

(Adnkronos) - "Noi voteremo la mozione annunciata dal premier Meloni sulla questione mediorientale se sarà esattamente quella che è stata annunciata". Lo dice Luigi Marattin, segretario del Partito Liberaldemocratico e deputato, ospite al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos.
"Lo faremo per un motivo molto semplice - spiega Marattin -: noi lunedì, prima che si esprimesse la premier, come Partito Liberaldemocratico abbiamo detto che riconoscere la Palestina ora sarebbe un errore, perché sarebbe un premio all'azione di Hamas e che il riconoscimento deve avvenire solo dopo una giusta sequenza di eventi: il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, la contestuale fine delle operazioni militari israeliane nella Striscia e l'estromissione di Hamas da qualsiasi responsabilità di governo nel territorio palestinese, dopo questo, sarebbe stato possibile riconoscere lo Stato palestinese. Due giorni dopo la premier ha detto esattamente la stessa cosa, e siccome la politica è una cosa seria e non è una sfida tra curve ultrà, non c'è motivo affinché il Partito Liberaldemocratico non voti quella mozione se conterrà esattamente quello che la premier Meloni ha anticipato".
"Io - continua Marattin - spero di sbagliarmi ma sto vedendo qualche pericolo di odio sociale in Italia e non sono equipaggiato per affrontarlo, anche perché io ho 46 anni, sono nato alla fine degli anni Settanta, la mia generazione non ha mai conosciuto il periodo in cui in questo Paese ci si picchiava, o peggio, per strada perché la si pensava diversamente". Dagli anni Settanta in poi, "il Paese ha fatto passi in avanti, si discute, magari appassionatamente, ma non ci si picchia, non ci si spara se la si pensa diversamente".
"Io - aggiunge - sto vedendo dei segnali preoccupanti: in tv si va a dire che non ci deve essere contraddittorio, che la verità è questa, gli studenti entrano in classe per picchiare i professori ebrei, anche il dibattito politico è nervoso e violento verbalmente".
"Credo che tutti, la politica e l'informazione, dovrebbero fare il possibile per evitare che questo Paese torni a periodi storici in cui la diversità di opinione non era una ricchezza, ma era un motivo per applicare violenza", conclude Marattin.
Capitolo manovra. "Contributo dalle banche? No, perché le banche già pagano un'Ires più alta delle altre aziende, un'Irap più alta e perché non capisco, in generale, perché in questo Paese quando c'è bisogno di soldi, la prima cosa che si fa è alzare le tasse a qualcuno. Basta alzare le tasse a chiunque", ha risposto sul tema all'Adnkronos.
"Noi abbiamo la spesa pubblica fuori controllo, se guardiamo i dati, la spesa in consumi intermedi della pubblica amministrazione, non la carne viva, ma gli acquisti che fa, negli ultimi 25 anni sono cresciuti molto di più dell'inflazione perché la spesa pubblica è inefficiente. Quando servono soldi, e servono soldi, secondo noi, per tagliare le tasse - aggiunge -, non bisogna alzare le tasse a qualcun altro, bisogna intervenire sulla spesa pubblica, che è fuori controllo". "Noi siamo contrari a qualsiasi innalzamento delle tasse per chiunque", spiega Marattin.

(Adnkronos) - Al via la prima edizione del Premio Ichnos, il riconoscimento della Regione Sardegna dedicato al giornalismo, in programma il 26 e 27 settembre a Pula presso la Sala Bianca di Forte Village. Ad aprire la due giorni, venerdì 26 settembre alle 17.30, sarà il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervistato da Luciano Tancredi , direttore della 'Nuova Sardegna ' sui temi di maggiore attualità con collegamenti in diretta su Skytg24. A seguire, alle 19 sarà affrontato il tema della libertà di informazione in Italia. Al dibattito sul 'Media freedom act' parteciperanno Barbara Floridia, presidente commissione vigilanza Rai, Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione vigilanza Rai, Roberto Rosso, capogruppo Fi in commissione vigilanza Rai, Dario Maltese, vice direttore Tg5, Roberta Serdoz, vice direttrice TgR. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Rai, Emma D’Aquino.
Sabato mattina alle 11 il Sottosegretario all’editoria Alberto Barachini sarà intervistato da Davide Desario, direttore dell’Adnkronos . Nel pomeriggio Elena Postelnicu, presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, Maria Latella, Maarten van Aalderen e Michele Cagiano, si confronteranno sul tema: 'L’immagine dell’Italia e il racconto della Stampa Estera'. L’incontro sarà moderato da Stefano Polli, vice direttore Ansa. Oltre ai collegamenti su Skytg24 tutti gli incontri potranno essere seguiti in diretta sulle pagine social del Premio Icnhos.
