
Edwige Fenech ospite oggi, sabato 15 novembre, a Verissimo ha ripercorso i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita personale, come la nascita di suo figlio.
Fenech è diventata mamma all'età di 21 anni: "Ero molto giovane, però è stata la mia benedizione. L'ho presa come una responsabilità. Anche se non avevo grandi disponibilità economiche". Edwige ha cresciuto suo figlio anche grazie ai suoi genitori: "Sono stati davvero preziosi, sono venuti a vivere con me a Roma". L'attrice non ha mai rivelato il nome del padre del figlio: "Non dirò mai il suo nome, sono una donna dalla mente libera e rispetto la sua scelta".
Edwige Fenech ha ricordato con grande dolore la morte della mamma: "È morta serenamente tra le mie braccia. Era la mia migliore amica, mi manca soprattutto quando sono fuori casa perché la chiamavo sempre, mentre ora non posso più farlo".

Ballando con le stelle nel mirino del tabloid The Sun, che crea un caso dal nulla chiamando in causa Giovanni Pernice e Francesca Fialdini. Per il tabloid britannico, Pernice avrebbe compiuto un gesto non gradito dalla concorrente, che avrebbe allontanato la mano del maestro. "Un momento imbarazzante”, lo ha definito The Sun.
Fialdini, in realtà, avrebbe compiuto il gesto per trovare una posizione migliore e tenere a bada il dolore provocato dall’infortunio riportato nei giorni precedenti. A prendere le difese di Giovanni Pernice, la giurata Carolyn Smith che ha commentato il post del The Sun: “Lei aveva dolore alle costole a causa degli esercizi. Basta esagerare con cose che non esistono”, la posizione della numero 1 della giuria.
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Fialdini, una delle concorrenti più apprezzate nello show di Raiuno, è alle prese con un infortunio al piede destro. Nella puntata di sabato scorso, Pernice è riuscito a creare una coreografia che ha permesso alla sua partner di ballare sostanzialmente con un piede solo e di ottenere alla fine il primo posto in classifica.
Carlos Alcaraz torna in campo. Oggi, sabato 15 novembre, il numero uno del ranking Atp affronta Felix Auger Aliassime nella seconda semifinale delle Atp Finals a Torino. Alcaraz ha vinto il suo girone, battendo tutti gli avversari. Auger-Aliassime ha chiuso al secondo posto il suo, dopo il decisivo successo contro Zverev. Si comincia non prima delle 20:30. Chi vince affronta Jannik Sinner in finale.
Dove vedere Alcaraz-Auger Aliassime? Il match è visibile in diretta tv sui canali Sky Sport. Inoltre, èpossibile seguire l'evento in streaming sulle piattaforme SkyGo, NOW Tv e Tennis Tv.
La finale di domani, domenica 16 novembre, inizierà intorno alle 18.

Primo caso umano noto di infezione da virus di influenza aviaria da variante H5n5. Un uomo anziano, con malattie pregresse, è stato ricoverato nello Stato di Washington, riferiscono le autorità sanitarie federali. Si tratta di una infezione legata ad un ceppo virale diverso rispetto a quello riscontrato nei contagi precedenti.
"Il ceppo H5N5 - spiega all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco - già dal 2020, in diverse nazioni, si è visto in animali. Ma è la prima volta che lo vediamo nell'uomo. Tutto questo si aggiunge alla preoccupazione per la variante H5N1 che si sta diffondendo in modo ampio, in particolare anche negli Stati Uniti, in diverse specie animali, in particolare bovini".
Pregliasco, però, invita a vedere il bicchiere mezzo pieno. "In un senso positivo osserviamo, anche in questo caso, una buona capacità, oggi, di individuare queste varianti. Oltre a questo primo isolamento è importante, a questo punto, per un monitoraggio sistematico".
Incontro con le associazioni dei pazienti oncologici... 
Una donna di 81 anni è stata accoltellata e uccisa nella sua abitazione a Mesenzana, in provincia di Varese. Per l'omicidio è stato fermato il marito, anche lui anziano. Dopo l'allarme dato dai vicini, sul posto si sono precipitati i carabinieri della compagnia di Luino e il 118, ma per la donna non c'era più niente da fare e i sanitari hanno potuto solo constatarne la morte.

