Dal 12 settembre saranno attivi a Seui, Perdasdefogu e Talana... 
(Adnkronos) - Sono aperte le selezioni per la nuova edizione dell’Academy di Fnm Autoservizi, una proposta per nuovi autisti rivolta a persone con età minima di 21 anni che prevede un’assunzione a tempo determinato part time per tutta la durata del periodo di formazione finalizzato al conseguimento della patente D e Cqc, con costi totalmente a carico dell’azienda, la successiva trasformazione a tempo indeterminato full time e un premio di ingresso di 3.000 euro. I nuovi autisti che completeranno il percorso dell’Academy, che vedrà il suo avvio entro gennaio, saranno inseriti in servizio sulle linee di Fnma nelle province di Como e Varese.
Il percorso formativo ideato da Fnma, che si svolgerà presso le sedi di Saronno e Tradate, prevede una iniziale assunzione a tempo determinato con contratto part time come operatore di esercizio con il parametro 140 del contratto Ccnl Autoferrotranvieri per conseguire la patente D e Cqc con tutti i costi sostenuti dall’azienda. La retribuzione prevista è di circa 800 euro mensili. Al termine di questo periodo, a coloro che avranno superato positivamente gli esami e ottenuto l’idoneità, verrà proposta l’assunzione a tempo indeterminato.
Al nuovo assunto verrà richiesto di sottoscrivere l’impegno di restare in servizio presso Fnma per almeno tre anni e sarà riconosciuto inoltre un premio di ingresso di 3.000 euro che sarà corrisposto in tre diverse tranche: 1.000 euro all’assunzione dopo il conseguimento della patente, 1.000 euro al 18esimo mese successivo all’assunzione, l’ultima tranche di 1.000 euro al 36esimo mese dopo l’assunzione. Un significativo pacchetto welfare che comprende ticket restaurant, servizi per la salute, l’educazione dei figli, la formazione e il tempo libero affianca e completa la retribuzione per i nuovi autisti. La selezione aperta da Fnma è rivolta a tutte le persone con 21 anni compiuti, dotate di diploma di scuola secondaria di primo grado, patente B, conoscenza della lingua italiana e idoneità fisica e psico-attitudinale alla mansione. Si richiedono inoltre la disponibilità a lavorare su turni, passione per la guida e una buona predisposizione alle relazioni interpersonali. E' possibile candidarsi alla selezione compilando il form dell’annuncio pubblicato online: https://joblink.allibo.com/ats3/job-offer.aspx?DM=1954&ID=97248&LN=IT&FT=554&SG=2
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(Adnkronos) - I giovani nativi digitali, ossia coloro che appartengono alle generazioni z e alfa, affrontano situazioni di difficoltà e dinamiche molto diverse da chi era adolescente quando la televisione era ancora quella con il tubo catodico. Che si tratti infatti di relazionarsi con i coetanei e con gli adulti, di confrontarsi con gli altri o di dinamiche affettive, l’avvento delle nuove tecnologie, social network in testa, e il mutamento della società hanno profondamente cambiato gli equilibri che un tempo caratterizzavano l’età dell’adolescenza.
Il confronto non è più solo con i compagni di classe, ma con un ventaglio infinito di influencer e creators dalle vite apparentemente perfette, fatte di vacanze esotiche ed abiti di lusso, che instillano in alcuni un senso di inadeguatezza e insoddisfazione crescente; il bullismo non è più limitato alle mura della scuola o al cortile dell’oratorio ma è anche digitale - il cyberbullismo appunto - e spesso celato dietro l’anonimato; il dialogo con gli adulti di riferimento, come genitori e insegnanti, è spesso messo in crisi dalle incomprensioni e la scarsità di educazione rispetto alle relazioni affettive e sessuali complica ulteriormente la strada verso l’età adulta.
Per aiutare i giovani a vivere con maggior serenità un presente complesso e farli sentire ascoltati e compresi, ActionAid entra nelle scuole medie e superiori con il progetto Youth4Love, sostenuto con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e parte del programma decennale della no profit per la prevenzione e il contrasto delle disuguaglianze educative. Le attività di Youth4Love hanno le città di Roma, Milano e L’Aquila nell’anno scolastico 2024-2025. Dal dialogo con gli studenti nelle scuole della Capitale è emersa in modo particolare l’esigenza di una formazione sull’educazione all’affettività e alla sessualità, rivolta non solo agli studenti e alle studentesse, ma anche al personale docente e scolastico.
