(Adnkronos) - Achille Lauro intrattiene il pubblico del Campo Centrale con il suo show prima del match tra Jannik Sinner e Tommy Paul, il pubblico si gode il concerto pre-partita: tra gli spettatori, anche Alessia Marcuzzi.
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(Adnkronos) - “Comunicare la sostenibilità è fondamentale: non basta praticarla, serve anche qualcuno che ci creda e la scelga. Altrimenti rimane troppo teorica, chiusa nelle aziende o nelle istituzioni, senza generare cambiamento reale.” Queste le parole di Eva Alessi, head of Sustainability Wwf Italia, intervenuta all'Eiis Summit 2025, appuntamento annuale dedicato alla sostenibilità, a Palazzo Orsini Taverna a Roma.
Secondo Alessi, i consumatori hanno un ruolo centrale nella transizione ecologica e non possono più essere trattati come spettatori passivi. “Non vanno più solo informati o educati, ma coinvolti come agenti di cambiamento. Sono una leva straordinaria per rafforzare e orientare scelte realmente sostenibili.”
Nel suo intervento, Alessi ha affrontato anche il tema delle fake news ambientali, in particolare quelle sull’olio di palma: “Noi ambientalisti da anni portiamo avanti una campagna per la responsabilizzazione della filiera, affinché sia sostenibile. I consumatori hanno preso una strada diversa per una cattiva informazione, c'è una sola alternativa all'olio di palma: l'olio di palma sostenibile. Quella è la soluzione.”
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(Adnkronos) - Carlos Alcaraz vola in finale agli Internazionali d'Italia 2025. Oggi, venerdì 16 maggio, il tennista spagnolo ha battuto Lorenzo Musetti in due set nella semifinale del Masters 1000 di Roma. Ora Alcaraz aspetta il match tra Jannik Sinner e Tommy Paul per scoprire chi sarà il suo avversario nell'ultimo atto del torneo, in programma domenica 18 maggio sul Centrale del Foro Italico.
In conferenza stampa Alcaraz ha parlato anche della possibilità di affrontare il numero uno del mondo, al rientro dopo la squalifica per il caso Clostebol: "Non vedo l’ora, devo essere sincero. Non sarà facile per Sinner contro Tommy Paul, ma ho visto i suoi ultimi match e il livello è salito tantissimo. Ogni volta che gioco con lui è una battaglia, ma sono momenti che mi piacciono e mi divertono", ha detto lo spagnolo, "giocare contro di lui qui a Roma sarebbe ancora più difficile, sarebbe un’ulteriore sfida ma vediamo chi vincerà stasera".
Leggi tutto: Alcaraz e una finale con Sinner a Roma: "Non vedo l'ora, sarebbe una battaglia"
(Adnkronos) - “Il 95% dell'olio di palma che viene importato in Italia è un olio sostenibile certificato Rspo che rispetta criteri ambientali e sociali ed è completamente tracciabile, dalla piantagione al mulino, alla raffineria, al trasporto navale, allo stoccaggio in Italia, fino al consumatore finale.” Così Vincenzo Tapella, presidente Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile, durante l'Eiis Summit 2025 a Roma.
“L'olio di palma è un olio molto versatile che può essere utilizzato - prosegue Tapella - non soltanto nel campo alimentare ma anche nel campo chimico, del feed e della cosmesi. L'olio di palma è sicuro sostenibile dal punto di vista ambientale e dal punto di vista sociale. Le sue caratteristiche sono molto buone: ha una resa molto alta, la possibilità di essere estratto senza solventi, di essere frazionato in modo fisico, in modo da poter avere diversi prodotti adatti per la frittura, per la margarina, per la pasticceria”, aggiunge l'esperto.
“In passato è stato oggetto di fake news o scorretta informazione, per questo le nostre campagne hanno cercato di informare il consumatore in modo corretto, puntando sulla sostenibilità dell'olio di palma. Non sono campagne facili da portare avanti perché pur avendo dei dati tecnico-scientifici importanti non è semplice comunicare al consumatore finale le caratteristiche dell'olio di palma sostenibile, per questo motivo ci appoggiamo a partner come l'Università Cattolica del Sacro Cuore che fa ricerche sul consumatore, collaboriamo con organizzazioni non governative e con la grande distribuzione per fare in modo che questo messaggio della sicurezza e della sostenibilità dell'olio di palma possa raggiungere il consumatore finale.”
