Perrone.
Sono 32 gli agenti che hanno risposto all'appello dell'Avis... 
All’età di 86 anni sogna di aprire un suo caseificio e si è iscritta alla nuova edizione del corso di formazione per diventare casari, organizzato dalla Scuola lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Graciela Zar, origini argentine, ma da anni residente in provincia di Roma, madre di tre figli, ha energia ed entusiasmo contagiosi ed è tra i più appassionati studenti dell’edizione 2025 del corso, che conta 10 iscritti, tra cui 3 donne.
L’iniziativa, attiva dal 2017, è ripartita e prevede 250 ore di lezioni teoriche e pratiche, con uno stage finale nei caseifici soci del Consorzio. Il percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie', vanta un placement di oltre il 90% e ha 'diplomato' oltre 100 allievi provenienti da ogni continente, dagli Usa all’Australia.
Graciela Zar è l’alunna più adulta mai registrata nella storia della Scuola del Consorzio. Nata a Buenos Aires da padre italiano e madre belga, è figlia di allevatori di bestiame: “Vivevamo nella Pampa argentina, in spazi immensi nel cuore della provincia di Buenos Aires, dove mio padre allevava gli animali, da qui la mia passione per i bovini in particolare”, racconta. Graciela arriva in Italia a 27 anni, si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Scienze Sociali e lavora come segretaria all’ambasciata argentina in Italia.
"Poi è emersa la mia passione per il cibo - fa sapere - e con mio marito abbiamo aperto un locale a Pisoniano, in provincia di Roma, dove si ballava tango e si mangiavano bistecche argentine. Lo abbiamo gestito fino a qualche anno fa, ora ci ritorno spesso per riunirmi con le mie amiche. Ho tanti interessi ancora, nonostante la mia età, ma per fortuna tutti mi dicono che non la dimostro”.
Il suo nuovo progetto è aprire un allevamento di bufale con annessa produzione di mozzarella Dop: "Sono una grande consumatrice di mozzarella di bufala e un giorno sullo smartphone mi è apparso l’annuncio del corso, così ho contattato il Consorzio e mi sono iscritta. Il corso è molto interessante e coinvolgente, con docenti bravissimi, che mi hanno dato ulteriore carica per il futuro. Mi sono lanciata in questa avventura e spero che qualcosa verrà fuori, altrimenti pazienza. Intanto cerco un socio per realizzare il caseificio, ma possibilmente più giovane di me”, annuncia Graciela.
“Siamo molto felici di avere con noi la signora Graciela, a testimonianza che la passione per il nostro prodotto non conosce limiti. Auguro a lei e agli altri studenti un percorso di successo e di realizzare l’obiettivo di lavorare nella filiera bufalina. Noi li guideremo con tutta l’esperienza e la forza del nostro comparto, che proprio attraverso progetti del genere getta le basi per costruire il suo futuro”, commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.

"Abbiamo creato un progetto che viene denominato “Il difensore civico tra i banchi di scuola”, lanciato qualche settimana fa, il cui tema è quello di creare dei cittadini consapevoli, lavorare sul capitale umano, lavorare su temi che nelle scuole vengono fatti in modo un po’ disordinato”. Lo dice Marino Fardelli, difensore civico della Regione Lazio e presidente del Coordinamento nazionale dei difensori civici delle Regioni e delle Province Autonome Italiane, intervenuto dal palco dell’incontro dal titolo “Il diritto di accesso ai documenti, ai dati e all’informazione. Trasparenza reale e strumenti di Tutela”, in corso presso la sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio. “Noi cerchiamo di dare ai ragazzi tutti gli strumenti per essere cittadini consapevoli. La difesa civica è uno di questi perché oggi loro sono cittadini giovani ma un domani si troveranno a combattere con l’amministrazione e troveranno degli ostacoli, tra i quali chiedere la trasparenza, per poter interpretare delle leggi e arrivare a degli uffici”, continua Fardelli. “Perché ci rendiamo conto che c’è una difficoltà e quindi prendiamo la sfida e dialoghiamo con i cittadini sui temi di trasparenza, difesa dei diritti e accesso agli atti”, conclude.