Il premio Ichnos International Sardegna Awards è realizzato con il contributo dalla Regione Sardegna, Assessorato alla Cultura e della Fondazione Sardegna con il patrocinio dell’Ordine Nazionale dei giornalisti, con la partnership di AeroItalia e Data Stampa.

(Adnkronos) - Giacomo Naldi, ex fisioterapista di Jannik Sinner, torna a parlare del caso Clostebol in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Non ho mai voluto commentare quanto è successo col team Sinner e continuerò a non farlo. Anche se è una vicenda che mi ha fatto male, umanamente e professionalmente". Da qualche tempo Naldi è entrato a far parte della squadra di Francesco Passaro, seguito anche agli Us Open: "Mi ha fatto molto piacere tornare sul circuito, vivere l’atmosfera di un Grande Slam. E l’accoglienza è stata ottima da parte di tutti. Giocatori, allenatori, preparatori".
Naldi ha parlato del suo rapporto con Sinner dopo quanto accaduto: "Anche durante il procedimento abbiamo sempre avuto rapporti buoni. Io mi sono sempre comportato correttamente, non ho mai cercato visibilità. Queste sono le prime dichiarazioni ufficiali che faccio da quando tutto è accaduto, a volte mi sono state messe in bocca delle parole prese in altri contesti che hanno scatenato odio social e polemiche nei miei confronti. A differenza di altri, non ho mai detto nulla dell’accaduto, e penso che la mia correttezza sia stata evidente e apprezzata". Il fisioterapista ha anche raccontato l'ultimo incontro con il numero 2 del ranking: "Abbiamo parlato, è stato cordiale, ci siamo raccontati cose private. Al di là di tutto, resta il rapporto umano dopo un caso che ci ha coinvolto ed è stata solo una sfortunata serie di coincidenze, e ne siamo consapevoli".
Leggi tutto: L'ex fisioterapista di Sinner torna sul caso doping: "Sfortunata serie di coincidenze"

(Adnkronos) - L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato giudicato colpevole di associazione a delinquere e prosciolto dall'accusa di corruzione al termine del processo a suo carico per il presunto finanziamento illecito, da parte della Libia, della sua campagna per le elezioni presidenziali del 2007. La giudice Nathalie Gavarino, ha motivato la condanna per "aver lasciato che i suoi stretti collaboratori agissero in modo da ottenere sostegni finanziari" da parte del regime di Gheddafi. I due ex collaboratori di Sarkozy, Claude Guéant e Brice Hortefeux, sono stati riconosciuti colpevoli, il primo di corruzione passiva e il secondo di associazione a delinquere.

(Adnkronos) - Tra i giovani italiani cresce il disagio psichico, un'emergenza alimentata dai social con stigma e pregiudizi che amplificano l'insicurezza e l'isolamento di chi soffre. E' "un quadro preoccupante" quello disegnato dalla ricerca 'Salute mentale 2025', realizzata da Doxa con la direzione di Cristina Liverani per il Festival Ro.Mens (1-7 ottobre, www.salutementale.net/romens-2025), organizzato dal Dipartimento di Salute mentale della Asl Roma 2 in collaborazione con l'assessorato alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale e con il patrocinio della Rai.
A distanza di 3 anni dalla precedente indagine - riferisce l'Asl Rm2 - i dati della survey 2025 fotografano il persistere e l'aggravarsi dei pregiudizi verso le persone con disturbi mentali. Prendendo come riferimento per lo studio un campione di mille persone tra i 18 e i 65 anni, rappresentative a livello nazionale per genere, età e area geografica, rispetto ai dati riferiti alla prima edizione di Ro.Mens nel 2022 le persone con disagio psichico sono ritenute più pericolose per sé (dal 65% al 72%) e per gli altri (dal 48% al 55%), più aggressive e violente (dal 55% al 63%) e meno rispettose delle regole condivise (dal 49% al 55%). Un aspetto positivo riguarda il calo di chi preferirebbe non confidarsi con nessuno in caso di disturbo mentale (dal'8% al 2%). Si abbassa però la percentuale di chi ritiene la malattia mentale curabile (dal 66% al 60%) e resta alto il livello di stigma: ancora oggi il 36% dei cittadini si vergognerebbe di avere un disturbo mentale, mentre cresce la percezione di vulnerabilità tra i giovani dai 14 ai 24 anni, ritenuti più a rischio (dal 39% al 47%).
