

(Adnkronos) - I giovani milanesi sono più responsabili e informati rispetto ai loro coetanei nel resto d'Italia quando si tratta di contraccezione e sesso protetto. E' quanto emerge dall'ottava edizione dell'Osservatorio 'Giovani e sessualità', promossa da Durex in collaborazione con Skuola.net e condotta su oltre 15mila giovani in tutta la Penisola. La percentuale di ragazzi in Italia che ha rapporti tra gli 11 e i 16 anni supera il 50% e a Milano la percentuale sfiora il 60% (58,6%), si legge nel report. Tuttavia, i giovani di capoluogo lombardo e provincia usano il preservativo con maggiore costanza. Più di 3 su 4 affermano di avere rapporti protetti usando il preservativo: il 77,5% utilizza il profilattico, con il 62,2% che lo usa "sempre" (contro il 44,5% nazionale) e il 15,3% "qualche volta". Nel 2024 era circa il 70% dei giovani milanesi a usare il preservativo (48% sempre, 20,2% qualche volta). Ciononostante, nell'ambito delle infezioni sessualmente trasmissibili, sebbene il 59,1% dei giovani milanesi (contro il 54,8% del campione nazionale) le sappia riconoscere, permane una scarsa percezione del rischio: il 72,4% dichiara di non aver mai provato paura di contrarre una Ist durante rapporti non protetti e solo il 9,3% ha effettuato almeno uno screening.
La fonte di informazione primaria per i giovani resta Internet - emerge dall'indagine - un dato ancora più marcato a Milano (59,3% contro il 53,2% nazionale). Le motivazioni principali sono la velocità nel reperire informazioni (32,8%) e la volontà di evitare l'imbarazzo (29,7%). A questa abitudine fa da contraltare un silenzio sempre più profondo in famiglia: la percentuale di giovani che non parla di sesso e contraccezione in casa è balzata al 49% a livello nazionale, un dato che a Milano sale addirittura al 56,6%. Motivo? Non si sentono a proprio agio (42%) a parlarne in famiglia. Questo vuoto educativo alimenta una richiesta quasi unanime di un intervento di educazione affettiva e sessuale a scuola, sia da parte dei ragazzi (88,9%) che dei genitori (78,6%). A Milano e provincia la percentuale aumenta e oltre il 90% di giovani (90,2%) e genitori (93,5%) la vorrebbero come materia scolastica e a partire dalla scuola primaria (44,8%) e secondaria di primo grado (37,9%). A Milano e provincia, il 67,2% degli studenti dichiara di aver già affrontato a scuola il tema della sessualità, contro il 34,7% a livello nazionale, a conferma di un maggiore coinvolgimento degli istituti scolastici su queste tematiche. Nella maggior parte dei casi, gli interventi a scuola sono condotti da medici o esperti, garantendo informazioni più accurate e professionali.
"I dati di quest'anno sono un appello all'azione a cui non potevamo non rispondere - dichiara Laura Savarese, Direttrice Affari Regolatori e Relazioni Esterne di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa, che commercializza il brand Durex in Italia - Constatare che il primo approccio alla sessualità avviene sempre prima, senza un'adeguata educazione all'affettività, alla consapevolezza delle scelte, al consenso, espone i ragazzi a rischi importanti e ci conferma che intervenire precocemente non è più un'opzione ma una necessità. Ascoltiamo la voce dei giovani, dei genitori, delle scuole che chiedono un supporto educativo, una guida per poter affrontare le scelte in ambito affettivo e sessuale in modo sereno, ma consapevole. Durex vuole diffondere una sessualità libera, protetta e consapevole. Per farlo, si impegna in percorsi educazionali nei luoghi formativi per eccellenza per far sì che i giovani siano educati ai principi fondamentali del rispetto di se stessi e degli altri, del consenso, della salute e della adeguata percezione del rischio connesso alle loro scelte. I ragazzi che oggi sono ascoltati, supportati ed educati saranno adulti liberi, sereni e consapevoli. Siamo perciò orgogliosi di rafforzare il progetto 'A luci accese' a Milano, per costruire le fondamenta di un benessere affettivo e sessuale che duri tutta la vita".
'A luci accese' - spiega una nota - è il programma di educazione affettiva e sessuale pensato per le scuole secondarie di secondo grado che dal 2023 contribuisce, anche grazie al coinvolgimento di docenti e genitori, a diffondere tra i giovani milanesi una cultura della sessualità e dell'affettività fondata su consapevolezza, rispetto e protezione. Promosso da Durex con Ala Milano Onlus, il progetto prevede laboratori in classe condotti da educatori esperti (psicologi e sessuologi) di Ala Milano e dell'università degli Studi di Milano-Bicocca, che accompagnano i giovani in un percorso di confronto aperto e privo di giudizi, con l'obiettivo di fornire strumenti concreti per affrontare emozioni, relazioni e sessualità in maniera sana e consapevole. Le attività si svolgono sotto la supervisione di un direttore scientifico che ne garantisce la continuità metodologica e la solidità scientifica. Dal 2023 ad oggi sono state coinvolte 43 scuole, 350 classi e circa 12mila studenti. Per l'anno scolastico 2025/2026, il programma si arricchisce con un nuovo percorso di educazione all'affettività pensato per le scuole secondarie di primo grado.