All’età di 86 anni sogna di aprire un suo caseificio e si è iscritta alla nuova edizione del corso di formazione per diventare casari, organizzato dalla Scuola lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Graciela Zar, origini argentine, ma da anni residente in provincia di Roma, madre di tre figli, ha energia ed entusiasmo contagiosi ed è tra i più appassionati studenti dell’edizione 2025 del corso, che conta 10 iscritti, tra cui 3 donne.
L’iniziativa, attiva dal 2017, è ripartita e prevede 250 ore di lezioni teoriche e pratiche, con uno stage finale nei caseifici soci del Consorzio. Il percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie', vanta un placement di oltre il 90% e ha 'diplomato' oltre 100 allievi provenienti da ogni continente, dagli Usa all’Australia.
Graciela Zar è l’alunna più adulta mai registrata nella storia della Scuola del Consorzio. Nata a Buenos Aires da padre italiano e madre belga, è figlia di allevatori di bestiame: “Vivevamo nella Pampa argentina, in spazi immensi nel cuore della provincia di Buenos Aires, dove mio padre allevava gli animali, da qui la mia passione per i bovini in particolare”, racconta. Graciela arriva in Italia a 27 anni, si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Scienze Sociali e lavora come segretaria all’ambasciata argentina in Italia.
“Poi è emersa la mia passione per il cibo - fa sapere - e con mio marito abbiamo aperto un locale a Pisoniano, in provincia di Roma, dove si ballava tango e si mangiavano bistecche argentine. Lo abbiamo gestito fino a qualche anno fa, ora ci ritorno spesso per riunirmi con le mie amiche. Ho tanti interessi ancora, nonostante la mia età, ma per fortuna tutti mi dicono che non la dimostro”.
Il suo nuovo progetto è aprire un allevamento di bufale con annessa produzione di mozzarella Dop: “Sono una grande consumatrice di mozzarella di bufala e un giorno sullo smartphone mi è apparso l’annuncio del corso, così ho contattato il Consorzio e mi sono iscritta. Il corso è molto interessante e coinvolgente, con docenti bravissimi, che mi hanno dato ulteriore carica per il futuro. Mi sono lanciata in questa avventura e spero che qualcosa verrà fuori, altrimenti pazienza. Intanto cerco un socio per realizzare il caseificio, ma possibilmente più giovane di me”, annuncia Graciela.
“Siamo molto felici di avere con noi la signora Graciela, a testimonianza che la passione per il nostro prodotto non conosce limiti. Auguro a lei e agli altri studenti un percorso di successo e di realizzare l’obiettivo di lavorare nella filiera bufalina. Noi li guideremo con tutta l’esperienza e la forza del nostro comparto, che proprio attraverso progetti del genere getta le basi per costruire il suo futuro”, commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.
Lorenzo Musetti torna in campo ad Atene. Oggi, giovedì 6 novembre, il tennista azzurro affronta il francese Alexandre Muller, numero 43 del mondo - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 250 greco. Musetti è reduce dalla vittoria in rimonta contro lo svizzero Stan Wawrinka, battuto in tre set con il punteggio di 4-6, 7-6 (5), 6-4.
In caso di passaggio del turno, in semifinale Musetti affronterà lo statunitense Sebastian Korda.

"I lavori di ristrutturazione dell'edificio di via dell'Impresa a Roma, ritratti nelle immagini fotografiche, non sono stati appaltati dalla Presidenza e non riguardano le porzioni dell'edificio che sono locate alla stessa". Così in una nota la presidenza del Consiglio dei ministri, in merito all'articolo pubblicato in data odierna dal quotidiano 'La Repubblica", dal titolo 'Gli operai al lavoro senza casco sui ponteggi di Palazzo Chigi'.
"Come è noto, infatti, l'immobile non è di proprietà della Presidenza del Consiglio ma di un soggetto privato e i lavori documentati dall'articolo interessano le porzioni dell'edificio che la proprietà ha affittato ad altri soggetti privati per fini commerciali", viene sottolineato.
"Pur non avendo alcuna responsabilità", la presidenza del Consiglio "ha provveduto a segnalare tempestivamente alla proprietà dell'immobile - Coima Sgr - la necessità di rispettare rigorosamente le norme sulla sicurezza sul lavoro. Tale segnalazione è stata, inoltre, inviata alle autorità competenti" puntualizza Palazzo Chigi. "Dispiace constatare, ancora una volta, la decisione di alcuni organi di informazione di pubblicare notizie senza fondamento e che accusano il Governo di gravi violazioni di legge", conclude la nota.