“L’educazione sessuale e affettiva non si affronta nelle scuole italiane - spiega una studentessa dell’Istituto Cine Tv Rossellini di Roma - e questo è veramente deludente e deprimente”. Avendo maggiore educazione e informazioni in merito “si evitano gravidanze indesiderate e anche malattie sessualmente trasmesse - aggiunge - È quindi molto importante avere un’educazione sotto questo punto di vista. Poter avere nelle scuole un consultorio, con una persona esterna qualificata ad ascoltare e guidare i giovani “ci permetterebbe di sentirci tutti più tranquilli, ci aiuterebbe ad esprimerci e a raccontare anche quello che non vogliamo dire ai genitori o ad altri familiari”. Una riflessione condivisa da circa il 90% degli oltre 14mila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni intervistati da ActionAid e Webboh. Solo il 10,2% del campione ritiene invece che le istituzioni rappresentino il loro punto di vista in tema di educazione alla sessualità, all’affettività e alle relazioni. La stragrande maggioranza è invece convinta che sarebbe necessario integrarla nei programmi didattici, creando così nelle scuole un ambiente sicuro dove potersi confrontare e sentirsi ascoltati da professori ed esperti in materia.
Il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto di ActionAid ha mostrato infatti grande sensibilità verso il tema, esplorando anche possibili connessioni con i servizi presenti sul territorio che durante i laboratori ha avuto occasione di incontrare, come spiega Alessandro Personè, educatore di ActionAid Italia coinvolto nel progetto: “Quella dell’educazione all’affettività e alla sessualità è la principale richiesta venuta dagli alunni, una richiesta che i nostri decisori politici stanno ignorando. I giovani vorrebbero riceverla da figure esterne, esperte e laiche, che possano aiutarli e accompagnarli in questo percorso, che non deve essere incentrato solo in ambito biologico ma che parli anche di consenso e rispetto. Con questi giovani abbiamo intrapreso un percorso di crescita, le loro fragilità sono diventate una potenza collettiva. Il sogno più grande che ci portiamo a casa è quello che, magari dopo questo progetto, la scuola possa prendere seriamente in carico queste richieste e trasformarle in azione”.
Dalle richieste degli studenti, ActionAid ne ha infatti formulate di politiche, che prevedono “la formazione obbligatoria co-progettata per docenti e alunni di tutti i cicli scolastici con personale esperto, autonomo e laico” e che sia garantito “l’ascolto e la reale partecipazione degli studenti nella definizione di azioni, strategie, programmi e politiche a livello scolastico, locale e nazionali”.
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(Adnkronos) - "L’Europa vede combattere per difendere le nostre libertà". Lo ha dichiarato Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo per il gruppo S&D-Pd, intervenendo in collegamento da Strasburgo durante l’analisi del discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen, trasmessa da Adnkronos. "La libertà di credere, di muoversi liberamente, di amare: tutti diritti che la nostra Europa deve proteggere, e per farlo ci sono due strumenti fondamentali: democrazia e stato di diritto".
Picierno ha sottolineato come il discorso della Presidente sia stato centrato sulla realtà parlamentare e sulle sfide globali: "Ha parlato della situazione a Gaza, del Medio Oriente, del diritto internazionale, ricordando che gli stessi principi valgono ovunque. È essenziale che le parole della Commissione si traducano in azioni concrete, senza nascondersi dietro le divisioni tra Stati membri o il vincolo dell’unanimità".
Picierno ha quindi evidenziato la necessità di una risposta europea efficace e coerente: "Non possiamo più usare le procedure come scusa per non fare nulla. L’Europa deve fare l’Europa, tradurre le dichiarazioni in fatti concreti e rispondere ai cittadini con strumenti efficaci e tempestivi", ha concluso.
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(Adnkronos) - Carlos Alcaraz si gode il trionfo agli Us Open e torna a parlare dei prossimi capitoli della rivalità con Jannik Sinner: "La palla non è nel suo campo ora, deve migliorare qualcosa per potermi battere" ha detto lo spagnolo in un incontro con la stampa spagnola dopo il trionfo a New York: "Devo essere pronto a vedere cosa farà. Credo che sia la bellezza di questa rivalità. Stiamo entrambi migliorando. Ci spingiamo al limite e ogni volta, dopo ogni partita, sappiamo cosa migliorare. È fantastico e mi aspetto che Jannik cambierà qualcosa per cercare di battermi la prossima volta. Sarò pronto".
