
La nuova edizione del rapporto sul Turismo enogastronomico italiano curato da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico (Aite) e docente all’Università di Bergamo, con il sostegno di Visit Emilia e di Valdichina Living, mette per la prima volta al centro la domanda internazionale. E i risultati, presentati oggi al Bto-Be Travel Onlife di Firenze, del Rapporto che dal 2016 monitora con rigore e continuità l’evoluzione di uno dei segmenti più strategici per il turismo nazionale, confermano l’eccezionale capacità attrattiva del fattore “gusto” tra i viaggiatori internazionali che scelgono l’Italia come destinazione per le proprie vacanze.
Analizzando in modo comparativo i sei mercati esteri più importanti per l’Italia — Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Austria, Svizzera e Francia — il rapporto 2025 permette di comprendere non solo l’interesse verso il turismo enogastronomico, ma anche le aspettative e le esperienze vissute dai turisti stranieri in Italia. “Capire come ci vedono e come ci vivono è il primo passo per governare il cambiamento, in un settore che continua a crescere a ritmi sostenuti, affermandosi come uno dei segmenti più dinamici dell’economia turistica globale”, spiega Roberta Garibaldi
Il rapporto evidenzia che, negli ultimi tre anni, tra viaggi domestici ed internazionali, la quota di turisti che ha viaggiato per l’enogastronomia varia dal 60% in Regno Unito al 74% in Francia, con un aumento dal 2016 tra i 15 a 28 punti percentuali. E l’Italia è associata principalmente, come destinazione del viaggio, a 'cibo e vino' citati dal 55% dei tedeschi e degli svizzeri/austriaci e dal 54% degli statunitensi; solo tra i francesi che scelgono l’Italia prevalgono i monumenti storici (50%). Nella scelta della destinazione, contano soprattutto la bellezza del paesaggio rurale (oltre l’80% in tutti i mercati, con un massimo dell’88% in Francia) e la presenza di ristoranti locali (81% in Francia, 79% negli Usa). Gli americani attribuiscono più valore a esperienze tematiche (69%) e ristoranti gourmet (59%).
Le principali motivazioni per scoprire l’enogastronomia sono provare nuove esperienze (52% in Uk e Usa) e arricchire il proprio bagaglio culturale (34% in Francia), seguite da divertimento (36% Usa). I francesi si distinguono per vedere l’enogastronomia come occasione per concedersi un lusso (36%), mentre tedeschi e svizzeri/austriaci per immergersi nei paesaggi rurali. Le regioni più attrattive per i turisti internazionali sono Toscana (69% Us/Fr; 66% At+Ch), Sicilia (66% Fr; 62% Us), Sardegna (63% Fr) e Puglia (63% Fr). Tra le destinazioni enoturistiche prevalgono Chianti (fino al 41% Us) ed Etna (fino al 40% Fr), a seguire troviamo Montepulciano (42% At+Ch), Montalcino (27% Us) e Bolgheri (25% At+Ch). Buone preferenze anche per Cinque Terre (26% At+Ch) e Food Valley dell’Emilia-Romagna (24% Us).
Il rapporto prende poi in considerazione le fonti ispirazionali, con un grande ruolo del tradizionale – i consigli di amici e parenti arrivano a rappresentare il 60% in Germania, Uk e Usa – e i mezzi scelti per la prenotazione delle esperienze, con i canali digitali che assumono rilevanza soprattutto tra francesi e americani, mentre tedeschi e britannici mostrano una maggiore propensione a decidere sul posto. Cresce l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tra le esperienze gastronomiche prevalgono i ristoranti locali (68% per i francesi, 71% At+Ch) ma anche gli etnici, poi le visite in cantina (fino al 36% in area At+Ch), seguite da caseifici (34% in Francia) e birrifici (25% Fr, 26% Us). La disponibilità di spesa: per un pasto tipico la maggioranza si concentra tra 21 euro e 60 euro (oltre il 50% dei casi in ogni Paese), per i tour in cantina con degustazione prevale la fascia 21–40 euro (fino al 35% in area AT+CH), mentre le esperienze in acetaia e nei musei del gusto si collocano per oltre la metà dei rispondenti sotto i 20 euro.
Infine, ecco l’intenzione di viaggio in Italia da parte dei turisti stranieri, che nei prossimi tre anni è altissima: la quota 'molto probabile + probabile' va dal 55% in Germania al 81% in At+Ch (Uk 59%, Us 57%, Fr 70%); i “molto probabile” toccano il 50% in At+Ch e il 34% in Francia. E l’inclusione di esperienze enogastronomiche nel pacchetto vacanza appare importante: le valutazioni 8–10 arrivano al 62% negli Usa, seguite da 38–40% in Uk/Fr At+Ch e 36% in Germania. Un alto potenziale, oltre al mondo vino, caratterizza l’oleoturismo, con esperienze come le cene negli uliveti (oltre 50% in tutti i mercati) e il turismo della birra.
Dalla ricerca emerge con chiarezza come il turismo enogastronomico stia entrando in una nuova fase. Il viaggiatore di oggi non cerca soltanto il 'piatto iconico', ma un rapporto più profondo con i territori, le persone e le storie che li abitano. Si osserva un ritorno all’essenziale, fatto di esperienze semplici e radicate nel paesaggio, dove il valore risiede nei gesti dell’ospitalità e nella quotidianità della produzione agricola. Cresce parallelamente l’interesse per forme di intimità gastronomica, come tavoli dedicati, incontri diretti con chef e produttori, degustazioni per piccoli gruppi curate in modo personale.
Si sviluppano inoltre vere e proprie comunità del gusto, dai wine club agli orti condivisi, fino alle cucine partecipate: spazi dove il cibo torna ad essere occasione di relazione e appartenenza. Infine, si rafforza il trend già presente di benessere e longevità, che porta i viaggiatori a scegliere luoghi in cui la qualità della vita, dell’ambiente e dell’alimentazione è percepita come parte integrante dell’esperienza – come accade nelle Blue Zones italiane. In questa prospettiva, l’esperienza enogastronomica evolve: non si tratta più solo di assaggiare un territorio, ma di entrarvi in relazione. Per accompagnare questo cambiamento, le destinazioni italiane sono chiamate a rafforzare quattro leve chiave: stewardship territoriale passare dalla sola promozione alla cura condivisa del territorio e delle sue comunità; misurazione degli impatti valutare non solo i flussi, ma gli effetti sociali, culturali e ambientali del turismo; digitalizzazione e intelligenza artificiale strumenti indispensabili per migliorare visibilità, personalizzazione e gestione delle presenze; professionalizzazione delle competenze soprattutto nelle realtà agricole, artigiane e nelle piccole imprese, che rappresentano l’ossatura del settore.
La competitività non è più determinata dal numero dei visitatori, ma dalla qualità dell’esperienza, dalla capacità di mantenere vivi i territori e dal valore condiviso che il turismo è in grado di generare. In un’Italia caratterizzata da dinamiche territoriali contrastanti: da un lato le destinazioni iconiche che continuano a registrare elevati flussi turistici, dall’altro borghi e aree interne che faticano a mantenere vitalità economica e sociale. In questi contesti, la progressiva riduzione di servizi e attività produttive locali si accompagna alla perdita di competenze e saperi tradizionali. Il turismo enogastronomico può rappresentare una leva strategica di valorizzazione e rigenerazione: genera valore economico e mette in relazione agricoltura, artigianato, ospitalità e cultura. “Perché questo potenziale si traduca in risultati concreti - sottolinea Garibaldi - è necessario un approccio sistemico che integri politiche di coesione, infrastrutture adeguate, misure fiscali mirate e un rafforzamento delle competenze professionali”.
Un punto cruciale riguarda la comunicazione mirata alle nuove generazioni. Il turismo enogastronomico deve cambiare linguaggio: non servono più brochure e storytelling tradizionali, serve una presenza digitale autentica, visuale, virale. Eppure, solo una minima percentuale di imprese agricole italiane è presente su piattaforme come TikTok o YouTube, mentre sono proprio questi gli spazi dove si forma la percezione del made in Italy tra i giovani di tutto il mondo.