"Il ruolo del difensore civico serve a colmare quel vuoto che si crea tra l’amministrazione pubblica e i cittadini, oggi affrontiamo il tema del diritto di accesso ai documenti e dati fondamentali". Lo dice Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio e presidente della Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome italiane, intervenuto all’incontro dal titolo “Il diritto di accesso ai documenti, ai dati e all’informazione. Trasparenza reale e strumenti di Tutela”, in corso presso la sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio. “L’argomento è sentito e per questo va correttamente affrontato - spiega Aurigemma -. Oggi penso ci sia la possibilità di poter affrontare tematiche importanti".
“È un tema che consente di avere un contatto e un rapporto diretto, le Regioni rappresentano quel patto fiduciario tra istituzioni e cittadini e - prosegue Aurigemma - le istituzioni devono capire la percezione che i cittadini hanno del loro territorio e, in questo contesto, il ruolo del difensore è fondamentale, perché ci permette di capire cosa non va sul territorio e come porre rimedio”, dice. “Bisogna garantire la continuità democratica che spesso c’è all’interno delle amministrazioni. Io continuo a ripetere da anni che in Italia il primo partito è il partito delle persone che non vanno a votare e dobbiamo ridare la fiducia a queste persone per fargli scegliere la propria proposta politica. Ecco che oggi il Consiglio Regionale è qui per sostenere l’accesso ai documenti”, conclude Aurigemma.