Alcaraz ha poi parlato del suo momento: "Sento di essere al meglio della mia carriera finora, ma ho margini di miglioramento. Non ho ancora raggiunto il 100% e sto lavorando per farlo. A 22 anni credo che sia complicato essere la migliore versione di sé stessi. Ho cose da migliorare, il miglior Carlos deve ancora emergere". Lo spagnolo è tornato sul discorso dei festeggiamenti, spesso non visti bene dagli osservatori: "Mi piace godermi la vita, è vero. A chi non piace? Chi non si è divertito a 22 anni? Si tratta di passare del tempo di qualità a casa, serve ad arrivare motivato ai tornei".
Alcaraz ha poi spiegato a Cadena Ser la necessità di dover rinunciare ad alcuni impegni (anche importanti) verso il finale di stagione, aggiungendo che non prenderà parte alla prossima sfida di Coppa Davis della sua Spagna contro la Danimarca: "È difficile per me non giocare in Coppa Davis. Mi dispiace molto, ma ho affrontato una tournée impegnativa, sia dal punto di vista fisico che mentale, con tantissime partite. Non ho il tempo per tornare a casa e prepararmi al meglio. Sarebbe da egoisti, perché ci sono altri giocatori che possono fare meglio di me. Ho bisogno di riposarmi per affrontare il resto della stagione e assimilare mentalmente tutto ciò che ho realizzato".
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Ue, Fidanza (Ecr-FdI): "Tentativo di von der Leyen di ricompattare maggioranza europeista è fallito"
(Adnkronos) - "A giudicare dai primi interventi del dibattito, il tentativo di ricompattare la cosiddetta maggioranza europeista è fallito", ha affermato Carlo Fidanza, europarlamentare del gruppo Ecr-FdI, intervenendo in collegamento da Strasburgo sul dibattito che ha seguito il discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen, trasmesso da Adnkronos. "La realtà ci dice che i socialisti e le sinistre hanno votato contro quasi tutte le proposte della Commissione, e se vogliamo rilanciare un’Europa che ha perso competitività serviranno voti concreti, anche da chi non fa parte della maggioranza europeista".
Fidanza ha criticato le politiche industriali della precedente Commissione: "Per colpa delle scelte ultra green degli anni passati, e in particolare delle decisioni sul settore automotive, l’Europa ha perso gran parte della propria industria automobilistica. Oggi si propone di costruire piccole auto elettriche europee: francamente, non mi sembra la risposta industriale di cui c’è bisogno".
L’europarlamentare ha invece evidenziato alcuni punti positivi nel discorso di Von der Leyen: "Sul tema dell’immigrazione sono stati ribaditi i capisaldi delle politiche recenti della Commissione, dando ascolto al governo italiano. Si parla finalmente non più di ridistribuzione inefficace, ma di protezione delle frontiere esterne, rimpatri e accordi con Paesi terzi per contrastare al meglio gli scafisti".

(Adnkronos) - "La Rai è interessata al ritorno di Celentano? È questa la risposta più importante che ci dovete dare". Claudia Mori scrive all'ad Rai, Giampaolo Rossi, per sollecitare un risposta della Rai sulla possibilità di un ritorno in Rai del 'Molleggiato'.
La moglie di Adriano Celentano pubblica la missiva sugli account social del marito con un titolo, "…il tempo se ne va!", che riprende quello del grande successo musicale del 1980 ed esordisce: "Egr. dott. Rossi, Come sta? Le scrivo perché a questo punto mi corre l’obbligo di sollecitare la sua risposta circa l’interesse o meno del ritorno di Adriano Celentano in Rai. Mesi fa, ci siamo incontrati lei ed io a Milano al Clan (era presente anche Gianmarco Mazzi) dove le ho presentato il lavoro di Adriano. Lei dimostrò grande interesse e decidemmo di rivederci entro pochi giorni anche con Adriano che le avrebbe organizzato una proiezione per mostrarle il suo lavoro. Ad oggi, sono passati molti mesi, ancora nessun segnale di nessun genere da parte sua. Vede dott. Rossi - conclude la Mori - una risposta è d’obbligo. Qualunque essa sia. La Rai è interessata al ritorno di Celentano? È questa la risposta più importante che ci dovete dare".
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(Adnkronos) - "L’Europa è un progetto di pace, ma la linea seguita sostiene l’Ucraina con armi dagli Stati Uniti". Lo ha dichiarato Ignazio Marino, europarlamentare del gruppo Verdi/Ale-Avs, intervenendo in collegamento da Strasburgo durante l’analisi del discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen. "Non c’è stata una parola su un ruolo guida dell’Europa per chiamare i potenti della terra a sedersi e discutere condizioni per fermare il massacro quotidiano in Ucraina".