La seconda parte della ricerca si è focalizzata sulla parte del campione statistico compresa nella fascia d'età 18-34 anni. Instagram risulta il social più utilizzato ogni giorno (84%), con il 65% che lo consulta più volte al giorno. I dati evidenziano come i social incidano profondamente sull'autopercezione: il 47% pensa che "siamo ciò che mostriamo", il 59% sceglie di pubblicare solo il meglio di sé, il 57% si riconosce nell'immagine che dà online, mentre il 77% ritiene che sui social "tutti finiscono per sembrare uguali". Inoltre, il 67% crede che mostrarsi davvero per ciò che si è faccia apparire "strani", il 59% che la diversità rappresenti un rischio e non un valore, e il 49% teme di essere giudicato se si mostra diverso. Più della metà (53%) afferma che il proprio benessere mentale è condizionato dall'obbligo di mostrarsi sempre al meglio. Il 50% del campione è influenzato dal tempo speso online e il 45% percepisce di essere influenzato dai commenti e dai like ricevuti. Un giovane su 4 (26%), infine, dichiara di essersi sentito insicuro del proprio aspetto fisico dopo aver visto immagini o contenuti sui social.
"La ricerca conferma che lo stigma cresce e i social pesano sempre di più sul benessere dei giovani: servono più digital e Ai literacy, come previsto dall'art. 4 della nuova normativa sull'intelligenza artificiale, educazione alla diversità e ai sentimenti per invertire la rotta", commenta Silvia Castagna, responsabile delle relazioni istituzionali e dei grandi clienti Doxa.
"I risultati dell'indagine - affermano Francesco Amato, direttore generale Asl Roma 2, e Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute mentale - rafforzano le ragioni del Festival Ro.Mens per l'inclusione sociale contro il pregiudizio, e la scelta di un'esposizione fotografica alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, centrata sul valore della diversità".
I dati emersi dalla ricerca - anticipati oggi dall'Asl Rm2 - saranno presentati martedì 7 ottobre presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, nell'ambito dell'evento conclusivo del Festival Ro.Mens, insieme al Manifesto 2025.

(Adnkronos) - William Shatner, l'iconico Capitano Kirk della serie tv 'Star Trek', è stato trasportato d'urgenza in ospedale dopo un'emergenza medica, da quanto riporta TMZ.
Secondo le fonti del sito americano, l'attore ha avuto un problema di glicemia mentre si trovava nella sua casa di Los Angeles nel tardo pomeriggio di mercoledì. Shatner ha chiamato i soccorsi per precauzione, i paramedici sono arrivati a bordo di un'ambulanza e hanno deciso di trasportare Shatner in ospedale locale potesse essere vistato. Le fonti di TMZ affermano che ora sta "bene" e "riposa tranquillamente".
Nato nel marzo 1931, l'attore ha 94 anni e, nonostante la lunghissima carriera che lo ha portato anche a ricevere un premio Emmy e un Golden Globe (entrambi per la serie 'Boston Legal'), è noto al grande pubblico soprattutto per il ruolo del capitano James T. Kirk, che ha interpretato nella serie tv 'Star Trek' dal 1966 al 1969 e poi in sette film dello stesso universo.
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(Adnkronos) - A Shanghai, a distanza di sette anni dall’ultimo successo, il quattro di coppia maschile si laurea campione del mondo. E’ il bis per Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Giacomo Gentili, con Luca Chiumento al posto di Filippo Mondelli, prodiere a Plovdiv nel 2018 e scomparso nel 2021 a causa di un osteosarcoma. Gli azzurri, con la sua bandiera tricolore in mano, hanno dedicato la vittoria proprio all’amico “Pippo”. Italia, già vincitrice della batteria domenica e della semifinale martedì, prima al traguardo con quasi due secondi di margine sulla Gran Bretagna e tre secondi e ventisei centesimi sulla Polonia.