Una delle sezioni più innovative del rapporto è dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale. Già oggi, il 21% dei turisti americani e il 18% dei francesi pianificano il proprio viaggio attraverso piattaforme che la integrano, che diventeranno sempre più importanti non solo in termini di programmazione dell’esperienza, ma anche come mezzi di sostituzione/integrazione delle attuali ricerche online. Questa rivoluzione determina la necessità, per le aziende, di avere le carte in regola per essere selezionate dall’intelligenza artificiale. Se i dati di un’azienda non sono aggiornati o non leggibili dai sistemi Ia, quella realtà rischia semplicemente di non esistere digitalmente. Per questo, il rapporto propone un box operativo – 'Dentro o fuori la mappa digitale' – con indicazioni concrete per imprese, dmo e consorzi: uniformare i dati, essere presenti sui portali esperienziali globali (GetYourGuide, Viator, Airbnb Experiences, Musement), usare formati strutturati e costruire reti informative condivise. “L’intelligenza artificiale - osserva Garibaldi - non è solo un supporto: è la nuova infrastruttura del turismo”. E chi saprà dialogare con essa, mantenendo autenticità e qualità, sarà protagonista della prossima fase.
Un altro tema chiave riguarda le competenze. Molti produttori agricoli e artigiani, eccellenti nella loro attività, non dispongono però delle conoscenze digitali o turistiche necessarie per aprirsi al mercato dell’esperienza. Per questo, il rapporto richiama le evidenze del Libro bianco sulle professioni del turismo enogastronomico (Garibaldi, 2024), che ha identificato figure cruciali come l’hospitality manager, il consulente per il turismo enogastronomico, l’addetto alle visite, il product manager per il turismo enogastronomico ed il curatore di esperienze enogastronomiche. Il futuro passa da una rete di supporto territoriale: consulenti condivisi messi a disposizione da dmo, consorzi e associazioni per accompagnare le piccole imprese nella transizione tecnologica e turistica. “Il nostro tessuto produttivo è fatto di eccellenze piccole ma straordinarie. Dobbiamo permettere loro di diventare parte di un ecosistema più grande, senza snaturarsi ma imparando a essere leggibili nel mondo digitale”, afferma Garibaldi.
Le tendenze emerse delineano uno scenario di trasformazione profonda, in cui il turismo enogastronomico si afferma come leva strategica per uno sviluppo più umano, integrato e responsabile, capace di valorizzare i territori non solo come luoghi di consumo, ma come ecosistemi culturali, sociali ed economici in evoluzione. La vera frontiera consiste nell’integrare tre forme di intelligenza — naturale, sociale e artificiale — come componenti complementari di uno stesso ecosistema. È solo dal loro equilibrio che può nascere un modello di sviluppo realmente rigenerativo, in cui il dato dialoga con la natura e le comunità mantengono un ruolo centrale.
“Il futuro del turismo enogastronomico non si misura più nei volumi, ma nel valore generato economico, sociale e culturale. In un mondo che tende all’artificiale, l’intelligenza più avanzata potrebbe tornare a essere quella che nasce dalla relazione armonica tra uomo, comunità e natura: il principio che da sempre sostiene il valore profondo della cucina italiana e dei territori che la esprimono. L’Italia ha le risorse per costruire un modello distintivo, in equilibrio tra tradizione e innovazione, tra locale e globale, tra identità e sostenibilità. Un modello capace di restituire significato al viaggio, dignità al lavoro e futuro alle comunità. Il turismo enogastronomico può diventare il laboratorio di un’Italia che unisce impresa, cultura e territorio. Abbiamo tutti gli ingredienti per riuscirci”, conclude Garibaldi.
Interviene su questo Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia, che evidenzia come questi temi sono stati lì sviluppati efficacemente: "Tutta l'Emilia dovrebbe diventare patrimonio dell'umanità. Nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia il gusto si è tra-sformato in cultura, identità e arte. Dal 2015, quando Parma è stata riconosciuta Città creativa Unesco per la gastronomia, abbiamo costruito una rete straordinaria che oggi conta 291 operatori del food and wine, 7 ristoranti stellati Michelin e 8 musei del cibo. Ogni prodotto Dop e Igp racconta secoli di sapienza: il parmigiano reggiano che stagiona lentamente, il Prosciutto di Parma che profuma di aria dolce delle colline, l'aceto balsamico tradizionale che nasce da un'alchimia antica. Per valorizzare questo straordinario patrimonio è disponibile un itinerario in bicicletta che attraversa la food valley: 360 chilometri tra Piacenza, Reggio Emilia e Parma, dove pedalare significa immergersi in un ecosistema unico fatto di sapori, borghi medievali e paesaggi che hanno conquistato il mondo. Un'esperienza che trasforma ogni visita in un ricordo indimenticabile". Michele Angiolini, sindaco di Montepulciano, comune capofila della Comunità ambito turistico valdichiana senese conferma: “Il turismo enogastronomico rappresenta una chiave strategica per lo sviluppo sostenibile dei territori come il nostro, dove la qualità delle produzioni locali, una forte identità culturale e un paesaggio iconico si fondono in modo naturale. I dati del rapporto confermano una tendenza che da tempo riscontriamo anche nella Valdichiana Senese: i visitatori internazionali cercano esperienze autentiche, legate al gusto ma anche al racconto dei luoghi e delle persone. La sfida è continuare a offrire un turismo di valore e un'esperienza autentica dei nostri luoghi”.

Dopo sette edizioni di successo, l’Università di Milano-Bicocca si prepara a lanciare l’ottava edizione di BiUniCrowd, il programma di crowdfunding che unisce ricerca, innovazione e partecipazione della comunità accademica.
Il bando, aperto da ieri 10 novembre, segna un’evoluzione significativa del programma: i partecipanti non si candidano più solo con un progetto, ma per accedere a un percorso formativo gratuito dedicato alla progettazione e alla comunicazione di campagne di crowdfunding, realizzato in collaborazione con Ginger Crowdfunding.
Il corso, riservato a venti team della comunità Bicocca, si terrà nel mese di gennaio 2026 e consentirà ai partecipanti di ottenere un Open Badge digitale al termine della formazione. I progetti più promettenti, sviluppati durante il percorso anche grazie al confronto con i partner, accederanno alla fase di raccolta fondi sul sito BiUniCrowd e potranno beneficiare del cofinanziamento dell’Università e dei partner no profit – Fondazione BCC Milano e Fondazione di Comunità Milano – fino a un massimo di 5.000 euro per progetto.
Fondazione BCC opera nelle province di Milano, Bergamo e Monza Brianza, con l’obiettivo di generare valore condiviso e sviluppo sostenibile per il territorio. Fondazione di Comunità Milano è un ente filantropico indipendente che sostiene, con risorse private, interventi solidali “a chilometro zero”, cioè ideati e gestiti da centinaia di realtà non profit che operano a Milano e nell’area metropolitana.
Le proposte potranno riguardare qualsiasi ambito di ricerca o innovazione, purché abbiano un potenziale impatto sociale, economico, culturale o ambientale. L’obiettivo è rafforzare la cultura dell’innovazione partecipata e rendere sempre più accessibili gli strumenti di valorizzazione della ricerca.
L’evento online di presentazione del bando si terrà il 3 dicembre, dalle 17.00 alle 18.00 (link iscrizione). Le candidature al percorso formativo resteranno aperte fino al 15 dicembre 2025, ore 12:00
In sette edizioni, dal 2018 al 2024, nell’ambito di BiUniCrowd sono stati candidati 162 progetti, di cui 32 hanno lanciato con successo una campagna di crowdfunding, raccogliendo complessivamente oltre 346.000 euro da più di 3.100 donatori, il 75 per cento dei quali esterni all’università. Il tasso di successo è del 100 per cento e 23 campagne su 32 hanno superato l’obiettivo economico iniziale, con un overfunding medio del 132 per cento.