Lorenzo Musetti torna in campo ad Atene. Oggi, giovedì 6 novembre, il tennista azzurro affronta il francese Alexandre Muller, numero 43 del mondo - in diretta tv e streaming - nei quarti di finale dell'Atp 250 greco. Musetti è reduce dalla vittoria in rimonta contro lo svizzero Stan Wawrinka, battuto in tre set con il punteggio di 4-6, 7-6 (5), 6-4.
Successo in tre parziali anche per Muller, che ha rimontato l'argentino Tomas Etcheverry negli ottavi del torneo dopo aver battuto anche il tedesco Struff all'esordio nel torneo.
Musetti-Muller, orario e precedenti
La sfida tra Musetti e Muller è in programma oggi, giovedì 6 novembre, alle ore 14. I due tennisti si sono affrontati in un solo precedente, vinto dal francese nel 2023.
Musetti-Muller, dove vederla in tv
Musetti-Muller sarà disponibile in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming su Sky Go, NOW TV e Tennis TV.
Le specifiche del Dipartimento Affari regionali...
Sì punta a nuova generazione di professionisti dell'audiovisivo... Dall'Ue un nuovo riconoscimento all'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. Dario Bonanomi, responsabile dell'Unità di Neurobiologia molecolare, è tra i vincitori dei Snergy Grant 2025 annunciati oggi dall'Erc, lo European Research Council. Lo scienziato lavora al progetto MINerVA, dedicato allo studio della barriera emato-nervosa che proteggei i nervi. Il programma ha ottenuto un finanziamento del valore complessivo di 10 milioni di euro - l'ammontare massimo previsto - per una durata di 6 anni. MINerVA è stato presentato da un gruppo internazionale composto da 4 ricercatori: oltre a Bonanomi, Isabelle Brunet dell'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (Francia), Tambet Teesalu dell'università di Tartu (Estonia) ed Ellie Tzima dell'università di Oxford (Regno Unito). "Con questo riconoscimento, l'Irccs ospedale San Raffaele e l'università Vita-Salute San Raffaele raggiungono 37 progetti Erc finanziati dal 2007, confermando la propria tradizione di eccellenza e competitività internazionale nella ricerca biomedica", sottolineano dal San Raffaele.
"Sono profondamente grato per l'opportunità di guidare un'iniziativa così ambiziosa e innovativa come MINerVA, resa possibile dal finanziamento Erc Synergy - commenta Bonanomi - Questo progetto non è solo una sfida scientifica, ma anche un'opportunità per creare un ambiente di ricerca interdisciplinare, dove giovani scienziati possano crescere e contribuire a sviluppare nuove soluzioni terapeutiche per chi convive con dolore cronico e neuropatie ancora prive di cure efficaci". L'obiettivo del programma - spiega una nota da via Olgettina - è esplorare una struttura neurovascolare ancora poco conosciuta, la barriera emato-nervosa che protegge la rete di nervi periferici responsabile del movimento, della sensibilità e della funzione degli organi. Questa barriera garantisce un ambiente controllato, proteggendo le fibre nervose da tossine e agenti patogeni. Tuttavia, a causa della complessa anatomia dei nervi, le sue proprietà sono rimaste finora poco conosciute e studiate. "Studiare la barriera emato-nervosa è cruciale perché rappresenta una linea di difesa fondamentale per i nervi periferici - evidenzia Bonanomi - La sua integrità è essenziale per garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso periferico che regola movimenti, sensibilità e funzioni vitali degli organi. Quando questa barriera viene compromessa, come accade in diverse condizioni patologiche, si possono sviluppare disturbi gravi e invalidanti. Tra questi, il dolore neuropatico indotto da chemioterapia è una delle manifestazioni più diffuse e debilitanti: si stima che possa colpire più del 70% dei pazienti oncologici trattati con farmaci neurotossici".
L'obiettivo di MINerVA è riuscire a caratterizzare la composizione cellulare e molecolare della barriera; analizzare la risposta alle sollecitazioni meccaniche quotidiane; studiare le alterazioni in condizioni patologiche, come il dolore neuropatico indotto da chemioterapia. Grazie a queste conoscenze, il team potrà sviluppare una nuova classe di peptidi sintetici per attraversare la barriera e favorire la somministrazione diretta di farmaci, aprendo nuove prospettive terapeutiche per disturbi dei nervi periferici. Oggi, rimarca Bonanomi, "la mancanza di conoscenze approfondite sulla barriera emato-nervosa limita lo sviluppo di trattamenti efficaci e impedisce di intervenire in modo mirato. MINerVA nasce proprio per colmare questo vuoto: comprendere la struttura e il funzionamento della barriera significa aprire nuove strade terapeutiche per milioni di pazienti che oggi convivono con sintomi invalidanti e poche opzioni di cura. Il progetto si propone di trasformare questa interfaccia neurovascolare da enigma biologico a bersaglio terapeutico".
Bonanomi, nato a Bergamo nel 1976, dal 2015 è responsabile dell'Unità di Neurobiologia molecolare dell'Irccs ospedale San Raffaele meneghino, si legge nella nota. Dopo aver studiato Biologia all'università di Milano, ha conseguito un dottorato in Biologia cellulare e molecolare al San Raffaele dove, sotto la supervisione di Flavia Valtorta, ha studiato il traffico di membrana nei neuroni e il traffico delle vescicole sinaptiche. Ha poi svolto attività di ricerca post-dottorato al Salk Institute for Biological Studies (La Jolla, California) nel laboratorio di Samuel Pfaff, occupandosi dello sviluppo dei motoneuroni, della navigazione assonale e della formazione dei circuiti neuromuscolari. Ha successivamente ricevuto un finanziamento Erc Starting Grant e il Career Development Award dalla Fondazione Giovanni Armenise–Harvard, che gli hanno permesso di fondare il suo laboratorio al San Raffaele come responsabile del gruppo dellìUnità di Neurobiologia molecolare.
La sua attività di ricerca si concentra sulle interazioni neurovascolari durante lo sviluppo e la rigenerazione nervosa, e sui meccanismi patologici coinvolti nei disturbi neurodegenerativi come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Nel corso della sua carriera ha ricevuto altri riconoscimenti, tra cui la borsa di studio della Fondazione italiana sclerosi multipla (2002) e il premio Antonio Marzullo per la ricerca universitaria conferito dall'università di Trieste (2000).
Proteste per apertura struttura a Caniga nei pressi di Sassari... 
A Ecomondo 2025, il Consorzio Biorepack presenta il nuovo marchio organico, un pittogramma che comparirà su tutti gli imballaggi compostabili per facilitarne il corretto conferimento nella raccolta dell’organico.
“Il marchio organico Biorepack - spiega Marco Versari, presidente del consorzio - è un disegno che verrà posto su tutti gli imballaggi compostabili e aiuterà il cittadino a riconoscerli, a metterli nel posto giusto, ovvero nel contenitore della frazione organica. In questo modo favoriamo il riciclo degli imballaggi compostabili e una buona raccolta dell’umido”.
Versari ha ricordato il primato italiano nel settore: “L’Italia raccoglie da sola due terzi della frazione organica di tutta Europa ed è stato il primo Paese a creare un consorzio dedicato al riciclo organico degli imballaggi compostabili. Da questo punto di vista siamo molto avanti e i cittadini partecipano più di quanto spesso si creda”.