Vittoria mai in discussione, con la barca italiana a prender da subito il comando senza mai più lasciarlo, incrementando a metà percorso e gestendo bene nella fase finale. I quattro vogatori delle Fiamme confermano così la straordinaria tradizione del quattro di coppia: oro a Plovdiv 2018, bronzo a Linz 2019, bronzo a Racice 2022 e argento a Belgrado 2023, oltre a conquistare con la stessa formazione (Chiumento, Rambaldi, Panizza, Gentili) l’argento ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Nell’altra finale di giornata, il due senza femminile di Laura Meriano e Alice Codato termina la sua finale al quarto posto. Un risultato che consolida il valore di un equipaggio protagonista durante la stagione 2025 con l’argento agli Europei di Plovdiv e l’oro in Coppa del Mondo. Azzurre in corsa per più di metà gara per il podio, terze ai 1000 dietro Romania e Francia, prima di subire sorpasso degli Stati Uniti.
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(Adnkronos) - Rihanna è diventata mamma per la terza volta. Con un post su Instagram che ha immediatamente fatto il giro del mondo, la cantante ha annunciato la nascita della figlia, avuta con il compagno, il rapper e imprenditore A$AP Rocky.
La notizia è stata condivisa con uno scatto che ritrae la neomamma mentre culla la bambina, accompagnato dalla foto di un paio di guantoni da boxe rosa in miniatura. Un chiaro omaggio al nome della piccola, Rocki Irish Mayers, che richiama il nome d'arte del padre.
Nata lo scorso 13 settembre, Rocki è la terzogenita. La coppia ha infatti già due figli, Riot e RZA. La gravidanza era stata annunciata in grande stile durante il Met Gala di quest'anno, dove Rihanna aveva svelato il pancione sul red carpet.
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(Adnkronos) - Volata finale per il 730 precompilato. Mancano infatti solo 5 giorni alla scadenza, fissata a martedì 30 settembre. Dai primi dati, tra i cittadini che hanno già inviato la dichiarazione in autonomia circa 6 su 10 hanno scelto la “modalità semplificata”, che offre un percorso guidato senza campi né codici. Nei giorni scorsi l’Agenzia ha inviato un memo tramite l’App “Io” per ricordare l’imminente scadenza ai contribuenti che - pur essendo già entrati nell’applicativo - non hanno ancora cliccato sul tasto “invia”. E' quanto si legge in una nota dell'Agenzia delle Entrate.
Anche quest’anno, chi presenta il 730 con l’applicativo dell’Agenzia può scegliere, in alternativa alla modalità tradizionale, la compilazione semplificata per visualizzare le informazioni all’interno di un’interfaccia che guida con parole di uso comune fino al click finale. In questo caso, non è necessario conoscere i campi della dichiarazione né i codici da indicare: è infatti il sistema a inserire automaticamente i dati all’interno del modello, come validati o integrati/modificati dal contribuente. Da un primo bilancio sui 730 già trasmessi in autonomia dai cittadini, circa 6 modelli su 10 sono stati inviati in modalità semplificata: lo scorso anno, a una settimana dal termine, erano il 52%. Inoltre, sempre considerando i 730 semplificati, il 41% è stato accettato così come predisposto dal Fisco.
Per consultare e inviare il proprio modello basta entrare nell’applicativo, disponibile sul sito dell’Agenzia, tramite Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). È possibile delegare un familiare o un’altra persona di fiducia a operare online nel proprio interesse: per farlo, è disponibile un’apposita funzionalità nella propria area riservata. In alternativa, si può inviare una pec o presentare la richiesta a un qualunque ufficio dell’Agenzia. Un mese in più per il modello Redditi, che va inviato entro il 31 ottobre 2025.
Guide, video e assistenza a disposizione dei cittadini - Oltre alla guida dedicata e al sito “Info e assistenza”, che raccoglie tutti i contenuti utili, sul canale YouTube “Entrate in video” e sugli altri social istituzionali è disponibile un breve video che riepiloga i passi principali fino all’invio.
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(Adnkronos) - Grazie alla sinergia tra la tecnologia di Alexa e l’esperienza dei centri di apprendimento Five – che si occupano di fornire alle famiglie un supporto nelle sfide quotidiane che possono incontrare nella crescita dei figli – è nato 'Tutor Five', un progetto pensato per aiutare gli studenti a organizzare il tempo, strutturare un metodo efficace e acquisire maggiore autonomia nello studio a casa.
Il momento dei compiti può diventare spesso causa di frustrazione per studenti e genitori, soprattutto nel caso di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali (bes), con e senza disabilità. Alexa porta l’esperienza del Centro Five tra le mure domestiche, trasformandosi in un vero e proprio tutor virtuale in grado di alleggerire il carico quotidiano, migliorare l’esperienza scolastica e promuovere una maggiore indipendenza nella pianificazione e organizzazione dell’attività. Un’iniziativa concreta, supportata da un progetto sperimentale che ha coinvolto 30 bambini e ragazzi, di cui l’80% con bes (come, ad esempio, adhd, autismo, sindrome di down).