"Portare e potenziare l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole medie significa intervenire in uno dei momenti evolutivi più delicati e significativi, quello della preadolescenza. A questa età, i ragazzi e le ragazze costruiscono e sperimentano l'immagine e l'espressione di sé, oltre che esplorare il mondo ricchissimo delle relazioni - commenta Elisabetta Todaro, psicologa, psicoterapeuta, sessuologa clinica e responsabile scientifica delle lezioni nelle scuole medie per il progetto 'A luci accese' - Il nostro approccio non è solo informativo, ma soprattutto educativo. Utilizziamo un linguaggio adeguato alla loro età per creare uno spazio di dialogo sicuro e non giudicante, in cui essi possano esprimere dubbi e curiosità. L'obiettivo è abbattere stereotipi, promuovere il rispetto reciproco e fornire alcune fondamentali conoscenze sulla prevenzione e sulla cura di sé, prima ancora che le esperienze diventino un fatto compiuto".
Leggi tutto: Sesso, a Milano giovani più protetti e informati rispetto al resto d'Italia, l'indagine

(Adnkronos) - "Ormai la visione della mascherina è polarizzata: c'è chi dice che non serve, c'è chi la mette e magari a volte la usa anche in momenti non utili spinto dall'angoscia e dalla paura" di contagiarsi. "Io credo che vada usata come usiamo gli occhiali da sole: se serve, quando serve. E credo che anche nelle disposizioni dei piani pandemici italiani risulti che in condizioni di ampia diffusione di un virus, da verificare, ci possa essere per esempio a livello di direzione sanitaria un'indicazione di ritornare all'utilizzo delle mascherine. Ma, davvero, superiamo ogni considerazione divisiva e spesso negativa su questo dispositivo di protezione". E' l'invito del virologo Fabrizio Pregliasco che, a margine di un evento di Assosalute a Milano, commenta all'Adnkronos Salute l'appello per l'uso della mascherina lanciato da Violet Affleck, figlia delle star di Hollywood Jennifer Garner e Ben Affleck, ospite di un evento alle Nazioni Unite a New York.
Passata la crisi Covid, la mascherina ormai divide, ragiona l'esperto. "Ma poi perché?", si chiede Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio. "Ognuno si veste come vuole e, allo stesso modo, ognuno può scegliere di indossarla. E' vero, in particolare la mascherina chirurgica ha un limite" in termini di autoprotezione, "è più efficace per difendere gli altri. In altre parole, se ho la sintomatologia la indosso e difendo gli altri da un eventuale contagio. In generale, con la mascherina si difende per esempio il paziente dall'operatore sanitario", in caso di sintomi. "Quindi, se serve, perché no? E in condizioni particolari, cioè in strutture sanitarie, come le Rsa o nei reparti oncologici e così via, è utile sia per il personale che per le persone assistite".
Violet Affleck, attivista e studentessa del primo anno al Davenport College di Yale, già lo scorso anno aveva chiesto alle istituzioni di ripensare l'obbligo della mascherina nelle strutture mediche. La 19enne tra l'altro è stata colpita da Long Covid nel 2019. E Pregliasco comprende la sua sensibilità al tema. Anche il Long Covid merita attenzione, ragiona l'esperto. "E' qualcosa che comincia e non è ancora chiaro quali siano gli elementi favorenti, qual è il destino", il decorso di questa condizione. "Si vede un miglioramento in alcune problematiche, però la nebbia cerebrale, alcune difficoltà respiratorie legate a un danno polmonare rimangono come 'stigmate' che sono comunque preoccupanti".
Leggi tutto: Pregliasco: "Superare visione negativa mascherina, usarla se e quando serve"

(Adnkronos) - A pancia sotto. Di lato. Con le braccia sotto il cuscino. Il sonno ha diverse 'forme', ognuno sceglie una posizione per dormire nel proprio letto. Ogni scelta, però, ha conseguenze e non sempre si adatta alle condizioni del singolo. Una posizione potrebbe essere migliore rispetto ad altre per gli effetti sull'organismo e sulla qualità del sonno. Il tema da anni è sotto i riflettori della medicina, con studi e giudizi di specialisti di ogni tipo. "Potremmo sostenere che alcune posizioni sono migliori di altre", dice dottoressa Rachel Salas, professoressa associata di neurologia presso la Johns Hopkins Medicine. "Ma ci sono degli elementi da considerare con attenzione". Il tema diventa sensibile se si considerano soggetti di età più avanzata: "Quando si diventa più anziani e si manifestano disturbi e acciacchi, la posizione durante il sonno può diventare un fattore positivo o negativo".
Se l'obiettivo è alleviare il dolore, dormire sulla schiena può diventaer un'arma a doppio taglio, osserva la dottoressa Salas. Per chi soffre di dolore cervicale, dormire a pancia in su può a volte peggiorare la situazione. La scelta di cuscini indicati dal medico ovviamente può incidere grazie al differente supporto garantito da particolari accessori. Il consiglio medico potrebbe anche prevedere l'utilizzo di un cuscino per tenere le gambe più sollevate.
L'apnea notturna, con il collasso delle vie aeree superiori durante il sonno, provoca pause nella respirazione. Il disturbo è spesso associato al russamento. Può risultare utile posizionarsi su un fianco o a pancia in giù per aiutare le vie aeree a rimanere aperte, riducendo il russamento e alleviando l'apnea lieve.
Chi soffre di reflusso o bruciore di stomaco, secondo la dottoressa Salas dovrebbe evitare di dormire sul lato destro. Tale posizione, infatti, potrebbe peggiorare i sintomi. Risulta più indicato posizionarsi sul lato sinistro. Per le persone robuste o in sovrappeso, l'uso di un cuscino da tenere tra le ginocchia favorisce una posizione più lineare.