Secondo Marino, "la Presidente ha parlato di pace, ma i contenuti evidenziano una scelta diversa: supporto militare piuttosto che diplomazia attiva. L’Europa dovrebbe impegnarsi come leader di 450 milioni di cittadini per facilitare il dialogo e porre fine alla violenza, invece di concentrare risorse sull’acquisto di armamenti". L’europarlamentare ha sottolineato la contraddizione tra il messaggio di pace e le scelte concrete: "Se l’Europa vuole essere un progetto di pace, deve agire come tale, non trasformarsi in una potenza di guerra che alimenta il conflitto".
(Adnkronos) - "È importante avere un’Europa più unita e veloce, ma con un governo europeo eletto direttamente dai cittadini", ha dichiarato Flavio Tosi, europarlamentare di Forza Italia, intervenendo in collegamento da Strasburgo a durante l’analisi del discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen, trasmessa da Adnkronos. "Oggi votiamo i parlamentari europei, ma poi è la Presidenza a decidere. L’ideale sarebbe un modello confederale, sul modello degli Stati Uniti, con un Parlamento e un Governo europeo eletti dai cittadini", ha aggiunto.
Tosi ha poi espresso due perplessità sul Mercosur: "Se non ci sono garanzie chiare sui percorsi produttivi e sui prodotti importati dal Sud America, si rischia di creare una nostra ‘creatura’ enormemente normata ma poco sostenibile. È fondamentale che anche i prodotti importati siano controllati e rispettino standard chiari".
L’europarlamentare ha inoltre richiamato l’attenzione sul tema dell’auto elettrica e dell’industria automotive europea: "Bisogna stare attenti a non danneggiare il settore e mantenere una prospettiva economica sostenibile, senza uscire dal mercato e senza favorire indirettamente la Cina".
Leggi tutto: Ue, Tosi (Fi): "Serve Europa più unita e un governo europeo eletto dai cittadini"
(Adnkronos) - "La Presidente von der Leyen ha trattato tantissimi temi, ma la politica europea deve rispondere alle esigenze reali dei cittadini", ha dichiarato Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo per FdI, intervenendo in collegamento da Strasburgo durante l’analisi del discorso sullo Stato dell’Unione 2025, trasmessa da Adnkronos. "Ci sono molte iniziative che troviamo positive, ad esempio sul tema dell’immigrazione, che riflettono le proposte del nostro governo a tutela degli esseri umani e contro ogni forma di sfruttamento", ha aggiunto.
Sberna ha sottolineato la necessità di adattare le politiche europee ai tempi reali: "Molte delle agende su cui lavoriamo sono state concepite in un contesto geopolitico completamente diverso. Il Parlamento europeo, insieme alla Commissione e al Consiglio, deve garantire che le politiche siano più efficaci e rispondenti alle esigenze concrete".
Secondo la vicepresidente, occorre un approccio pragmatico: "Bisogna riportare al centro le necessità dei nostri agricoltori, delle imprese, dei cittadini, dei giovani e degli studenti. Politiche finanziate correttamente e con una giusta ispirazione devono poter diventare pienamente operative nei sistemi nazionali", ha concluso Sberna.
(Adnkronos) - "Settantacinque minuti con tanta, tanta retorica, questo lo devo dire", ha esordito Paolo Borchia, europarlamentare del gruppo PfE-Lega, intervenendo in collegamento da Strasburgo durante l’analisi del discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen, trasmesso da Adnkronos. "Ho visto un’analisi puntuale delle problematiche, ma ho trovato difficile condividere l’idea che gli stessi che hanno creato questi problemi ora siano anche quelli che propongono soluzioni e finanziamenti".
Borchia ha sottolineato la concentrazione del discorso sulla difesa e sugli armamenti: "Dedicare così tanto tempo e budget esclusivamente alle spese militari mi sembra non tenere conto delle altre priorità che il nostro Paese e tutta Europa hanno in questa fase". L’europarlamentare ha poi criticato le strategie energetiche dell’Unione, rilevando che "la politica energetica dell’Unione ci ha portati ad avere tra le bollette più care di tutta Europa, con tutte le problematiche che ne derivano per famiglie e imprese".
Sulla politica estera e la governance europea, Borchia ha evidenziato che "non tutti i problemi si risolvono superando il meccanismo dell’unanimità, concepito inizialmente per decisioni strategiche, ma non sempre efficace per esigenze specifiche degli Stati". Secondo l’europarlamentare, affrontare le sfide europee senza considerare le necessità nazionali rischia di portare l’Unione "nella direzione sbagliata".