Nell’ambito del progetto sperimentale, sono state individuate e utilizzate alcune funzionalità di Alexa in modalità Amazon Kids su Alexa, scelte per la loro efficacia nel supportare l’organizzazione del tempo, la concentrazione e l’autonomia. Integrate in una routine quotidiana, queste funzionalità permettono di costruire un’esperienza di studio strutturata, ripetibile e accessibile.
Ecco le funzionalità. Routine personalizzata: una vera e propria routine di studio che si attiva in giorni ed orari scelti da studenti e genitori. Alexa inizia la sessione con “Ciao, iniziamo a fare i compiti”, per poi leggere gli appuntamenti inseriti a calendario, segnalare eventuali verifiche o interrogazioni. Calendario: un diario digitale per registrare compiti e interrogazioni che aiuta a definire le attività giornaliere, come se qualcuno ricordasse gentilmente cosa c’è da affrontare, suggerendo le priorità senza stress. Timer: consente di impostare i momenti di studio per ogni materia, aiutando gli studenti a percepire, gestire e organizzare il tempo necessario per i compiti in modo efficace. Note: permettono allo studente di inviare aggiornamenti sull’andamento dei compiti ai genitori, favorendo la comunicazione. Alla fine dello studio, per esempio, è possibile aggiungere una nota per dire, “ho finito i compiti”. Un gesto che favorisce la fiducia reciproca e coinvolge la famiglia.
Promemoria: piccoli segnalibri vocali, per non perdere il filo. Se lo studio viene interrotto, basta un promemoria per ricordarsi dove riprendere e non doversi orientare da capo. Inoltre, grazie a Tutor Five, disponibile esclusivamente su Amazon Kids su Alexa, l’assistente vocale di Amazon accompagna gli studenti durante i compiti con un percorso guidato – accessibile chiedendo 'Alexa, apri Tutor Five' – basato su semplici passaggi ispirati alle tecniche più efficaci di metodo di studio. Lo studente risponde ad Alexa ad ogni step: se è pronto, si passa al passaggio successivo, altrimenti, si ripete lo stesso.
“In Amazon crediamo nel potere della tecnologia come alleato quotidiano nella vita delle persone,” commenta Giacomo Costantini, country manager Italia di Amazon Alexa. “La collaborazione con il Centro di Apprendimento Five rappresenta un passo importante nel rendere Alexa uno strumento realmente utile e accessibile a tutti, in particolare a chi affronta sfide educative specifiche. Offrire un supporto concreto nell’organizzazione dello studio e nello sviluppo personale significa dare valore al potenziale di ogni bambino e ragazzo. Siamo orgogliosi di contribuire a creare percorsi di autonomia e successo, confermando il nostro impegno per un’innovazione sempre più inclusiva".
Dai dati raccolti con le osservazioni presso il Centro Five, emerge un miglioramento tangibile: l’80% degli studenti ha riferito maggiore organizzazione nello studio. L’adozione di Alexa, con un uso regolare di calendario e timer, non solo ha facilitato la pianificazione delle attività, ma ha anche ridotto i tempi di procrastinazione prima di iniziare a studiare, con un aumento del 76% del tempo in cui gli studenti sono rimasti focalizzati, attivi e coinvolti nel completare le attività scolastiche, senza distrazioni o interruzioni. La voce di Alexa ha reso più immediato l’approccio allo studio anche per chi ha difficoltà di lettura o scrittura.
“Continuare ad osservare ragazzi che al Centro portavano avanti i compiti senza difficoltà, ma che non riuscivano poi a generalizzare la stessa cosa a casa, ci ha sempre fatti interrogare su cosa mancasse. Alexa ha aiutato a dare una risposta. Utilizzare un dispositivo accattivante, mantenendo un tipo di routine che gli studi scientifici riportano essere efficace ha permesso di fornire una chiave di risoluzione”, ha affermato Chiara Diaferia, phd psicologa e presidente dei Centri Five.