Jannik Sinner sorride in conferenza stampa, dopo la semifinale vinta alle Atp Finals contro Alex De Minaur. Il fuoriclasse azzurro si preparerà ora alla finale di domani, domenica 16 novembre, contro uno tra Carlos Alcaraz e Felix Auger-Aliassime. A guardarlo, nell'ultima partita della stagione, non ci saranno però mamma Siglinde e papà Hanspeter: "Oggi c’era qui mio fratello, papà e mamma non credo che vengano. Hanno un po’ di cose da fare a casa. Evidentemente più importanti".
Sinner ha poi spiegato: “Mi auguro che domani sia una bellissima finale, con un livello di tennis molto alto. Per fare questo, servono due giocatori in forma. Speriamo che sia così. Poi, che vinca migliore. Sarà una partita bella, poi per tutto il resto vediamo” ha aggiunto il campione altoatesino, che attende ora il nome dello sfidante. Nel corso della conferenza stampa, spazio anche per una curiosità: "Perché ho messo l’asciugamano in testa durante le pause? Sto bene, sto bene. A volte lo faccio per la concentrazione, c’è sempre tanto movimento, tanto casino in campo. Non mi sono soffiato il naso” ha scherzato l'azzurro, per spiegare le ragioni dell’asciugamano messo sul volto in alcune pause della semifinale di oggi.

Un tifoso speciale per la semifinale delle Atp Finals. Nel penultimo atto del Torneo dei maestri tra Jannik Sinner e Alex De Minaur, a guardare il fuoriclasse azzurro c'era anche Luciano Ligabue. Un ospite d'eccezione, uno dei tanti grandi nomi che in questi giorni hanno popolato gli spalti della Inalpi Arena. Il rocker di Correggio è stato inquadrato più volte dal maxischermo dell'impianto, che lo ha riempito di applausi. Non solo. Durante una delle inquadrature, è partita "Urlando contro il cielo", successo generazionale di Ligabue, che ha risposto al pubblico con un sorriso.
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Al termine del match vinto da Sinner, Luciano è stato poi accompagnato nella pancia della Inalpi Arena, per incontrare proprio Sinner. E qui ecco i sorrisi, una pacca sulla spalla e una chiacchierata durata qualche minuto. Curiosità: Ligabue porta bene a Sinner, visto che in estate era stato a Londra per vedere da vicino il fuoriclasse azzurro a Wimbledon. Intercettato dai microfoni di Sky Sport, Ligabue ha detto: "Mentre ero lì pensavo al fatto che questo ragazzo di 24 anni comunque era lì nudo, esposto a tutto il mondo. Sotto la pressione di un evento che poteva essere storico sia per il tennis che per lo sport italiano. E soprattutto per lui, perché era comunque la realizzazione del sogno di qualsiasi bambino che giocasse a tennis".

Giulia De Lellis ha raccontato sui social com'è andato l'allattamento post gravidanza. L'influencer diventata da poco mamma della piccola Priscilla, nata dall'amore con il rapper Tony Effe, ha confidato di essere stata "sfortunata" e di aver allattato la sua bambina per poche settimane.
"Io sono stata proprio sfigata, ve l’avevo mezzo accennato, con l’allattamento. Ho avuto una mastite devastante, purtroppo il latte mi è andato via subito dopo. Quindi non è che ho allattato tantissimo, neanche un mese, tra una cosa e l’altra", ha spiegato De Lellis. L'influencer infatti aveva raccontato di aver avuto una febbre da mastite, un'infiammazione al seno comune nel post partum: "Sono rimasta a letto una settimana con 39 di febbre".
Un argomento delicato, quello dell'allattamento, che le sta molto a cuore: "L’allattamento è un argomento immenso di cui si parla ancora poco secondo me. Forse perché ogni storia è estremamente personale e parlarne è molto complicato".