Leggi tutto: Ue, Borchia (PfE-Lega): "Da von der Leyen tanta retorica, ma poche risposte concrete"

(Adnkronos) - "Per essere forti in un mondo che cambia, dobbiamo rafforzare la competitività europea e il mercato interno", ha dichiarato Lia Quartapelle, deputata Pd e vicepresidente della III Commissione Affari Esteri e Comunitari, intervenendo in collegamento da Roma durante l’analisi del discorso sullo Stato dell’Unione 2025 di Ursula von der Leyen, trasmessa da Adnkronos. "Non bastano le decisioni sulla semplificazione normativa: servono risorse concrete per investimenti e per sostenere l’agenda della competitività", ha sottolineato.
Quartapelle ha evidenziato anche la posizione della Commissione sul Medio Oriente: "Il punto più importante riguarda la decisione sulla gestione delle relazioni con Israele. È fondamentale che i governi nazionali, a partire dall’Italia, seguano le proposte della Commissione per sanzionare eventuali comportamenti commerciali dannosi e proteggere i diritti della popolazione palestinese".
L’europarlamentare ha poi commentato gli sviluppi della giornata: "La mattinata è stata drammatica per le notizie provenienti dalla Polonia: 19 droni russi hanno violato lo spazio aereo, e il Presidente polacco ha invocato l’articolo 4 del Trattato Nato. Questo dimostra quanto l’agenda sulla politica estera e di difesa sia in continuo aggiornamento e richieda la piena partecipazione degli Stati membri accanto alla Commissione".
Leggi tutto: Ue, Quartapelle (Pd): "Serve rafforzare competitività e mercato interno"
Diciotto persone denunciate dalla Guardia di Finanza... 
(Adnkronos) - Il suicidio è oggi la principale causa di morte in Europa tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, la seconda in Italia dopo gli incidenti stradali. A fare il punto, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2025 che si celebra oggi, è la Sinpia (Società italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza). Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno nel mondo si tolgono la vita più di 700 mila persone, con un tentativo ogni circa 20 atti conclusivi, e oltre 150 mila in Europa, ovvero quasi 400 suicidi al giorno, di cui 4000 ogni anno solo in Italia.
“Tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare negli adolescenti - spiega Elisa Fazzi, presidente Sinpia e professore ordinario di Neuropsichiatria infantile dell’Università degli Studi di Brescia – ci sono i comportamenti autolesivi, non sempre collegati a rischio suicidario, ma che possono aumentarne la probabilità soprattutto se si presentano con manifestazioni gravi, ripetute e prolungate nel tempo. Inoltre, va considerata la forte associazione di tali comportamenti con i disturbi dell’umore, in particolare di tipo depressivo, condizioni psichiatriche frequentemente sottostanti a ideazioni suicidarie e tentativi di suicidio”.
"L’autolesionismo colpisce in Europa circa 1 adolescente su 51 e, insieme all’ideazione suicidaria e ai tentativi di suicidio, è oggi tra le cause più frequenti di accesso in urgenza ai servizi di Neuropsichiatria infanzia a adolescenza (Npia) - ricorda Sinpia - Un concetto distinto è quello di parasuicidalità: comportamenti autolesivi intenzionali privi di una reale volontà di morire, nei quali l’eventuale esito letale è accidentale. Le forme più comuni di autolesionismo non suicidario includono diversi tipi di lesioni corporee, tra cui tagli, ustioni ed escoriazioni anche di vario grado, spesso ripetitive, il tagliarsi con oggetti affilati (coltelli, lamette, aghi, temperini), bruciarsi la pelle (spesso con sigarette) o marchiarsi con oggetti roventi. Questi comportamenti risultano particolarmente diffusi tra adolescenti e giovani adulti e, sebbene suicidalità e autolesionismo non suicidario siano fenomeni distinti, tra i due esiste una correlazione. Le persone che adottano comportamenti autolesivi, infatti, hanno una probabilità quattro volte maggiore di tentare il suicidio nel corso della vita".