“L’economia circolare non è solo uno slogan, ma una realtà già operativa in diversi settori”. Lo ha dichiarato Vinicio Vigilante, amministratore delegato del Gse, intervenendo a Ecomondo 2025.
“Abbiamo esempi concreti - ha spiegato - come il biometano e la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita, dove la normativa facilita gli investimenti e la creazione di una filiera. Siamo a buon punto e i prossimi passi riguarderanno anche il nuovo meccanismo dei certificati bianchi, che premierà le logiche dell’economia circolare”.
Vigilante ha poi sottolineato il ruolo dei cittadini nella transizione energetica: “La transizione riguarda tutti, non solo le imprese. Serve più consapevolezza, ma il Gse sta lavorando per diffondere conoscenza e mostrare le opportunità di investimento sostenibile, che permettono di ridurre la bolletta e allo stesso tempo tutelare l’ambiente”.

“L’agricoltura 4.0 è stata una grande battaglia che ci ha permesso di aumentare la produttività e garantire la sicurezza alimentare del Paese. Grazie a questi investimenti siamo passati da 300 milioni a 2,3 miliardi di euro”. Lo ha ricordato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, intervenendo a Ecomondo 2025.
“L’innovazione, quando è incentivata, esplode - ha sottolineato - ma oggi nella legge di bilancio sono previsti solo 2 milioni di euro per tutto il settore primario: una cifra troppo modesta. Servono risorse adeguate per continuare a innovare, perché sostenere l’agricoltura significa sostenere i consumatori”. Giansanti ha evidenziato che “il costo del carrello della spesa è aumentato del 30%, come certificato dalla Fao: per abbassarlo dobbiamo produrre di più e meglio, con strumenti tecnologici che rendano le aziende più efficienti e competitive.”

“La digitalizzazione è la chiave per una gestione più efficiente e sicura delle reti idriche. Abbiamo digitalizzato circa 26mila chilometri di rete su 45mila, identificando oltre 11mila perdite e ottenendo un risparmio stimato di 73 milioni di metri cubi d’acqua”. Lo ha dichiarato Fulvio Conti, market director di Almaviva, durante Ecomondo 2025.
Conti ha spiegato che “grazie a progetti come lo Smart Water Management System, oggi siamo presenti in oltre 50 water utility in Italia. L’acqua è un’infrastruttura critica ed essenziale e dobbiamo garantirne non solo la continuità del servizio ma anche la sicurezza del dato”.
“Negli ultimi anni - ha aggiunto - Almaviva ha ampliato la propria filiera grazie all’acquisizione di Almaviva Bluebit, che ci consente di integrare modellazione matematica e idraulica, migliorando la capacità di prevenire perdite e proteggere un bene vitale come l’acqua”.

“Il pannello ecologico è un pannello di legno realizzato al 100% utilizzando rifiuto legnoso: siamo stati i primi al mondo a inventare questa tecnologia e oggi tutta la nostra produzione si basa esclusivamente sullo scarto di legno”. Lo ha dichiarato Stefano Saviola, consigliere delegato del Gruppo Saviola, a Ecomondo di Rimini, presentando l’evoluzione di un modello industriale diventato simbolo di economia circolare applicata.
“Produciamo oltre 1,1 milioni di metri cubi in Italia - ha spiegato - e stiamo convertendo completamente anche lo stabilimento in Germania. L’Italia è oggi il principale produttore di pannelli da rifiuto legnoso al mondo, grazie a un’innovazione che è sostenibile ma anche esteticamente di grande valore". Saviola ha sottolineato che “la sensibilità verso la sostenibilità è fortemente cresciuta, non solo tra i giovani ma anche nel mondo industriale. In un continente povero di materie prime, la capacità di implementare nuove tecnologie è la chiave per una transizione concreta: oggi le scelte sostenibili e responsabili sono davvero possibili”.
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