(Adnkronos) - "Come nelle favole", così Costanza Caracciolo descrive la sua storia d'amore con Bobo Vieri. Ospite oggi, lunedì 12 maggio, a 'La volta buona', l'ex velina ha ricordato il loro primo appuntamento definendolo "magico".
Galeotta fu una gita in vespa di notte: "Si, abbiamo fatto un tour notturno di Roma ed è stato un momento davvero bello", ha dichiarato la moglie di Bobo Vieri che ricorda, emozionata, gli inizi della relazione con l'ex calciatore.
Dopo pochi mesi, i due hanno deciso di diventare genitori: Costanza rimane incinta, ma al terzo mese di gravidanza perde il bambino. "Un dolore inspiegabile - racconta Caracciolo - e conservo un brutto ricordo perché quando uscì sui giornali la notizia io scoprì di essere rimasta nuovamente incinta, lo stesso giorno. Il tempismo è stato terribile".
Costanza e Bobo sono genitori di due figlie, Stella, nata nel 2018 e Isabel, nata nel 2020. Il 18 marzo del 2019, invece, la coppia decide di convolare a nozze ma in segreto: "Un matrimonio molto intimo, io e lui eravamo i testimoni". Costanza ha raccontato che non c'è stata alcuna proposta: "Siamo andati in comune e abbiamo scelto insieme la data, è stato veloce e a noi piace così", ha aggiunto non escludendo l'ipotesi di sposarsi un giorno in chiesa.
L'ex velina ha ricordato anche la nascita della secondogenita, Isabel, che è stata partorita durante la pandemia: "È stato un parto cesareo, Christian mi ha portata in ospedale ma non poteva entrare. L'ho videochiamato durante il parto per farlo partecipare. È stato magico, incredibile", ha aggiunto.
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(Adnkronos) - Un incendio è scoppiato nella casa del primo ministro britannico, Keir Starmer, nel nord di Londra. Lo ha riferito Sky News, precisando che l'ingresso dell'abitazione è stato danneggiato e che la polizia indaga sull'accaduto. Nessuno è rimasto ferito e la zona è stata isolata.
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(Adnkronos) - Sarebbe "stupido" rifiutare il Boeing che il Qatar gli vuole dare in regalo. E' quanto afferma Donald Trump rispondendo poco prima di partire per l'Arabia Saudita alle domande dei giornalisti sul controverso regalo da 400 milioni di dollari, il tycoon afferma di considerarlo come "un grande gesto da parte del Qatar" che lui non rifiuterebbe mai.
Per il tycoon l'attuale Air Force One "non è neanche paragonabile" agli aerei posseduti da "alcuni Paesi Arabi". Trump ha quindi ribadito che una volta lasciata la Casa Bianca il Boeing regalato, e trasformato nel nuovo Air Force One, andrebbe alla sua biblioteca presidenziale e lui non lo userà più. E al giornalista che gli faceva domande riguardo alle implicazioni etiche di un regalo di quasi mezzo miliardo di dollari da parte di un Paese straniero, Trump ha replicato che dovrebbe essere "imbarazzato" dalla sua domanda.
Ma la costituzione americana è chiara: nessuno nel governo degli Stati Uniti, presidente incluso, può ricevere un regalo personale da un capo di Stato straniero senza il consenso del Congresso. E la gestione dei doni è regolata dal Foreign Gifts and Decorations Act del 1966 e da ulteriori leggi approvate nel 1977. Ma questo non ha impedito a leader stranieri nel corso degli anni di presentarsi alla Casa Bianca con doni più o meno costosi (ma mai del valore di un Boeing da 400 milioni) e in alcuni casi sicuramente bizzarri.
Il 'Guardian' ricorda come nel 1997, il presidente Heydar Aliyev dell'Azerbaigian regalò a Bill Clinton e alla first lady Hillary un tappeto di 1,80 x 1,50 metri con i loro volti, tessuto in poche settimane, dopo aveva ricevuto un invito alla Casa Bianca. Per realizzare l'insolito omaggio dodici donne lavorarono per settimane 24 ore su 24, in turni di otto ore, per ridurre al minimo un processo che normalmente richiede mesi.
Nel 2008, il primo ministro israeliano Ehud Olmert regalò a George W. Bush una bicicletta dopo che era stato riferito che l'allora presidente non era in grado di fare jogging a causa di un infortunio al ginocchio. Curiosamente, però, in quegli anni - continua il giornale - il numero di regali del vicepresidente Dick Cheney era il doppio di quello del presidente in carica. Fra questi quattro armi da fuoco, conoscendo la passione di Cheney per la caccia. Meno raffinato sicuramente il carico di agnello crudo - quasi 140 kg - inviato dall'Argentina nel 2005, un omaggio che però - viste le rigide regole sui cibi nella Casa Bianca - quasi certamente è stato distrutto dai servizi segreti.
Negli archivi di Washington sono rintracciabili lunghi elenchi di doni presentati agli inquilini della Casa Bianca - come le quattro incisioni su rame con immagini di teatri antichi (valore 760 dollari) presentate nel 2015 da Matteo Renzi a Barack Obama - e sono tutti accompagnati dalla spiegazione che "non accettare il regalo metterebbe in imbarazzo il donatore e il governo degli Stati Uniti". Ma si tratta - quasi sempre - di presenti 'noiosi' (libri, quadri, orologi, vassoi d'argento). Nel caso del Boeing invece sarebbe l'accettazione del dono "a mettere in imbarazzo il governo degli Stati Uniti". Ma è un problema che Donald Trump non sembra considerare.