Numerose ricerche hanno evidenziato come l’impulsività rappresenti un fattore chiave nel comportamento suicidario durante l’adolescenza, con una stretta correlazione tra questa caratteristica e i tentativi concreti di suicidio. “Questo periodo della vita - commenta Renato Borgatti, direttore della Struttura Complessa Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione Mondino Irccs e dell’Università di Pavia, membro del Direttivo Sinpia - è caratterizzato da profondi cambiamenti neurobiologici che influenzano significativamente il controllo degli impulsi e la regolazione emotiva, aumentando la vulnerabilità dell’individuo a comportamenti autodistruttivi. Uno dei principali fattori che contribuiscono a questa maggiore impulsività è lo sviluppo asincrono del cervello adolescenziale. Il sistema limbico, coinvolto nell’elaborazione delle emozioni e nella ricerca di ricompense immediate, matura precocemente rispetto alle regioni corticali prefrontali, deputate al controllo cognitivo e alla regolazione degli impulsi. Questo squilibrio neurobiologico porta a una difficoltà nel valutare le conseguenze a lungo termine delle proprie azioni e aumenta la propensione a comportamenti impulsivi e rischiosi. Inoltre, l’aumento della plasticità cerebrale in questa fase di sviluppo rende l’adolescente particolarmente suscettibile a influenze ambientali e sociali, amplificando ulteriormente il rischio di comportamenti suicidari”.
E’ indubbio che un maggior rischio di comportamenti suicidari sia riscontrabile in diverse patologie psichiatriche dalla depressione ai disturbi bipolari, disturbi di personalità (in particolare borderline e narcisistico), disturbo d’ansia generalizzata e attacchi di panico. “Ma non è raro in adolescenza - prosegue Renato Borgatti - imbattersi in ragazzi che, pur non manifestando alcun tipo di disturbo psichiatrico evidente, stiano attraversando una profonda crisi nel loro percorso evolutivo che genera un dolore psichico intollerabile tanto da far apparire la morte come l’unica possibile soluzione. Questa assoluta mancanza di speranza per un domani migliore, il sentimento di “assenza di speranza” come perdita di fiducia nella possibilità di risolvere i problemi, e l’adozione di uno stile di difesa evitante, sono mediatori cruciali del suicidio adolescenziale”.
“Negli ultimi anni – interviene Arianna Terrinoni, Dirigente Medico Neuropsichiatra Infantile Uoc Npi Policlinico Umberto I Roma-Unità Emergenze Psichiatriche Adolescenti e membro del Direttivo SINPIA - si è assistito ad una significativa anticipazione di questo tipo di comportamenti, per cui già nella preadolescenza possono manifestarsi i primi attacchi al corpo e/o pensieri negativi anche di matrice anti-conservativa. Avanzare delle proposte terapeutiche che consentano di porre una sensibile attenzione verso le nuove generazioni, affrontando e costruendo precocemente adeguate capacità di tolleranza emotiva, solide esperienze di auto-efficacia personale e competenze relazionali significative, può modificare molte traiettorie psicopatologiche. Sviluppare il senso di appartenenza alla vita di un giovane significa fornire risposte autentiche alle famiglie, investire sulla scuola, e oggi, diffondere politiche di supporto anche nel mondo del web. Per poterli raggiungere tutti, nessuno escluso”.
“Fare prevenzione è possibile e necessario – conclude Elisa Fazzi - e ciò richiede interventi scientificamente fondati, attuati su più livelli: dal singolo individuo e dalla sua famiglia, fino alla comunità, in particolare scuola e società, fino ad arrivare ad azioni politiche nazionali. Oggi più che mai è fondamentale investire nei servizi territoriali ed ospedalieri di Neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza da troppo tempo sottodimensionati, in termini di personale, risorse e strutture adeguate, per intercettare in tempo situazioni di sofferenza creando, al tempo stesso, una cultura del dialogo, dell’ascolto e della vicinanza per poter intervenire con efficacia. Perché dietro ogni adolescente che pensa di non avere alternative, dietro ogni giovane che immagina di interrompere la sua vita o sente di essere un peso, c’è una domanda inespressa, un bisogno di essere visto e ascoltato. Dare una risposta a quella domanda è la nostra responsabilità più grande".
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'Massimo impegno governo e ministero sul vertenze'... 
(Adnkronos) - 'Il Commissario Montalbano' ha vinto la prima serata di ieri, martedì 9 settembre, con 17,6%. La replica della serie di Rai 1 con Luca Zingaretti ha incollato allo schermo 2.542.000 telespettatori. La serie turca 'La notte nel cuore', in onda su Canale 5, ha conquistato 2.233.000 telespettatori e il 16% di share. Su Italia 1 'Sarabanda – Il Torneo dei Campioni' ha totalizzato 950.000 telespettatori e il 7% di share. Su Rai 2 'La Notte dei Serpenti' ha raggiunto 782.000 telespettatori e il 6% di share.