Dormire su un fianco o a pancia in giù determina un contatto prolungato tra viso e cuscino, con la progressiva formazione di possibili rughe. "Col tempo, questo può portare alla formazione di sfoghi cutanei o a cambiamenti cronici della pelle", osserva Salas. "Se si è preoccupati per le rughe, questo è un altro motivo per dormire sulla schiena".
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(Adnkronos) - Il Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Raffaele Latrofa, ha incontrato a Roma il Segretario generale del CONI, Carlo Mornati, in un primo incontro conoscitivo e preparativo finalizzato a formalizzare una intesa di collaborazione tra AdSP e Coni.
“Il binomio sport e porto non solo è possibile, ma ha anche una rilevante valenza sociale. Si tratta di un’azione di grande importanza nell’ambito delle attività volte ad aprire i porti alle loro città e, in questo caso, allo sport – ha dichiarato Latrofa –. Con il Segretario generale Mornati abbiamo tracciato una strada chiara su cui proseguire. L’obiettivo è valorizzare il porto non solo come infrastruttura economica e logistica, ma anche come luogo di aggregazione, cultura e promozione dello sport”.
L’incontro ha posto le basi per un percorso condiviso che porterà, già nelle prossime settimane, alla definizione dei contenuti della collaborazione tra l’Autorità di Sistema Portuale e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Questa intesa si inserisce nella strategia di Latrofa per il Network Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta di apertura del porto alla città, favorendo iniziative che uniscano sviluppo economico, coesione sociale e valorizzazione del territorio.
Leggi tutto: Porti, Latrofa (Mar Tirreno Centro Set.) incontra Segretario generale Coni Mornati

(Adnkronos) - Daniel Day-Lewis sarà a Roma per presentare 'Anemone', primo lungometraggio diretto da suo figlio Ronan. Un atteso ritorno: l’attore manca dalle scene da 8 anni, dopo aver annunciato il suo ritiro. Il film sarà proiettato in anteprima e in concorso alla 23esima edizione di Alice nella città, festival autonomo e parallelo alla Festa del Cinema di Roma (15-26 ottobre) dopo il passaggio ai festival di New York e Londra e per l’occasione il tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis e Ronan Day-Lewis terranno inoltre una masterclass padre-figlio che sarà aperta al pubblico e a tutti gli accreditati.
Day-Lewis torna sul grande schermo con un film che parla di temi forti alle nuove generazioni. ‘Anemone’ è un intenso dramma familiare, scritto a quattro mani con suo figlio, che esplora i complessi e profondi legami che esistono tra fratelli, padri e figli. Interpretato da un grande cast (oltre a Daniel Day-Lewis anche Sean Bean, Samantha Morton e il giovane esordiente Samuel Bottomley), il film è ambientato nel Nord dell’Inghilterra e racconta la storia di due fratelli legati da un rapporto tormentato, seppur occasionalmente tenero, che si ritrovano dopo molti anni a fare i conti con un passato segnato da eventi sconvolgenti.
Dalle grandi star al cinema indipendente fino alle opere prime e ai titoli italiani. Senza dimenticare il mondo della scuola come grande protagonista, a partire dal restauro in 4K de 'La scuola' di Daniele Luchetti a 30 anni dall'uscita nelle sale. Così si presenta la 23esima edizione di 'Alice nella Città', il festival autonomo e parallelo alla Festa del Cinema diretto da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli. In programma dal 15 al 26 ottobre, la kermesse non si fa solo scenario dell'atteso ritorno di Daniel Day-Lewis.
Ad aprire la 23esima edizione è l'horror indipendente 'Good Boys' (fuori concorso), opera prima di Ben Leonberg. "I giovani hanno un rapporto speciale con l’horror, perché racconta le loro inquietudini", spiega Giannelli. In un’epoca in cui il presente è sempre più digitale, veloce, iperconnesso Daniele Barbiero firma 'Squali' (della sezione Panorama Italia), un racconto contemporaneo sull’adolescenza, sulla pressione sociale e sulla difficoltà di scegliere chi diventare in un mondo che impone di correre senza sosta, con protagonisti Lorenzo Zurzolo, Francesco Centorame e James Franco. Questo è uno dei titoli italiani più attesi insieme a '2 cuori e 2 capanne' di Massimiliano Bruno con Claudia Pandolfi ed Edoardo Leo nei panni di una femminista convinta e un maschilista inconsapevole che devono trovare un punto di incontro. Leo è anche il protagonista di 'Per te' (in coproduzione con la Festa del Cinema di Roma), che racconta la vera storia di Mattia Piccoli, che nel 2021 viene nominato Alfiere della Repubblica dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per "l'amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre".
Ad Alice 2025 l'anteprima di 'Una famiglia sottosopra', la commedia 'fantasy-famigliare' che chiude il programma del Panorama Italia. Il film, è il remake italiano del francese 'Le sens de la famille', e porta Luca Argentero, Valentina Lodovini e Licia Maglietta a cimentarsi con un tema che fa uso dello scambio di corpi per interrogarsi su identità, ruolo e disagio dei legami affettivi. Il film di Alessandro Genovesi non è solo una commedia degli equivoci: è uno specchio leggero ma sincero che ci mette a confronto con la dissonanza tra ciò che desideriamo e ciò che viviamo, tra come ci percepiamo e come gli altri ci vedono. E lo fa con garbo, talento e qualche guizzo di originalità.