(Adnkronos) - La pancetta dei bimbi? Se è troppa, già a 10 anni il cuore rischia di ammalarsi. Uno studio danese rileva una forte associazione fra andamenti avversi del rapporto vita-altezza (un indicatore di obesità addominale) nel corso dell'infanzia e un aumento del rischio cardiometabolico e cardiovascolare a 10 anni d'età. Nel dettaglio, la nuova ricerca presentata al Congresso europeo sull'obesità (Eco) in corso fino a mercoledì 14 maggio a Malaga, in Spagna, evidenzia che i bambini con un'obesità addominale in graduale aumento dalla nascita risultano avere maggiori probabilità di mostrare segni precoci di rischio cuore, tra cui pressione sanguigna elevata e livelli più elevati di biomarcatori legati all'infiammazione sistemica e alla disfunzione metabolica, come trigliceridi, insulino-resistenza, GlycA e proteina C-reattiva ad alta sensibilità.
"Con i tassi di obesità infantile in rapido aumento in tutto il mondo, è importante capire come la cosiddetta 'obesità centrale'" o addominale "durante l'infanzia sia già collegata ai primi segni di deterioramento metabolico: pressione sanguigna elevata e biomarcatori circolanti associati a future malattie cardiometaboliche", osserva l'autore principale David Horner, dell'università di Copenaghen. Essere in una condizione di obesità da piccoli e nell'adolescenza è stato associato a malattie cardiovascolari, metaboliche, neurologiche, muscoloscheletriche e morte prematura in età adulta. In questo quadro, evidenziano gli esperti, la diagnosi precoce anche di sovrappeso nei bambini diventa importante per consentire interventi che possano prevenire conseguenze a lungo termine sulla salute.
E' noto che l'accumulo di grasso addominale profondo rappresenta un fattore di rischio maggiore per le malattie cardiovascolari e metaboliche rispetto al solo indice di massa corporea (Bmi). Il rapporto vita-altezza (che si ottiene dividendo la circonferenza della vita per l'altezza) è un indicatore di obesità centrale e un fattore predittivo chiave della salute cardiometabolica, aggiungono i ricercatori. Per esplorare il problema nell'infanzia gli autori dello studio hanno analizzato i dati di 700 bambini arruolati nel Copenhagen Prospective Studies on Asthma in Childhood, studio longitudinale di coorte madre-bambino basato sulla popolazione. I bambini sono stati seguiti durante 14 visite cliniche regolari da 1 settimana di vita fino all'età di 10 anni. Il rischio cardiometabolico del piccolo è stato ricavato da punteggi compositi (aggiustati per età e sesso) di colesterolo Hdl (il cosiddetto 'colesterolo buono'), trigliceridi (grassi nel sangue), glucosio, pressione arteriosa (aggiustata per altezza) e Homa-Ir (resistenza all'insulina).
I ricercatori hanno identificato 3 traiettorie del rapporto vita-altezza da 1 settimana a 10 anni: un gruppo di riferimento 'stabile', composto da 2 terzi dei bambini; un gruppo 'in crescita e poi in stabilizzazione' composto da circa 1 bambino su 6; un gruppo 'in lenta crescita', anch'esso circa 1 bambino su 6. Dopo aver corretto i dati per potenziali fattori confondenti, i ricercatori hanno scoperto che i bambini del gruppo 'a crescita lenta' presentavano punteggi di rischio cardiometabolico superiori di 0,79 deviazioni standard e punteggi di rischio di malattie cardiovascolari superiori di 0,53 deviazioni standard rispetto a quelli del gruppo di riferimento. Queste variazioni rappresentano un "allontanamento significativo" dal livello di rischio della popolazione di riferimento, spiegano gli esperti, e indicano un peggioramento sostanziale della salute cardiometabolica all'età di 10 anni.
Il gruppo aveva anche pressione sistolica più alta, e livelli elevati di peptide C (cosa che suggerisce una produzione eccessiva di insulina da parte dell'organismo), Homa-Ir (marcatore di insulino-resistenza associato al diabete di tipo 2 e ad altri disturbi metabolici), GlycA e proteina C-reattiva ad alta sensibilità, entrambi marcatori di infiammazione cronica correlata alle malattie cardiovascolari. Inoltre, i bambini del gruppo in questione presentavano livelli più bassi di colesterolo buono Hdl, delineando un quadro più ampio di segnali premonitori di future malattie cardiache e metaboliche. Rispetto al gruppo di riferimento, il gruppo 'in aumento e poi stabilizzato' aveva invece livelli di emoglobina glicata significativamente più bassi, a indicare un miglior controllo della glicemia, e livelli leggermente più alti di apolipoproteina B (ApoB), fattore di rischio indipendente per le malattie cardiovascolari.
Quando i ricercatori hanno considerato la quantità di grasso addominale presente nei bambini all'età di 10 anni, hanno scoperto che questo spiegava la maggior parte delle differenze di rischio per la salute tra i gruppi. "Significa - chiarisce Horner - che l'attuale livello di grasso addominale dei bambini, non solo il modo in cui si è sviluppato nel tempo, era il più forte predittore della loro salute cardiaca e metabolica. Il punto in cui un bambino arriva, la quantità di grasso addominale che ha all'età di 10 anni, è più importante di come ci è arrivato. I nostri risultati evidenziano che un elevato rapporto vita-altezza a 10 anni è un indicatore clinico chiave del rischio cardiometabolico nei bambini. E ciò rafforza l'importanza del monitoraggio dell'obesità addominale nelle cure di routine, non solo monitorando il peso, ma specificamente le misurazioni dell'obesità addominale come parte delle valutazioni standard".
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(Adnkronos) - Carlo Ancelotti sarà il prossimo allenatore del Brasile. La Confederazione calcistica brasiliana (Cbf) ha annunciato che l'allenatore italiano, uno degli allenatori di maggior successo nella storia del calcio europeo, assumerà l'incarico a partire dal 26 maggio.
La nomina era attesa, con la previsione che il tecnico avrebbe lasciato il suo incarico al Real Madrid al termine della stagione. Ancelotti inizierà nelle partite di qualificazione ai Mondiali contro Ecuador e Paraguay a giugno.
