
(Adnkronos) - Le forze armate ucraine hanno abbattuto un caccia russo Su-34 nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito l'aeronautica militare ucraina. L'aereo Su-34 è stato abbattuto intorno alle 4 del mattino, ora locale, nel settore di Zaporizhzhia della linea del fronte, ha dichiarato l'Aeronautica Militare e, al momento dell'attacco, l'aereo da guerra stava attaccando la città di Zaporizhzhia con bombe aeree guidate.
Gli aeroporti nella Danimarca occidentale sono stati riaperti dopo essere rimasti chiusi per ore a causa dell'ingresso di droni non identificati nel loro spazio aereo durante la notte. L'aeroporto di Billund, il secondo più grande del Paese, è rimasto chiuso per un'ora, mentre quello di Aalborg, utilizzato per voli commerciali e militari, è rimasto chiuso per tre ore a causa delle incursioni dei droni avvenute nella tarda serata di ieri, ha dichiarato la polizia danese, spiegando di non essere in grado di specificare il tipo di droni né se fossero gli stessi che hanno sorvolato l'aeroporto di Copenaghen lunedì. "È troppo presto per dire quale sia l'obiettivo dei droni e chi li abbia fatti volare", ha affermato un funzionario.
Droni sono stati avvistati anche nei pressi degli aeroporti di Esbjerg e Sonderborg, nonché presso la base aerea di Skrydstrup, dove sono operativi alcuni dei caccia danesi F-16 e F-35. La polizia nazionale danese afferma che i droni hanno seguito uno schema simile a quelli che avevano bloccato i voli all'aeroporto di Copenaghen nella tarda serata di lunedì e nelle prime ore di martedì. La polizia lo descrive come il più grave "attacco" mai avvenuto alle sue infrastrutture critiche e lo collega a una serie di presunte incursioni di droni russi e ad altri disordini in tutta Europa. L'ambasciatore russo in Danimarca, Vladimir Barbin, nega qualsiasi coinvolgimento del suo Paese nell'incidente di Copenaghen.
La portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto l'attacco con i droni dell'Ucraina alla sede del Consorzio del gasdotto del Caspio nella città portuale russa di Novorossiysk, sul Mar Nero, come un segnale all'Unione Europea, invitandola a non sorprendersi quando il regime di Kiev inizierà ad affinare "le sue capacità terroristiche" attaccando le infrastrutture europee. "Il regime di Kiev sta colpendo infrastrutture civili, centrali elettriche, aeroporti. Questo è un segnale per l'Ue: non dovrebbe sorprenderli quando Bankovaya (il nome della strada dove ha sede l'amministrazione presidenziale ucraina) inizierà ad affinare sempre di più le sue capacità terroristiche, questa volta prendendo di mira i suoi aeroporti, depositi di petrolio e gasdotti", ha dichiarato alla Tass.
Ieri, Novorossijsk è stata attaccata da veicoli aerei senza pilota (Uav) ucraini. I droni hanno colpito il centro della città, vicino al Novorossijsk Hotel. Secondo gli ultimi dati, due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite. Venti veicoli, sette edifici residenziali, compresi edifici a più piani, e l'hotel sono stati danneggiati. A Novorossijsk è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Leggi tutto: Ucraina, Kiev: "Abbattuto caccia russo Su-34". Ancora droni sulla Danimarca

(Adnkronos) - Le forze armate ucraine hanno abbattuto un caccia russo Su-34 nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito l'aeronautica militare ucraina. L'aereo Su-34 è stato abbattuto intorno alle 4 del mattino, ora locale, nel settore di Zaporizhzhia della linea del fronte, ha dichiarato l'Aeronautica Militare e, al momento dell'attacco, l'aereo da guerra stava attaccando la città di Zaporizhzhia con bombe aeree guidate.
L'aeroporto danese di Aalborg è stato chiuso a causa della presenza di droni nel suo spazio aereo. Lo ha dichiarato la polizia nazionale danese, riferendo che i droni hanno seguito uno schema simile a quelli che avevano bloccato i voli all'aeroporto di Copenaghen per quattro ore qualche giorno prima. Anche le forze armate del paese sono state colpite, poiché l'aeroporto di Aalborg è utilizzato come base militare, ha aggiunto.
Martedì la Danimarca ha dichiarato che l'incidente all'aeroporto di Copenaghen è stato l'attacco più grave mai avvenuto contro le sue infrastrutture critiche e lo ha collegato a una serie di presunte incursioni di droni russi e ad altri disordini in tutta Europa. Lunedì sera le autorità norvegesi hanno chiuso lo spazio aereo dell'aeroporto di Oslo per tre ore dopo l'avvistamento di un drone. La polizia dello Jutland settentrionale ha riferito ai giornalisti che "più di un drone" è stato avvistato nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e volavano con le luci accese.
Secondo la polizia, i droni sono stati avvistati per la prima volta intorno alle 21,44 ora locale di ieri e sono rimasti nello spazio aereo fino a 5 minuti dopo la mezzanotte di oggi. La polizia ha dichiarato di non essere in grado di specificare il tipo di droni né se fossero gli stessi che hanno sorvolato l'aeroporto di Copenaghen lunedì. "È troppo presto per dire quale sia l'obiettivo dei droni e chi li abbia fatti volare", ha affermato un funzionario di polizia.
La portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto l'attacco con i droni dell'Ucraina alla sede del Consorzio del gasdotto del Caspio nella città portuale russa di Novorossiysk, sul Mar Nero, come un segnale all'Unione Europea, invitandola a non sorprendersi quando il regime di Kiev inizierà ad affinare "le sue capacità terroristiche" attaccando le infrastrutture europee. "Il regime di Kiev sta colpendo infrastrutture civili, centrali elettriche, aeroporti. Questo è un segnale per l'Ue: non dovrebbe sorprenderli quando Bankovaya (il nome della strada dove ha sede l'amministrazione presidenziale ucraina) inizierà ad affinare sempre di più le sue capacità terroristiche, questa volta prendendo di mira i suoi aeroporti, depositi di petrolio e gasdotti", ha dichiarato alla Tass.
Ieri, Novorossijsk è stata attaccata da veicoli aerei senza pilota (Uav) ucraini. I droni hanno colpito il centro della città, vicino al Novorossijsk Hotel. Secondo gli ultimi dati, due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite. Venti veicoli, sette edifici residenziali, compresi edifici a più piani, e l'hotel sono stati danneggiati. A Novorossijsk è stato dichiarato lo stato di emergenza.