Su Rete 4 'È Sempre Cartabianca' ha segnato 556.000 telespettatori e il 4,6% di share. Poco sotto con il 4,5% di share c'è il film 'La doppia vita di Madeleine Collins', in onda su Rai 3, che è stato visto da 751.000 telespettatori. Su Tv8 il film 'Bohemian Rhapsody' ha raggiunto 574.000 telespettatori, pari al 4% di share. Su La7 'In Viaggio con Barbero' ha ottenuto 576.000 telespettatori, pari al 3,6%. Infine, sul Nove la replica di 'Comedy Match' ha totalizzato 438.000 telespettatori, pari al 2,7% di share.
Nella fascia access prime time, 'La Ruota della Fortuna' conquista 4.825.000 telespettatori e il 25,3% di share, mentre su Rai 1 'Affari tuoi' 4.088.000 telespettatori e il 21,5%.

(Adnkronos) - L'aderenza alle terapie farmacologiche, secondo l'Oms, rappresenta il comportamento con cui il paziente segue le raccomandazioni condivise con il medico. Solo per le malattie croniche, a livello globale, la mancata aderenza terapeutica arriva al 50%. L'assunzione non corretta o incostante dei farmaci è un grave problema, anche da un punto di vista socio-economico. In tutta Europa, infatti, costa oltre 125 miliardi di euro ogni anno per ricoveri ospedalieri o ambulatoriali o per la somministrazione di altre cure. In Italia l'impatto economico della scarsa aderenza è stimato in 16 miliardi di costi diretti e 5 miliardi di costi indiretti all'anno. E' un problema noto da tempo nel trattamento di patologie croniche molto diffuse come quelle cardiovascolari e metaboliche. Si sta tuttavia diffondendo anche in oncologia medica dove la complessità dei trattamenti, e i loro effetti collaterali, possono rendere più difficile per un paziente mantenere una corretta aderenza alle cure.
A questi temi è stato dedicato il convegno nazionale 'Aderenza terapeutica nei pazienti cronici e oncologici: adesione alle prescrizioni, misurazione soggettiva ed oggettiva', evento multidisciplinare che ha visto riuniti specialisti di diverse aree che hanno discusso di un problema rilevante in molte branche della medicina, come già definito nel Piano nazionale cronicità. Il convegno si è svolto online ieri ed è stato organizzato da Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi) con il contributo non condizionato del Gruppo Servier in Italia.
"Il cancro è ancora percepito come una malattia molto grave e potenzialmente letale e questo può influenzare il decorso dei trattamenti sia in modo positivo che negativo - ha detto Francesco Cognetti, presidente di Foce - Per esempio il tumore del colon-retto è uno dei più diffusi in Italia e fa registrare ogni anno più di 48mila casi sia maschili che femminili. Il tasso di non aderenza alle terapie supera oltre il 40% ed è causato da molti fattori clinici-psicologici, oltre che sociali. Al momento, anche per la fase metastatica della malattia, esistono dei farmaci orali molto efficaci e 'comodi'. Possono essere assunti anche a domicilio e sono in grado di migliorare la sopravvivenza. E' però fondamentale rispettare tutte le modalità di assunzione indicate dagli specialisti medici. Per favorire l'aderenza alle terapie è necessario un approccio personalizzato e soprattutto multidisciplinare. Infatti, coinvolgendo più specialisti come oncologi, chirurghi, radioterapisti, infermieri e psicologi, è possibile elaborare strategie anche di comunicazione per sensibilizzare malati e caregiver".
"L'Europa è sempre di più il 'vecchio continente' anche a livello di anzianità della popolazione residente - ha proseguito Graziano Onder, direttore scientifico della Società europea di geriatria - In questo quadro l'Italia risulta essere un Paese particolarmente avanti con gli anni, dal momento che gli over 65 sono addirittura più di 14 milioni. Il 60% di loro è colpito da almeno una malattia cronica e sono quasi tutte persone esposte anche al rischio d'insorgenza di patologie fatali. Grazie alla ricerca e all'innovazione medica le nuove terapie sono in grado di garantire migliori aspettative e qualità di vita. Ma per assicurare l'efficacia dei trattamenti è necessario che siano assunti sempre correttamente dai pazienti".
"Una delle condizioni di salute più frequenti legate alla terza età è il diabete - ha sottolineato Dario Manfellotto, presidente Fondazione Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) - Una malattia cronica che nel nostro Paese interessa oltre 4 milioni di persone che saliranno a 5 milioni entro il 2030. Il problema più rilevante sono le sue innumerevoli complicanze, come quelle cardiovascolari e renali che vengono sviluppate da quasi la metà dei pazienti. Molte di queste potrebbero essere prevenute ed evitate anche grazie ad una migliore aderenza terapeutica".