Grande protagonista di questa edizione della kermesse è il mondo della scuola. A trasportare il pubblico tra i banchi di scuola tra le difficoltà dell'adolescenza, la spensieratezza della gioventù e il rapporto tra giovani e adulti ci sono la terza stagione della serie Rai 'Un professore' con Alessandro Gassmann, Damiano Gavino e Nicolas Maupas, la serie 'La preside' (in coproduzione con la Festa del Cinema di Roma) con Luisa Ranieri nei panni della preside di Caivano Eugenia Carfora, e il film 'Domani interrogo' di Umberto Riccioni Carteni con Anna Ferzetti, tratto dal romanzo di Gaja Cenciarelli.
Gli 11 film del Concorso sono "espressione vivace di territori del mondo troppo spesso dimenticati che dell’infanzia sanno cogliere il potere della ribellione e la capacità di mettere in evidenza il buio delle relazioni con il mondo adulto e le difficoltà del vivere insieme. Sono bambini che non si chiamano fuori davanti ai grandi cambiamenti; sono in grado di sovvertire opinioni, creare discussioni e porre domande", dichiarano i direttori artistici. Elementi messi in elenco "con nitidezza" nell’opera prima di Hasan Hadi, vincitore della Caméra d’Or per il miglior debutto al Festival di Cannes 2025: 'The President's Cake' (già candidato iracheno all’Oscar 2026 per il miglior film straniero), un film che vive nei ricordi d’infanzia del suo regista. Gli fa eco il prezioso e toccante debutto di Akinola Davies Jr. con 'My Father's Shadow', in cui la ricerca dei legami familiari si confonde con un desiderio profondo di libertà nella capitale nigeriana Lagos, scossa da tremendi disordini politici nel 1993.
Sempre del concorso grande attesa per 'Anemone' e 'Rebuilding' di Max Walker-Silverman con l'attore amatissimo Josh O' Connor, protagonista di una storia di ripartenza e di rinascita umana. Il film, attraverso la figura di Dusty (O’Connor), un cowboy che ha perso tutto in un devastante incendio, vuole essere un inno alla resistenza e al recupero dello spirito e dei valori delle cose semplici della vita: la convivialità, la famiglia e soprattutto l’amore per una figlia. Del fuori concorso 'The Choral' di Nicholas Hytner con Ralph Fiennes che esplora il potere della musica come collante sociale, specchio di ferite e speranze, in un piccolo centro dello Yorkshire nel 1916. Tra le proiezioni speciali 'The Bad Boy and Me' con l'idolo dei teenager Noah Beck e la giovanissima Siena Agudong, protagonisti della commedia romantica di Justin Wu tratto dal bestseller 'The QB Bad Boy and Me di Tay Marley'.
Tra gli incontri con i protagonisti del cinema c'è quello con la regista Carla Simón, che "appartiene alla nuova generazione di registe spagnole che stanno emergendo a livello internazionale, capaci di ridefinire il racconto cinematografico attraverso la lente del ricordo e dell’esperienza personale", commentano i direttori artistici, che consegneranno alla regista catalana il Womenlands Excellence Award, il riconoscimento dedicato alle eccellenze femminili italiane e internazionali per mettere in luce un nuovo ruolo della donna nella società contemporanea e la sensibilità della Capitale sul tema dei diritti e dell’inclusione.
Tra le novità annunciate anche l'accordo tra il progetto 'Unbox - Short Film Days', appuntamento industry prodotto da Alice nella Città dedicato ai principali operatori del cinema breve, e il Mia- Mercato Internazionale Audiovisivo, che rappresenta uno dei principali snodi dell’industria audiovisiva internazionale. 'Unbox' entra quindi nel programma ufficiale del Mia, in programma dal 6 al 10 ottobre nel distretto Barberini. Un salto che grazie al sostegno della Camera di Commercio di Roma, di Siae - Società Italiana degli Autori ed Editori e di Rai Cinema, ne rafforza la vocazione come momento decisivo di crescita e incubatore di idee per il cinema breve e l’audiovisivo. Il 6 ottobre, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Mia, verranno annunciati i progetti 2025 selezionati per le categorie 'Unbox - Pitch' (6 progetti) e 'Academy' (4 progetti) in collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, per offrire ai registi emergenti di cortometraggi che aspirano a realizzare il proprio esordio per il cinema e la serialità.
Ultimo ma non ultimo, il già annunciato 'Fuori Sala', il format ideato da Alice nella Città da ottobre a novembre incontri, presentazioni letterarie, proiezioni, per valorizzare le aziende e il centro storico della Capitale attraverso l’audiovisivo, gli appuntamenti di 'Womenlands' con gli Womenlands Excellence Awards, il Premio Via Condotti, la Notte Bianca di Via Margutta e l’arrivo a Roma di Robert De Niro il 6 e il 7 novembre. Per la star hollywoodiana sarà anche l'occasione per ricevere la Lupa Capitolina.


(Adnkronos) - Sparatoria oggi a Dallas, nel mirino l'ufficio dell'Ice, l'agenzia federale che applica le politiche anti-migranti dell'amministrazione Trump. In azione un cecchino che ha aperto il fuoco ed ha colpito tre migranti detenuti, uccidendone due. Lo ha dichiarato un portavoce dell'agenzia federale, precisando che il terzo migrante ferito si trova ricoverato in ospedale e confermando che il killer si è suicidato, riporta Nbcnews.
Fonti della polizia hanno riferito a Fox News che l'uomo che ha aperto il fuoco da un tetto ha rivolto l'arma contro di sé e si è ucciso sparandosi un colpo alla testa quando si sono avvicinati gli agenti. Il cecchino, che viene descritto come un uomo bianco, si era appostato su un tetto, non è ancora chiaro se dell'edificio dell'ufficio federale o se di un edificio adiacente.