Un comunicato della Cbf ha descritto Ancelotti come "una leggenda del calcio e l'allenatore di maggior successo nella storia del calcio". Ha aggiunto: "Questo momento epocale vede l'unione di due icone: l'unico cinque volte campione del Mondo Fifa e un allenatore con un record ineguagliabile nelle competizioni d'élite europee. "La CBF esprime la sua sincera gratitudine al Real Madrid e al (presidente) Sig. Perez per la cordialità e la sportività dimostrate nell'agevolare il rilascio dell'allenatore durante il suo periodo contrattuale, consentendo a questo nuovo capitolo di iniziare all'insegna del rispetto reciproco e della cooperazione tra le squadre. La confederazione desidera inoltre ringraziare Diego Fernandes, che ha facilitato e guidato le trattative con il Sig. Ancelotti e il Real Madrid per conto della Cbf in Europa. La Cbf dà un caloroso benvenuto al Sig. Ancelotti e non vede l'ora di iniziare una nuova era di successi sotto la sua guida".
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(Adnkronos) - Dopo aver legittimato lo scorso 8 maggio la costituzionalità della legge per l'abrogazione dell'abuso d'ufficio, la Corte costituzionale il 21 maggio è chiamata ad esprimersi su un altro provvedimento del Governo Meloni: il Decreto legge 1/2023 poi convertito in legge n. 15/2023, meglio noto come decreto Piantedosi, emesso per regolamentare l'attività di soccorso delle navi delle ong in mare, fortemente avversato dalle forze di opposizione.
Il tema politicamente scotta, tanto più che sulla questione migratoria non è mancato lo scontro istituzionale, al ritmo di 'un colpo al cerchio ed uno alla botte'. Andando a ritroso, pochi giorni fa a favore del Governo ha infatti spezzato una lancia la Corte di cassazione per quanto riguarda la detenzione dei migranti nel centro di permanenza in Albania, legittima anche se la persona fa richiesta di asilo.
Lo scorso marzo invece gli ermellini hanno 'bacchettato' l'Esecutivo addebitandogli per ordinanza l'onere di risarcire i migranti della Diciotti. La decisione ha indignato le forze politiche di maggioranza ed è giunta dopo che il Tribunale di Palermo aveva assolto lo scorso 20 dicembre il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, accusato nell'ambito del processo Open arms di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per avere impedito, da ministro dell'Interno, lo sbarco di 147 migranti.
Mercoledì della prossima settimana in udienza pubblica a Palazzo della Consulta, sarà la volta dei 15 giudici costituzionali (relatore il palermitano Giovanni Pitruzzella). Dovranno vagliare la questione di legittimità costituzionale del Decreto Piantedosi, sollevata dal giudice del Tribunale di Brindisi, Roberta Marra, nell'ambito del giudizio dovuto al ricorso di L. B. e altri con cui Sos Mediterranée France aveva contestato il fermo amministrativo alla nave Ocean Viking il 9 febbraio 2024, emesso dalle autorità italiane dopo lo sbarco di 261 migranti nella cittadina pugliese.
Gli avvocati di Sos Mediterranèe che rappresentano la ong, Francesca Cancellaro e Dario Belluccio (quest'ultimo difensore di parte in Corte costituzionale), avevano infatti sollevato al giudice di Brindisi "dubbi di costituzionalità del Decreto Piantedosi oltre che il contrasto di una disposizione di diritto interno con il diritto internazionale che impone il salvataggio di vite in mare nonché l'obbligo di tutela della vita umana". Pertanto erano ricorsi contro il Ministero e ministro delle Infrastrutture e trasporti, il Ministero e ministro dell'Interno, la Capitaneria di porto, la Guardia costiera e questura di Brindisi, oltre che la Guardia di finanza (a loro volta rappresentati in Corte costituzionale dagli avvocati dello Stato Ettore Figliolia, Lorenzo D'Ascia, Ilia Massarelli).
"Costituitesi in giudizio, le amministrazioni resistenti hanno chiesto - si legge nell'Atto di promovimento del Tribunale di Brindisi - nel merito, il rigetto dell'opposizione, rilevando l'applicazione nel caso di specie della Convenzione di Amburgo, che, nel perseguire l'obiettivo della cooperazione internazionale fra le organizzazioni che partecipano alle operazioni di ricerca e soccorso, ha previsto l'adozione di un programma di integrazione dei piani nazionali per la gestione dei flussi migratori; in particolare hanno rilevato che la condotta della nave nell'operazione poi sanzionata, sarebbe stata inottemperante alle indicazioni pervenute dall'Autorita' libica competente nel coordinamento delle operazioni di soccorso". (di Roberta Lanzara)
(Adnkronos) - Sul conflitto in Ucraina "ora attendiamo una chiara risposta russa alla richiesta di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, che l'Ucraina ha accettato, con una risposta immediata". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa insieme al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, al termine del vertice intergovernativo Italia-Grecia di villa Pamphilj.
Con il premier greco “abbiamo condiviso l'impegno che l'Italia e la Grecia da sempre non fanno mancare per la pace, questo vale ovviamente prima di tutto per l'Ucraina, a fianco della quale entrambi siamo stati fin dall'inizio e saremo fino alla fine. L'Italia ribadisce il sostegno agli sforzi per una pace giusta e duratura".
Kiev, ha ricordato Meloni, "ha accettato subito di incontrare Putin a Istanbul giovedì prossimo, chiarendo in pochi minuti, rispetto a una certa propaganda, quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia certamente a favore della pace e quale invece sia responsabile della guerra".
Dal canto suo, anche il premier Mitsotakis ha sottolineato la piena convergenza con Meloni sulla necessità di una tregua immediata in Ucraina. "Abbiamo partecipato entrambi all’incontro con Zelensky e siamo assolutamente d’accordo che dobbiamo raggiungere appena possibile un cessate il fuoco di 30 giorni come promosso e richiesto dall’Ucraina con il supporto di tutti i Paesi europei", ha dichiarato.