BiUniCrowd non è solo una piattaforma di raccolta fondi, ma un vero e proprio percorso di formazione e empowerment. Ogni team selezionato riceve supporto nella definizione dell’idea, nella comunicazione e nella gestione della campagna, affiancato da un Campaign Manager dedicato. Il modello “tutto o niente”, insieme al match funding – che prevede un cofinanziamento fino al 50 per cento da parte di imprese o fondazioni – stimola l’impegno dei partecipanti e garantisce risultati concreti.
Molti dei progetti sostenuti da BiUniCrowd hanno proseguito la loro crescita, ottenendo riconoscimenti, brevetti e nuove opportunità di finanziamento. Tra questi, Moovy, un tool innovativo che permette la riabilitazione dei disturbi del linguaggio, per il quale è stato costruito un piano di valorizzazione che ha portato sia alla tutela giuridica del know how sia alla costituzione dlla start up "Leximore srl" che ha ricevuto la qualifica di Spin-off del Politecnico di Milano e di Start-up dell'Università Milano-Bicocca; Micro-Val, progetto dedicato alla biodegradazione della plastica, che ha depositato il brevetto anche il “microrganismo” in grado di “digerire” la plastica presso la Collection Nationale de Cultures de Microorganismes (CNCM) dell’Istituto Pasteur di Parigi; L’ABC del Quartiere, progetto di inclusione educativa nel quartiere San Siro, oggi parte del programma PNRR MUSA – Multilayered Urban Sustainability Action e Tanti piccoli porcellin, progetto che ha messo a punto un bio rilevatore per l’inquinamento dei suoli, per il quale è stato costruito un piano di valorizzazione che sta portando al deposito di una domanda di brevetto e a contatti con aziende per il trasferimento tecnologico dell'invenzione.
Il programma si fonda su una rete di imprese, fondazioni e associazioni che hanno creduto nel valore dell’innovazione e della responsabilità sociale dell’università. Tra i partner che nel tempo hanno sostenuto BiUniCrowd figurano A2A, Edison – Fondazione EOS, Eni, Thales Alenia Space Italia, Fondazione Cariplo, Fondazione di Comunità Milano, Fondazione Comunitaria Nord Milano e Ticino Olona, Sorgenia, Corepla e NTR Biosensors.
Inserito nel Piano Strategico di Ateneo come strumento di innovazione e public engagement, BiUniCrowd è stato riconosciuto nel 2021 dalla Commissione Europea come best practice di valorizzazione della ricerca nell’ambito della Knowledge Valorisation Platform. Dal 2020 al 2024 ha generato oltre 2.000 articoli e una copertura potenziale di 30 milioni di lettori l’anno, con un valore mediatico equivalente stimato in 3,5 milioni di euro.
Oltre ai fondi raccolti, BiUniCrowd contribuisce a costruire competenze imprenditoriali e comunicative tra studenti e ricercatori, rafforzando la connessione tra università, imprese e territori e trasformando la ricerca in valore concreto per la società.

In alcuni Paesi, tra cui Giappone e Uk, è partita prima del previsto e subito con un'impennata. L'influenza colpisce ogni inverno, ma quest'anno potrebbe rivelarsi più insidiosa. Complice uno dei virus del 'pool' che entra in azione in autunno-inverno. Secondo l'analisi di esperti Uk, a giugno di quest'anno - insolitamente al di fuori della stagione influenzale e nel bel mezzo dell'estate dell'emisfero settentrionale - sono infatti apparse 7 mutazioni in un ceppo influenzale, l'H3N2, che hanno portato a un "rapido aumento" delle segnalazioni del virus mutato.
A spiegarlo è stato Derek Smith, direttore del Centre for Pathogen Evolution alla University of Cambridge. "Quasi certamente avrà un impatto mondiale, è qualcosa che emergerà rapidamente", ha detto Smith, secondo quanto riporta la 'Bbc' online. Forte delle nuove mutazioni (anche se non è stato perfettamente definito il loro impatto), il patogeno sembra eludere meglio parte del sistema immunitario e ha innescato la stagione influenzale con più di un mese di anticipo.
Tanto che il National Health Service (Nhs) ha lanciato un 'Sos vaccino' invitando le persone a proteggersi per evitare un inverno brutale. "E' molto probabile che sarà una brutta stagione influenzale e accadrà molto presto: siamo già nel pieno", ha osservato Christophe Fraser, del Pandemic Sciences Institute dell'University di Oxford. "Ci sono segnali che indicano che potrebbe essere peggiore di alcune delle stagioni influenzali che abbiamo visto negli ultimi 10 anni". "Non vedevamo un virus come questo da un po', sono dinamiche insolite", ha confermato Nicola Lewis, direttrice del World Influenza Centre al Francis Crick Institute.
La mutazione improvvisa del virus
I virus dell'influenza mutano costantemente (il vaccino stagionale deve essere aggiornato ogni anno proprio per stare al passo) e nella maggior parte dei casi si tratta di piccole modifiche, ma ogni tanto si verifica un cambiamento improvviso e brusco, dovuto a una mutazione sostanziale. E' quello che è accaduto quest'anno.
Le 7 mutazioni identificate è probabile che aiutino il virus a eludere parte dell'immunità sviluppata negli anni fra infezioni influenzali e vaccini, e il risultato potrebbe dunque essere che il virus riesce a infettare le persone e a diffondersi più facilmente. "Siamo molto più avanti - ha evidenziato Lewis - Penso che la stagione influenzale sarà molto intensa". L'influenza stagionale ha solitamente un valore R (che indica il numero di persone a cui ogni infetto trasmette il virus) pari a circa 1,2, mentre la stima iniziale per quest'anno è di 1,4, ha fatto notare Lewis. Il che vuol dire che, in linea di massima, se 100 persone avessero l'influenza la trasmetterebbero a 120 in un anno normale e a 140 quest'anno, per dare un'idea del possibile ritmo di crescita.
Le previsioni e i casi in Australia, Giappone e Uk
Resta l'incertezza delle previsioni, anche se alcuni esperti guardano all'Australia e segnalano che il Paese che ci precede sulla via dell'inverno (e dell'influenza) ha avuto la peggiore stagione mai registrata, sebbene non abbia dovuto affrontare lo stesso virus H3N2 mutato rilevato dagli esperti Uk. "L'H3 è sempre un virus più caldo, più pericoloso e ha un impatto maggiore sulla popolazione", ha ricordato Lewis. L'invito dell'esperta è a vaccinarsi. Se anche non ci fosse perfetta copertura del vaccino attuale sul virus mutato, "una certa protezione è meglio di nessuna protezione", ha assicurato anche Fraser, anche se i maggiori benefici riguarderanno più la riduzione della gravità della malattia che il rallentamento della diffusione virale.
Anche il Giappone sta attraversando una stagione influenzale precoce e ha adottato misure a breve termine come la chiusura di alcune scuole per cercare di contenere le epidemie. In Uk le autorità sanitarie hanno già lanciato un alert per un picco nel primo periodo, come ricorda il 'Daily Mail', dal momento che dati mostrano che i casi sono già più di 3 volte superiori rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, in gran parte a causa di un aumento tra i bambini in età scolare. I dati pubblicati la scorsa settimana dall'Ukhsa (Uk Health Security Agency) mostrano inoltre che la maggior parte dei virus influenzali sottotipizzati era H3N2.
I sintomi del 'super' virus
I sintomi dell'influenza H3N2 sono simili a quelli di altri ceppi influenzali, possono però essere più intensi: sono comuni febbre alta, forti dolori muscolari, affaticamento. Secondo alcune segnalazioni, in Australia sono stati osservati sintomi più improvvisi e stanchezza più duratura.
"Aumentare la vaccinazione può impedire che la suscettibilità alle infezioni gravi diventi eccessiva, e ciò è possibile - ha rimarcato al 'Daily Mail' Stephen Griffin, professore di virologia all'Università di Leeds - L'influenza è meno contagiosa del Covid, quindi le misure di mitigazione hanno un impatto maggiore. E' molto importante rendere gli ambienti resistenti alle infezioni adottando precauzioni negli spazi pubblici, in particolare negli ospedali e nelle strutture di cura".