(Adnkronos) - L’ Istituto nazionale tributaristi (Int) per mano del suo presidente Riccardo Alemanno ha inviato al direttore dell’Agenzia delle Entrate, avvocato Vincenzo Carbone, la richiesta di proroga degli adempimenti tributari in scadenza a causa del blocco dell’accesso ai sistemi telematici da parte di contribuenti e intermediari fiscali. Alemanno non ha enfatizzato la negatività della problematica, coincidente con i primi accessi alle dichiarazioni precompilate, ma si è limitato alla sostanza e ha scritto: "omissis... date le persistenti problematiche di accesso al sito dell’Agenzia delle Entrate, si chiede la proroga di tutti gli adempimenti in scadenza attraverso un suo provvedimento, come previsto dalla normativa vigente in caso di blocco dei sistemi telematici della Pubblica amministrazione. Non mi dilungo oltre confidando in un suo intervento tempestivo, che eviti a contribuenti e intermediari fiscali ulteriori problematiche".
(Adnkronos) - Marco Panzarasa, l'amico di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, torna - sempre da non indagato - nella nuova indagine sul delitto di Garlasco. Il suo nome è nell'elenco di chi dovrà fornire volontariamente il proprio Dna per compararlo con quello trovato sulle unghie della ventiseienne. La traccia genetica di Panzarasa, appena laureato nel 2007 e ora avvocato, sarà anche confrontata con eventuali impronte che verranno repertate su oggetti (alcuni trovati nella spazzatura di casa Poggi) mai analizzati per quasi 18 anni.
Panzarasa, 42 anni, sposato, era il compagno di banco di Stasi. Un'amicizia che inizia nell'estate del 1997 all'oratorio di Garlasco e che prosegue sui banchi del liceo scientifico di Mortara. E' lui l'amico con cui Alberto Stasi trascorre una vacanza studio a Londra poche settimane prima della morte di Chiara (la ventiseienne li raggiunge per un weekend) e insieme i due amici il 4 agosto 2007 tornano a casa. E' l'11 agosto 2007 quando riceve nel pomeriggio un messaggio da Stasi ('Haldo' in rubrica) in cui gli chiede di portargli la cartolina 'ricordo' di Londra, lasciata nella sua valigia. Una richiesta che l'ex bocconiano rinnova poche ore dopo al telefono. "Alberto mi ha chiesto soltanto della cartolina, non mi ha chiesto nient'altro, o meglio non ricordo, il contenuto principale della telefonata era la cartolina. Gli ho detto che non potevo uscire perché ero al mare, e ci siamo dati appuntamento per lunedì sera a Garlasco".
Un incontro che non ci sarà: l'omicidio di Chiara Poggi diventa di dominio pubblico nella tarda mattinata quando Marco Panzarasa sta rientrando in treno da un fine settimana al mare con gli amici a Borghetto Santo Spirito nel Savonese. Il neo laureato rientra nel Comune in provincia di Pavia lunedì 13 agosto, mentre gli amici rientreranno dopo Ferragosto. Parte dalla stazione di Loano alle 11.40, perde la coincidenza a Genova, e arriverà a Pavia non prima delle ore 17. E' in treno quando riceve la telefonata di Stefania Cappa, cugina della vittima e che aiuta in un paio di esami all'università, e apprende dell'omicidio della fidanzata dell'amico. I biglietti del treno sono agli atti dell'indagine.
Più volte sentito a verbale, nel febbraio del 2008 l'abitazione di Marco Panzarasa viene sottoposta a sequestro: i carabinieri porteranno via diverso materiale informatico, tra cui un computer. Un'attività investigativa che finisce nel nulla, mentre intorno al giovane crescono speculazioni e odio social. A verbale Panzarasa confessa che a Londra l'amico gli ha mostrato anche alcune foto 'intime' di Chiara - un errore mentre scorrevano altre immagini - e che Stasi "aveva scaricato da internet dei video pornografici che comunque non mi mostrava" mette a verbale. Della vacanza in Inghilterra ricorda anche - sentito nel 2014 - "Io a Londra ho acquistato una scheda telefonica inglese e mi sembra di ricordare che l'abbia acquistata anche Alberto Stasi. Poi dopo il rientro non la ho più usata in Italia".
I rapporti con Stasi si 'raffreddano' subito dopo il clamore mediatico che piomba su Garlasco. Come tutti gli amici della vittima e di Stasi anche lui viene convocato e sentito dai carabinieri. "Nella caserma di Garlasco ho intravisto Alberto ma non ho potuto parlargli perché impegnato con i carabinieri. Il giorno dopo ho chiamato il padre di Alberto chiedendogli di come si sentiva il figlio. Lo stesso mi disse che stava riposando per cui non l'ho disturbato. Nei giorni seguenti ho cercato invano di contattare Alberto attraverso sms inviati dal mio al suo cellulare" racconta.