(Adnkronos) - Le forze armate ucraine hanno abbattuto un caccia russo Su-34 nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito l'aeronautica militare ucraina. L'aereo Su-34 è stato abbattuto intorno alle 4 del mattino, ora locale, nel settore di Zaporizhzhia della linea del fronte, ha dichiarato l'Aeronautica Militare e, al momento dell'attacco, l'aereo da guerra stava attaccando la città di Zaporizhzhia con bombe aeree guidate.
L'aeroporto danese di Aalborg è stato chiuso a causa della presenza di droni nel suo spazio aereo. Lo ha dichiarato la polizia nazionale danese, riferendo che i droni hanno seguito uno schema simile a quelli che avevano bloccato i voli all'aeroporto di Copenaghen per quattro ore qualche giorno prima. Anche le forze armate del paese sono state colpite, poiché l'aeroporto di Aalborg è utilizzato come base militare, ha aggiunto.
Martedì la Danimarca ha dichiarato che l'incidente all'aeroporto di Copenaghen è stato l'attacco più grave mai avvenuto contro le sue infrastrutture critiche e lo ha collegato a una serie di presunte incursioni di droni russi e ad altri disordini in tutta Europa. Lunedì sera le autorità norvegesi hanno chiuso lo spazio aereo dell'aeroporto di Oslo per tre ore dopo l'avvistamento di un drone. La polizia dello Jutland settentrionale ha riferito ai giornalisti che "più di un drone" è stato avvistato nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e volavano con le luci accese.
Secondo la polizia, i droni sono stati avvistati per la prima volta intorno alle 21,44 ora locale di ieri e sono rimasti nello spazio aereo fino a 5 minuti dopo la mezzanotte di oggi. La polizia ha dichiarato di non essere in grado di specificare il tipo di droni né se fossero gli stessi che hanno sorvolato l'aeroporto di Copenaghen lunedì. "È troppo presto per dire quale sia l'obiettivo dei droni e chi li abbia fatti volare", ha affermato un funzionario di polizia.
La portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto l'attacco con i droni dell'Ucraina alla sede del Consorzio del gasdotto del Caspio nella città portuale russa di Novorossiysk, sul Mar Nero, come un segnale all'Unione Europea, invitandola a non sorprendersi quando il regime di Kiev inizierà ad affinare "le sue capacità terroristiche" attaccando le infrastrutture europee. "Il regime di Kiev sta colpendo infrastrutture civili, centrali elettriche, aeroporti. Questo è un segnale per l'Ue: non dovrebbe sorprenderli quando Bankovaya (il nome della strada dove ha sede l'amministrazione presidenziale ucraina) inizierà ad affinare sempre di più le sue capacità terroristiche, questa volta prendendo di mira i suoi aeroporti, depositi di petrolio e gasdotti", ha dichiarato alla Tass.
Ieri, Novorossijsk è stata attaccata da veicoli aerei senza pilota (Uav) ucraini. I droni hanno colpito il centro della città, vicino al Novorossijsk Hotel. Secondo gli ultimi dati, due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite. Venti veicoli, sette edifici residenziali, compresi edifici a più piani, e l'hotel sono stati danneggiati. A Novorossijsk è stato dichiarato lo stato di emergenza.

(Adnkronos) - C'è un fermo per l'omicidio di Bala Sagor detto 'Obi', il 21enne bengalese ucciso e infilato in un sacco nero gettato in un fossato nella zona di via Primo Maggio, a Spoleto. All'esito delle indagini scattate dopo il rinvenimento del cadavere, è stato disposto il fermo dell'indagato Shuryn Dmytro, 32enne ucraino.
La decisione, come spiegano dalla Procura di Spoleto in una nota, è stata assunta dopo avere raccolto gravi indizi in merito al coinvolgimento dell'uomo nell'omicidio e nel successivo depezzamento del cadavere. Decisive le informazioni fornite dai conoscenti della vittima e dai vicini dell'indagato.
Riscontri univoci inoltre sono emersi dall'esame dei filmati estrapolati dagli impianti di videosorveglianza presenti lungo le vie cittadine e nelle abitazioni private nei pressi del luogo in cui è stata rinvenuta la salma e la bicicletta in uso alla vittima. Le indagini proseguono per trovare le altre parti del corpo della vittima nascoste dal fermato, portato nella Casa di Reclusione di Spoleto.
Leggi tutto: Cadavere in sacco a Spoleto, fermato 32enne ucraino

(Adnkronos) - Napoli si prepara ad ospitare l'evento simbolo contro la violenza sulle donne. Stasera, giovedì 25 settembre, a Piazza del Plebiscito si terrà 'Una nessuna centomila', il concerto già sold out che per la prima volta arriva al Sud Italia. Lo show, trasmesso prossimamente in prima serata su Canale 5, sarà una serata tra musica e impegno sociale in cui gli artisti si esibiranno sulle note di duetti inediti e performance emozionanti.
Con Annalisa, Ariete, Bigmama, Brunori Sas, Coez, Elisa, Elodie, Emma, Ermal Meta, Fiorella Mannoia, Anna Foglietta, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Gaia, Gigi D’Alessio, Malika Ayane, Noemi, Paola Turci, Rkomi, Rose Villain, Veronica Gentili. E con la partecipazione amichevole di Amadeus. Le protagoniste e i protagonisti di questa edizione, ancora una volta si uniscono per dire basta ai femminicidi, dare un aiuto concreto ai centri antiviolenza che sostengono e supportano le donne nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza e sensibilizzare il pubblico contro questo fenomeno sociale e culturale.
Grazie al pubblico accorso in Piazza del Plebiscito e al sostegno dei partner saranno devoluti 500mila euro, ripartiti tra 10 centri antiviolenza italiani, individuati dalla Fondazione Una Nessuna Centomila: Calabria (Associazione Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino, Cosenza); Calabria (Centro antiviolenza mondo Rosa, Catanzaro); Campania (Associazione Arcidonna Napoli); Friuli Venezia Giulia (G.O.A.P. – Gruppo Operatrici Antiviolenza per le Donne, Trieste - ); Lombardia (Cooperativa Sociale Butterfly, Brescia); Lombardia (Associazione Donne Insieme Contro la Violenza, Milano); Puglia (Associazione Io Sono Mia, Bari); Sardegna (Associazione Donne al Traguardo, Cagliari); Sicilia (Centro Antiviolenza Il Pettirosso, Ragusa); Sicilia (Telefono Rosa Sicilia, Catania).