I prodotti fitosanitari di oggi sono sempre più sicuri, moderni ed efficienti, in risposta alle crescenti richieste di un’agricoltura sostenibile e innovativa. Continua, infatti, il trend di riduzione delle vendite degli agrofarmaci, un chiaro segnale di come il settore sia sempre più orientato all’adozione di pratiche volte all’ottimizzazione d’uso dei mezzi tecnici, per una transizione verso nuovi modelli e in linea con gli obiettivi della 'Vision for Agriculture and Food'. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, un report che, semestralmente, fornisce informazioni sullo stato dell'arte dell'agricoltura italiana e del comparto agricolo, restituiscono l’immagine di un’agricoltura non soltanto attenta alla riduzione dell’impatto ambientale e all’uso responsabile degli agrofarmaci, ma sempre più protagonista della transizione energetica.
“C’è un cambiamento in corso, che passa non solo dal fornire nuove soluzioni, ma al contempo, dalla corretta applicazione delle buone pratiche di difesa colturale. Gli agricoltori sono consapevoli di ciò, tant’è che da anni agiscono in campo per garantire una sempre maggiore sostenibilità, da intendere in tutte le sue accezioni (ambientale, sociale ed economica) - ha dichiarato Paolo Tassani, presidente di Agrofarma -Federchimica - Gli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma sono un’ulteriore prova di come il settore stia già evolvendo nella giusta direzione: l’innovazione, la formazione e l’adozione di soluzioni sempre più moderne e sicure rappresentano le chiavi per garantire un futuro competitivo all’agricoltura italiana ed europea”.
La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Areté, The Agri-food intelligence company, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food. “A distanza ormai di due anni dalla prima release dell’Osservatorio, alcuni trend continuano a confermarsi regolarmente, raccontando un settore che, nonostante le difficoltà e le sfide che è chiamato ad affrontare, ha un approccio proattivo verso il cambiamento. È quanto emerge dalla propensione all’innovazione, dai continui traguardi in termini di sostenibilità e circolarità, nonché da una sicurezza dei prodotti che definisce uno standard di eccellenza in Europa e nel mondo. Tutto quest, è importante sottolinearlo, nel contesto di estrema ricchezza e varietà colturale che caratterizza il nostro Paese, che rende ancora più sfaccettate le sfide a cui l’agricoltura e l’agrochimica sono chiamate a dare risposta”, afferma Enrica Gentile, Ceo Areté.
Le vendite in Italia di prodotti fitosanitari si sono ridotte complessivamente del 18% tra il triennio 2021-2023 e quello 2012-2014. Al primo posto il calo dei fungicidi, seguito dagli erbicidi. Le riduzioni osservate sono ancora più significative quando si guarda ai volumi di principi attivi contenuti nei prodotti: -24% nel periodo considerato. L’Italia registra una riduzione decisamente significativa rispetto ai Paesi analizzati e alla media Ue27. Ciò è stato possibile grazie a una gestione più attenta delle risorse, che tiene conto delle specifiche esigenze stagionali e climatiche. Allo stesso tempo, l’uso di principi attivi anche di origine biologica ha visto un incremento significativo del +133% nello stesso periodo, segno di una crescente attenzione nello sviluppo di nuove soluzioni. A livello di sicurezza alimentare, l’Italia continua a mantenere una forte leadership: i dati mostrano che siamo tra i Paesi con la più bassa presenza di residui di agrofarmaci negli alimenti, con appena l’1% di alimenti con residui di prodotti fitosanitari sopra i limiti consentiti.
L'analisi evidenzia poi che più della metà delle sostanze attive attualmente autorizzate nell'Ue, sono state introdotte negli ultimi 10 anni. Concentrandoci sull’Italia, emerge che circa l’85% degli agrofarmaci ad oggi sul mercato è stato approvato dopo il 2010. Inoltre, nel periodo gennaio 2024-ottobre 2025 in Italia sono stati autorizzati un totale di 38 agrofarmaci il cui impiego è consentito in agricoltura biologica: 17 in più rispetto al corrispondente periodo 2023-2024.
Relativamente agli indicatori agroambientali. Si registrano riduzioni significative soprattutto nei precursori di ozono e negli acidificanti, ma anche nei gas effetto serra. Le emissioni di ammoniaca derivanti dall’agricoltura sono aumentate tra il 2022 e il 2023; nonostante ciò, si mantiene il trend di riduzione iniziato a partire dai primi anni ’90. L’obiettivo di contenimento delle emissioni concordato dall’Italia con l’Ue per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021.
Compare per la prima volta in questa nuova wave anche un approfondimento sulle agroenergie, per inquadrare il ruolo del comparto agricolo nella produzione energetica nazionale: la quota di energia prodotta in Italia da fonti rinnovabili mantiene una crescita moderata ma costante: dal 17% nel 2014 al 20% circa nel 2023. In questo contesto, le agroenergie rivestono un ruolo strategico. In Italia, circa il 2% del totale dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili è riconducibile al biogas, una quota seconda solo a quella della Germania tra i principali Paesi europei.
Sul fronte della diversificazione colturale, l’Italia mantiene il secondo posto tra i Paesi Ue per varietà di colture (121), dietro solo alla Spagna (125). Tra le colture minori, quelle che hanno registrato la crescita più significativa in termini di ettari nel periodo 2015-2024 sono la zucchina (+2.186 ha), la lenticchia (+1.404 ha), il melograno (+1.304 ha) e la patata primaticcia (+611 ha).
Dai dati dell’Osservatorio Agrofarma appare, infine, evidente come "negli ultimi decenni la gestione dei patogeni sia diventata sempre più complessa a fronte di una continua riduzione delle molecole a disposizione degli agricoltori e al contestuale aumento delle malattie, le cui cause sono principalmente attribuibili alle problematiche derivanti dai cambiamenti climatici. L’Industria, consapevole di queste dinamiche, sta investendo sempre più in ricerca e sviluppo per rispondere alle esigenze di un’agricoltura che non solo deve affrontare nuove sfide, ma deve anche essere in grado di produrre in modo sostenibile e sicuro restando competitiva".
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Da quasi cinquant’anni Ecoroe trasforma le sfide ambientali in soluzioni sostenibili. Fondata nel 1976, l’azienda è oggi un global service ecologico leader nella gestione integrata dei rifiuti, nel pronto intervento ambientale e nella consulenza strategica Esg.
Con due piattaforme di proprietà e una flotta di oltre 25 mezzi operativi attivi 24 ore su 24, Ecoroe garantisce un servizio efficiente, sicuro e tracciabile in tutto il territorio nazionale. La piattaforma principale di Milano è autorizzata per il trattamento fino a 185mila tonnellate annue, mentre quella di Stradella dispone di un’autorizzazione fino a 44mila tonnellate. A supporto delle attività, un laboratorio interno certificato garantisce analisi e controlli di qualità in ogni fase del processo, offrendo anche servizi analitici dedicati ai clienti.
L’esperienza maturata in mezzo secolo si riflette in una gamma di soluzioni complete: dal trattamento di rifiuti liquidi, solidi, pericolosi e non pericolosi, fino alle bonifiche ambientali e agli interventi di messa in sicurezza d’emergenza per sversamenti o eventi critici. Ecoroe opera secondo un metodo collaudato che integra tecnologia, competenze specialistiche e consulenza normativa per tutti i principali settori industriali: chimico-farmaceutico, metalmeccanico, oil&gas, logistica, edilizia, Gdo e pubblica amministrazione.

Buona anche la seconda per Simone Bolelli e Andrea Vavassori, oggi martedì 10 novembre. I due azzurri hanno vinto il loro secondo match nel girone alle Atp Finals di Torino, bissando contro Granollers e Zeballos e volando così in semifinale nel Torneo dei maestri. Per gli azzurri, un comodo successo in due set 7-4 6-4. Meravigliosa partita della coppia italiana, che con un turno d'anticipo si assicura così un posto tra le migliori 4.
Torna in campo Carlos Alcaraz. Oggi, martedì 10 novembre, il fuoriclasse spagnolo affronta l'americano Taylor Fritz nel secondo match del suo girone alle Atp Finals di Torino. Alcaraz arriva dal successo del primo match contro Alex De Minaur, mentre Fritz ha battuto Musetti ieri nel pomeriggio. Si gioca non prima delle 14.