"Ricordo di avergli mandato 3 sms e precisamente uno nei giorni immediatamente successivi al fatto, un secondo immediatamente dopo l'avviso di garanzia e un terzo pochi giorni fa prima del mio rientro dalla Spagna in cui lo invitavo a prendere un caffè per una chiacchierata. A tutti e tre sms non ho mai ricevuto risposta né tantomeno Alberto mi ha mai chiamato dopo il 13 agosto 2007" mette a verbale il 30 agosto 2007. Dopo 18 anni il suo nome di Marco Panzarasa, come quello delle 'gemelle K', torna nel caso Garlasco.
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(Adnkronos) - "I numeri del settore nautico sono estremamente importanti per la nautica da diporto. In termini di fatturato supera gli 8 miliardi e conta oltre 30 mila addetti. Siamo i primi esportatori mondiali in questo campo, soprattutto grazie alla produzione di grandi yacht”. Lo dichiara Marco Fortis, vicepresidente Fondazione Edison, in occasione della convention Satec 2025, oggi a Rapallo, in provincia di Genova. Un evento organizzata da Confindustria Nautica.
La nautica da diporto “ha avuto il grande merito di espandersi soprattutto in un periodo difficile - evidenzia Fortis - Tra il 2019 e il 2024 l’export del settore è cresciuto dell'88%, contro una crescita dell'export italiano appena superiore al 20%. Abbiamo raggiunto i 4,3 miliardi di esportazioni l'anno scorso, ma già nei primi due mesi dell'anno, con l'aggiunta dei primi due mesi del 2025, siamo arrivati a 4,4 miliardi di esportazioni. Il surplus commerciale della nautica è enorme - aggiunge - ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro con l'estero ed è molto importante perché ha contribuito da solo, alla nautica da diporto, per circa il 14% alla crescita di questo surplus negli ultimi cinque anni. Quindi un settore su cui puntare. Una parte di quel nuovo made in Italy che si è affacciato, negli ultimi vent'anni, sulla scena della nostra specializzazione internazionale”, le sue parole.
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(Adnkronos) - "Nessuna autorità, per quanto competente e indipendente, può affrontare da sola la complessità delle sfide che la Sla", sclerosi laterale amiotrofica "pone ogni giorno. Soprattutto in un momento come questo in cui le normative stanno cambiando". Possiamo quindi "affrontare questo tema fondamentale solo attraverso una collaborazione autentica, strutturata e continuativa. Quindi fare rete tra Autorità garante, istituzioni pubbliche, private e associazioni, a partire da Aisla, ovviamente. Solo così possiamo generare cambiamenti concreti e misurabili nella vita delle persone". Lo ha detto Antonio Pelagatti, Garante per la Disabilità, intervenendo, da remoto, a Jesi (Ancona) alla prima giornata della Conferenza nazionale dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica.
"Il Garante è un’istituzione creata non solo per vigilare sui diritti, ma anche per promuovere i diritti. Le forme di collaborazione sono molteplici - osserva Pelagatti - ma sono consapevole che sarà solamente il dialogo con il terzo settore, di chi si occupa della Sla, a guidarne lo sviluppo. Il nuovo Codice del Terzo Settore individua dei modelli di intervento attraverso una co-programmazione e co-progettazione in reti che devono essere strutturate e stabili per accogliere, sistematizzare e trasmettere le segnalazioni di criticità ricorrenti – sociali, amministrative, sanitarie – che emergono nei diversi territori". Sulle "decine, centinaia di segnalazioni di tutti i tipi" che il Garante riceve ogni giorno, "il nostro compito - chiarisce - è quello di esaminarle, ascoltarle e attivare una collaborazione per un’azione concreta capace di individuare, complessivamente, per esempio, i problemi più urgenti che hanno le famiglie e persone con Sla, trasformare le segnalazioni più rilevanti e di carattere comune in interventi istituzionali, così da migliorare concretamente i percorsi di assistenza nelle politiche pubbliche".
Insieme si possono fare tante cose. "Pensiamo solo all’innovazione tecnologica, all’aggiornamento dei dispositivi tecnologici assistivi e quindi all’aggiornamento costante del tariffario dei Lea - illustra Pelagatti - Quello che importa è collaborare per trasformare segnalazioni in interventi di sistema, per coinvolgere attivamente gli enti pubblici e privati che offrono servizi pubblici nella rimozione degli ostacoli. In pratica - sottolinea - rendere i diritti esigibili su tutto il territorio nazionale, superando le profonde disuguaglianze territoriali che oggi ostacolano la piena cittadinanza delle persone con disabilità, con grande disabilità in particolare, e Sla". Si tratta di "una responsabilità civile, morale, umana. Un impegno che nasce da una missione condivisa con tutta la rete, con tutti quelli che vorranno insieme lavorare per garantire alle persone con Sla non solo cure adeguate, ma diritti riconosciuti, strumenti attuali e una vita piena di dignità".