Anche le famiglie degli studenti convolti hanno notato un impatto positivo: il 76% dei genitori ha riferito come l’utilizzo di Alexa abbia portato a un significativo cambiamento nelle abitudini di studio dei propri figli. Molti hanno dichiarato di aver osservato un aumento dell'autonomia e della responsabilità, con i ragazzi che utilizzano attivamente il dispositivo per pianificare le loro attività e tenere traccia dei compiti. “Alexa è diventata un supporto concreto nei momenti dedicati allo studio: aiuta mio figlio a gestire meglio il tempo e a rimanere concentrato. Non pensavo potesse fare la differenza, invece è entrata a far parte della sua routine quotidiana”, ha commentato il papà di Federico e Leonardo. L’esperienza di Tutor Five mostra come l’intelligenza artificiale, declinata per i giusti scopi, possa veramente essere d’aiuto. Alexa diventa uno strumento capace di adattarsi ai bisogni di ciascuno e favorire il benessere e la crescita personale. Non è solo tecnologia, è una mano tesa verso l’autonomia, la fiducia e una scuola a misura di tutti.

(Adnkronos) - L’Italia entra ufficialmente sulla mappa globale del FemTech grazie al lancio del primo Osservatorio permanente promosso da Tech4Fem con il supporto di Minerva Lab – Sapienza Università di Roma. Il Report 2025, appena pubblicato e scaricabile gratuitamente, rappresenta la prima fotografia completa dell’ecosistema nazionale: 92 realtà attive, nate in gran parte negli ultimi due anni, che stanno innovando la salute femminile con tecnologie, servizi e nuovi modelli di cura.
Il FemTech italiano è un settore giovane e a prevalenza femminile: quasi la metà delle realtà è nata dal 2023 ad oggi. Il 79% ha almeno una donna tra i founder, contro appena il 19% della media nazionale startup. Un terzo delle imprese è guidato da founder singole, per lo più donne tra i 25 e i 34 anni.
Un dato interessante è che circa un terzo delle realtà FemTech in Italia è fondata da una sola persona, quasi sempre una donna. "C’è la forte urgenza per molte donne di trasformare il proprio vissuto personale in una missione di aiuto e sostegno ad altre donne, sfruttando innovazione e tecnologie. Per me poter aiutare questo settore a crescere è un onore e un impegno che ho preso con passione e rispetto. C’è ancora tantissimo da fare, ma la community ora esiste ed è connessa a livello globale con tutto il FemTech", commenta Valeria Leuti, founder e presidente di Tech4Fem.
Nonostante il fermento, il settore rimane fragile sul piano economico: il 38% delle realtà non ha mai fatto fundraising; il 64% si autofinanzia e solo il 13% ha raccolto oltre 1 milione di euro; il 50% delle imprese fattura meno di 50mila euro l’anno, con un giro d’affari complessivo stimato fra 41 e 100 milioni di euro.
Una contraddizione se si considera che, a livello globale, il mercato FemTech vale già oltre 60 miliardi di dollari e raggiungerà i 120 miliardi entro il 2033. Oltre al valore di mercato, il FemTech risponde a una questione cruciale di salute pubblica. Le donne vivono più a lungo degli uomini, ma trascorrono il 25% in più della loro vita in cattiva salute, con patologie spesso trascurate dalla ricerca e dagli investimenti. Secondo il McKinsey health institute e il World economic forum, colmare il Women’s health gap significherebbe generare oltre 1 trilione di dollari l’anno di impatto economico globale entro il 2040
Leggi tutto: FemTech in Italia, 79% ha donne tra i founder, ma 38% non ha mai ricevuto fondi

(Adnkronos) - La replica de 'Il Commissario Montalbano', in onda su Rai1, vince il prime time mercoledì 24 settembre 2025 con 2.518.000 spettatori, raggiungendo il 16,7% di share. Medaglia d'argento per 'Io Canto Family' su Canale 5 che ha interessato 2.223.000 spettatori (15, 8% di share) mentre 'Chi l'ha visto?' su Rai3 ha raccolto 1.447.000 spettatori (9,7% di share). Fuori dal podio troviamo 'Lezioni di Mafie' su La7 con 955.000 spettatori (5,5% di share) mentre la partita di Coppa Italia (Como-Sassuolo) su Italia 1 ha registrato 930.000 spettatori (5% di share).
A seguire: Rai2 con 'C'era una volta il West' (832.000 spettatori, 5,8% share); Tv8 con 'Mia moglie per finta' (502.000 spettatori, 3% share); Rete4 con 'Realpolitik' (453.000 spettatori, 3,6% share) e Nove con 'Comedy Match' (370.000 spettatori, 2, 2% share). In access prime time, vince la sfida Canale 5 con 'La Ruota della Fortuna' con 4.750.000 spettatori (23,5% di share) mentre Rai1 con 'Affari Tuoi' ha raggiunto 4.425.000 spettatori (21,9% di share).