Dove vedere Alcaraz-Fritz? Il match è visibile su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e Sky Sport Mix. Partita visibile anche in streaming su Sky Go, Now e Tennis Tv.
Nel primo match di oggi alle Atp Finals, Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno vinto contro Granollers e Zeballos, staccando in anticipo il pass per la semifinale.

Esiste un filo rosso che unisce la cucina italiana a quella nipponica: l’amore per la materia prima, il rispetto per l’ingrediente e la ricerca costante per esaltarne le peculiarità. La passione degli italiani per la tradizione gastronomica giapponese è evidente in tutta la Penisola, con il fiorire dei banchi dedicati all’omakase, la crescita costante degli eleganti locali di fine dining, il boom delle izakaya e un’attenzione sempre maggiore nei confronti del sake e della mixology del Sol Levante. Ce lo racconta la nuova Guida sushi 2026 del Gambero Rosso, presentata oggi presso lo Spazio Field di Roma, giunta alla sua terza edizione.
Gli esercizi recensiti sono stati 230, in netto aumento rispetto allo scorso anno. Si arricchisce anche la rosa dei premiati con le Tre Bacchette – massimo rating in termini di eccellenza – che passano a 42, con 11 nuovi ingressi distribuiti lungo tutto il territorio. Quattro i premi speciali: novità dell’anno (Ruri Kaiseki a Napoli), valorizzazione del sake (Iyo Omakase a Milano ed Enosake a Roma), miglior carta dei vini (Uni Restaurant a Cervia) e miglior proposta di bere miscelato (Sentaku Izakaya a Bologna). Novità assoluta di questa edizione è l’appendice dedicata non solo ai migliori take-away, ma anche alle botteghe specializzate e gli izakaya, per chi cerca un tipo di esperienza autentica e informale, senza rinunciare alla qualità.
“La cucina giapponese in Italia ha raggiunto un livello di maturità impensabile solo pochi anni fa. Nei ristoranti in Guida ritroviamo quella complessità di cotture, ingredienti e tradizioni che rende la cucina nipponica così tremendamente affascinante. E oggi assistiamo a contaminazioni sempre più interessanti, sia come sapori che nei modelli di ristorazione”, commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso. Secondo Pina Sozio, curatrice della pubblicazione: “Il focus sul sushi ci permette un punto di osservazione privilegiato su una specialità che rappresenta al meglio, nella sua essenzialità, il rigore della tradizione giapponese. Essenzialità che ha conquistato tutta la Penisola, con un successo di estimatori in perenne aumento”.
Aumentano rispetto alla precedente edizione gli esercizi che hanno conquistato le Tre bacchette, massimo riconoscimento per qualità e servizio, passando a 42. Milano si conferma al vertice della classifica (12 premiati, con 4 new entry), seguito da Roma (6 premiati, con 2 novità) e Torino (3 premiati, con 1 novità). Moon Asian Bar dell’Hotel Valadier di Roma conquista le Tre bacchette 2026. Oltre a Miyabi – Torino, Azabu10 – Milano, Hatsune Zushi at Ronin – Milano, IYO Kaiseki – Milano, IYO Restaurant – Milano, Yamaneko – Udine, Ambar – Firenze, Nomisan – Roma, Ruri Kaiseki – Napoli, Urubamba – Napoli.
A seguire i premi speciali. Novità dell’anno – New Kenji Mundi Riso: Ruri Kaiseki (Napoli). Valorizzazione del Sake – JFC Italia: IYO Omakase (Milano) e Enosake (Roma). Miglior carta dei vini - Spinelli: Uni Restaurant (Cervia). Miglior proposta di bere miscelato: Sentaku Izakaya (Bologna).

Debutta AperiTotti, il nuovo format di Betsson.Sport condotto da Pierluigi Pardo, che porta gli appassionati dentro le storie e i retroscena del calcio italiano attraverso la voce dei suoi protagonisti. Nel primo episodio, Francesco Totti e Marco Materazzi si sono confrontati in un dialogo senza filtri, condividendo analisi taglienti e retroscena personali sulle loro carriere, toccando temi cruciali come gli allenatori, il Mondiale 2006, la delusione del 5 maggio 2002 e il paragone tra i più grandi campioni di sempre.
Interrogato sui più grandi di sempre, Francesco Totti ha stilato la sua personale classifica: "Maradona è il calcio. Poi c'è Ronni [Ronaldo, 'Il Fenomeno'], che per me è il primo di tutti. È poesia, l'unico dispiacere è non averci giocato insieme. Solo dopo vengono Messi e Cristiano Ronaldo". Un pensiero condiviso da Materazzi, che da compagno di squadra ha ammesso: "In allenamento, negli 1 contro 1, ogni volta che Ronaldo aveva la palla mi giravo, chiamavo Cordoba e dicevo vacci tu".
L'ex capitano giallorosso ha poi reso omaggio ai suoi allenatori più significativi, definendo Carlo Mazzone "l'artefice di tutto, mi ha gestito a 360 gradi a 17 anni", e promuovendo l'operato di José Mourinho alla Roma: "Come l'ho visto? Top. Numero uno. Ha riportato un trofeo dopo tantissimi anni". Totti ha anche ricordato il suo legame con Antonio Cassano: "L'ho cresciuto appena arrivato, per me era un fratello minore. È buono come il pane, anche se a volte un po' troppo diretto".
Dall'altra parte, Marco Materazzi ha sorpreso con un elogio per un ex rivale e compagno di nazionale: "Per la mia generazione, Alessandro Nesta è stato il difensore più forte in assoluto. Più forte di Maldini e Baresi, per me. Da suo ammiratore, quando ho dovuto sostituirlo nella nazionale del 2006 ho sperato fino all’ultimo che rientrasse". L'ex difensore nerazzurro ha poi rievocato la più grande delusione della sua carriera: "Baratterei quello scudetto del 5 maggio 2002 con altri due o tre che poi ho vinto. Era l'anno della ricostruzione e nessuno si aspettava arrivassimo lì".
Inevitabile il passaggio sul trionfo del 2006. Totti ha rivelato il supporto chiave di Marcello Lippi durante il suo recupero record "Mi ha aspettato dal giorno stesso dell'infortunio", mentre Materazzi ha ricordato il gol in finale: "Quella mattina Cannavaro mi disse che Henry aveva paura di me. Quando ho saltato, lui si è occupato poco del pallone e io sono arrivato in terzo tempo".
Questo appuntamento inaugura la serie di contenuti esclusivi che Betsson.Sport produrrà nell'ambito del format "AperiTotti", un progetto editoriale dedicato alle leggende del calcio italiano.
Richiesta trivani, ma offerta distribuita tra varie tipologie... 
E' stato pubblicato oggi, martedì 11 novembre, il bando del concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di 448 unità di personale da inquadrare nell'area dei funzionari, famiglia professionale ispettore di vigilanza, nei ruoli del personale dell’Inps (355) e dell’Inail (93). Data chiusura candidature: 10 dicembre 2025 alle 23:59.
Il numero di posti regione per regione
A seguire il numero dei posti Inps a livello regionale: Abruzzo 8 unità, Basilicata 17 unità, Emilia-Romagna 44 unità, Friuli-Venezia Giulia 12 unità, Lazio 19 unità, Lombardia 42 unità, Marche 4 unità, Molise 3 unità, Piemonte 40 unità, Puglia 25 unità, Sardegna 23 unità, Sicilia 16 unità, Toscana 28 unità, Trentino-Alto Adige 20 unità, Umbria 7 unità, Veneto 47 unità.
Numero di posti Inail: D.R. Piemonte 5 unità, sede regionale Aosta 1 unità, D.R. Lombardia 13 unità, D.P. Trento 1 unità, D.R. Veneto 9 unità, D.R. Liguria 3 unità, D.R. Emilia-Romagna 7 unità, D.R. Toscana 6 unità, D.R. Umbria 1 unità, D.R. Marche 1 unità, D.R. Lazio 12 unità, D.R. Abruzzo 3 unità, D.R. Molise 2 unità, D.R. Campania 8 unità, D.R. Puglia 7 unità, D.R. Basilicata 2 unità, D.R. Calabria 5 unità, D.R. Sicilia 3 unità, D.R. Sardegna 4 unità.