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(Adnkronos) - "Il progetto di vita deve diventare un diritto esigibile per tutti, modellato attorno alla persona e alla sua unicità. La legge quadro sulla disabilità rappresenta una svolta anche culturale: una riforma che stiamo impegnandoci a rendere pienamente attuativa, in modo coerente e tempestivo". Lo ha detto Maria Teresa Bellucci, viceministro per le Politiche Sociali, nel videomessaggio inviato all’apertura dei lavori della della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, che si svolge a Jesi (Ancona).
Riferendosi al "ruolo centrale delle famiglie, e in particolare dei caregiver familiari, persone che ogni giorno si prendono cura con amore e dedizione, spesso rinunciando al lavoro, alla vita sociale, persino alla propria salute", il viceministro ha ricordato che "il Tavolo tecnico interministeriale sui caregiver è una priorità del governo Meloni per dare il giusto riconoscimento e sostegno a chi troppo spesso è rimasto invisibile". In questo contesto "Aisla è un esempio concreto di come si possa lavorare insieme con competenza, tenacia e cuore e di alleanza tra istituzioni e società civile, un punto di riferimento per il governo e per me, come viceministro", ha concluso.
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(Adnkronos) - "Abbiamo il dovere di continuare a raccontare questa storia di Armida Barelli", cofondatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore morta nel 1952 di Sla, sclerosi laterale amiotrofica, a cui è stato dedicato il centro clinico Nemo di Roma. Come la Beata "non abdichiamo al desiderio di essere protagonisti, a prescindere dalla malattia. Non rinunciamo a essere una risorsa per questo Paese solo perché non parliamo, solo perché respiriamo male. Non rinunciamo al diritto di avere infrastrutture che possano accogliere e sostenere tutte le nostre famiglie". Così Alberto Fontana, segretario Centri clinici Nemo intervenendo oggi a Jesi, alla prima giornata della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica.
"Siamo cresciuti in associazione pensando che la forza fosse la capacità di sollevare, di sostenere, di alleggerire il fardello della malattia che grava sulla nostra comunità - riflette Fontana - Oggi, invece, quello che sembra dominare è un altro tipo di forza: una forza che schiaccia, che esclude. E quello che abbiamo imparato dalla nostra storia è che c’è sempre qualcos’altro che viene considerato più urgente dei bisogni e dei desideri di felicità di una comunità fragile come la nostra. Siamo la marginalità, e sarà sempre più facile dimenticarsi di noi perché, quando le risorse sono poche, ci si occupa dei numeri grandi. I numeri piccoli, invece, si dimenticano. E allora dobbiamo usare tutte le storie della nostra comunità per ricordare alle istituzioni qual è il loro dovere: partire dagli ultimi, non dai primi".
Per questo "dobbiamo continuare a combattere - rimarca il segretario Centri clinici Nemo - a costruire un’attenzione da parte delle istituzioni, che non sia solo dichiarativa o legislativa, ma che si traduca in risorse economiche per i nostri medici, per i nostri ricercatori, perché possano davvero fare la differenza. Non dobbiamo dimenticarlo mai. La sfida più grande oggi è raccontare che non siamo gli ultimi, anche se la storia ci ha posti spesso tra gli ultimi. Questo, credo, è ciò che ci insegna anche Armida Barelli - rimarca Fontana - Lei non ha solo sognato l’Università Cattolica: l’ha costruita contro tutto e tutti, con le sue risorse, con la sua convinzione, con la sua forza di persuasione. Ed è per questo che dobbiamo prendere quella storia e farla nostra, metterla nel nostro calendario e celebrarla come un momento identitario per la nostra comunità", conclude.
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(Adnkronos) - "Oggi più che mai servono visione e responsabilità. Il tempo dell’ascolto deve diventare scelta strutturale. Aisla continuerà a fare la sua parte con serietà, radicamento e una rete che conosce il presente e costruisce il futuro. I due giorni della conferenza nazionale qui a Jesi rappresentano per Aisla una dichiarazione di impegno. Il 'Progetto di Vita', il riconoscimento del caregiver familiare e l'investimento sull'assistenza domiciliare sono le tre direttrici su cui gioca il futuro della cura. Sono dei temi concreti che non sono più rinviabili e che richiedono un coraggio politico e delle alleanze, delle relazioni vere. Qui a Jesi abbiamo dimostrato che è possibile costruire delle soluzioni. Si parte dall'ascolto e si lavora insieme, con responsabilità e con visione". Lo ha detto all'Adnkronos Fulvia Massimelli, presidente nazionale dell'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, in occasione della conferenza nazionale Aisla, oggi e domani a Jesi.