(Adnkronos) - Nonostante i progressi nella cura del cancro e gli sforzi per contrastare i fattori di rischio della malattia, nel mondo il numero di nuovi casi di tumore è più che raddoppiato dal 1990 al 2023 (arrivando a 18,5 milioni) e i decessi hanno subito un'impennata del 74% (10,4 milioni). Guardando al futuro, "senza un'azione urgente e finanziamenti mirati", si prevede che nel 2050 le persone che riceveranno una nuova diagnosi di tumore raggiungeranno quota 30,5 milioni e i morti saliranno a 18,6 milioni. E oltre la metà dei nuovi casi e due terzi dei decessi saranno concentrati nei Paesi a basso e medio reddito (Lmic). E' il quadro che emerge da una nuova analisi dei Global Burden of Disease Study Cancer Collaborators, pubblicata su 'The Lancet'.
Nel dettaglio, la previsione indica che i casi aumenteranno in tutto il mondo del 61% nei prossimi 25 anni e i decessi annui cresceranno di quasi il 75%, ma questo aumento risulta essere "principalmente legato alla crescita demografica e al crescente invecchiamento della popolazione". Tuttavia, i miglioramenti ottenuti nei trend sono ancora lontani dall'ambizioso Obiettivo di sviluppo sostenibile fissato dalle Nazioni Unite, che raccomanda di ridurre di un terzo entro il 2030 la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili, tra cui il cancro. Una malattia che, evidenzia l'autrice principale Lisa Force, dell'Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme), università di Washington, "continua a contribuire in modo significativo al carico globale e il nostro studio evidenzia come si prevede che aumenterà in modo sostanziale nei prossimi decenni, con una crescita sproporzionata nei Paesi con risorse limitate". Sebbene, infatti, i tassi globali di mortalità per cancro (aggiustati in base all'età) siano diminuiti, ciò non vale per alcuni Paesi a basso e medio reddito, dove sia i tassi che i numeri sono in aumento.
Utilizzando dati provenienti da registri dei tumori basati sulla popolazione, sistemi di registrazione e interviste con familiari o assistenti di persone decedute per cancro, la nuova analisi fornisce stime globali, regionali e nazionali aggiornate ed estese dal 1990 al 2023 in 204 Paesi e territori per 47 tipi o raggruppamenti di cancro e fattori di rischio attribuibili. L'analisi prevede il carico globale del cancro fino al 2050 ed esamina i progressi specifici finora compiuti.
Oltre il 40% dei decessi per tumori a livello mondiale è legato ai 44 fattori di rischio modificabili, tra cui il consumo di tabacco, una dieta non sana e livelli elevati di zucchero nel sangue. Intervenire su questi fattori rappresenta un'opportunità di prevenzione, evidenziano gli esperti. Per affrontare la sfida rappresentata dai numeri in crescita, per gli autori è fondamentale che i decisori politici, i governi e le agenzie compiano maggiori sforzi per prevenire, diagnosticare e curare il cancro a livello nazionale, regionale e globale.
"L'aumento dei casi di cancro nei Paesi a basso e medio reddito è un disastro imminente", avverte la coautrice Meghnath Dhimal del Nepal Health Research Council. "Esistono interventi contro il cancro economicamente vantaggiosi in tutti i Paesi in fase di sviluppo. Queste stime dell'impatto del cancro possono contribuire ad ampliare il dibattito sull'importanza di questa e altre patologie nell'agenda sanitaria globale. Per controllare la crescita delle malattie non trasmissibili, incluso il cancro, nei Paesi a basso e medio reddito, sono urgentemente necessari un approccio interdisciplinare per la generazione di evidenze scientifiche e una collaborazione e un coordinamento multisettoriali per l'attuazione".
"Il futuro del controllo del cancro - scrivono in un commento correlato, Qingwei Luo e David P. Smith dell'Università di Sydney e del Cancer Council NSW - dipende da un'azione collettiva e decisa oggi".
Leggi tutto: Tumori, nel 2050 i morti cancro supereranno i 18 milioni (+75%): lo studio su Lancet