E' morto a 82 anni Cesare Cursi, senatore di Alleanza nazionale e sottosegretario nei governi Berlusconi. "Con profonda commozione noi familiari annunciamo la scomparsa del Senatore Cesare Cursi, figura di alto profilo istituzionale e uomo di raro equilibrio umano e professionale", si legge in una nota dei familiari.
"Nato a Roma nel 1942, laureato in Giurisprudenza e avvocato cassazionista, Cesare Cursi ha dedicato l’intera vita al servizio delle istituzioni e del Paese. La sua esperienza parlamentare, maturata tra la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, lo ha visto protagonista attento e rigoroso in alcune delle sfide più delicate della politica italiana. Ha ricoperto incarichi di governo di grande responsabilità: Sottosegretario ai Trasporti e Sottosegretario alla Salute, ruoli nei quali ha saputo coniugare competenza tecnica, visione politica e profondo senso dello Stato. Nel corso della sua attività parlamentare è stato inoltre Presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo, distinguendosi per la serietà e la capacità di dialogo con tutte le forze politiche e sociali".
"Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa quanto alla competenza si unissero doti personali altrettanto rare: sobrietà, discrezione, senso del dovere, attenzione sincera alle persone. La sua vita testimonia il valore di una politica svolta con rigore, rispetto e spirito di servizio — valori oggi più che mai preziosi. Ci lascia l’eredità di un impegno civile vissuto senza clamore, ma con straordinaria determinazione e coerenza. Il suo ricordo continuerà a vivere negli affetti della famiglia e in quanti hanno potuto apprezzarne la serietà, l’intelligenza e la profonda umanità". Lascia 2 figli e 3 nipoti.

Evacuata oggi, sabato 15 novembre, la sede di Bfmtv a Parigi dove le trasmissioni sono state sospese per ragioni di sicurezza dopo che è scattato un allarme bomba. Lo ha reso noto la stessa emittente francese sul suo account X, precisando che "i nostri team stanno lavorando per riprendere la programmazione al più presto possibile".
Secondo fonti di polizia citate da 'Le Parisien', l'allarme è scattato dopo la segnalazione sulla presenza di un ordigno. Gli artificieri sono sul posto.

Briga e Arianna Montefiori diventeranno genitori di una femminuccia. Ospite a Verissimo oggi, sabato 15 novembre, la coppia ha raccontato le emozioni dei primi mesi e il lungo percorso affrontato prima di riuscire a coronare il loro sogno di diventare genitori.
"Ancora non riesco a realizzarlo, aspettavamo questo momento da tanto tempo", hanno detto i due nel salotto di Silvia Toffanin. "Stavamo provando a realizzare questo sogno da tanti anni, volevo solo costruire una famiglia", ha detto Arianna. Gli anni passavano, e nonostante i numerosi tentativi il risultato era sempre lo stesso: "Abbiamo dovuto fare delle analisi per accertarci che andasse tutto bene, non c'era nessuna problematica e quindi non capivamo quale fosse il problema. Ci siamo fatti dare un piccolo aiuto, abbiamo fatto la primissima cosa che si fa, quello meno invasiva ed eccoci qua", ha raccontato l'attrice, visibilmente emozionata.
Una speranza coltivata per cinque anni: "Siamo stati tranquilli, noi sapevamo non potevamo essere grandi impedimenti. Avevamo tanta fiducia nel processo, queste cose possono anche compromettere la coppia, ma il nostro rapporto è forte", ha raccontato il cantante Briga.
La coppia ha rivelato che la gravidanza era iniziata come gemellare, poi purtroppo un "feto si è assorbito": "Abbiamo un angioletto che ci protegge. Non l'ho vissuta con serenità perché mi sentivo già mamma di due bambini, sono stata molto male. Però, ho parlato con il medico e col tempo mi sono tranquillizzata", ha raccontato Arianna.
Poi, il gender reveal in esclusiva a Verissimo: Mattia e Arianna diventeranno figli di una femminuccia: "Dovrebbe nascere ad Aprile", hanno detto i due genitori.