Mitsotakis ha ribadito l’urgenza di trovare una soluzione diplomatica al conflitto, rinnovando il sostegno congiunto alla causa ucraina anche in chiave europea. "Le nostre idee e i nostri interessi geopolitici incontrano la necessità della gestione dei flussi migratori, ma anche della stabilità nelle aree di crisi, come il Medio Oriente e l’Ucraina", ha aggiunto.
Quanto al Medio Oriente "sarà importante la missione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sulla quale riponiamo speranze", ha detto Meloni. "Appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti per un quadro regionale di pace e sicurezza, che a nostro avviso deve includere la prospettiva dei due Stati", ha sottolineato.
Per quanto riguarda il tema migranti, Meloni ha ricordato che sulle spalle di Italia e Grecia "ricade il fardello di essere le principali nazioni di arrivo dei flussi migratori irregolari". Sul tema dei flussi, ha aggiunto, "abbiamo lavorato bene finora" con Atene "e continueremo a farlo per consolidare un cambio di approccio nei confronti dei flussi migratori". "Mi pare - ha osservato - che anche in Europa le cose stiano cambiando".
Durante la conferenza congiunta Mitsotakis ha rivendicato il nuovo ruolo di Atene e Roma come attori di stabilità in Europa. "Una volta l’Italia e la Grecia sembravano le fonti delle problematiche europee, adesso invece possiamo offrire soluzioni e dimostrare che abbiamo una gestione ottimale", ha affermato.
Il premier greco ha ricordato che l’Italia succederà alla Grecia alla presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea a inizio 2027, sottolineando l’intenzione di portare avanti un’agenda comune su priorità strategiche. Ha anche rilanciato la proposta di una difesa europea finanziata con risorse comunitarie: "Quando si tratta di tematiche specificatamente nazionali dobbiamo essere sostenuti anche dall’Europa".
"Tra di noi ci sono rapporti ottimi. C'è grande sintonia su difesa, sicurezza e contrasto a immigrazione di massa. Condividiamo la stessa proiezione geostrategica nel Mediterraneo, nell'appartenenza all'Unione europea e all'Alleanza atlantica", ha detto Meloni.
"Oggi ci impegniamo a rafforzare anche la nostra cooperazione economica - ha sottolineato Meloni - l'Italia è il primo partner commerciale della Grecia, sono numerose le aziende italiane che hanno un ruolo di primo piano in settori decisivi dall'energia fino all'industria della difesa che è sicuramente uno degli ambiti che possiamo ancora rafforzare molto, ma penso anche al settore dei trasporti su cui le nostre imprese hanno un ruolo cruciale".
"In questo senso - ha aggiunto - penso sia molto importante l'accordo tra Ferrovie dello Stato e il ministero dei Trasporti greco che rilancia un'importante collaborazione strategica. Teniamo a fare la nostra parte, teniamo a farla nel migliore dei modi e penso che sia questo un bel messaggio che possiamo dare nella cooperazione tra i nostri Paesi".
"Ci impegniamo con le numerose intese firmate oggi anche a dare nuova linfa ai nostri rapporti in materia di sicurezza, di contrasto alla droga, difesa, spazio, dominio cyber, agricoltura, protezione civile, una materia sulla quale ci siamo spesso trovati in difficoltà simili. Insomma sono davvero moltissime le materie sulle quali la nostra cooperazione è solida, sulle quali intendiamo rafforzare la nostra cooperazione, è un lavoro a 360 gradi sul quale penso possiamo andare molto soddisfatti", ha detto la premier.
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(Adnkronos) - "Il latte appena munto in una malga di montagna sembra il prototipo di un alimento sano". "Senza coloranti né conservanti, proviene da un ambiente naturale, dove aria e acqua sono pure, e non passa attraverso alcun processo industriale". Eppure, "può essere molto pericoloso. A meno che prima di berlo non lo si faccia almeno bollire (operazione che però contrasta con l'attributo 'crudo' per cui lo si preferisce)". A mettere in guardia sono i medici anti-fake news del portale 'Dottore, ma è vero che...?', curato dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici). L'ultima notizia di cronaca che ha riportato sotto i riflettori la questione è stata la morte qualche giorno fa di Zoe Anne Guaiti, una mamma in attesa di un bimbo, al sesto mese di gravidanza. Febbre alta, dolori addominali e poi lo shock settico. L'ipotesi circolata è che possa essere implicato il latte crudo. Ma altri casi sono finiti alla ribalta nei mesi passati, alcuni riguardanti bambini finiti in ospedale in condizioni molto gravi. E medici ed esperti come il virologo Roberto Burioni hanno più volte messo in guardia sui pericoli di bere latte crudo. "Significa correre un rischio grave ed evitabile - ha ribadito nuovamente Burioni via social - Meglio non farlo, con la salute non si scherza".
"Il rischio non riguarda solo il latte, ma anche formaggi, latticini, yogurt, gelati e qualunque altro prodotto sia realizzato con questa materia prima non pastorizzata - si legge nel focus - La pastorizzazione è infatti il processo con cui, attraverso l'esposizione al calore per un tempo adeguato, si possono uccidere tutti i batteri presenti nell'alimento". Il latte appena raccolto da mucche, pecore o capre "può essere contaminato con germi che infettano l'animale o sono presenti sulla sua cute o nelle mammelle, germi che provengono dalle loro feci o sono portate da insetti o roditori, sono presenti nel secchio, sulle mani o sugli abiti del mungitore o comunque nella stalla. Maggiore è l'igiene dell'ambiente in cui avviene questa procedura, minori sono i rischi, che però non spariscono del tutto. Per renderlo sicuro, prima di essere immesso in commercio, il latte viene quindi sottoposto all'interno di impianti industriali rigidamente controllati a un processo che può essere di pastorizzazione tradizionale, ad alta temperatura in un tempo breve ('latte fresco') o più lungo ('a lunga conservazione', Uht), eventualmente dopo essere stato microfiltrato, così da conservare le proprietà organolettiche del latte fresco".