A Fox News, Madison Sheahan, vicedirettrice dell'agenzia, ha dichiarato che nessun agente dell'Ice è stato ferito dal cecchino. La situazione rimane "molto fluida" e resta ancora ignoto il movente dell'attacco, ha spiegato. "Abbiamo visto molta violenza nelle strutture dell'Ice e non è la prima volta che vediamo un attacco, anche quest'anno contro una nostra struttura", ha aggiunto Sheahan.
"Questi attacchi ossessivi contro le forze dell'ordine, in particolare l'Ice, devono smettere. Prego per chiunque sia stato colpito in questo attacco e per le loro famiglie", ha scritto su X il vicepresidente DJ Vance.
Il vicepresidente Usa ha rilanciato un tweet della segretaria alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, che conferma che la sparatoria è avvenuta nella struttura che ospita il centro di detenzione dell'Ice. "Non sappiamo ancora il movente, quello che sappiamo è che le forze dell'Ice stanno affrontando una violenza senza precedenti contro di loro, questo deve smettere", ha aggiunto Noem.

(Adnkronos) - Sparatoria oggi a Dallas, nel mirino l'ufficio dell'Ice, l'agenzia federale che applica le politiche anti-migranti dell'amministrazione Trump. In azione un cecchino che ha aperto il fuoco ed ha colpito tre migranti detenuti, uccidendone uno. Lo riferiscono fonti della polizia a Fox News, aggiungendo che l'uomo che ha aperto il fuoco da un tetto ha rivolto l'arma contro di sé e si è ucciso sparandosi un colpo alla testa quando si sono avvicinati gli agenti. Il cecchino, che viene descritto come un uomo bianco, si era appostato su un tetto, non è ancora chiaro se dell'edificio dell'ufficio federale o se di un edificio adiacente.

(Adnkronos) - Almeno tre persone sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta oggi nell'ufficio dell'Ice a Dallas. Lo riferisce Todd Lyons, direttore dell'agenzia federale che applica le politiche anti-migranti dell'amministrazione Trump. "Le informazioni preliminari parlano di un possibile cecchino - ha detto Lyons secondo quanto riporta la Cnn - abbiamo tre individui colpiti in questo momento, non ho informazioni sulle loro condizioni, sono stati trasferiti in ospedale".
Leggi tutto: Dallas, sparatoria in ufficio Ice: almeno tre feriti

(Adnkronos) - "Piena capacità di intendere e di volere". In aula, nel processo d'appello per Alessia Pifferi condannata in primo grado all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di soli 18 mesi, i periti nominati dalla corte d'Assise d'Appello hanno ribadito le conclusioni della relazione di 65 pagine depositata lo scorso agosto. Un lavoro frutto di tre colloqui clinici, dei risultati dei test e dell'esame della documentazione raccolta sull'imputata.
Lo psichiatra Giacomo Francesco Filippini ha sottolineato come la storia clinica ha consentito una diagnosi: Alessia Pifferi è "affetta da esiti in età adulta di disturbo del neurosviluppo con residua fragilità cognitiva settoriale e immaturità affettiva", ma "ha piena capacità di intendere e di volere". Il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni, che ha ripercorso a storia della 'bambina Alessia Pifferi', ha ribadito il concetto di "disturbo del neurosviluppo", sottolineato i pochi dati a disposizione sull'età scolare, e rimarcato come "quei deficit cognitivi appaiono scarsamente invalidanti sulle autonomie personali".
Un concetto che ha ribadito la neuropsicologa Nadia Bolognini: nell'imputata "permane tutt'ora una fragilità emotiva, non significativamente invalidante sul funzionamento psico-sociale" e che non ha dunque inciso sulla capacità di intendere e volere rispetto alla morte della bambina avvenuta nell'estate 2022.
I dati documentali, i test clinici, i colloqui in carcere, la vecchia documentazione scolastica portano a un quadro "caratterizzato da problematiche delle aree affettivo-relazionale e cognitiva presenti in età infantile-adolescenziale, complessivamente evolute in senso migliorativo in età adulta, ma con deficit cognitivi ancora rilevati", seppur oggi "appaiono scarsamente invalidanti sulle autonomie personali". E' questo il quadro clinico che i periti restituiscono per Alessia Pifferi.
Un quadro che non pesa sulla piena capacità di intendere e di volere della donna, come ha rimarcato Filippini. "Noi possiamo dire con serenità che i disturbi che riconosciamo nell'imputata non hanno condizionato in modo pervasivo la sua capacità", questo "deficit cognitivo, non patologico" non ha inciso sulla scelta di abbandonare la figlia. "I disturbi, che non sono una malattia, non impattano sul funzionamento nella vita quotidiana".
Le difficoltà relazionali, i problemi di attenzione di memoria, le fragilità emotive di Alessia Pifferi riconosciute dagli esperti che non la ritengono una 'simulatrice' - la nuova perizia riparte da zero per cancellare il sospetto di presunta finzione che pesa sui vecchi test - sono i tratti con cui viene descritta dagli esperti che escludono la possibilità che alla donna "si è spenta la mente. E' un modo semplicistico - ha concluso Filippini - per spiegare una situazione che fatica ad accettare, è un tentativo di rielaborazione" l'abbandono per sei giorni della figlia per stare con il fidanzato.