"Per Aisla ascolto e prossimità non sono solo parole, ma azioni - ha poi aggiunto Massimelli - La dimostrazione sta nei numeri dell'Associazione: oltre 2.500 associati, 300 volontari, 64 presidi territoriali e più di 6.600 interventi concreti a sostegno delle persone con Sla solo nel 2024". "Noi ogni giorno entriamo nelle case delle famiglie, entriamo nelle loro storie e nelle loro fragilità. Il nostro è un impegno costante, fatto di presenza reale, di relazioni autentiche, e delle soluzioni che cerchiamo di costruire insieme e di adattarle persona per persona" ha poi concluso.
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(Adnkronos) - L’integrazione ospedale-territorio è una questione complessa da organizzare, ma ci sono "2 aspetti cruciali su cui si può intervenire: la formazione e la comunicazione”. Anche per la persona con Sla, sclerosi laterale amiotrofica, ci sono i Pdta, percorsi diagnostico assistenziali, “ormai fortunatamente diffusi in molte regioni e territori, e spesso sono costruiti accuratamente proprio sulle caratteristiche dei singoli territori. Ma i Pdta vanno popolati, e questi 2 concetti servono a declinarli in maniera personalizzata. Non solo in riferimento ai singoli territori, ma alle singole situazioni". Lo ha detto Michela Coccia, direttore clinico Centro Nemo Ancona, intervenendo, oggi a Jesi, alla prima giornata della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica.
"La formazione deve essere condivisa - spiega Coccia - L’iniziativa che ci offre Aisla e la Regione Marche per la formazione degli infermieri - in particolare di quelli del territorio che andranno ad operare a domicilio dei pazienti - insieme ai clinici del centro di riferimento, è veramente un’occasione unica, non solo per il passaggio di competenze, ma proprio per lo scambio e la conoscenza reciproca, e quindi per la condivisione di obiettivi".
Sul secondo aspetto, per far comunicare ospedale e territorio "il centro Nemo - illustra l’esperta - mette una persona fisica, il nurse coach, un infermiere case manager che lavora all’interno del centro Nemo e che ha come compito proprio quello di unire il centro al territorio: personalizzare e supportare il rientro a domicilio, ma anche continuare a colloquiare con tutte le figure che si interfacciano con la persona. Sicuramente, anche utilizzando tante risorse tecnologiche che avremo a disposizione, come delle piattaforme, conclude - potremo implementare e rendere decisiva, tempestiva e utile questa comunicazione".
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(Adnkronos) - Lorenzo Musetti è stato battuto, nella semifinale degli Internazionali d'Italia 2025, da Carlos Alcaraz. Il tennista azzurro si è arreso in due set in semifinale, a un passo dal sogno di una finale al Masters 1000 di Roma. Musetti ha poi spiegato cosa non ha funzionato in conferenza stampa, elogiando le capacità dello spagnolo e preferendolo a Jannik Sinner: "La chiave è stata la maggiore solidità di Carlos, ha gestito meglio alcuni momenti difficili. Abbiamo avuto entrambi degli alti e bassi, anche quando ero avanti di un break nel secondo set ero troppo concentrato sugli aspetti negativi. Mi concentravo su un cattivo rimbalzo, sull’ombra o sul vento, ho cercato troppi alibi".
"Credo che Carlos sia un altro fenomeno che viene criticato troppo e inutilmente. C’è poco da criticare, basta vedere i suoi numeri. Anche se oggi non abbiamo espresso il nostro miglior tennis come ad esempio si era visto a Montecarlo, si giocava meglio e le condizioni di oggi hanno cambiato la partita, ma ha pochi punti deboli. Magari non ha un servizio devastante come Zverev, ma è sempre molto aggressivo e cerca di comandare il gioco", ha detto Musetti, "in alcuni momenti è ingiocabile, poi abbassa l’intensità e quello è l’aspetto su cui sta lavorando di più. Ho una grandissima stima di Carlos e credo che sulla terra il miglior Carlos lo vedo favorito al momento con chiunque, compreso Sinner".