Il prodotto che arriva al consumatore senza essere passato attraverso queste procedure è detto latte crudo. "La sua vendita è consentita in Europa dal 2004, ma solo a determinate condizioni. Prima di tutto, come si è detto, che il consumatore sappia di doverlo bollire: per questo dal 2008 è obbligatorio in Italia che questa raccomandazione sia scritta ben chiara sulle etichette e sui distributori automatici che in alcune parti di Italia permettono ai produttori di raggiungere direttamente i consumatori", informano i medici anti-bufale. Queste macchine devono inoltre garantire una refrigerazione adeguata e costante, e il latte in esse contenuto deve essere sostituito ogni giorno e una volta acquistato, deve essere consumato in giornata.
Ma la domanda di molti è: il latte crudo fa bene? "Secondo i suoi sostenitori - analizzano gli esperti - questo alimento sarebbe più ricco di vitamine, enzimi e micronutrienti che possono essere alterati dal processo di pastorizzazione. I batteri vivi che contiene, inoltre, aumenterebbero la varietà di specie nel microbiota intestinale, potenziando il sistema immunitario e tenendo così a bada eczemi e allergie. Qualcuno sostiene anche che possa facilitare la digestione e aggirare l'intolleranza al lattosio. Secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) di Atlanta non ci sono tuttavia prove scientifiche a supporto di un vantaggio nutrizionale del latte crudo su quello pastorizzato, mentre ne sono ben documentati i rischi".
Per esempio, "tra i batteri contenuti nel latte crudo, oltre a quelli benefici per la salute, se ne possono talvolta trovare di molto pericolosi, come Campylobacter, Salmonella, Listeria monocytogenes e particolari sottotipi di Escherichia coli capaci di produrre tossine. In molti casi questi germi possono provocare diarrea, vomito e crampi addominali, oppure, come accade con la brucellosi, mal di testa, dolori ossei e muscolari, ma soprattutto febbre. Se la malattia provocata da varie specie di brucella non viene diagnosticata e curata con antibiotici, il rialzo della temperatura può durare per settimane e mesi, con un tipico andamento ondulante, caratterizzato da periodi di malessere più marcato, alternati a fasi di remissione".
Condizioni ancora più gravi legate all'assunzione di latte crudo "sono forme di paralisi transitoria (sindrome di Guillain-Barré) e la sindrome emolitico-uremica, una grave trombosi generalizzata che colpisce soprattutto i bambini piccoli, provocando insufficienza renale, talvolta ictus e danni ad altri organi, tanto da mettere a rischio la vita. Per questo - concludono i medici - il latte crudo è da evitare soprattutto sotto i 5 anni, sopra i 65, nelle persone immunodepresse e nelle donne in gravidanza, tutte categorie che possono avere difese insufficienti a respingere l'attacco dei germi presenti nella bevanda 'al naturale'".
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(Adnkronos) - Papa Leone XIV e un torneo con Jannik Sinner? Ai margini dell'udienza con i media di tutto il mondo, il nuovo pontefice si è concesso un siparietto scherzoso, non sottraendosi a battute sulla sua grande passione per il tennis. "Fare una partita per le opere missionarie con Agassi? È una buona idea, però non portiamo Sinner" ha scherzato Prevost, alludendo al significato del cognome di Jannik. "Sinner", in inglese, significa "peccatore".
Papa Leone XIV è un grande appassionato di sport: dal tennis al baseball, Robert Francis Prevost crede nei suoi valori, lo segue in tv, quando può fa il tifo e ha più di qualche simpatia. Il nuovo pontefice lo aveva raccontato in un'intervista rilasciata nel settembre 2023 al sito dell'Ordine di Sant'Agostino. "Mi considero un discreto giocatore dilettante di tennis. Da quando ho lasciato il Perù - aveva detto in quell'occasione Prevost, missionario in Sudamerica per oltre un decennio - ho avuto poche occasioni per allenarmi, quindi non vedo l'ora di tornare in campo. Finora il nuovo lavoro non mi ha lasciato molto tempo libero".
Restando al tennis, papa Leone apprezza lo stile di Carlos Alcaraz e la curiosità è che è stato eletto a Roma proprio nel periodo degli Internazionali d'Italia . Fa sorridere anche che al Foro Italico, tra l'iconico Pietrangeli e il campo 5 (sul maxischermo che di solito proietta i risultati del Masters 1000 di Roma), si siano collegati con la diretta da piazza San Pietro per seguire i momenti cruciali della sua elezione l'8 maggio.
Leggi tutto: Papa Leone 'scherza' con Sinner: "Un torneo di tennis? Sì, ma senza di lui'
(Adnkronos) - Eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale per la cura dei tumori del sangue, l'Ematologia bolognese si riconferma all'avanguardia. L'Istituto del Policlinico di Sant'Orsola Irccs intitolato a 'Lorenzo e Ariosto Seràgnoli' abbraccia la grande eredità dell'ematologo Sante Tura, proseguendo il cammino da lui tracciato, come generatore di ricerca clinica e somministrazione di terapia cellulare Car-T, la frontiera più innovativa e promettente nella lotta ai tumori del sangue. "Il meglio però deve ancora arrivare", hanno sottolineato gli specialisti dell'Oncoematologia bolognese riuniti per un confronto promosso oggi a Bologna da Ail - Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma sul tema 'Car-T Cells, risultati e prospettive nei tumori del sangue', che precede l'apertura dell'Hematology Summit (13-15 maggio), meeting internazionale che ha il patrocinio di Sie - Società italiana di ematologia e che conta la presenza di oltre 60 tra i maggiori esperti internazionali delle diverse patologie oncoematologiche.