(Adnkronos) - Con l'autunno alle porte si riaccendono i riflettori anche sui virus respiratori che stanno già facendo sentire la loro presenza, complici gli sbalzi di temperatura che già si registrano nel Paese. Ma come riconoscere l'influenza? E come curarsi? A fare il punto sulla stagione 2025-2026 è stato un evento promosso a Milano da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione).
"Dopo due stagioni da record - analizza il virologo Fabrizio Pregliasco - anche quest'anno ci aspettiamo una circolazione sostenuta di virus influenzali, sono attesi in particolare l'A/H3N2 e il B/Victoria, e virus 'cugini' come i rinovirus. C'è poi il virus respiratorio sinciziale e si mette in mezzo anche il Covid, che è in una fase di risalita. Sars-CoV-2 non ha una stagionalità, ma si inserisce con onde che sono simili a quelle di un sasso in uno stagno, diventate cioè nel tempo meno impegnative dal punto di vista dell'impatto di sanità pubblica. Una stagione dunque impegnativa che potrebbe coinvolgere tra il 15% e il 25% della popolazione italiana, fino a interessare, potenzialmente, circa 16 milioni di persone, in linea con lo scorso anno".
E Pregliasco avverte: "I segnali che arrivano dall'emisfero australe ci invitano a non abbassare la guardia. La stagione potrebbe essere intensa, con un aumento dei casi da metà ottobre e un picco invernale. La pressione sui servizi sanitari resta un rischio concreto, soprattutto per le fasce più fragili".
Ma come distinguere la vera influenza dagli altri virus che circoleranno? "Distinguere tra questi virus basandosi solo sui sintomi è spesso difficile per i cittadini - ammette il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano - Tuttavia, esistono alcune caratteristiche peculiari. L'influenza vera e propria si manifesta con un inizio brusco della febbre, generalmente sopra i 38 gradi; almeno un sintomo respiratorio (come tosse o mal di gola) e almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari, malessere generale o senso di 'bastonatura'. Questi sintomi sono particolarmente evidenti negli adulti, mentre nei bambini piccoli e negli anziani la febbre può essere meno intensa o, addirittura, assente. In generale, comunque, l'influenza è più forte e limitata nel tempo, con un'evoluzione rapida nell'arco di circa 5 giorni".
Occorre poi fare attenzione alle "sovrainfezioni batteriche che possono inserirsi soprattutto nell'anziano fragile", avverte Pregliasco.
Le spie? "Una febbre che resta alta e va a peggiorare. Ma può succedere anche che un'infezione virale vada a risolversi con la febbre che scende e poi la temperatura risale. Anche la tosse, inizialmente secca e di tipo irritativo, diventa produttiva. Il Covid ha complicato ulteriormente la possibilità di riconoscimento della vera influenza e di altre forme, perché è camaleontico e passa da forme banali, con un po' di raucedine e poco altro, a forme più serie, che ricordano quelle del passato.
Da qui l'importanza di proteggere le persone più fragili con la vaccinazione e di fare un tampone per identificare tempestivamente l'eventuale presenza di Sars-CoV-2 per consentire - nei casi in cui è indicato - l'uso dell'antivirale Paxlovid". Per quanto riguarda poi virus respiratorio sinciziale, metapneumovirus e altri virus respiratori, analizza l'esperto, "i sintomi possono essere simili a quelli influenzali, ma di solito meno marcati e più graduali. Possono presentarsi congestione nasale, tosse lieve o sintomi gastrointestinali. Rinovirus e altri virus minori spesso causano sintomi più lievi e localizzati, come naso chiuso o lieve malessere. Queste forme più blande possono dare fastidi che si protraggono nel tempo e risultano più lente nella risoluzione".
Come curarsi? "Un principio importante è quello dell'automedicazione responsabile. Il ricorso ai farmaci da banco - illustra il virologo - rappresenta spesso la prima risposta ai sintomi comuni come febbre, malessere respiratorio, mal di testa e stanchezza. L'automedicazione, se effettuata in modo responsabile e proporzionata all’intensità dei sintomi, è una scelta terapeutica adeguata perché può offrire diversi benefici. Innanzitutto permette di alleviare i disturbi e migliorare il benessere generale, modulando, al contempo, la risposta immunitaria, riducendo il rischio di complicanze. I farmaci da banco, come tutti i medicinali, possono avere degli effetti avversi. Resta fondamentale usarli in modo appropriato e corretto seguendo le indicazioni del foglietto illustrativo e quanto indicato dal medico o dal pediatra. In caso di infezioni virali l'uso dei farmaci da banco deve servire a contenere sintomi e disagi legati alla malattia, senza azzerare completamente i sintomi per seguire l'evolversi della malattia".
Nel ventaglio degli strumenti di cui si avvalgono gli italiani per superare i giorni di malessere imposti dai vari virus respiratori, non mancano i classici rimedi della nonna. Secondo la nuova indagine di Human Highway per Assosalute presentata ieri, oltre ai farmaci da banco che si confermano l'opzione terapeutica d'elezione scelta dal 64,4% della popolazione, figurano integratori e vitamine (16,9%). Ma anche gli antibiotici a cui fa ricorso il 15,4% e il cui uso, seppur in calo, resta diffuso soprattutto tra i giovani (18-24 anni 30,9%) e gli uomini (18,8% vs 11,9% donne). "L'uso inappropriato di antibiotici è ancora troppo frequente - avverte Pregliasco - Ricordiamo che vanno assunti solo in caso di complicanze batteriche a fronte di una prescrizione medica: abusarne favorisce l'antibiotico-resistenza e non aiuta contro i virus". Non manca neanche chi - 1 su 10 - si affida a prodotti naturali erboristici o all'omeopatia.
E poi ci sono le bevande della nonna - brodo di pollo, latte caldo e tisane - un evergreen per il 14,3% degli italiani, quota che resta stabile negli anni. "L'approccio terapeutico verso le malattie virali è un approccio di minimizzazione dei sintomi. Per il resto - spiega il medico - ben venga tutto ciò che 'ci fa star bene'.
Ritengo che abbia un senso anche il rimedio della nonna, al di là delle noci in tasca - sorride - Diciamo che da tempo, soprattutto nella cultura americana, il brodo di pollo o di gallina viene riconosciuto come 'taumaturgico'. Di sicuro si può dire che sia digeribile e ricco di una quota di proteine digeribili che serve per ricostituire tutte le cellule danneggiate a livello antinfiammatorio".
Brodo di pollo versus latte caldo, chi vince? "I preparati con il latte caldo possono dare una sensazione positiva soprattutto sul mal di gola, però - avverte Pregliasco - l'utilizzo del latte può aumentare la produzione di muco. Quindi se c'è una tosse un po' pesante può farla debordare verso una tosse produttiva. Il miele, infine, è sicuramente un prodotto che ha anche caratteristiche antinfiammatorie, positivo per il mal di gola".

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo e si prepara all'esordio nell'Atp 500 di Pechino. Oggi, giovedì 25 settembre, il numero due del mondo affronterà il croato Marin Cilic nel torneo cinese. Per l'azzurro si tratta del primo match dopo la finale degli Us Open persa contro Carlos Alcaraz, che in quell'occasione gli ha anche sfilato il primato in classifica. Ecco orario, precedenti e dove vedere la partita in tv e streaming.
Il match tra Sinner e Cilic all'Atp 500 di Pechino inizierà non prima delle 13 italiane (le 19 ora locale). Un solo precedente in carriera tra i due, risalente ai quarti della Coppa Davis 2021 tra Italia e Croazia: successo in tre set per l'azzurro.
Le partite dell'Atp 500 di Pechino sono trasmesse in diretta tv sui canali di Sky Sport e in streaming sulle piattaforme Sky Go, NOW Tv e TennisTv.

(Adnkronos) - "C'è stato un triplo sabotaggio alle Nazioni Unite, chiedo un'inchiesta immediata". Donald Trump all'attacco dopo la "vergogna" all'Onu. Il presidente degli Stati Uniti, intervenuto martedì all'assemblea generale al Palazzo di Vetro, con un durissimo post su Truth denuncia un ''triplo sabotaggio" nei suoi confronti. Prima, lo stop ad una scala mobile che avrebbe potuto far cadere il presidente e la First Lady, Melania Trump. Poi, il guasto al gobbo elettronico che ha costretto il presidente a leggere il discorso dai fogli sul podio. Infine, il problema all'audio che avrebbe di fatto silenziato Trump.
"Alle Nazioni Unite si è verificata una VERA VERGOGNA: non uno, non due, ma tre episodi davvero sinistri! Per prima cosa, la scala mobile si è fermata bruscamente. Si è fermata di colpo. È incredibile che io e Melania non siamo caduti in avanti sui bordi taglienti di questi gradini d'acciaio, a faccia in giù. Ci tenevamo saldamente al corrimano, altrimenti sarebbe stato un disastro. Si è trattato di un vero e proprio sabotaggio, come sottolineato da un 'post' del giorno prima Times di Londra, secondo cui che gli operatori delle Nazioni Unite "scherzavano sulla disattivazione spegnere una scala mobile". Chi lo ha fatto dovrebbe essere arrestato", il primo affondo di Trump. Secondo le Nazioni Unite, invece, è probabile che un membro dello staff media della Casa Bianca, arretrando durante alcune riprese video, abbia inavvertitamente premuto il pulsante di sicurezza che ferma la scala.
Quindi, il secondo 'incidente' con il teleprompter: difettoso per Trump, non per l'Onu. "Poi, mentre ero di fronte a un pubblico televisivo di milioni di persone da tutto il mondo e a importanti leader in sala, il mio gobbo non ha funzionato. Era tutto nero. Ho pensato subito: 'Wow, prima l'incidente della scala mobile e ora un gobbo difettoso. Che razza di posto è questo?'. Sono andato avanti con discorso senza il gobbo, che è entrato in funzione circa 15 minuti dopo. La buona notizia è che il discorso ha ricevuto giudizi eccellenti. Forse hanno apprezzato che pochissime persone avrebbero potuto fare quello che ho fatto io", le parole del presidente.
Alla fine del discorso, Trump ha scoperto il terzo problema. "In terzo luogo, dopo aver pronunciato il discorso, mi è stato detto che l'audio era completamente assente nell'Auditorium e che i leader mondiali, a meno che non usassero gli auricolari degli interpreti, non riuscivano a sentire nulla", afferma il numero 1 della Casa Bianca.
"La prima persona che ho visto alla fine del discorso è stata Melania, che era seduta proprio davanti. Le ho chiesto: 'Come sono andato?'. E lei ha risposto: 'Non ho sentito una parola di quello che hai detto'", dice sottolineando la situazione incresciosa. "Non è stata una coincidenza, è stato un triplice sabotaggio alle Nazioni Unite. Dovrebbero vergognarsi. Sto inviando una copia di questa lettera al Segretario Generale e chiedo un'indagine immediata. Non c'è da stupirsi che le Nazioni Unite non siano state in grado di svolgere il compito per cui sono state create. Tutti i nastri di sicurezza della scala mobile dovrebbero essere conservati, soprattutto il pulsante di arresto di emergenza. E' stato coinvolto il Secret Service", conclude.