Ogni candidato può presentare domanda per una sola Regione e per una sola posizione tra quelle messe a bando (Inps o Inail). E' garantita pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro così come previsto dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n.198 e dall’art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165.
Posti riservati a militari e volontari del servizio civile
Il 30% dei posti è riservato ai volontari in ferma breve e ferma prefissata delle Forze armate congedati senza demerito ovvero durante il periodo di rafferma, ai volontari in servizio permanente, nonché agli ufficiali di complemento in ferma biennale e agli ufficiali in ferma prefissata che hanno completato senza demerito la ferma contratta, ove in possesso dei requisiti previsti dal bando.
A favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale ovvero il servizio civile nazionale, n. 64 senza demerito, è riservata una quota pari al 15% dei posti. Se la riserva non può operare integralmente o parzialmente, perché dà luogo a frazioni di posto, tali frazioni si cumulano con le riserve relative ai successivi concorsi per l'assunzione di personale non dirigenziale banditi dalle medesime amministrazioni oppure sono utilizzate nei casi in cui si procede a ulteriori assunzioni attingendo alla graduatoria degli idonei.
Requisiti e titoli richiesti
Alla procedura di reclutamento al bando possono partecipare coloro che sono in possesso dei requisiti sottoindicati: a) cittadinanza italiana ovvero cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea ovvero appartenenza a una delle tipologie previste dall’art.38 del d.lgs. 30 marzo 2001, n.165 e s.m.i.; b) maggiore età; c) godimento dei diritti civili e politici. Per i candidati non cittadini italiani e non titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, il godimento dei diritti civili e politici è riferito al Paese di cittadinanza; d) idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni cui il concorso si riferisce; e) non essere stato destituito o dispensato dall'impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, in forza di norme di settore, o licenziato per le medesime ragioni ovvero per motivi disciplinari ai sensi della vigente normativa di legge o contrattuale, ovvero dichiarato decaduto per aver conseguito la nomina o l'assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati da nullità insanabile.
E ancora: f) non aver riportato condanne con sentenza passata in giudicato per reati che costituiscono un impedimento all'assunzione presso una pubblica amministrazione; coloro che hanno in corso procedimenti penali, procedimenti amministrativi per l'applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione o precedenti penali a proprio carico iscrivibili nel casellario giudiziale, ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, ne danno notizia al momento della candidatura, precisando la data del provvedimento e l'autorità giudiziaria che lo ha emanato ovvero quella presso la quale penda un eventuale procedimento penale;
g) Laurea (L) in: L-14 Scienze dei servizi giuridici; L-16 Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione; L-18 Scienze dell'economia e della gestione aziendale; L-33 Scienze economiche; L-36 Scienze politiche e delle relazioni internazionali;; oppure diploma di laurea (DL) in: Giurisprudenza; Economia e commercio; Scienze politiche; oppure laurea specialistica (LS) in: 22/S Giurisprudenza; 102/S Teoria e tecniche della normazione e dell'informazione giuridica; 64/S Scienze dell'economia; 84/S Scienze economico-aziendali; 57/S Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali; 60/S Relazioni internazionali; 64/S Scienze dell’economia; 70/S Scienze della politica; 71/S Scienze delle pubbliche amministrazioni; 88/S Scienze per la cooperazione allo sviluppo; 89/S Sociologia; 99/S Studi europei; oppure laurea magistrale (LM) in: LMG/01 Giurisprudenza; LM-56 Scienze dell’economia; LM-77 Scienze economico-aziendali; LM-87 Servizio sociale e politiche sociali; LM-52 Relazioni internazionali; LM-56 Scienze dell’economia; LM-62 Scienze della politica; LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni; LM-81 Scienze per la cooperazione allo sviluppo; LM-88 Sociologia e ricerca sociale; LM-90 Studi europei; nonché titoli di studio equiparati ed equipollenti secondo la normativa vigente. I candidati che sono in possesso del titolo di ammissione conseguito all'estero sono ammessi a partecipare alla procedura concorsuale con riserva, ai sensi dell’art. 38, comma 3, d.lgs. 165/2001, fermo restando che l’istanza di riconoscimento del titolo di studio deve essere 4 presentata, prima della stipula del contratto di lavoro ed entro quindici giorni dalla pubblicazione della graduatoria finale, al Ministero dell’università e della ricerca ovvero al Ministero dell’istruzione e del merito; h) conoscenza adeguata della lingua italiana (solo per i cittadini stranieri) da valutarsi in sede di colloquio. 2. I requisiti richiesti dal presente articolo devono essere posseduti sia alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda sia all'atto della sottoscrizione del contratto di lavoro.
Come candidarsi
Il candidato dovrà inviare la domanda di ammissione al concorso esclusivamente per via telematica, autenticandosi con Spid/Cie/Cne/eIdas, compilando il format di candidatura sul portale 'inPa'[1], previa registrazione sullo stesso portale. All’atto della registrazione l’interessato dovrà compilare il proprio curriculum vitae, con valore di dichiarazione sostitutiva di certificazione. Per la partecipazione al concorso il candidato deve essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (pec) a lui intestato o di un domicilio digitale.
La registrazione, la compilazione e l’invio online della domanda devono essere completati entro il termine di trenta giorni decorrenti dal giorno successivo a quello di pubblicazione del bando sul portale 'inPa'[2] e sui siti istituzionali Inps[3] e Inail[4].
Periodo di prova e tipo di contratto
I concorrenti dichiarati vincitori del concorso stipulano il contratto individuale di lavoro a tempo pieno e indeterminato e saranno inquadrati nell’area dei funzionari, famiglia professionale ispettore di vigilanza nei ruoli delle rispettive amministrazioni (Inps e Inail), secondo quanto previsto dalla normativa contrattuale vigente in materia. Dalla data di assunzione decorrono tutti gli effetti giuridici ed economici connessi all’instaurazione del rapporto di lavoro. L’assunzione in servizio dei vincitori è disposta in via provvisoria, sotto riserva di accertamento del possesso dei titoli e dei requisiti prescritti per l'assunzione. Le amministrazioni (Inps e Inail) si riservano la facoltà di sottoporre a visita medica di controllo i vincitori di concorso, in base alla normativa vigente.
Il vincitore o l'idoneo che non assume servizio senza giustificato motivo entro il termine stabilito, decade dalla assunzione e dalla graduatoria. I vincitori, salva la possibilità di trasferimenti d'ufficio nei casi previsti dalla legge, sono soggetti all’obbligo di permanenza nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni. Dalla data di assunzione in servizio decorre l’inizio del periodo di prova della durata di quattro mesi di effettivo servizio, ai sensi del vigente contratto collettivo di lavoro. Decorso il periodo di prova senza che il rapporto di lavoro sia stato risolto, il funzionario-ispettore di vigilanza si intende confermato in servizio con il riconoscimento dell'anzianità dal giorno dell’assunzione a tutti gli effetti.

Non solo Milano, ma anche Cortina d'Ampezzo e Bormio. Con l'avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, in programma dal 6 al 22 febbraio, si registra un'impennata dei prezzi delle locazioni brevi non solo nel capoluogo lombardo ma anche nelle due località montane che ospiteranno le gare della competizione olimpica. Secondo i dati del Centro studi di Abitare Co., società specializzata nell’intermediazione immobiliare, su Cortina e Bormio, che Adnkronos/Labitalia ha potuto visionare, i canoni medi per una settimana a febbraio 2026 a Cortina d'Ampezzo, per un appartamento per un massimo di 4 persone, si attestano a 9.200 euro rispetto ai 2.300 di una settimana di marzo 2026, dopo le Olimpiadi, con un incremento del 300%.
Aumento ancora più elevano a Bormio, dove i canoni medi per una settimana si attestano a 5.600 euro rispetto ai 1.100 di marzo 2026, con un incremento quindi del 409,1%. Facendo quindi una media tra le due località montane, i canoni medi per una settimana a febbraio 2026 si attestano a 7.400 euro rispetto ai 1.700 di marzo 2026 con un incremento del 354,5%.