Non è indagata la maestra che per prima ha tentato di salvare il piccolo Leonardo Ricci, il bimbo di due anni morto dopo essere rimasto soffocato perché impigliato con il giubbotto a un ramo nel giardino dell'asilo 'Ambarabà ciccì coccò' di Soci, frazione del comune di Bibbiena, in provincia di Arezzo. Lo precisano fonti della procura aretina, che sta cercando di chiarire come sia stato possibile che un gioco all'aperto si trasformasse in una tragedia, secondo quanto appreso dall'Adnkronos.
La donna, che non era ancora in servizio al momento dell'incidente, si è accorta del bambino in difficoltà appena arrivata nella struttura mercoledì 12 novembre. Si è precipitata nel boschetto dei giochi, lo ha liberato e ha dato il via immediato ai soccorsi. Nonostante la rapidità dell'intervento, per il piccolo non c'è stato nulla da fare. La procura ha spiegato che non si ravvisano, neppure in via ipotetica, profili di colpa a suo carico: non aveva ancora assunto la responsabilità della classe e non era addetta alla vigilanza in quel momento.
Restano invece cinque le indagate, tutte donne, educatrici e figure amministrative[1] della cooperativa Koinè, che gestisce l'asilo. Sono profondamente scosse dall'accaduto e la stessa Koinè ha annunciato l'avvio di una commissione interna per contribuire a chiarire ogni passaggio. Gli avvisi di garanzia, ricordano gli inquirenti, hanno funzione garantista e non implicano alcuna responsabilità accertata. Avvisi in questo caso peraltro necessari per eseguire l'autopsia sul corpicino del bimbo.
La pubblico ministero Angela Masiello e la procuratrice Gianfederica Dito stanno lavorando su due fronti: la vigilanza sul bambino, per verificare se il numero di educatrici fosse adeguato e se l'attenzione fosse sufficiente in uno spazio tanto ampio; la sicurezza del giardino esterno, ora sotto sequestro, un'area verde con arbusti ritenuti fino a ora innocui ma che si sono rivelati insidiosi. Quel piccolo bosco, pensato come luogo esplorativo e didattico, si è trasformato per Leonardo in un labirinto pericoloso. Le magistrate avrebbero in programma anche un sopralluogo nell'asilo.
Martedì 18 novembre il medico legale Mario Gabbrielli riceverà l'incarico per l'autopsia, che sarà eseguita in giornata per accelerare i tempi e permettere alla famiglia di celebrare le esequie il prima possibile. Le indagate potranno nominare propri consulenti.
Nel frattempo, la famiglia di Leonardo Ricci - i genitori e i nonni - ha fatto sapere di non desiderare fiori nel luogo in cui il bambino ha perso la vita, preferendo invece avviare un'iniziativa in sua memoria: "Non sono graditi fiori, ma donazioni per un progetto che prenderà presto il via e sarà dedicato ai bambini del Casentino e alle loro necessità. A breve saranno comunicate le coordinate bancarie".
Agente di Polizia vittima della strage di via d'Amelio nel 1992...
Quarta edizione di "Vestiamoci di vita con i colori di danza"... 
Leonardo Fiorini è morto a causa delle lesioni riportate nella caduta ma sul suo corpo sono presenti anche evidenti segni di colluttazione.
È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia svolta all’istituto di medicina legale della Sapienza sul corpo del 27enne precipitato dal b&b di via San Calepodio, nel quartiere romano di Monteverde. Appare dunque confermato quanto riferito da alcuni testimoni i quali hanno visto la vittima litigare sul balcone con David Stojanovic, il 25enne di origini albanesi arrestato che si trova ora ai domiciliari[1].
Anche su di lui, così come sul corpo della vittima, la procura di Roma, che procede per omicidio, ha disposto esami tossicologici per accertare l’eventuale assunzione di droga.
I risultati, attesi nelle prossime settimane, potranno aiutare a capire cosa è successo nell’appartamento, dove è stato trovato hashish. Il 25enne, sentito dal pm, ha raccontato di aver provato a fermare Fiorini nel tentativo di lanciarsi, completamente nudo, dal balcone. Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze dei vicini, che appaiono in parte discordanti in merito ai fatti avvenuti.
“Era il ragazzo con la chitarra, un ragazzo d’oro". Così all'Adnkronos Gian Franco Machado, amico d'infanzia di Leonardo. “All'inizio eravamo nella stessa classe, poi siamo andati in sezioni diverse ma avevamo una passione in comune: la chitarra. Volevamo entrambi imparare a suonarla e abbiamo iniziato ad andare a lezione insieme. Siamo subito andati d’accordo”, ha raccontato Machado con la voce commossa. Negli anni del liceo danno vita a un piccolo gruppo musicale, registrano canzoni e videoclip che circolano tra i compagni: “Cantavamo insieme ed eravamo molto contenti che a scuola tutti conoscessero e cantassero le nostre canzoni”.
Anche quando il lavoro li ha portati fuori dalla provincia in cui si erano conosciuti, l'affetto non si era perso: “Quando ci ritrovavamo per strada a Isola del Liri ci ricordavamo delle canzoni che avevamo fatto insieme e giocavamo finendo per cantarcele".