(Adnkronos) - "La reazione deve rispettare il principio di proporzionalità e Israele ha superato quel limite e su questo limite ha finito di infrangere norme umanitarie, causando una strage tra civili". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si esprime così sulla crisi di Gaza parlando alle Nazioni Unite a New York nel discorso oggi 25 settembre 2025. La premier, in relazione alla linea dello stato ebraico, fa riferimento ad "una scelta che l'Italia ha definito inaccettabile e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dall'Unione europea nei confronti di Israele".
"Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte. E per chiudere una guerra servono soluzioni concrete. Perché la pace non si costruisce solo con gli appelli, o con proclami ideologici accolti da chi la pace non la vuole. La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza", aggiunge Meloni al Palazzo di Vetro.
"Riteniamo che Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati. È la storica posizione dell'Italia sulla questione palestinese, una posizione che non è mai cambiata", afferma in un altro passaggio del suo intervento.
Leggi tutto: Gaza, Meloni all'Onu: "Israele ha superato il limite"

(Adnkronos) - "La Russia ha calpestato lo Statuto dell'Onu" con la guerra in Ucraina; a Gaza "Israele ha superato il limite", ma il riconoscimento della Palestina resta legato al rilascio degli ostaggi e all'esclusione di Hamas dai futuri assetti di governo, perché "chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato". Con toni netti, Giorgia Meloni ha richiamato l'Assemblea Generale dell'Onu alle proprie responsabilità, spaziando da Gaza all'Ucraina, dalle migrazioni alla riforma delle istituzioni multilaterali.
Le convenzioni su migrazione e asilo "non sono più attuali" e vanno aggiornate, così come le Nazioni Unite, che devono trasformarsi in "una Casa di vetro". Infine, l'affondo contro le politiche green "insostenibili", accusate di "distruggere" le economie di Europa e Stati Uniti. Un discorso punteggiato da citazioni: quella di Papa Francesco sulla "terza guerra mondiale a pezzi" e quella di San Francesco, "il più italiano dei Santi".
Dal palco di New York, Meloni ha descritto un mondo "sospeso tra guerra e pace", ricordando che oggi si contano "56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale". La premier ha ribadito la condanna dell'aggressione russa all'Ucraina: "La Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l'articolo 2 dello Statuto dell'Onu", ha detto, sottolineando come l'attacco a Kiev abbia "riacceso diversi altri focolai di crisi" e aggravato le divisioni tra i membri delle Nazioni Unite.
Sul Medio Oriente, Meloni ha riconosciuto che "Israele ha superato il limite con una guerra su larga scala che sta coinvolgendo oltre misura la popolazione civile palestinese", ma ha ribadito che "è Hamas ad aver scatenato il conflitto" e che "chi ha scatenato la guerra non può essere premiato". La premier ha chiarito che l'Italia continuerà a sostenere la prospettiva dei due Stati, ma con dei paletti: "Il riconoscimento della Palestina deve avere due precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina". Per Meloni, "Israele non ha il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo".
Nell'intervento, Meloni ha ribadito la necessità di uscire dallo stallo: "Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte". E ha rilanciato il ruolo dell'Italia: "L'Italia c'è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a un piano serio". Non è mancato un riferimento agli sforzi diplomatici degli Stati Uniti: la presidente del Consiglio ha definito "molto interessanti" le proposte discusse dal presidente Donald Trump con i Paesi arabi nelle ultime ore. "Siamo pronti ovviamente a dare una mano", ha promesso.
Altro tema centrale del discorso di Meloni è stato la riforma delle Nazioni Unite: "Multilateralismo, dialogo e diplomazia, senza istituzioni che funzionano, sono solo parole vuote. Dobbiamo riconoscere che è urgente una riforma profonda, pragmatica e realista". L'Italia, ha spiegato, non vuole "nuove gerarchie o seggi permanenti", ma un sistema "più rappresentativo ed efficiente".
Ampio spazio anche al tema delle migrazioni: la premier ha definito "non più attuali" le convenzioni internazionali su asilo e protezione, nate "in un'epoca nella quale non esistevano le migrazioni irregolari di massa, e non esistevano i trafficanti di esseri umani". Secondo Meloni, interpretazioni "ideologiche e unidirezionali" di quelle regole da parte di "magistrature politicizzate" finiscono per "calpestare il diritto, invece di affermarlo".
Il messaggio è chiaro: serve un aggiornamento delle norme, non per ridurre le garanzie, ma per renderle adeguate alle sfide di oggi. "Vogliamo costruire un sistema che sia al passo con i tempi, capace di tutelare i diritti umani fondamentali insieme però alla sacrosanta prerogativa di ogni Nazione di proteggere i propri cittadini e i propri confini, esercitare la propria sovranità, e governare il tema della migrazione", ha detto Meloni, sottolineando come il fenomeno "impatti soprattutto sulle persone più fragili".
Nel passaggio dedicato all'Africa, la presidente del Consiglio ha rilanciato il Piano Mattei e annunciato la conversione di 235 milioni di debito nei prossimi dieci anni in progetti di sviluppo locale. Sul fronte ambientale, ha invece attaccato i "piani verdi" che rischiano di produrre "deserto industriale" e penalizzare la classe media: "Non si tratta di negare il cambiamento climatico, ma di affermare la ragione, con neutralità tecnologica e gradualismo delle riforme". In chiusura, Meloni ha legato l'anniversario degli 80 anni delle Nazioni Unite ai 70 dell'adesione dell'Italia, invocando coraggio per affrontare sfide globali sempre più complesse: "I combattimenti difficili - ha detto citando le parole del Santo di Assisi - vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare. Credo sia arrivato il tempo di dimostrare quel coraggio". (dall'inviato Antonio Atte)
Leggi tutto: Meloni, il discorso all'Onu: "Serve una svolta, l'Italia c'è"