L'Istituto di Ematologia 'L. e A. Seràgnoli' Irccs Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna - riporta una nota - è capofila nell'utilizzo delle terapie Car-T in Italia con 240 pazienti trattati (190 linfomi, 46 mielomi e 4 leucemie acute linfoblastiche) e con più di 240 trial clinici, di cui un terzo sui linfomi, con farmaci sperimentali di fase 1, fase 2 e fase 3. Inoltre, nel centro è quasi ultimata la cell factory per la produzione accademica di nuove terapie cellulari avanzate. "Quando siamo partiti, più di 5 anni fa, i Centri Car-T autorizzati alla somministrazione di queste terapie cellulari erano non più di 5-6: ad oggi sono oltre 40 - afferma Pier Luigi Zinzani, professore di Ematologia Alma Mater Studiorum, università di Bologna, direttore Istituto di Ematologia 'L. e A. Seràgnoli' e presidente Sie - Noi siamo stati capofila nell'utilizzo delle Car-T. Oltre il 40% dei pazienti che vediamo proviene da fuori regione e questo perché da molti anni siamo il centro in Italia con il maggior numero di trial clinici di farmaci sperimentali di fase 1, 2 e 3, per cui diamo la possibilità, soprattutto a quei pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali, di poter essere trattati con farmaci innovativi sperimentali".
"L'Ematologia bolognese - aggiunge Zinzani - è cresciuta nel tempo in maniera esponenziale nell'ambito della ricerca clinici innovativa, assistenziale e anche nella ricerca pura, ma questo è dovuto al lavoro del professor Sante Tura che, insieme al professor Franco Mandelli, rappresentano gli indiscussi padri fondatori della moderna ematologia italiana. Due personaggi a tutto spessore, due grandi profili di medico, due visionari che erano già nel futuro quando gli altri erano ancora nel presente. Ho ritenuto giusto e doveroso dedicare alla memoria del professor Sante Tura l'Hematology Summit, per ricordare la sua mitica figura, il segno che ha lasciato, la sua forza, la sua visione lungimirante".
In questi ultimi 5 anni si è allungato l'elenco delle Car-T indicate in alcuni tumori del sangue: ad oggi sono più di 11 e stanno partendo studi di fase 1 per la seconda generazione di Car-T autologhe, quelle che vengono prodotte con i linfociti T del paziente stesso - prosegue la nota - ma sono in corso anche diversi studi per la produzione di Car-T allogeniche, prodotte da donatori sani o da cellule staminali pluripotenti. Ancora molto resta da fare: allargare le indicazioni, anticipare l'utilizzo nelle prime linee, diminuire la tossicità, accorciare i tempi di produzione e di ricovero, aumentare la potenza e la durata a dosi più basse, ridurre i costi di produzione e di manifacturing. In questo complesso e avvincente scenario si inserisce il progetto del Sant'Orsola di realizzare una cell factory, la prima in Emilia Romagna, per la produzione di Car-T accademiche, ovvero prodotte in ambito ospedaliero/universitario a scopo no profit e all'interno di studi clinici.
"La cell factory è nella fase finale della sua realizzazione ed è sostenuta dalla ricerca traslazionale clinica e preclinica di nuovi costrutti - spiega Francesca Bonifazi, direttore dell'Unità complessa di Trapianto e terapie cellulari, Irccs Aou di Bologna - L'Irccs Sant'Orsola ha investito molto per realizzare questo progetto iniziato nel 2022 con una Piattaforma di ricerca denominata Laboratorio di immunobiologia dei trapianti e delle terapie cellulari (Ibt). Il nostro obiettivo è di produrre Car-T accademiche nuove e di trovare nuove indicazioni, possibilmente più efficaci, e che possano essere utilizzate anche per malattie del sangue che non sono attrattive per le company farmaceutiche. Importante la collaborazione in atto con il professor Franco Locatelli del Bambino Gesù di Roma per la ricerca sui prodotti Car-T, con cui lavoreremo appena pronti alla condivisone di alcuni studi con Car-T accademiche".
Il Policlinico di Sant'Orsola è diventato Irccs nel 2020 a seguito del riconoscimento ottenuto negli ambiti dell'assistenza e della ricerca nei trapianti e nel paziente critico, così come per la gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche. In questi ultimi anni l'attività di ricerca scientifica è stata ampiamente potenziata grazie anche alla maggiore capacità di attrarre finanziamenti. Nel 2023 i fondi destinati alla ricerca scientifica hanno sfiorato quota 30 milioni di euro, il 63% in più del 2022 e più del triplo rispetto al 2021. "Il bilancio non può che essere estremamente positivo - dichiara Chiara Gibertoni, direttore generale Irccs Aou di Bologna, Policlinico Sant'Orsola - con un ulteriore punto di svolta per un'eccellenza già riconosciuta tra le migliori a livello nazionale e internazionale, in particolare per lo sviluppo di settori pionieristici come le Car-T".
"Le sinergie - continua Gibertoni - si sono sviluppate principalmente in due direzioni: la partecipazione a reti di ricerca europee e la collaborazione con altri Irccs e università italiane. A livello europeo, siamo attivamente coinvolti in programmi come Horizon Europe e EU4Health, che ci permettono di lavorare su progetti innovativi in ambito sanitario e tecnologico. Inoltre, siamo parte delle European Reference Networks (Ern), che ci consentono di condividere conoscenze e competenze su malattie rare e complesse. E' indispensabile garantire l'innovazione all'interno delle strutture pubbliche, perché la medicina senza innovazione e senza ricerca non può tenere il passo e fornire un'assistenza adeguata ai bisogni dei cittadini. Dobbiamo essere in grado di percorrere con convinzione le nuove strade della medicina. Le terapie cellulari avanzate, in questo senso, sono un esempio perfetto".