Dal lancio delle monetine a terra al bagaglio 'matrioska', sono diversi gli stratagemmi utilizzati dai ladri sui treni. Qualche giorno fa la vittima di un doppio furto, durante il rientro in treno da Brescia a Roma, è stato Matteo Richetti[1], capogruppo di Azione alla Camera ma gli episodi sono praticamente quotidiani. "Noi combattiamo tutti i giorni contro questo fenomeno criminale odioso sia a bordo treno, sia in stazione, sia all'esterno delle stazioni - spiega all'Adnkronos il dirigente del secondo settore della Polizia ferroviaria della Lombardia, Nunzio Trabace - Facciamo tantissime di attività di prevenzione e tanti arresti, abbiamo arrestato anche gli autori di alcuni casi particolarmente eclatanti".
Il dirigente spiega che "ci sono due 'macrotipi' di fenomeni criminali: '"A bordo treno e nelle stazioni". "In stazione ci sono le borseggiatrici che cercano di trovare una vulnerabilità, come un portafogli che si vede, un telefono sporgente, una vittima con molti bagagli e quindi indaffarata, e poi ci sono i ladri a bordo treno che sono strutturati e organizzati in maniera diversa", sottolinea. In questo secondo caso, aggiunge Trabace, si tratta soprattutto di "gruppi di tre o quattro persone, che indossano degli auricolari e sono sempre collegate tra loro, appunto attraverso il cellulare" ma ''ci sono anche casi di chi agisce da solo".
In genere i ladri ''scelgono la vittima in base al tipo di bagaglio, chiaramente più è appariscente, più è attrattivo - chiarisce - Quindi dopo aver individuato la persona da derubare, due si posizionano ai due lati del vagone in modo da poter allertare se arriva qualcuno, e gli altri due agiscono: uno crea una distrazione e l'altro sottrae lo zaino, la borsa o il bagaglio. Per distrarre le loro vittime lanciano monetine a terra o chiedono informazioni. Mentre la vittima si china a raccogliere le monetine o a rispondere alla richiesta gli sottraggono il bagaglio. Questo avviene di norma quando il treno sta arrivando in stazione".
L'altra tecnica molto usata è quella del bagaglio 'matrioska', ovvero un bagaglio grande da usare come contenitore di quello più piccolo da rubare. ''In questo caso - continua il dirigente della Polizia ferroviaria - la borsa grande viene posizionata già aperta sulla cappelliera accanto a quella da rubare che poi, con un colpo di mano, viene inserita all'interno. Alcune volte invece i ladri fingono di sistemare o spostare un bagaglio e portano via uno zaino o un trolley. Anche in questo caso approfittano di un momento in cui il passeggero si addormenta o sta guardando il telefono''. Infine, aggiunge, nella ''fuga a volte c'è un membro del gruppo che aspetta per recuperare la refurtiva e portarsela via. In questo modo, anche quando noi troviamo i ladri, non hanno più niente''.
''Tutto questo poggia su una base importante su cui voglio richiamare l'attenzione - sottolinea Trabace - quando arriviamo in treno, ci concentriamo sul luogo da raggiungere oppure stiamo ancora pensando il posto che abbiamo lasciato o elaborando le attività che abbiamo fatto. Inoltre le persone in treno si sentono, legittimamente, come se fossero a casa. Questi due fattori fanno sì che le persone abbassino le difese diventando più vulnerabili. Il consiglio è quello di stare attenti, anche se è complicato soprattutto quando si fanno dei viaggi lunghi, magari di 8 o 9 ore, e di tenere d'occhio i bagagli, in particolare se sono vistosi perché purtroppo richiamano maggiormente l'attenzione''.
Rispetto al trend dei furti a bordo treno, il dirigente della Polfer sottolinea che, "dopo l'entrata in vigore del 'Piano Stazioni Sicure' voluto dal ministro Piantedosi, che ha introdotto questa sorta di cintura con servizi esterni intorno alle stazioni di Roma, Milano e Napoli, la situazione è decisamente migliorata". "Inoltre a Milano ci è d'aiuto anche una misura strutturale, ovvero l'installazione dei tornelli, che ci consente di risparmiare un sacco di risorse per dedicarle a contrastare questi fenomeni criminali" conclude.
(di Giorgia Sodaro)