(Adnkronos) - Droni in volo sui cieli della Danimarca. E la polizia danese annuncia sui social la chiusura dello spazio aereo dell'aeroporto di Aalborg, nella regione dello Jutland.
"Sono stati osservati droni nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e lo spazio aereo è chiuso. La polizia è presente e sta indagando ulteriormente", il messaggio su X delle forze dell'ordine del Nordjyllands, che annunciano anche una conferenza stampa per chiarire i dettagli dell'avvistamento nella regione a Nord del Paese. L'incidente è avvenuto mentre da giorni Mosca è sotto accusa per violazioni dello spazio aereo della Polonia, dell'Estonia e della Romania.
Si tratta del secondo allarme scattato in Danimarca. Già lunedì scorso, infatti, l'aeroporto di Copenaghen è stato riaperto ore dopo essere stato chiuso proprio in seguito all'avvistamento di droni nello spazio aereo del Paese, causando dirottamenti dei voli e disagi. Nella capitale danese, secondo quanto reso noto dalla polizia, sono stati avvistati grandi droni nei pressi dell'aeroporto per diverse ore. "I droni sono spariti e l'aeroporto è stato riaperto, non li abbiamo abbattuti", aveva commentato il vice ispettore di polizia Jakob Hansen, spiegando che le forze armate e l'intelligence stavano indagando per accertare la provenienza dei velivoli. La tesi della polizia danese è che il responsabile dei sorvoli con droni sull'aeroporto di Copenaghen sia "un attore competente", mentre la premier danese Mette Frederiksen era stata più esplicita, dicendo di non poter "escludere in alcun modo che si tratti della Russia".
Mosca aveva però negato il suo coinvolgimento, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che nel corso di una conferenza stampa aveva detto "Ogni volta sentiamo accuse infondate".
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(Adnkronos) - Il governo Meloni si prepara a festeggiare il suo terzo anniversario mentre a New York è in corso l'ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite, dominata dalle tensioni in Medio Oriente e dal conflitto russo-ucraino. Ma mentre la premier si muove sul palcoscenico internazionale, il clima politico in patria si fa sempre più incandescente: l'equipaggio della Global Sumud Flotilla - a bordo anche alcuni parlamentari italiani di opposizione - denuncia un nuovo attacco con droni alle proprie imbarcazioni. Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontra la stampa italiana in un lussuoso hotel a due passi dalla Fifth Avenue, quartier generale della delegazione tricolore nella Grande Mela. Poche ore la separano dal suo intervento davanti all'Assemblea generale, ma il primo tema affrontato dalla presidente del Consiglio è proprio il caso Flotilla.
Meloni condanna in modo "totale" l'attacco avvenuto nella notte a sud di Creta e promette "indagini" per "accertare le responsabilità". Ricorda che il governo, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha già autorizzato l'invio della fregata Fasan per assistere i cittadini italiani a bordo della nave diretta a Gaza, con l'obiettivo di consegnare aiuti umanitari. Ma il giudizio della premier sull'iniziativa resta severissimo: "Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c'è bisogno di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare degli aiuti a Gaza, che il governo italiano e le autorità preposte avrebbero potuto consegnare in poche ore". Da qui il richiamo alla "responsabilità": "Ricordo che i parlamentari della Repubblica Italiana sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro".
La premier rilancia la sua proposta alternativa: consegnare gli aiuti a Cipro, da cui verrebbero poi recapitati al patriarcato latino di Gerusalemme, "che si assume la responsabilità di consegnarli. È una proposta sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota e del governo israeliano". Iniziative come la Flotilla, insiste, "sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti ma per creare problemi al governo. Perché, qual è l'alternativa se non si accetta questa proposta? Forzare il blocco navale di Israele? E poi che cosa dovrebbe fare il governo italiano? Mandare le navi della marina militare e dichiarare guerra a Israele?".
Rimanendo sul tema Gaza, Meloni ricorda la proposta della maggioranza sulla risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, con due condizioni: la liberazione degli ostaggi israeliani e l'esclusione di Hamas dal futuro assetto politico palestinese. Un'idea già bocciata dal centrosinistra. La premier incalza: "Quando l'opposizione dice di no, che cosa è che sta dicendo esattamente? Che ha difficoltà a chiedere il rilascio degli ostaggi? O che vuole che Hamas sia presente nella dinamica di governo della Palestina del futuro?".
Il richiamo alla responsabilità torna anche sul fronte interno. Meloni denuncia un clima politico che si starebbe "deteriorando", anche a causa delle accuse provenienti dalle aule parlamentari: "Io vengo definita quotidianamente complice di quello che accade a Gaza, si dice che ho le mani sporche di sangue, che sono un'assassina. Non ricordo di aver mai dato degli assassini ai miei avversari quando ero all'opposizione. Perché quando tu dici al mondo, in un contesto come quello nel quale ci troviamo, che il presidente del Consiglio è un assassino, il rischio è che qualcuno che forse non ha tutte le rotelle a posto decida di risolvere questo problema...".
Sui dossier internazionali, Meloni ribadisce la linea sull'Ucraina, a partire dagli sconfinamenti dei velivoli russi nei Paesi Nato: "Noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per non cadere in queste trappole, in queste provocazioni". Un chiaro segno, spiega, della "difficoltà" di Vladimir Putin: "L'escalation conviene solo alla Russia". Sul fronte americano, la premier legge il cambio di tono di Donald Trump nei confronti del Cremlino come la presa d'atto che "nonostante la disponibilità, le aperture, il dialogo che il presidente Trump ha rivolto al presidente russo Putin, niente stia accadendo" da parte di Mosca, sulla quale è necessario aumentare la "pressione" per portarla al tavolo negoziale.
Uno sguardo anche all'Onu, dove Meloni nella notte italiana ribadirà la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza: dare "nuova linfa alle Nazioni Unite, perché noi siamo cristallizzati su una geopolitica di 80 anni fa" e quell'architettura, sottolinea, "non è più adeguata per rappresentare e governare questo tempo".
E mentre il 25 settembre segnerà i tre anni dall'ascesa a Palazzo Chigi, la premier si concede una battuta: "Una cosa di cui vado fiera dopo tre anni di governo? È essere ancora viva...". Poi il bilancio: "C'è ancora tantissimo lavoro da fare. Io sono fiera dei risultati che questo governo ha ottenuto in tre anni, ma sono consapevole del fatto che non abbiamo risolto tutti i problemi". Infine, Meloni promette maggiore impegno sulla sicurezza e misure per attrarre investimenti nella prossima manovra. Sul possibile contributo richiesto agli istituti di credito - su cui Forza Italia e il suo leader Tajani frenano - chiarisce: "Bisogna avviare un confronto positivo col sistema bancario come abbiamo fatto anche lo scorso anno. Il mio approccio non è che noi dobbiamo punire qualcuno, noi dobbiamo cercare alleati per le grandi priorità che vogliamo per questa Nazione". (dall'inviato Antonio Atte)