Leggi tutto: Alessia Pifferi, periti in aula: "Immaturità affettiva ma capace di intendere e volere"


(Adnkronos) - E' stato trovato oggi, mercoledì 24 settembre, il corpo della turista dispersa, dopo essere stata travolta dalle acque di un torrente in piena nell'Alessandrino. Il cadavere della donna è stato localizzato dai vigili del fuoco a circa 4 chilometri a valle del campeggio di Spigno Monferrato.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di emergenza per i danni da maltempo in relazione in particolare alle province di Rovigo, Padova e Venezia. Allagamenti ad abitazioni, scantinati, strade si sono registrati in provincia di Rovigo, in quella di Padova e di Venezia. In Polesine circa un centinaio gli interventi dei vigili del fuoco con squadre di volontari della protezione civile con pompe ad alta capacità. Nella zona tra Trebaseleghe, Mirano, Salzano, Spinea e Noale c’è stata l’interruzione delle linee elettriche con circa 75 richieste di intervento. Attualmente la perturbazione è in diminuzione con fenomeni locali che interessano maggiormente prealpi, pianura e la costa nord-orientale con qualche fenomeno isolato in provincia di Treviso. Secondo le previsioni le precipitazioni tenderanno a esaurirsi nel primo pomeriggio.

(Adnkronos) - "Ogni inverno l'influenza e le infezioni respiratorie sono un appuntamento imprescindibile, quasi come le tasse. Cosa aspettarci quest'anno? In base a quello che si vede", considerando l'andamento in Australia che ci precede nell'inverno, "e che si può dire ad oggi in termini di previsioni - da precisare meglio poi sulla base dell'andamento meteorologico dell'inverno - ci aspettiamo la terza brutta stagione consecutiva in termini numerici". Quindi "con dati più o meno in linea con lo scorso anno, stagione che si è chiusa con 16 milioni di casi complessivi di influenza e virus respiratori simil-influenzali, e anche con l'anno precedente che è arrivato comunque a quota 15 milioni di persone colpite". E' l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco, in occasione del consueto appuntamento annuale per fare il punto sulla stagione dei virus respiratori in arrivo, promosso da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica.
"Ci aspettiamo questo quadro - argomenta Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio - perché è ciò che è successo in Australia con 2 varianti di virus, A/H3N2 e B/Victoria, immunoevasive, che quindi hanno un'ampia possibilità di determinare nuove infezioni. Influenza, Covid, Rsv" (virus respiratorio sinciziale) e gli altri virus stagionali "sono qualcosa da considerare come problematica di sanità pubblica soprattutto per il rischio degli anziani e dei soggetti più fragili, anche se è vero che per un adulto l'influenza o le forme simil-influenzali sono un problema relativo, che può rovinare aspetti pratici e necessita di un approccio di automedicazione responsabile per attenuare i sintomi senza azzerarli e seguire l'andamento della malattia".
Il picco della curva ci si aspetta che arrivi "come ogni anno intorno a Natale, facilitato da condizioni meteo ideali, viaggi, baci e abbracci". Ma in Italia già in questi giorni ci sono stati i primi isolamenti di virus dell'influenza, anche se in percentuale "sono pochi. Si tratta dei primi casi sporadici", come quello isolato a Genova, che è "l'H3N2 che ci aspettiamo. Nel passato - ricorda l'esperto - c'erano 2 centri attivi su questo fronte e si arrivava al primo isolamento a ridosso dell'effettiva diffusione, ma oggi sono di più e c'è una maggiore sensibilità, grazie ai 20 centri del sistema RespiVirNet. Ci sono dei sistemi di biologia molecolare che nello stesso momento individuano anche gli altri virus principali, per esempio l'Rsv che un tempo era un co-protagonista nascosto, salvo per i bimbi per via della bronchiolite, ma invece crea forme molto simili all'influenza". L'esplosione dell'influenza si avrà "più avanti", assicura Pregliasco. "Il trigger di inizio effettivo in genere è dato da temperatura bassa sotto lo zero per più giorni consecutivi, con umidità relativa elevata".

(Adnkronos) - La regione Sardegna chiede "l'annullamento della ordinanza del Collegio regionale di garanzia del dicembre 2024", che ingiungeva la decadenza della presidente eletta Alessandra Todde dal momento che viene ritenuto "gravemente lesivo per la regione".
"Noi riteniamo - spiega il legale Omar Chessa in difesa della Regione Autonoma della Sardegna durante l'udienza pubblica a Palazzo della Consulta - che l'atto impugnato del Collegio di garanzia elettorale del dicembre 2024 sia gravemente lesivo per la regione Sardegna perché accerta e ingiunge illegittimamente la sanzione della decadenza al presidente eletto, implicando in questo modo la dissoluzione di tutti gli organi regionali. Se questa decadenza dovesse essere confermata si dovrebbero indire elezioni regionali con gravissimo pregiudizio di tutti gli organi e membri degli organi regionali. E riteniamo che sia gravemente lesiva della sfera costituzionale della regione Sardegna perché ingiungere illegittimamente la decadenza, interrompendo la vita degli organi regionali, compromette gravemente la possibilità di esercizio delle funzioni costituzionali attribuite alla regione Sardegna. E' un classico conflitto per menomazione e quindi impossibilità di esercizio delle funzioni". Il legale rigetta quindi le contestazioni opposte dallo Stato rispetto alla inammissibilità del conflitto: "Noi riteniamo che il ricorso sia ammissibile nel presupposto che il Collegio regionale sia un organo avente natura inequivocabilmente statale". "Gli indici sono numerosi e importanti: è un organo istituito dalla legge statale; è infatti composto da magistrati, docenti universitari, commercialisti nominati dal presidente della Corte di appello che presiede l'organo. Esercita funzioni di vigilanza sulle politiche europee; e da che sono stati istituiti limiti alle spese per le campagne elettorali regionali esercita le sue funzioni di vigilanza su tutte le regioni ordinarie". "Non c'è quindi alcun dubbio che svolga una funzione di primario rilievo costituzionale e che sia un organo statale dal punto di vista strutturale".