Poi Musetti ha risposto ad Alexander Zverev, che si era lasciato andare a dichiarazioni polemiche dopo essere stato eliminato dal toscano nei quarti di finale: "Mi sono solo difeso in campo? Ognuno pensa a quello che vuole, se ha visto il match così va bene. Abbiamo giocato anche su altre superfici e l’esito è stato lo stesso, se ha visto che ho aspettato l’avversario può farlo anche lui, magari riesce a vincere la partita
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(Adnkronos) - "C’è ancora tanto lavoro da fare, ma insieme condividiamo obiettivi concreti, che oggi – anche grazie all’opportunità offerta dal progetto di vita previsto dalla riforma sulla disabilità – diventano sempre più realizzabili, con l’ambizione di rispondere in modo efficace e personalizzato ai bisogni delle persone. Mi riferisco non solo alle persone con sclerosi laterale amiotrofica, ma anche a chi vive con disabilità, con malattie cronico-degenerative, rare, oncologiche. Abbiamo bisogno, per tutti, di tenere insieme la parte sanitaria, quella socio-sanitaria e quella sociale, ricordandoci sempre che alla base di tutto c’è il benessere complessivo della persona". Così Alessandra Locatelli, ministro per la Disabilità nel saluto inviato, in un videomessaggio, all’apertura della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, che si svolge oggi e domani a Jesi (Ancona).
"La salute, ma anche la formazione, il lavoro, la vita ricreativa, sociale, relazionale e affettiva: sono tutte dimensioni fondamentali - aggiunge il ministro - che dobbiamo considerare in un’ottica integrata, superando visioni frammentate o settoriali”. Su questo, secondo Locatelli è necessario “adottare un nuovo sguardo, capace di vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti".
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(Adnkronos) - C’è un’Italia che cura, che ascolta e che non si tira indietro. È l’Italia che Aisla – Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica – ha voluto riunire oggi a Jesi, in occasione della prima giornata della sua conferenza nazionale, dal titolo evocativo: "Aisla chiama a raccolta l’Italia della cura". Un incontro corale, partecipato e ispirante, che ha visto protagonisti istituzioni, territori, professionisti, volontari e giovani studenti, uniti da un obiettivo comune: trasformare il tempo dell’ascolto in scelte politiche, sociali e culturali concrete. L’avvio dei lavori ha preso forma attraverso due momenti emblematici, capaci di incarnare il senso profondo della cura come responsabilità condivisa. Il primo, 'Aisla Forma', si è svolto all’Istituto Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio, dove gli studenti sono stati coinvolti in un percorso educativo sulla Sla. Questo incontro non ha solo trasmesso conoscenze, ma ha anche seminato nei giovani la consapevolezza e l’impegno verso una nuova cultura della solidarietà. Il secondo, 'Aisla Incontra', è stato un’agorà partecipata che ha riunito volontari, soci e referenti provenienti da tutta Italia. In questo spazio di dialogo e condivisione, la comunità associativa ha dato voce al cuore pulsante dell’impegno quotidiano dell’Associazione, rafforzando il senso di appartenenza e la determinazione nel perseguire obiettivi comuni.
"Oggi più che mai servono visione e responsabilità - le parole di Fulvia Massimelli, presidente nazionale Aisla in apertura dei lavori -. Le risposte alla complessità della Sla passano attraverso modelli capaci di funzionare davvero: concreti, misurabili, replicabili. La Conferenza è un’occasione preziosa per ribadire che il tempo dell’ascolto deve tradursi in scelte strutturali, capaci di incidere. Aisla continuerà a fare la sua parte con proposte serie e la forza di una rete che conosce la realtà, vive il presente e costruisce il futuro, insieme alle persone". La Sla "non coinvolge solo chi ne è colpito, ma tutta la famiglia - ha sottolineato Pina Esposito, Segretario nazionale Aisla - chiamata a gestire una complessità quotidiana fatta di bisogni clinici, relazionali e organizzativi. Per questo in Aisla parliamo di presa in cura, non di presa in carico: un impegno condiviso tra istituzioni, famiglie e comunità. L’Assistenza domiciliare integrata ne è il fulcro, perché è nel domicilio che si costruisce la qualità della vita. Investirvi significa tutelare dignità, diritti e futuro".
"Jesi oggi non ha semplicemente ospitato una conferenza, ma ha abbracciato una comunità. Una comunità che cammina insieme nella fragilità, portando con sé competenze, esperienze e l’etica profonda della cura. Qui, oggi, abbiamo riscoperto il valore della prossimità" ha ribadito Marisa Trobbiani, presidente Aisla Marche.
Il pomeriggio è proseguito con l’appuntamento aperto al pubblico e trasmesso in diretta streaming. Cuore dell’evento è stata la tavola rotonda 'Nuove prospettive normative e il Progetto di Vita', spazio di confronto con le istituzioni e gli esperti per affrontare i temi fondamentali di un sistema di cura capace di rispondere alla complessità assistenziale delle malattie neurodegenerative come la Sla. Dall’evoluzione dell’assistenza domiciliare all’implementazione del Progetto di Vita, dalla valorizzazione del lavoro di cura dei caregiver familiari a una visione integrata e personalizzata dell’assistenza: un dialogo autentico, che ha acceso i riflettori sulla necessità di rinnovare i modelli culturali e operativi della cura.