(Adnkronos) - "Ogni inverno l'influenza e le infezioni respiratorie sono un appuntamento imprescindibile, quasi come le tasse. Cosa aspettarci per la stagione 2025/2026? In base a quello che si vede", considerando l'andamento in Australia che ci precede nell'inverno, "e che si può dire ad oggi in termini di previsioni - da precisare meglio poi sulla base dell'andamento meteorologico dell'inverno - ci aspettiamo la terza brutta stagione consecutiva in termini numerici". Quindi "con dati più o meno in linea con lo scorso anno, stagione che si è chiusa con 16 milioni di casi complessivi di influenza e virus respiratori simil-influenzali, e anche con l'anno precedente che è arrivato comunque a quota 15 milioni di persone colpite". E' l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco, in occasione del consueto appuntamento annuale per fare il punto sulla stagione dei virus respiratori in arrivo, promosso da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica.
"Ci aspettiamo questo quadro - argomenta Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio - perché è ciò che è successo in Australia con 2 varianti di virus, A/H3N2 e B/Victoria, immunoevasive, che quindi hanno un'ampia possibilità di determinare nuove infezioni. Influenza, Covid, Rsv" (virus respiratorio sinciziale) e gli altri virus stagionali "sono qualcosa da considerare come problematica di sanità pubblica soprattutto per il rischio degli anziani e dei soggetti più fragili, anche se è vero che per un adulto l'influenza o le forme simil-influenzali sono un problema relativo, che può rovinare aspetti pratici e necessita di un approccio di automedicazione responsabile per attenuare i sintomi senza azzerarli e seguire l'andamento della malattia".
Il picco della curva ci si aspetta che arrivi "come ogni anno intorno a Natale, facilitato da condizioni meteo ideali, viaggi, baci e abbracci". Ma in Italia già in questi giorni ci sono stati i primi isolamenti di virus dell'influenza, anche se in percentuale "sono pochi. Si tratta dei primi casi sporadici", come quello isolato a Genova, che è "l'H3N2 che ci aspettiamo. Nel passato - ricorda l'esperto - c'erano 2 centri attivi su questo fronte e si arrivava al primo isolamento a ridosso dell'effettiva diffusione, ma oggi sono di più e c'è una maggiore sensibilità, grazie ai 20 centri del sistema RespiVirNet. Ci sono dei sistemi di biologia molecolare che nello stesso momento individuano anche gli altri virus principali, per esempio l'Rsv che un tempo era un co-protagonista nascosto, salvo per i bimbi per via della bronchiolite, ma invece crea forme molto simili all'influenza".
L'esplosione dell'influenza si avrà "più avanti", assicura Pregliasco. "Il trigger di inizio effettivo in genere è dato da temperatura bassa sotto lo zero per più giorni consecutivi, con umidità relativa elevata".
Leggi tutto: Influenza, isolati primi virus. Pregliasco: "Attesi 16 milioni di casi"

(Adnkronos) - Buona la prima per la Roma di Gasperini anche in Europa League. I giallorossi, alla prima sfida della fase a campionato della competizione europea si impongono 2-1 a Nizza grazie ai gol dei difensori, Ndicka e Mancini e per la prima volta in stagione segna più di un gol in una gara. Non rovina la festa il rigore realizzato da Moffi nel finale. Per la sfida in Francia Gasperini deve fare a meno dello squalificato Ziolkowski, degli infortunati Dybala e Bailey nonchè di Baldanzi e Vasquez, fuori dalla lista Uefa. Gasp decide quattro cambi rispetto al derby vinto con la Lazio e concede spazio dal 1' a El Aynaoui, Tsimikas, El Shaarawy e Dovbyk, con Pellegrini che parte dalla panchina. Il Nizza, invece, deve rinunciare agli indisponibili Abdelmonem, Ndayishimiye e Bombito ed Haise ne cambia cinque rispetto alla gara di Brest.
I giallorossi iniziano con un buon piglio la gara, prendono le misure ai padroni di casa e controllano la partita con un possesso palla del 70%, anche se le occasioni per impensierire seriamente Diouf sono poche. Il Nizza ci prova al 12' dai venti metri con un tiro alto di Mendy, mentre la Roma risponde al 24' con Dovbyk che lanciato sul filo del fuorigioco si allarga sulla destra e prova un tiro-cross respinto dalla difesa. Poi al 38’ Mancini insacca su cross dalla sinistra di Tsimikas, ma l’arbitro annulla per la posizione irregolare del centrale difensivo della Roma.
Ad inizio ripresa esce El Shaarawy ed entra Pellegrini, che prende in consegna anche la fascia di capitano e alla Roma bastano tre minuti per dare una svolta e indirizzare la sfida. Al 52' è Ndicka a regalare il vantaggio ai giallorossi, svettando di testa sul corner di Pellegrini. Incornata sul primo palo e Roma in vantaggio. Al 55' arriva il raddoppio: contropiede giallorosso con Tsimikas che dalla sinistra fa partire un cross in mezzo per inserimento da 'attaccante' di Mancini che in anticipo sull'avversario di piatto al volo segna il gol del 2-0.
Al 63' azione personale di Soulè che entra in area ma conclude con un sinistro debole. La Roma è in controllo ma al 77' arriva il gol del Nizza con Moffi su calcio di rigore che batte Svilar. Penalty generoso assegnato dall'arbitro spagnolo Guillermo Cuadra Fernandez: Mendy si allunga il pallone e va giù dopo una spallata di Pisilli appena dentro l'area di rigore. Finale concitato con il Nizza che spinge in cerca del pareggio e la Roma che si difende cercando qualche ripartenza. Alla fine pochi rischi e vittoria importante per i giallorossi.
Leggi tutto: Europa League, Nizza-Roma 1-2: i gol arrivano dalla difesa con Ndicka e Mancini