"In tutte le malattie, sia croniche che acute, le cause che influenzano la mancata aderenza possono essere innumerevoli - ha concluso Cognetti -I pazienti possono dimenticarsi della 'pillola' oppure non prenderla per timore di possibili effetti collaterali o di pesanti controindicazioni. Tuttavia possono esserci alla base anche ragioni più complesse che riguardano, per esempio, una scarsa comunicazione tra gli operatori sanitari e i pazienti. Compito del medico deve essere sempre fornire informazioni semplici e comprensibili. Deve poi coinvolgere il malato nelle decisioni riguardanti i farmaci, anche semplificando i regimi terapeutici e sostenendolo lungo tutto il percorso terapeutico. Va realizzata quindi un'alleanza terapeutica centrata sulla persona, naturalmente insieme alle altre figure professionali che compongono il team multidisciplinare (farmacista clinico, infermiere, psicologo e nutrizionista)".

(Adnkronos) - L'eredità di Pippo Baudo divisa, in parti praticamente uguali, tra i due figli Alessandro e Tiziana e l'inseparabile assistente Dina Minna che è stata al suo fianco negli ultimi 36 anni. Lo scrive 'Il Messaggero', riportando la notizia dell'apertura del testamento del conduttore, avvenuta ieri nello studio del notaio Renato Carraffa, nel centro di Bracciano. Difficile quantificare nel dettaglio a quanto ammontino gli ingenti guadagni televisivi e pubblicitari cumulati da Baudo nella sua lunghissima carriera ma la cifra di cui parla il quotidiano è di almeno 10 milioni di euro. Un patrimonio di cui fanno parte anche diverse proprietà immobiliari: "Un terreno a Fiano Romano, 10 terreni a Noto, sei terreni a Siracusa e cinque case a Roma, una in zona Prati e le altre in Centro. Per un valore di mercato circa 5 milioni". A Mascalucia (Catania) e nel capoluogo etneo, Baudo "era invece socio di due aziende attive nella costruzione di edifici residenziali e non residenziali".
All'apertura del testamento, oltre ai due figli (Alessandro, nato nel 1962 dal rapporto con Mirella Adinolfi e riconosciuto nel 2000 quando aveva già 30 anni, e Tiziana, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi) e a Dina Minna (che è stata l'angelo custode del conduttore per quasi 36 anni) erano presenti anche i due avvocati di Baudo, ai quali potrebbe essere stata fatta una donazione. Così come non è escluso che Baudo possa aver previsto dei lasciti per opere benefiche.
Leggi tutto: Baudo, l'eredità del conduttore ai due figli e all'assistente Dina Minna

(Adnkronos) - "Con circa 4.000 morti l’anno in Italia per suicidio, è assurdo che la politica voglia legiferare sulla morte medicalmente assistita, ignorando questa piaga e incentivando la morte di Stato. Dei suicidi non se ne parla perché significherebbe per lo Stato essere messo faccia a faccia con questa emergenza e dunque fare qualcosa di concreto. Al contrario i suicidi assistiti ricevono un’enorme copertura mediatica: pochi casi amplificati come se fossero una emergenza nazionale. L’unica via umana è un’altra: lo Stato dovrebbe investire nella prevenzione dei suicidi, indagandone le cause profonde e offrendo risposte concrete ai veri problemi delle persone fragili. Per prevenire i suicidi servono sostegno psicologico, reti di prossimità e un accompagnamento concreto alle persone vulnerabili, insieme a cure palliative, hospice e assistenza domiciliare per malati, famiglie e caregiver. Ma radicali e progressisti fingono di ignorare tutto ciò, pur di imporre il suicidio assistito come pratica accettata dagli italiani". Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che come ogni anno si tiene il 10 settembre.
"Occorre fare molto di più - aggiunge - per affrontare un’emergenza nazionale che colpisce migliaia di famiglie ogni anno, addirittura con oltre 7.400 suicidi nel biennio 2020-2021 (3.645 e 3.777), secondo i dati diffusi da Iss e Istat e con una media, negli ultimi anni, di circa 4.000 ogni dodici mesi, secondo un report della “Fondazione Brf - Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze”, praticamente una morte ogni dieci ore. Cifre spaventose, che mettono in luce un trend in aumento soprattutto tra i giovani under 34, con una crescita pari al +16%. E’ ipocrita - conclude Brandi - che lo Stato e la politica si riempiano la bocca di proclami in giornate come questa, ma poi nel resto dell’anno portino avanti – persino su iniziativa del centrodestra – disegni di legge che vogliono legalizzare il suicidio medicalmente assistito".
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