"Si tratta di una sfida di sistema che impone un profondo cambiamento culturale e operativo - ha sottolineato Paolo Bandiera, direttore Affari Generali Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) - Non basta aggiornare i criteri valutativi: è necessario garantire risposte personalizzate, integrate e continuative. Il Progetto di Vita rappresenta una straordinaria occasione per rimettere al centro la dignità e le aspirazioni delle persone, ma perché sia davvero efficace, deve poggiare su strumenti concreti, co-progettati insieme alle famiglie e alle organizzazioni che vivono quotidianamente la disabilità".
"Sostenere chi si prende cura non è solo un dovere istituzionale, ma una responsabilità civile che la Regione Marche onora ogni giorno con azioni concrete e risorse dedicate - ha detto Filippo Saltamartini, vicepresidente e Assessore alla Sanità Regione Marche - Riconosciamo pienamente il valore del lavoro di cura svolto dai caregiver familiari, in particolare nell’ambito delle malattie complesse come la Sla. Nel 2025, con la Dgr n. 138, abbiamo stanziato risorse specifiche proprio per i caregiver delle persone con Sla, confermando l’impegno a supportare chi affronta ogni giorno una condizione di fragilità estrema.La presenza del Centro clinico Nemo di Ancona rafforza questa visione: costruire una sanità capace di integrare la pratica clinica con l’assistenza domiciliare, perché è proprio nel domicilio che si gioca la qualità della vita. Per questo investiamo nella formazione di professionisti preparati non solo dal punto di vista tecnico, ma anche umano, affinché sappiano affrontare le fragilità complesse con competenza, empatia e visione. È così che si tutelano la dignità, i diritti e il futuro delle persone più fragili e delle loro famiglie".
A chiudere la giornata, la tavola rotonda dedicata alla figura di Armida Barelli, prima beata con Sla alla quale è stato recentemente intitolato il Centro Clinico Nemo di Roma. Lo storico e biografo Ernesto Preziosi ha tracciato il profilo di una donna che ha saputo trasformare la malattia in una testimonianza di fede, servizio e impegno educativo. "Una donna di fede, cultura e coraggio, capace di scelte radicali e controcorrente, che hanno inciso sul ruolo delle donne nella Chiesa e nella società. La sua sofferenza - ha ricordato il prof. Preziosi - vissuta con consapevolezza e spiritualità, è diventata forza generativa, luogo di testimonianza e di speranza".
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(Adnkronos) - Un Qr code 'anti-abusivi' negli studi medici per aiutare il cittadino a verificare "che il professionista a cui si rivolge abbia le carte in regola per fornire le risposte di salute richieste". Una proposta che il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, poterà all'attenzione del Governatore del Lazio Francesco Rocca, "che - annuncia Magi - a breve incontrero". L'idea è apporre il codice, messo a punto da Ordine dei medici e Regione, all'ingresso in ogni studio, "in modo che il cittadino semplicemente inquadrandolo con il cellulare, possa sapere in modo rapido e chiaro se quel professionista è formato per fornire le risposte di salute richieste", aggiunge Magi nel suo intervento, oggi a Roma, all'apertura del 46esimo congresso della Societa italiana di medicina estetica (Sime), particolarmente sensibile al tema della formazione specifica dei professionisti.
L'idea del codice nasce, spiega Magi all'Adnkronos Salute a margine della sessione d'apertura del Congresso Sime, per "tutelare il cittadino, non soltanto per quanto riguarda la medicina estetica, ma per permettere in modo semplice di essere sempre sicuri che gli studi o i centri dove si svolgono le attività sanitarie siano regolarmente autorizzati per le specifiche attività che fanno e, soprattutto, che i professionisti che ci lavorano abbiano quelle competenze e quelle capacità, certificate, per poter fare quella tipologia di atto medico. Due importanti elementi di trasparenza che possono essere verificati rapidamente: la tecnologia ci consente di tutelare le persone con gli strumenti di uso comune".
Insomma, "un bollino di qualità che, allo stesso tempo, aiuta a sensibilizzare e responsabilizzare le persone perché, in tema di salute, non è bene affidarsi a quanto ha detto l'amico dell'amico e scegliere magari perché si paga poco. Con il Qr code si può certificare la qualità del professionista e verificare che il centro abbia le autorizzazioni necessarie a fornire i servizi di cura specifici", conclude Magi. (segue)
(Adnkronos) - "Faccio gli auguri di buon lavoro al nuovo presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti, e gli dico che può contare sul ministero del Turismo. Faremo, come sempre abbiamo fatto, la nostra parte".Con queste parole la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si è complimentata con Piero Formenti, eletto presidente di Confindustria Nautica per il quadriennio 2025-2029. La ministra è intervenuta alla Convention Satec 2025, annuale momento di incontro delle aziende aderenti all’Associazione nazionale di categoria che rappresenta, promuove e tutela, in Italia e nel mondo, l’intera filiera della nautica da diporto.