(Adnkronos) - Il Venezia supera in trasferta allo stadio 'Bentegodi' il Verona 5-4 dopo i calci di rigore e si qualifica per gli ottavi di finale di Coppa Italia dove affronterà l'Inter. Dopo i tempi regolamentari conclusi senza reti, e la sospensione per maltempo di circa venti minuti ad inizio ripresa, dal dischetto è decisivo l'errore di Ebosse.
Anche il Parma si qualifica agli ottavi di finale, con molta fatica. I gialloblu superano al Tardini, ai calci di rigore, lo Spezia nella gara valida per i sedicesimi e ora nel prossimo turno affronteranno il Bologna nel 'derby'. Padroni di casa in vantaggio con Britschgi al 26', pareggio di Aurelio al 44'. Sul finire del primo tempo gialloblù ancora in vantaggio con Pellegrino al 45', poi all'82' il nuovo pareggio di Lapadula per il 2-2 nei tempi regolamentari. Ai rigori ha poi prevalso la squadra di Cuesta 6-5.
Qualificato agli ottavi di finale anche il Como di Fabregas, dove sfiderà la Fiorentina. I lariani vincono agevolmente 3-0 con il Sassuolo nei sedicesimi chiudendo la gara già nel primo tempo grazie alla doppietta di Jesús Rodriguez al 2' e al 41' e al gol di Douvikas al 25'. Nella ripresa la squadra di Fabergas ha controllato la gara.
Leggi tutto: Coppa Italia: Venezia, Parma e Como agli ottavi di finale

(Adnkronos) - Il Venezia supera in trasferta allo stadio 'Bentegodi' il Verona 5-4 dopo i calci di rigore e si qualifica per gli ottavi di finale di Coppa Italia dove affronterà l'Inter. Dopo i tempi regolamentari conclusi senza reti, e la sospensione per maltempo di circa venti minuti ad inizio ripresa, dal dischetto è decisivo l'errore di Ebosse.
Anche il Parma si qualifica agli ottavi di finale, con molta fatica. I gialloblu superano al Tardini, ai calci di rigore, lo Spezia nella gara valida per i sedicesimi e ora nel prossimo turno affronteranno il Bologna nel 'derby'. Padroni di casa in vantaggio con Britschgi al 26', pareggio di Aurelio al 44'. Sul finire del primo tempo gialloblù ancora in vantaggio con Pellegrino al 45', poi all'82' il nuovo pareggio di Lapadula per il 2-2 nei tempi regolamentari. Ai rigori ha poi prevalso la squadra di Cuesta 6-5.
Leggi tutto: Coppa Italia, Venezia e Parma agli ottavi di finale

(Adnkronos) - A due giorni dallo sciopero generale proclamato dai sindacati di base a sostegno del popolo palestinese, in alcune città ripartono i cortei per manifestare dopo l’attacco alla Global Sumud Flotilla. La protesta è nata in risposta a quanto avvenuto nelle acque internazionali al largo di Creta, dove l’imbarcazione umanitaria diretta a Gaza è stata colpita da droni.
A Torino un corteo di oltre un migliaio manifestanti pro Palestina è partito nel tardo pomeriggio da piazza Castello e ha raggiunto a stazione ferroviaria di Torino Porta Susa e, dopo aver attraversato i binari, ha bloccato un convoglio con lo slogan 'Intifada pure qua se non cambierà'. Durante l’occupazione dei binari, sono stati imbrattati anche i muri della stazione con scritte in rosso e nero. Tra queste si legge ‘Morte al sionismo’, ‘Gaza Free’, ‘Infuria, difendi, ribellati’ mentre alcuni manifestanti hanno tentato di affiggere sul treno fermo in stazione alcuni manifesti con la scritta ‘Giu’ le mani dalla Global Sumud Flotilla’. Ad accompagnare l’occupazione cori ‘Free Palestine’ e ‘Blocchiamo tutto’.
"Quella iniziata lunedì è una mobilitazione permanente, lunedì è stata una piazza incredibile e adesso non dobbiamo essere da meno", hanno scandito i manifestanti dal megafono. "Il popolo italiano si è davvero svegliato con una coscienza e non si fermerà davanti a niente, non scenderemo al compromesso. Non ci prenderanno in giro, non basta mandare una nave ad aiutare, bisogna smettere di vendere armi a Israele. Il popolo italiano non accetta le ipocrisie”, hanno aggiunto poco prima di partire in corteo per le vie del centro di Torino.
Al momento non si registrano tensioni al presidio Cub di Milano, partito in corteo da piazza della Scala a Milano, i partecipanti sono entrati in piazza Castello sulle note di 'Bella Ciao'. Scanditi alcuni slogan "se non cambierà Intifada pure qua" e "Netanyahu criminale".
I manifestanti esprimono solidarietà alla Flotilla e chiedono il rilascio dei giovani fermati durante gli scontri di lunedì scorso. "Se non cambierà bloccheremo la città", lo slogan scandito. Bandiere della Palestina al vento e uno striscione che definisce "Meloni complice del genocidio". Cori decisi contro Netanyahu definito "assassino" e Israele apostrofato "criminale". Dal microfono inviti alla "mobilitazione permanente" e a "bloccare tutto".
Pietro Cusimano dell'Usb attacca il governo: "Hanno dato più rilevanza a dieci vetrine rotte che a 60mila morti".

(Adnkronos) - Messaggi inquietanti, minacciosi e soprattutto incessanti, che per due anni hanno perseguitato Simona Ventura e il marito, il giornalista Giovanni Terzi. A raccontare nei dettagli la scioccante esperienza è lo stesso Terzi che, ospite questo pomeriggio di Gianluigi Nuzzi a 'Dentro la Notizia' su Canale 5, ha raccontato l'esperienza di uno stalker che per anni ha perseguitato con minacce di morte e insulti di ogni genere sui social lui e la moglie Simona Ventura. "Dall'inizio del 2023 i messaggi vocali sul mio Instagram in privato sono stati più di 200, con minacce di morte, penso che si possa parlare di stalking", spiega il giornalista.
"Io non guardo mai i messaggi privati, ma un giorno mi sono accorto di questi quaranta vocali mandati da uno sconosciuto in privato - ha detto Terzi -. Per lo più inizialmente legati alla persona di Simona, definita 'di Satana, che deve morire sul rogo, che farà una brutta fine'. Poi ha iniziato a mandare ingiurie anche a me. L'avevamo segnalato, si è fermato qualche mese e poi ha ripreso". Nuzzi manda allora in onda alcuni audio dello stalker, nei quali la conduttrice viene definita come il 'boss' di una fantomatica setta, ma "presto o tardi sarete tutti morti". Nel corso della puntata Terzi rivela che i messaggi continuano ad arrivare anche 'in diretta': "Ora è offeso perché la polizia postale l'ha individuato", spiega.
Raccontando anche come ha reagito ai messaggi Simona Ventura: "E' colpita da questa cosa, perché uno può dire che è matto, ma un matto può venire sotto casa e buttarti addosso l'acido - scandisce il giornalista -. Lei ha detto che se lo vede gli dà due sberle, perché lei è così". Ma alla fine "ci è sembrato naturale denunciare, io credo nella giustizia e nel lavoro eccezionale della polizia postale".
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