Buckinghamshire, primavera del 2022. Mentre guidano sulla M40, l'autostrada che attraversa l'Inghilterra per collegare Londra a Oxford e Birmingham, tre dipendenti della casa reale al servizio di Carlo e Camilla decidono di fare una breve sosta in un'area di servizio vicino al villaggio di Beaconsfield. Lasciano l'auto aperta, mentre due di loro vanno a prendere un caffè e uno si allontana per fumare una sigaretta. Tornano e una scatola, che contiene i gioielli della futura regina e che stavano trasportando, è misteriosamente sparita. Sembrerebbe l'incipit di un'ultima puntata di James Bond, invece è successo per davvero. Soltanto, non se ne sapeva niente fino alla pubblicazione, questo mese, di 'The Windsor Legacy', del giornalista britannico Robert Jobson.
I tre uomini stavano trasportando gli effetti personali dei futuri regnanti, che si apprestavano a compiere una visita ufficiale di tre giorni in Canada. All'interno dell'auto - scrive l'autore - una scatola recava l'etichetta 'Sua Altezza Reale la Duchessa di Cornovaglia' e questo bastò ad attirare l'attenzione di una banda di teppisti che si trovava di passaggio. Un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Quando i tre dipendenti del palazzo tornarono pochi minuti dopo, la scatola era sparita, insieme ai gioielli storici di Camilla. La sicurezza reale informò immediatamente l'MI5 e l'episodio fu tenuto segreto. Gli agenti dell'intelligence britannica furono incaricati di esaminare i filmati delle telecamere di sorveglianza e altri furono inviati urgentemente sul posto.
L'indagine fu condotta con notevole efficienza: in poche ore, i gioielli furono recuperati e restituiti a Carlo e Camilla. Ancora più impressionante: per tre anni, il caso rimase completamente segreto, un''impresa' che stupì persino il palazzo. Robert Jobson chiarisce che il principe di Galles e sua moglie furono effettivamente informati del furto, ma preferirono mantenere il riserbo sull'accaduto. Non fu nemmeno presentata alcuna denuncia. Nella primavera del 2022, nulla avrebbe potuto rovinare le celebrazioni del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II.

La Russia intensifica gli sforzi per penetrare nella città di Pokrovsk, nel Donetsk, utilizzando mezzi leggeri attraverso la periferia meridionale. Per raggiungere questo obiettivo, "il nemico ha sfruttato condizioni meteorologiche avverse, in particolare una fitta nebbia". A rivelarlo è l'ufficio stampa del 7° Corpo di Reazione Rapida delle Forze d'Assalto Aviotrasportate delle Forze Armate ucraine, aggiungendo che "attualmente, più di 300 russi sono entrati città e il loro obiettivo rimane invariato: raggiungere i confini settentrionali di Pokrovsk per circondare l'agglomerato".
"Allo stesso tempo - continua -, le Forze di Difesa continuano a individuare e distruggere gruppi nemici negli edifici cittadini anche in condizioni di scarsa visibilità", mentre le condizioni meteorologiche, in particolare la nebbia, riducono le possibilità di ricognizione aerea ucraina e di attacchi in terreno aperto.
Le Forze di Difesa hanno sottolineato che dall'inizio di novembre hanno eliminato 162 russi a Pokrovsk e altri 39 sono rimasti feriti. Diverse unità delle Forze di Difesa continuano a essere coinvolte nella bonifica della città: la Guardia di Frontiera, le unità d'assalto e le unità aviotrasportate d'assalto, il Servizio di Sicurezza dell'Ucraina, la Guardia Nazionale e la Polizia Nazionale.
Mosca: "Preso il controllo della parte orientale di Kupyansk"
Intanto i soldati di Mosca del gruppo Ovest avrebbero preso il controllo della parte orientale di Kupyansk. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, aggiungendo che "nell'area del villaggio di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, le unità d'assalto della Sesta Armata hanno continuato a distruggere il gruppo nemico accerchiato. La parte orientale della città è stata completamente liberata". Secondo il ministero, le Forze Armate ucraine hanno tentato senza successo di lanciare un attacco a sud di Kupyansk-Uzlovy per dare il cambio alle unità accerchiate. Il nemico ha perso fino a 60 soldati, cinque veicoli corazzati da combattimento, un radar controbatteria, tre stazioni di guerra elettronica e cinque pick-up. Gli operatori di droni Fpv hanno inoltre distrutto cinque veicoli da combattimento della fanteria ucraina.
Kupyansk è una città chiave per la difesa delle Forze Armate ucraine nella parte orientale dell'Oblast' di Kharkiv. Situata sul fiume Oskol, divide la città in due parti. La presa della città consentirebbe all'esercito russo di continuare la sua avanzata nella parte occidentale della regione.
Zelensky: "Kherson dev'essere protetta con più sistemi senza pilota"
Mentre la guerra si inasprisce su più fronti, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha tenuto una riunione sulla sicurezza a Kherson, durante la quale è stato deciso che le Forze armate ucraine aumenteranno le loro capacità difensive grazie e un maggior impiego di sistemi aerei senza pilota. "Oggi ho tenuto una riunione qui con tutti i responsabili della sicurezza - ha detto il capo dello Stato - Abbiamo deciso che Kherson debba ricevere maggiore protezione. Migliaia di attacchi di droni russi ogni mese contro questa città rappresentano una minaccia costante".

In occasione della Giornata mondiale del diabete, che si celebra il 14 novembre, Movi Spa presenta la campagna di sensibilizzazione 'Il diabete di tipo 1 è un passeggero invisibile': un tram completamente decorato si trasforma in un manifesto in movimento che attraversa le strade di Milano, per raccontare e rendere visibile la realtà di chi convive ogni giorno con questa malattia. Il veicolo diventa il segno tangibile di un messaggio importante: guardare oltre ciò che non si vede, per comprendere la realtà di milioni di persone nel mondo. In Italia circa 1 persona su 200 convive con il diabete di tipo 1, una patologia autoimmune cronica che spesso si manifesta in giovane età e richiede un monitoraggio costante e un supporto continuo.
La scelta della data del 14 novembre, che ricorda la nascita di Frederick Banting, scopritore dell'insulina - ricorda una nota - sottolinea "l'importanza di prevenzione, educazione e gestione corretta del diabete, temi fondamentali richiamati ogni anno dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dalla International Diabetes Federation (Idf)". La scelta di realizzare l'iniziativa a Milano, dove Movi ha le proprie radici e il cuore operativo, è per portare in strada un messaggio di vicinanza e conoscenza. Il tram, mezzo quotidiano per migliaia di cittadini - chiarisce l'organizzazione - diventa simbolo di un viaggio condiviso: così come il tram accompagna le persone nei loro spostamenti, il diabete accompagna 'silenziosamente' ogni giorno chi ne è affetto. Lo stesso concept della campagna racconta proprio questo: una presenza costante e totalizzante che influenza scelte, emozioni e quotidianità senza mai definire chi la vive. Un passeggero invisibile agli occhi degli altri, ma reale e concreto per chi convive con la malattia.
"Con questa iniziativa - afferma Enrico Ceribelli, Director Business Unit Biosystem di Movi Spa - vogliamo raccontare la quotidianità di chi vive con il diabete di tipo 1, una malattia che, pur non avendo ad oggi una cura definitiva, può essere gestita con maggiore serenità, consapevolezza e supporto. E' un viaggio continuo, ogni giorno diverso. Il tram è il simbolo del nostro impegno per rendere visibile ciò che troppo spesso resta nascosto, per promuovere l'importanza di attività di sensibilizzazione per una maggiore consapevolezza, conoscenza e attenzione e come gesto di assoluta vicinanza alla Diabetes Community".