Da oltre mezzo secolo, Ail è accanto ai pazienti e alle loro famiglie e sostiene la ricerca scientifica per offrire ai malati le migliori cure possibili, affiancandoli con il lavoro dei 17mila volontari sparsi sul territorio nazionale e le 83 sezioni provinciali. Le Car-T sono una grande opportunità per i pazienti oncoematologici, per questo l'informazione rigorosa è fondamentale. "Le Car-T - evidenzia Giuseppe Toro, presidente nazionale Ail - rappresentano più che una speranza concreta per quei pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali e il loro impiego sta ottenendo successi insperati in pazienti che non avevano più alcuna possibilità terapeutica, dopo aver tentato tutte le cure disponibili. Ancora molte sono le sfide da affrontare per la ricerca e per i clinici. Ail, in questo scenario in continua evoluzione, è al fianco dei pazienti e delle famiglie, promuovendo un'informazione il più possibile esaustiva e corretta che sia in grado di aiutare pazienti e medici verso le scelte terapeutiche più sicure ed efficaci".
La sezione Ail Bologna è attiva con una ampia rete di servizi gratuiti: l'assistenza domiciliare ematologica che nel solo 2024 ha permesso di assistere 197 persone ed effettuare più di 16.500 prestazioni, con un investimento di mezzo milione di euro; la Casa Ail, fondamentale per i pazienti che seguono terapie sperimentali o sono trattati con Car-T, nel 2024 ha ospitato 391 pazienti e oltre 6.500 presenze; il supporto psicologico con 293 persone per un totale di 1.400 colloqui e poi, tra gli altri servizi, il trasporto navetta con più di 1.100 viaggi di accompagno casa-ospedale. Infine, i tanti volontari che operano all'interno del Seràgnoli nelle aree di accoglienza, triage, day service e reparti di degenza. "Ail Bologna - rimarca il presidente, Gaetano Bergami - investe con determinazione nella ricerca scientifica. Nel corso del 2024 ha stanziato 1.215.402 euro a sostegno di 44 progetti focalizzati sulle principali patologie oncoematologiche. L'investimento ha permesso di finanziare 44 professionisti della ricerca, tra cui 14 biologi e biotecnologi, 16 data manager, 7 medici, 6 infermieri dedicati e 1 tecnico di laboratorio. Un impegno strategico è stato dedicato al progetto della cell factory, infrastruttura di nuova generazione per la produzione di terapie cellulari avanzate, che rappresenta un passo decisivo verso l'innovazione terapeutica e la medicina personalizzata. Attraverso questo sforzo, Ail Bologna conferma il proprio ruolo attivo nell'assistenza e nell'innovazione scientifica come alleato affidabile nella costruzione di un futuro in cui un giorno i tumori del sangue possano essere guariti".
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(Adnkronos) - "Insieme a una maggiore percezione economica che questo Governo ha garantito al comparto sanitario - quindi anche agli infermieri - ad esempio con la tassazione al 5% degli straordinari, è importante riconoscere il loro ruolo professionale. Voglio ricordare che parliamo di professionisti laureati, che chiudono un ciclo di studi di 3-5 anni, ed è importante che possano assurgere a ruoli dirigenziali, soprattutto in quelle che saranno le future Case di comunità e nell'erogazione di servizi sanitari legati alla prossimità. Questo, insieme all'assistenza domiciliare integrata, può e deve diventare l'orizzonte verso cui gli infermieri tendono, declinando al massimo la loro professionalità". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervendo oggi a Roma alla presentazione alla presentazione del primo rapporto sulle professioni infermieristiche.
"Dall'analisi del rapporto di quest'oggi - ha sottolineato - emerge un aspetto: oltre l'85% dei pazienti è soddisfatto dell'operatività e quindi della professionalità degli infermieri all'interno delle corsie, oltre il 90% nel setting dell'assistenza domiciliare integrata. Quindi questo ci racconta di una professionalità che è un valore del Paese e del Servizio sanitario nazionale e che noi dobbiamo difendere".
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(Adnkronos) - "Il primo rapporto sulle professioni infermieristiche è una pietra miliare per la professione perché, da oggi in poi, sia la comunità degli infermieri, sia quella dei decisori, sia degli altri stakeholder potranno e dovranno impegnarsi sulle scelte che hanno a che vedere con gli infermieri partendo da evidenze. Questa è la portata veramente innovativa del rapporto". Lo ha detto Tonino Aceti, presidente di Salutequità, all'Adnkronos Salute alla presentazione del primo rapporto sulle professioni infermieristiche, oggi a Roma.
Dal report emerge che si tratta di "una professione ormai matura - osserva Aceti - intellettualmente molto forte, tant'è vero che" molti studenti provenienti "dal liceo prediligono, all'università, Scienze infermieristiche. Questo è un elemento molto importante perché ci dice che è una professione che sta rafforzando la sua parte intellettuale". Ma tale crescita, avverte l'esperto, "va capitalizzata accompagnandola a un aumento dell'attenzione da parte delle istituzioni, con investimenti mirati" perché "questa professione è la colonna portante del servizio sanitario pubblico". Per non far crollare il Servizio sanitario nazionale, cosa che "non ci possiamo veramente permettere", va "assolutamente affrontata la questione infermieristica andando ad intervenire su retribuzione, competenze, specializzazioni, progressioni di carriera, ricerca, equità di genere, bilanciamento vita-lavoro", così se ne incrementa l’attrattività.
C'è poi il tema della "disponibilità di questa importantissima professione in tutte le regioni d'Italia - evidenzia Aceti - E' un problema in termini di equità di accesso alle cure e all'assistenza che servono ai cittadini nel setting ospedaliero e territoriale. Questo è un elemento di forte criticità - rimarca - Dobbiamo far sì che gli infermieri siano disponibili, secondo gli standard, in tutti i territori, in tutte le regioni, in tutti i setting", superando "le disuguaglianze che ci sono oggi dal punto di vista numerico, delle competenze, delle retribuzioni, delle progressioni di carriera e dell'equità di genere. Credo che il tema dell'equità nella professione infermieristica - conclude - sia un elemento centrale da risolvere, come del resto lo è in generale nel Ssn".