Chessa afferma inoltre che "l'ordinanza oltre che illegittima è incostituzionale" e parla di una "illegittimità che ridonda sulle funzioni costituzionali della regione Sardegna". "Anzitutto è illegittima perché dispone l'accertamento e ingiunge la decadenza fuori dalle ipotesi legislativamente stabilite, della legge 515 1993 a cui fa rinvio la legge sarda del 1994" che prevede la decadenza "solo se non presentato il rendiconto anche a seguito di diffida" e aggancia la conseguenza a sforamento dei limiti spesa. Nessuna delle due ipotesi è contestata alla regione Sardegna: Il Collegio "con riferimento alla prima ipotesi precisa che non ci troviamo davanti ad una mancata presentazione del rendiconto". Per quanto riguarda la seconda ipotesi di sanzione decadenziale "è evidente che non può trovare applicazione nei confronti del presidente di regione perché manca il criterio per determinare il limite di spesa". La legge del 94 aveva infatti determinato il limite di spesa facendo riferimento al numero degli abitanti della circoscrizione in cui il consigliere regionale veniva eletto ma "il presidente della regione non ha delimitazioni circoscrizionali, la determinazione è l'intera regione quindi il criterio non può essere applicato al presidente elettivo".
Secondo la Regione il conflitto è costituzionale: "La legge 1 del 1994 deve essere interpretata conformemente alla costituzione. Riteniamo che non possa trovare applicazione nei confronti del presidente elettivo per due ragioni: innanziutto per l'assenza di criteri nel determinare i limiti di spesa ed in secondo luogo perché essendo una legge del 94 è stata adottata in una fase storica in cui non c'era elezione diretta del presidente della regione. E' chiaro che cambia quindi con l'introduzione dell'elezione diretta l'assetto fondamentale complessivo". "Noi sappiamo - prosegue Chiessa - che in base agli art 15 e 35 dello Statuto le ipotesi di dissoluzione degli organi costituzionali sono esclusivamente quelle stabilite dal mercato statutario, cioè da norme di rango costituzionale e sono ipotesi di stretta interpretazione perché implicano una deroga al principio di sovranità popolare, escluso che in assenza il legislatore del 1994 possa introdurre ipotesi ulteriori. Questo - osserva - al limite lo si potrebbe fare con una nuova legge regionale rinforzata ai sensi dell articolo 15". Dal momento che potrebbe intravedersi un "vulnus normativo". "Ma è escluso che la legge del 1994 possa essere interpretata come se consentisse al collegio di garanzia di individuare una nuova ipotesi di dissoluzione degli organi regionali".
La Regione riafferma la"lesività" dell'atto del Collegio: "È stato ricordato che l'effetto decadenziale si dovrebbe produrre solo a seguito di una delibera consiliare conforme... A noi pare che questa ordinanza ingiunzione palesi la evidente volontà di imporre la decadenza dalla carica del candidato eletto, che si dispone la trasmissione al consiglio regionale ordinando l'adozione del provvedimento di decadenza. Ma soprattutto si legge che il collegio, accertata la violazione in modo definitivo, delibera la decadenza. E' evidente che dal punto di vista del Collegio il consiglio regionale non ha alcuna scelta. A noi pare che la lesività dell'atto sia fuori discussione e chiediamo l'annullamento della ordinanza del Collegio regionale di garanzia del dicembre 2024".
Antonio Saitta, intervenendo per la Sardegna sul secondo ricorso della Regione in Corte costituzionale (3 giugno 2025) - rispetto alla sentenza in cui il Tribunale di Cagliari rigettava il ricorso della difesa di Todde e confermava la decadenza disposta dal Collegio - afferma che "è evidente lo straripamento del potere a danno del Consiglio regionale le cui competenze vengono formalmente riconosciute ma sostanzialmente calpestate". Si tratta di una sentenza di un organo dello Stato, quindi, che "non riconosce l'autonomia garantita alla Regione".
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(Adnkronos) - Tre candidature sono finite nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dalla stesso organismo parlamentare sulle candidature e le eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista delle elezioni regionali che si terranno in Calabria domenica 5 e lunedì 6 ottobre. È stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, in apertura della seduta odierna, a dare comunicazione dell'esito delle verifiche svolte.
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(Adnkronos) - Cresce in Europa la consapevolezza sui benefici antispreco alimentare dei surgelati, con l’Italia sopra la media europea: secondo il report 'Frozen in Focus' 2025 di Findus, parte del gruppo Nomad Foods, attivo nel settore surgelati, un italiano su due sceglie alimenti 'sotto zero' per la loro capacità di ridurre lo spreco domestico. Grazie alla lunga conservabilità, alla porzionatura flessibile e alla possibilità di utilizzare solo ciò che serve, il frozen food si distingue infatti come scelta pratica e responsabile.
Dall’indagine, condotta da YouGov, che ha analizzato le abitudini alimentari di oltre 7.500 consumatori in 5 Paesi europei, è emersa una crescente consapevolezza sul tema: quasi la metà degli intervistati (47%) dichiara di scegliere gli alimenti surgelati proprio per la loro capacità di ridurre lo spreco domestico. L’Italia si posiziona ai vertici di questa sensibilità (50%), subito dietro al Regno Unito (59%) e davanti a Francia (49%), Germania (44%) e Svezia (43%).