(Adnkronos) - "Meloni ha detto che tutto quello che succede in Italia è contro di lei e non per dare sollievo a Gaza. Ma davvero pensa che centinaia di migliaia di persone siano scese in piazza negli ultimi giorni e che tra quelle non ce ne sia nemmeno una che abbia votato per lei?". Elly Schlein, alla Camera per le comunicazioni del ministro Guido Crosetto sull'attacco alla Flotilla, attacca la premier dopo le dichiarazioni di ieri, quando Meloni ha bollato la missione come "irresponsabile", parlando di un'iniziativa che sembra "prevalentemente fatta non per consegnare gli aiuti ma per creare problemi al governo".
"Ma lo vede - la replica di Schlein alla Camera - che la maggioranza degli italiani vuole il riconoscimento della Palestina? Ma davvero pensa che gli italiani abbiano donato a Music for Peace 500 tonnellate di aiuti per fare un dispetto a lei? Esca dalla megalomania. Ha detto che la flottiglia vuole solo creare problemi al governo italiano. Voglio darvi una notizia. Sulla flottiglia ci sono 44 delegazioni di diversi paesi con 44 diversi governi".
"La cosa peggiore è la presa in giro degli italiani, perché la Palestina o si riconosce o non si riconosce, non esiste il riconoscimento condizionato. E riconoscere la Palestina non significa - incalza - riconoscere i terroristi di Hamas, significa riconoscere l'autorità nazionale palestinese. A meno che non stiate accusando Regno Unito, Francia e altri 150 paesi di voler legittimare Hamas".
E ancora: "Ha detto che è irresponsabile usare Gaza per attaccare il governo, ma quello che è irresponsabile è che voi abbiate trascinato il paese sulle posizioni di Netanyahu tradendo la tradizione diplomatica italiana di ponte nel Mediterraneo. Riconoscere la Palestina non è solo un gesto politico, è un atto di giustizia".
"Sono tre anni che fa la vittima. Basta! Basta! Perché l'economia è ferma, le liste d'attesa si allungano, i salari degli italiani sono troppo bassi. Altre sono le vittime e ogni giorno d'inerzia è un giorno perso per la pace", l'accusa della leader dem.
"Ministro - si rivolge quindi a Crosetto -, lei dice che gli aiuti possono arrivare in qualche ora, ma sono settimane ad esempio che chiediamo al governo di aprire un canale via terra per gli aiuti attraverso la Giordania per sostenere Music for Peace che ha raccolto 500 tonnellate di aiuti grazie alla solidarietà degli italiani che abbiamo visto nelle tante piazze di questi giorni centinaia di migliaia di persone".
"Li abbiamo visti alzare la voce per dire che l'Italia non vuole essere complice dei crimini di Netanyahu a Gaza come in Cisgiordania, una voce che non può essere ignorata, una voce che chiarisce che quello che stiamo vedendo è non solo inaccettabile ma segna un baratro, un baratro nella storia dell'umanità. Di fronte a tutto questo - punta il dito - la premier Meloni invece attacca la flottiglia con parole durissime che non le abbiamo mai sentito pronunciare contro i crimini di Netanyahu".
Poi la richiesta di presentarsi davanti alle Camere: "Sono settimane poi che chiediamo alla presidente Meloni di venire in Parlamento e di confrontarsi qui, ma lei si nega, accampa scuse, preferisce fare la vittima in televisione. Passa le giornate a chiedere all'opposizione di condannare la violenza e non l'abbiamo mai sentita condannare in modo inequivocabile la violenza messa in atto da Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania", ribadisce ancora una volta.
Per Schlein, "non è accettabile che il governo provi a coprire, strumentalizzando, quel sentimento del Paese che ha attraversato centinaia di migliaia di persone che sono andate in piazza, negli scioperi, che sono venuti nella piazza del 7 giugno. Basta con la criminalizzazione delle piazze e basta con la criminalizzazione del dissenso".
"Avevo scritto a Giorgia Meloni per chiedere la protezione della flottiglia. Ha risposto che avrebbe garantito l'incolumità degli italiani. E invece guardate come risposta Israele l'altra notte, attaccando in acque internazionali con droni, bombe sonore... E allora dico, invece di insultare i parlamentari che fanno il loro dovere, il governo convochi l'ambasciatore israeliano per dirgli che attaccare cittadini italiani in acque internazionali su navi che sono anche italiane è un attacco deliberato al nostro paese", accusa ancora.