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(Adnkronos) - "Il tema della carenza degli infermieri nel nostro Ssn è un tema attuale, attenzionato dal Governo e dal Parlamento. Abbiamo appena concluso un'indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie e c'è la volontà di intervenire sia rendendo le condizioni di lavoro più accettabili, quindi a misura di professionalità - stiamo parlando di una categoria che ha fatto passi da gigante negli ultimi anni in termini di crescita professionale - sia sulla valorizzazione: ci sono all'orizzonte nuove lauree ad indirizzo clinico. Cioè" c'è l'intenzione di fare "tutto quello che può essere utile per far sì che chi affronta questa professione abbia le gratificazioni, anche attraverso un meccanismo di integrazione con le altre professionalità in modo tale che possa esserci un percorso virtuoso anche all'interno dei luoghi di lavoro". Lo ha detto Ugo Capellacci, presidente Commissione Affari sociali e Salute della Camera e deputato di Forza Italia, intervenendo oggi a Roma alla presentazione del primo rapporto sulle professioni infermieristiche.
E sugli infermieri spesso vittime delle aggressioni in pronto soccorso, Cappellacci non ha dubbi: "E' una situazione veramente assurda che grida vendetta, il Governo è intervenuto inasprendo le norme, rendendo possibile l'arresto in fragranza di reato". Bisogna "insistere in quella direzione, ma soprattutto rendere i luoghi di lavoro più sicuri attraverso tutta una serie di meccanismi" a partire "dall'umanizzazione del processo delle cure, in modo tale da far sì che la gente non si trovi in condizioni di tensione. Ma poi quando quelle situazioni superano certi livelli non è più un problema di organizzazione sanitaria, ma di delinquenza vera e propria e lì bisogna intervenire con rigidità".
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(Adnkronos) - Jasmine Paolini continua a vincere agli Internazionali d'Italia 2025. La tennista azzurra oggi, lunedì 12 agosto, ha battuto la lettone Jelena Ostapenko, numero 18 del ranking, in due set con il punteggio di 7-5, 6-2 negli ottavi di finale del Masters 1000 di Roma. Paolini vola così ai quarti di finale del torneo, dove affronterà Diana Shnaider, 11esima della classifica Wta.
Primo set complicato per Paolini, che subisce il break al quinto game ed è costretta a rincorrere. Con il passare dei punti però Jasmine, spinta anche dal pubblico del Centrale, trova maggiore confidenza con il terreno e alza il livello del proprio tennis, annullando prima un'altra palla break e poi ribaltando il risultato fino al 7-5 con cui conquista il primo parziale. Il copione cambia nel secondo set, dove Paolini domina fin dal primo punto. L'azzurra, oggi numero cinque del mondo, ruba il servizio all'avversaria al secondo game e vola via nel punteggio fino al 6-2 con cui chiude il parziale e conquista gli ottavi degli Internazionali d'Italia.
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(Adnkronos) - Scossa ai Campi Flegrei nel napoletano. Il terremoto oggi, lunedì 12 maggio, è stato magnitudo 2.0 come ha rilevato l'Ingv. L'evento sismico alla profondità di due chilometri, è stato registrato vicino alla zona degli Astroni. E' stato avvertita a Pozzuoli, ma anche nei quartieri napoletani di Bagnoli e Pianura e nel comune di Quarto. Nella notte, alle 4.35, c'era stata un'altra scossa, di magnitudo 1.8.
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(Adnkronos) - Zanzare animali più pericolosi per l'uomo? "E' così in termini di sanità pubblica". E' quanto dice Giovanni Rezza, professore straordinario di Igiene e Sanità pubblica all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Rappresentano il maggior pericolo per l'uomo, potendo trasmettere numerose infezioni: Dengue, Chikungunya, Zika, febbre gialla, febbre del Nilo Occidentale (West Nile). Altri insetti, come ad esempio le zecche, possono trasmettere infezioni causa di malattie anche più gravi, ma certamente meno comuni, dalla febbre emorragica Crimea Congo fino l'encefalite da zecche. Lo stesso vale per pipistrelli e uccelli selvatici".
Sul fronte zanzare, sottolinea, "la situazione peggiora in un periodo di cambiamenti climatici". E per questo "sono importanti gli interventi di controllo di questi insetti e favorire, in questo senso, la collaborazione dei cittadini con le pubbliche istituzioni".
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(Adnkronos) -
“Ringrazio Paolo Crisafi, per questo invito, grazie per questa giornata di riflessione. Credo che sia molto utile, e mi pare che stiate affrontando questa riflessione dal punto di vista giusto, cioè quello di costruire sempre di più le condizioni per una crescita nella cultura della sicurezza, intesa in senso lato. E di vedere come costruire maggiori e più proficue relazioni tra i soggetti che si occupano, diciamo istituzionalmente, dei temi della sicurezza, da punti di vista diversi, e con tutto ciò che è presente nella società — a partire dalle imprese, ma anche dai cittadini. Siamo immersi in uno scenario estremamente complesso, segnato dalla crisi dell’ordine internazionale che conoscevamo. La sicurezza oggi non è più solo una questione militare: riguarda ogni ambito, dalla tecnologia all’economia. È necessario costruire una maggiore consapevolezza e collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini, che sono insieme soggetti attivi e passivi della sicurezza. L’Italia è l’unico Paese del G7 a non avere una strategia nazionale di sicurezza formalizzata: per questo ho presentato un disegno di legge, con l’obiettivo di stimolare un confronto trasversale e costruire una visione organica e condivisa La competizione globale si gioca ormai su tutti i livelli: militare, economico, tecnologico. La sicurezza cibernetica è diventata parte integrante della sicurezza nazionale. È fondamentale costruire sinergie tra pubblico e privato e dotarci finalmente di una strategia unitaria, chiara, riconoscibile”. Così Lorenzo Guerini Presidente del Copasir, in occasione dell’evento Nazione Sicura 2025, promosso da Remind e svoltosi a Palazzo Ferrajoli, a Roma.