Per rafforzare ulteriormente il proprio impegno in questa direzione, Findus, in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari (29 settembre), lancia la campagna ‘Sprechi sotto zero’, facendosi portavoce di un appello volto a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scelte alimentari consapevoli e promuovendo il ruolo del surgelato come alleato strategico nella lotta contro lo spreco alimentare. Dalla lunga durata di conservazione all’efficiente porzionatura, fino ai minori consumi di acqua ed energia elettrica necessari per la preparazione dei piatti, che ne garantiscono anche una elevata sostenibilità economica, il frozen si conferma una soluzione concreta per ridurre il food waste domestico e rendere più sostenibile la gestione quotidiana del cibo. Un ruolo particolare lo giocano i vegetali, tra gli alimenti più sprecati nelle case degli italiani: secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher - Iias, frutta e verdura fresche raggiungono rispettivamente picchi di 26,82 g e 23,89 g settimanali (su un totale, in media, di 667,4 grammi di cibo a settimana a persona, +17,9% in un anno). Le verdure surgelate, che conservano intatti gusto e nutrienti, offrono così una valida alternativa antispreco.
“Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la sfida di Findus: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori -ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Spreco alimentare non significa soltanto gettare via cibo, ma anche vanificare acqua, energia, terreno fertile e lavoro impiegati per produrlo. In particolare, i vegetali, tra gli alimenti più soggetti a spreco nelle case degli italiani, trovano nel frozen una soluzione concreta: conservano gusto e nutrienti e permettono di portare in cucina materie prime pronte all’uso, riducendo gli sprechi. Con la campagna ‘Sprechi sotto zero’ vogliamo rafforzare nei nostri consumatori questa consapevolezza, promuovendo il ruolo del surgelato come alleato per combattere il problema del food waste e valorizzare appieno il potenziale del frozen food negli anni a venire”.
Nel suo impegno nella lotta allo spreco alimentare, Findus ha coinvolto la Chef stellata Cristina Bowerman, nota per la sua attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi in cucina, per sviluppare un progetto speciale con i prodotti della linea Vegetali. La Chef ha ideato tre ricette originali che vedono protagonisti i Pisellini Primavera, il Minestrone Tradizione e gli Spinaci Primavera, prodotti surgelati che rappresentano una soluzione antispreco che mantiene inalterati gusto, nutrienti e qualità. Per ciascuna di queste ricette, è stata inoltre pensata un’ulteriore variante di recupero che consente di riutilizzare gli ingredienti eventualmente avanzati, trasformandoli in nuove preparazioni.
“Per me l’antispreco non è una moda, è un atto di responsabilità. Ogni prodotto ha una storia: il lavoro del produttore, la fatica della terra, il valore della cultura che rappresenta. Sprecarlo significa cancellare tutto questo. I dati di Zero Waste del professor Segrè, di cui sono Ambasciatrice, dimostrano che la maggior parte degli sprechi avviene in ambito domestico: questo ci ricorda che il cambiamento parte da gesti quotidiani - ha dichiarato la Chef Cristina Bowerman - In cucina cerco sempre di trasformare ciò che sembra ‘in più’ in un’occasione creativa, ma il passo fondamentale è ridurre lo spreco prima ancora che si generi. In questo senso i surgelati sono veri campioni antispreco: grazie alla lunga conservabilità e alla possibilità di usare solo la quantità necessaria, permettono di evitare avanzi e di rispettare davvero la materia prima fino all’ultimo grammo. Credo che il compito di uno chef oggi sia proprio questo: costruire consapevolezza e stimolare un cambiamento culturale che parta dal piatto e arrivi alla società”. Per sostenere la lotta allo spreco alimentare, Findus lancia 'Sprechi sotto zero', una campagna multicanale pensata per sensibilizzare i consumatori italiani e promuovere il frozen - in particolare i vegetali surgelati - come scelta consapevole e antispreco. La campagna sarà visibile su Tv, digital e social, e sarà promossa anche nei punti vendita.

(Adnkronos) - “Fabrizio” (nome di fantasia a tutela della privacy), 79enne ligure, affetto da patologia neurodegenerativa, è morto lunedì 22 settembre in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. È stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone in determinate condizioni che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato.
L'uomo era affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Comunicava solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet. Era totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua e oltre alla sua malattia a causa di tromboembolia polmonare era in terapia, e con anche insufficienza respiratoria per la quale dipendeva dall’ossigenoterapia durante il sonno.
Nonostante tutto questo, secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, “Fabrizio” non dipendeva da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza “Cappato-Antoniani” 242/2019 della Corte Costituzionale. Aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025. Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego. A quel punto, assistito dal gruppo legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, “Fabrizio” aveva presentato un’opposizione alla decisione della Asl, chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale alla luce della giurisprudenza costituzionale che chiarisce cosa deve intendersi per sostegno vitale.
Le nuove visite erano state effettuate a luglio, ma a “Fabrizio” non era mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza per lui intollerabile, aveva deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito. Fabrizio aveva dichiarato: “Come dice Pessoa: ‘la vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’. Siccome io non posso più sperimentare nulla, meglio cessare l’esistenza… Per me la vita è solo una sofferenza, bado solo a non soffrire troppo. Non mi piango addosso. Sono determinato ad andare in Svizzera per finire questa vita”.
Leggi tutto: Asl gli negò il fine vita, 79enne ligure morto in Svizzera
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