"La Spagna ha esteso l'immunità diplomatica ai cittadini spagnoli che sono a bordo, perché l'Italia no? Ministro, l'invio della fregata Fasan è un primo passo. Ma servono navi di protezione, non soltanto di soccorso. Serve una missione navale europea di scorta alla flottiglia e di deterrenza".
Quindi, "noi chiediamo il pieno e immediato riconoscimento dello Stato di Palestina perché anche i palestinesi come gli israeliani hanno diritto ad esistere e vivere in pace e in sicurezza in uno Stato loro. Altro che prematuro, come continua a sostenere Giorgia Meloni, Ma cosa aspettate? Che non ci sia più niente e nessuno da riconoscere in Palestina?".
"Abbiamo reagito compatti quando i crimini li commette Putin in Ucraina, dobbiamo essere altrettanto compatti quando i crimini li compie Netanyahu con il suo governo. Perché - afferma la dem - non si può piegare la politica estera di un grande paese come il nostro alle proprie amicizie e vicinanze politiche ed ideologiche".
Il Pd, torna quindi "a chiedere di fermare, di fare tutto ciò che è possibile per fermare immediatamente i crimini di Netanyahu. Torniamo a chiedere un cessato il fuoco immediato, lo sblocco di tutti gli aiuti umanitari necessari ai palestinesi. Torniamo a chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas di cui evidentemente Netanyahu si è disinteressato. Chiediamo sanzioni per il governo israeliano e di interrompere quel memorandum di collaborazione militare che ancora sussiste tra il governo italiano e il governo israeliano e lei lo sa bene, Ministro Crosetto".
"Chiediamo di sospendere l'accordo di cooperazione Ue-Israele e un embargo totale di armi da e verso Israele come ha fatto la Spagna e voglio ringraziare qui i nostri amministratori come il sindaco di Ravenna, la presidente della provincia e il presidente della regione che hanno bloccato un carico di esplosivi che attraverso il porto di Ravenna voleva raggiungere direttamente Israele. Allora stanno facendo loro quello che dovreste fare voi con più nettezza, Ministro", sottolinea Schlein.
"Vi abbiamo chiesto insieme alle altre opposizioni di venire in Parlamento, che Giorgia Meloni venisse in Parlamento, avrebbe dovuto esserci lei qui a chiarire la sua posizione sul riconoscimento della Palestina e a chiarire la posizione sulle sanzioni proposte dalla Commissione europea. Ci avete accusato nei giorni scorsi di non essere democratici perché abbiamo chiesto di votare in questo Parlamento impegni concreti prima della posizione imparata ieri dal discorso della premier Meloni. Ma la cosa che non è democratica è che noi, che siamo opposizioni, impariamo le posizioni del governo italiano dai giornali. Quindi noi continuiamo a chiedere a Giorgia Meloni di venire pur tardivamente in quest'aula a riferire perché il governo italiano rischia con la sua posizione di bloccare le sanzioni proposte dalla Commissione Europea", conclude la segretaria del Pd.

(Adnkronos) - Max Verstappen correrà in Ferrari e farà il suo esordio in GT3 sabato 27 settembre. Il fuoriclasse olandese prenderà parte al prossimo round della Nls, la celebre Nürburgring Langstrecken-Serie. La gara durerà oltre quattro ore, inizierà alle 12 e vedrà al via oltre un centinaio di macchine. Max ha scelto per il debutto una Ferrari 296 GT3, gestita dal team svizzero Emil Frey Racing. Ad accompagnarlo una livrea speciale, Verstappen.com Racing x Red Bull.
Il pilota olandese, in Formula 1 con la RedBull, correrà insieme al 22enne britannico Chris Lulham, che già gareggia nella GT World Challenge Europe Endurance e Sprint Cup per Verstappen.com Racing. Per correre il 27 settembre in Germania, Max ha chiesto e ottenuto una licenza speciale: "È una mia passione partecipare anche a questo tipo di gare. Non vedo l’ora, io sono appassionato di corse, anche al di fuori della Formula 1. Ogni giro al Nordschleife è un’esperienza diversa". Due parole anche sui prossimi obiettivi: "Il mio sogno è partecipare alla 24 ore del Nürburgring Nordschleife". Max non si ferma alla Formula 1.
Leggi tutto: Verstappen correrà in Ferrari: la data dell'esordio in Germania

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