Martina De Ioannon e Gianmarco Steri insieme a Verissimo. Oggi, sabato 15 novembre, la coppia è stata ospite nel salotto di Silvia Toffanin, dove ha ripercorso le tappe della loro relazione, raccontando come il loro legame sia nato lontano dalle telecamere di Uomini e Donne.
Cosa era successo
Il trono di Martina si era concluso con la scelta di Ciro, lasciando fuori Gianmarco, che in seguito era diventato tronista e aveva coronato la sua esperienza con Cristina Ferrara. Tuttavia, a pochi mesi dalle rispettive scelte, entrambe le coppie si dicono addio. Martina è tornata a frequentare Gianmarco e la loro relazione è ormai ufficiale. Ma secondo molti utenti, Martina e Gianmarco avrebbero iniziato a frequentarsi già prima della rottura con Ciro, insinuando un tradimento, smentito più volte dalla stessa Martina.
L'intervista a Verissimo
Martina ha scelto inizialmente Ciro alla fine del suo percorso da tronista, a Silvia Toffanin ha spiegato che oggi non la considera una scelta sbagliata, piuttosto fatta di "pancia": "Ho scelto con le sensazioni, in quel momento il percorso con Gianmarco aveva preso una piega sbagliata. Ho deciso di fare un salto nel vuoto". La sua relazione con Ciro è durata circa 7 mesi: "La vita fuori da Uomini e Donne è diversa. Lui non è la persona giusta per me, ma è stato importante. Non rinnego nulla", ha detto.
E su Gianmarco, De Ioannon ha spiegato che inizialmente era frenata a causa del suo carattere: "Mi spaventava il suo carattere, lui riesce a mettermi al mio posto, nel senso buono. Con il tempo ho capito che una persona così mi fa crescere e mi fa maturare".
E sulla collanina-gate, Martina ha spiegato: "Gianmarco durante un'esterna mi aveva regalato una collanina. Io l'ho pubblicata su Instagram poche settimane dopo essere usciti insieme per la prima volta. L’ho fatto solo per la voglia di compiacere lui, non c’era un’intenzione cattiva. Abbiamo capito che si poteva evitare per non creare polemiche".
Martina ha espresso il suo dispiacere nei confronti di Ciro: "Mi dispiace tanto averlo ferito, io gli voglio davvero bene. Ma anche io sono stata male, perché non è facile rendersi conto di alcune cose... dopo 8 mesi ho capito che non era la persona giusta per me".

"La mia vista è offuscata, sta peggiorando". A confessarlo è Robbie Williams al 'The Sun', ammettendo di avere "difficoltà a vedere i fan durante i concerti". Si è accorto del problema guardando una partita di football: "Non riuscivo a distinguere i giocatori, erano solo delle macchie su un campo verde davanti a me", racconta l'ex Take That. "Pensavo fosse un normale calo di vista dovuto all'avanzamento dell'età". E così si è rivolto a un oculista, che gli ha consigliato di cambiare occhiali. Ma la situazione non migliorava.
"A questo punto ho capito che non si trattava dell’età, ma delle iniezioni per dimagrire", racconta la pop star britannica, che ha deciso di parlare della sua esperienza per "avvertire le persone sui potenziali rischi e assicurarsi che facciano delle ricerche prima di iniziare qualsiasi cura dimagrante del genere".
I problemi si sono verificati anche durante recenti esibizioni. "In uno degli ultimi tour, ho cantato She's The One ad una ragazza ogni sera. In sostanza, guardavo in direzione di queste donne che erano girate verso di me. Per loro era un'esperienza incredibile, ignoravano che non potessi vederle... Sono andato da un oculista, ma in quel momento non pensavo che la situazione fosse legata alle iniezioni. E così ho cambiato gli occhiali", aggiunge.
"E' preoccupante e, per essere sincero, ovviamente voglio mettere in guardia le persone che leggono sui potenziali rischi, per assicurarmi che facciano le loro ricerche. Io, probabilmente, continuerei a prendere" il farmaco "finché non perderò completamente la vista da un occhio", confessa.
L'assunzione del farmaco ha permesso alla star di ritrovare una condizione fisica e mentale quasi dimenticata. "Per molto tempo, mentalmente, non sono stato molto bene. Sembra che negli ultimi dieci anni le nuvole si siano diradate e io sia una persona diversa. Sono una di quelle persone a cui piace allenarsi: stretching, disciplina, prendersi cura di sé. Ogni mattina mi alzo e faccio un po' di esercizi di mobilità per la schiena. Poi faccio 100 affondi, 200 piegamenti, 100 squat ogni giorno e un sacco di esercizi per il core", spiega. Prossimo obiettivo? "Ora voglio riuscire a fare le trazioni".
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