La creatività, sviluppata in collaborazione con Sprim Italia, traduce in immagine il tema dell'invisibilità: le fiancate mostrano una texture di sagome stilizzate, rappresentanti la moltitudine di persone che popolano la città. L'effetto visivo racconta una condizione invisibile agli occhi, ma presente e concreta nella vita di molti. La palette cromatica verde, colore aziendale di Movi, e blu, colore simbolo del diabete, è un simbolo di fiducia, vicinanza e movimento, mentre la call to action 'Sali a bordo: resta informato' invita i cittadini a scoprire di più sul progetto sul sito diabete.movigroup.com/gmd2025/.
Per la gestione del diabete di tipo 1, la tecnologia oggi offre strumenti sempre più semplici, sicuri e personalizzati: microinfusori, sensori, algoritmi evoluti, App e piattaforme di scarico dati non solo migliorano il controllo clinico, ma aiutano a ridurre il carico di gestione quotidiana e a favorire l’autonomia delle persone.
"Il diabete di tipo 1 è un passeggero invisibile: non si vede, ma condiziona profondamente la vita di chi lo vive e di chi gli sta accanto ogni giorno - dichiara Enrico Ceribelli, Director Business Unit Biosystem Movi - Con questa campagna vogliamo renderlo visibile, per favorire empatia, conoscenza e sostegno. Da sempre l'impegno di Movi è viaggiare accanto ai professionisti sanitari, alle persone con diabete e ai loro familiari, con l'obiettivo di semplificare, supportare e migliorare la qualità della loro vita".

La mobilità ha un impatto importante sulle comunità e sulla capacità dei territori di produrre valore economico “e l’innovazione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. In Lombardia ci sono tante cose che abbiamo fatto e che stiamo facendo su questo fronte, come la bigliettazione digitale. Si tratta di un tema strategico per il futuro della nostra Regione, che non va affrontato solo sotto il profilo di una nuova tecnologia perché progettare la bigliettazione digitale significa progettare il sistema della mobilità regionale, che deve essere integrata, sostenibile e a misura di cittadino”. Lo afferma Silvio Landonio, direttore generale Trasporti e Mobilità Sostenibile di Regione Lombardia, partecipando al panel ‘La mobilità intelligente: innovazione e digitalizzazione’ in occasione degli Stati generali dei trasporti, l’evento dedicato al futuro della mobilità tenutosi a Milano, presso l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Fnm e Regione Lombardia e aperto dai saluti del governatore Attilio Fontana, è stato una preziosa occasione di confronto tra istituzioni, imprese e territori.
“In Lombardia sono oltre 700 milioni i viaggi che ogni anno vengono effettuati con mezzi di trasporto pubblico locale e regionale - treni, tram, autobus o metropolitane - disponiamo infatti di una rete molto ampia e complessa, con oltre 100 operatori coinvolti - spiega Landonio - Questo sistema, finora, è stato composto da tanti segmenti che si muovevano autonomamente rispetto alla vendita dei titoli di viaggi, sia dei biglietti sia degli abbonamenti, e ciò ha creato una frammentazione a svantaggio del cittadino, che si trova a dover fare i conti con diversi titoli, tariffe e modalità di acquisto. La bigliettazione digitale unica nasce proprio per superare questa frammentazione e per semplificare l'esperienza dell'utente”.
“Abbiamo lavorato per tutto il 2025 sulla progettazione di questo nuovo sistema di vendita di biglietti per tutta la Regione, che passa attraverso la creazione di un centro di servizio regionale digitale e dando impulso così ad un vero e proprio cambiamento strutturale. Si passa infatti dai tanti sistemi di acquisto attuali, diversi per ciascuna azienda, ad un sistema integrato basato sull'integrazione di dati e sul modello Account Based, che supera l'attuale sistema Media Based riguardante le tessere e i pos - illustra - Il modello Account Based è in linea con le esperienze europee dove il titolo di viaggio è collegato all'identità digitale del cittadino. Il progetto è finito, la sperimentazione dovrebbe iniziare nel 2026 sul territorio milanese, per concludersi con l’estensione in tutte le parti regionali nel 2028”.
“Non ci saranno più diversi biglietti per diversi mezzi, ma un’unica entità di viaggio che consentirà di introdurre la cosiddetta ‘best fare’, dove l’utente non sceglierà più in anticipo il titolo di viaggio più economico per risparmiare, ma viaggerà tranquillamente sapendo che il sistema calcolerà in automatico la tariffa più corretta e conveniente collegata al proprio account. In funzione del numero di viaggi che viene fatto, ad esempio, calcolerà se è più conveniente comprare uno singolo biglietto o un carnet”, conclude.

A Palazzo Bovara, nella suggestiva cornice della Sala Colonne, Confcommercio Mobilità ha celebrato il suo decennale con un evento di grande rilevanza per il mondo dell’automotive: “Ritorno al Futuro: 10 anni di Confcommercio Mobilità”.
Un appuntamento che ha riunito istituzioni, rappresentanti politici, esperti e operatori del settore per fare il punto sulle prospettive della mobilità europea in un contesto segnato dalle nuove aperture dell’Unione Europea in tema di neutralità tecnologica e biocarburanti.
L’incontro organizzato da Confcommercio Mobilità ha rappresentato il primo momento ufficiale di confronto con gli europarlamentari italiani dopo le recenti dichiarazioni della Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, che hanno riacceso il dibattito sulle normative ambientali e industriali imposte al comparto automobilistico.
Ad aprire i lavori è stato Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Confcommercio Mobilità, che ha ricordato come la Federazione sia nata dieci anni fa per creare una rete di rappresentanza del mondo della mobilità all’interno di Confcommercio
Nel suo intervento, Buongiardino ha ripercorso le tappe principali che hanno segnato l’evoluzione del settore, dal Dieselgate fino alle politiche europee sul Green Deal, sottolineando la necessità di una visione più equilibrata che tenga conto dell’intero ciclo di vita dei veicoli e non solo delle emissioni allo scarico: “Dieci anni di Confcommercio Mobilità: dieci anni fa abbiamo avuto l’idea di costituire una federazione dedicata al tema della mobilità. Oggi contiamo cinque federazioni all’interno di Confcommercio Mobilità e possiamo dire di rappresentare una vera e propria filiera. Questa è una data importante, che coincide anche con i dieci anni da un fatto grave che ha segnato il settore automotive: il Dieselgate. All’epoca il problema riguardò Volkswagen, un evento che ha distolto l’attenzione dalla fabbrica al carburante (centraline restituivano dati diversi da quelli dichiarati).”
Tra gli ospiti, Guido Damini, storico e divulgatore, ha offerto una riflessione culturale sulla mobilità come motore del progresso umano: “Dalla treggia all’auto elettrica, ogni civiltà è nata grazie alla capacità di muoversi. Oggi rischiamo di costruire un futuro che limita proprio questa libertà”.
In collegamento da Bruxelles è intervenuto Raffaele Fitto, Vicepresidente della Commissione Europea, che ha ribadito l’importanza di conciliare sostenibilità, autonomia industriale e tutela del tessuto produttivo europeo: “Pensare oggi alla mobilità del domani è più che mai attuale. Bruxelles deve sostenere la transizione senza sacrificare la competitività”.
Durante la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato i membri italiani delle Commissioni ITRE, TRAN, IMCO ed ENVI del Parlamento Europeo, oltre a rappresentanti del Parlamento italiano, della Regione Lombardia e del Comune di Milano, si è discusso di strategie per accompagnare la transizione energetica del settore nel rispetto delle specificità dell’economia italiana.
Particolarmente atteso l’intervento del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha definito l’attuale impostazione europea un “suicidio industriale”, sottolineando la necessità di “ripensare il Green Deal per restituire all’Europa un futuro produttivo e sostenibile”. Salvini ha inoltre ribadito l’importanza di politiche urbane inclusive: “La mobilità deve essere per tutti, non solo per pochi. Serve una visione che metta al centro ricerca, infrastrutture e libertà di movimento”.
Confcommercio Mobilità riunisce Federmotorizzazione, Assocamp, Aipark, Federacma e ADQ, rappresentando l’intera filiera dell’automotive: rivenditori di auto e moto nuove e usate, operatori di ricambi e accessori, demolitori di qualità, concessionari di camper e macchine agricole, nonché gestori di grandi parcheggi automatizzati.
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