“Spesso si parla di overtourism – prosegue Daniela Santanchè – ma in Italia c’è l’undertourism. Possiamo parlare di overtourism in tre o quattro città, poi abbiamo le nostre aree interne, i nostri piccoli borghi dove invece dobbiamo sviluppare moltissimo il turismo”. Il ministro del Turismo ricorda poi l’importanza del mare: “In passato a volte ci siamo dimenticati di essere una penisola e il mare è una risorsa che in passato non siamo stati capace di mettere a regime. Ieri è stata data una grandissima notizia: l'America's Cup si terrà a Napoli. Portarla in Italia è un grande per il settore nautico, un'occasione per far appassionare i più giovani e uno straordinario evento che può veramente fare la differenza non soltanto per il Sud ma tutta per tutta l'Italia”.
In chiusura Daniela Santanchè sottolinea i dati riguardanti il turismo nautico: “Il turismo nautico in Italia sta andando molto bene, perché nel 2024 abbiamo avuto una crescita del 2%, nel 2025 è prevista una crescita del 2,9 per quanto riguarda gli ormeggi stanziali e del 3,2 per gli ormeggi di passaggio”.
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(Adnkronos) - Juan Ayuso vince la settima tappa del Giro d'Italia 2025, 168 chilometri da Castel di Sangro a Tagliacozzo. Lo spagnolo dell'Uae Team Emirates Xrg ha tagliato per primo il traguardo davanti al messicano Isaac Del Toro, suo compagno di squadra, e il colombiano Egan Bernal del team Ineos Grenadiers, staccati di 4 secondi. Quarto all'arrivo Primoz Roglic della Red Bull-Bora-Hansgrohe, nuova maglia rosa: lo sloveno è il nuovo leader della corsa con un vantaggio di 4 secondi su Ayuso, 9 secondi su Del Toro e 27 secondi sull'italiano Antonio Tiberi della Bahrain Victorious, oggi sesto all'arrivo, dopo Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e davanti a Damiano Caruso (Bahrain Victorious).
La settima tappa porta la Corsa Rosa in Abruzzo ma anche il primo arrivo in salita, con il traguardo che coincide con il primo Gpm di prima categoria dell'edizione 108 del Giro d'Italia, al termine di una salita di quasi 12 chilometri con picchi del 14%. La tappa è contraddistinta da una fuga che viene ripresa a 5000 metri dal traguardo mentre prima degli ultimi 8 km la maglia rosa Pedersen si stacca dopo il grande lavoro fatto per la squadra e l'uomo classifica del team Lidl-Trek, Ciccone. A 3 km al traguardo le pendenze salgono fino al 12-14%, a 2.5 km la salita comincia a essere dura iniziando a fare selezione. Bernal è al terzo posto nel gruppo di testa, seguendo a ruota Ciccone scortato da Vacek.
Passano 200 metri e il primo sussulto è di Rafal Majka (Uae Team Emirates Xrg) che si porta in testa al gruppetto di 23 ciclisti. Chi parte per primo potrebbe vincere ma rimangono tutti in attesa fino a quando mancano 1300 metri al traguardo: attacca Ciccone, seguito da Tiberi e da Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Roglic non reagisce ma c'è il suo gregario Giulio Pellizzari che colma il vuoto lavorando per il capitano della Red Bull-Bora-Hansgrohe. Dopo 100 metri altro attacco di Ciccone ma reagisce Bernal che, quando mancano 600 metri al traguardo, tenta lo scatto dopo il grande lavoro della Ineos.
Nella sua azione il colombiano è marcato stretto da Del Toro e Ciccone, con Tiberi e Ayuso insieme dopo di loro, poi quando mancano 500 metri Ayuso passa all'interno e supera tutti. Bernal prova a ricucire il vuoto con Ciccone alla sua ruota ma il secondo scatto dello spagnolo, quando mancano 400 metri all'arrivo, è decisivo: lo scalatore vince in solitaria. Quattro secondi dopo l'arrivo del classe 2002, alla sesta vittoria stagionale, arrivano in fila Del Toro, Bernal, Roglic, Ciccone, Tiberi, Caruso, Carapaz, a 8 secondi di distacco arrivano Poole e Storer.
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