(Adnkronos) - Un riconoscimento e il coinvolgimento di giovani talenti di Venosa (Potenza), Borgo tra i 'Più Belli d’Italia' e paese simbolo dell’Aglianico del Vulture, il vino di punta della Basilicata, prodotto con le uve coltivate alle pendici del Vulture, territorio d’origine vulcanica. Sono tre gli studenti a cui è stato assegnato il primo Premio di Progettazione 'Vini e Cantine', indetto da Cantina di Venosa in collaborazione con l’Istituto Tecnico Statale 'Flacco Battaglini'. Si chiamano: Angelica Pompa (prima classificata); Giorgia Iasi (seconda classificata); Nicole Paradiso (terza classificata); tutte del quinto anno del corso di studi di geometra. Tra i presenti (amici, studenti, genitori, insegnanti, viticoltori), sono intervenuti: il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo; l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione Energetica, Laura Mongiello; il sindaco di Venosa, Francesco Mollica; Mimma Carlomagno, preside dell’Istituto Tecnico Superiore 'Flacco Battaglini' di Venosa e il professor Leonardo Rosa.
Nel piano di lavoro gli studenti dovevano considerare diversi criteri di progettazione, tra cui: la sostenibilità della struttura progettata e dei materiali utilizzabili; la previsione di un utilizzo integrato di risorse energetiche pulite; soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale; presenza di un vigneto nei dintorni; presenza di una sala degustazione e di un piccolo ristorante; presenza di alcune camere in b&b per l’accoglienza enoturistica; funzionalità e operatività dei processi produttivi.
I 3 progetti vincitori, selezionati fra 12 proposte di altrettanti studenti, sono stati valutati da una giuria di esperti composta da insegnanti e professionisti operativi a Venosa: il professor Giuseppe Gammone; il professor Francesco Ludovico; l’ingegnere Egidio Comodo; l’architetto Antonio Savino; oltre al presidente di Cantina di Venosa e alla preside del 'Flacco Battaglini'.
L’iniziativa è stata ideata dopo una visita didattica degli studenti nei locali di Cantina di Venosa. L’anno precedente, sotto la guida dell’insegnante di Costruzioni, Leonardo Rosa, i ragazzi del quinto anno si erano misurati con la progettazione di un 'paese albergo', immaginando il recupero di una frazione un po’ decadente del centro storico di Venosa, situata nei pressi della chiesa di San Rocco, dove sono presenti 12 ex case contadine, in gran parte non utilizzate, di privati e di proprietà ecclesiastica. Dopo la visita alla più importante cantina cooperativa della Basilicata (300 soci, 800 ettari di vigne, 2 milioni di bottiglie) è nata però l’idea di avvicinare la scuola al mondo del vino. I lavori premiati saranno esposti in cantina fino a giugno.
“Abbiamo creato questa bella opportunità insieme alla scuola - sottolinea il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo - perché crediamo che dall’incontro con una realtà come la nostra possano nascere stimoli e interessi culturali tra i giovani, che potrebbero un giorno anche trasformarsi in una professione nel mondo del vino. La nostra cooperativa ha nel suo Dna la vicinanza e l’integrazione con il territorio, l’attenzione alla comunità locale, all’ambiente, al lavoro equamente retribuito. Anche attraverso queste iniziative intendiamo restituire ricchezza, servizi e cultura a Venosa e al Vulture. Siamo un’azienda etica ed eventi come il Premio 'Vini e Cantine' aggiungono nuovi risultati al nostro bilancio di sostenibilità”.
Nel programma di sostenibilità economica, sociale e ambientale di Cantina di Venosa figurano infatti tra gli impegni anche l’innovazione e l’industrializzazione equa e responsabile e la promozione di un’educazione di qualità e inclusiva per tutti.
Il sindaco del Comune di Venosa, Francesco Mollica, ha dichiarato: “Progetti come questi sono molto importanti per una città come Venosa, che ha un’economia legata al vino. Le idee dei giovani anche attraverso questi concorsi possono dare davvero impulso allo sviluppo del territorio. L’economia del vino ha retto per generazioni, per cui potremmo immaginare un futuro importante non solo per i soci ma anche per chi lo commercializza in maniera qualificata. Un plauso va a chi ha organizzato il concorso”.
Per l’assessore regionale all’Ambiente e transizione ecologica, Laura Mongiello, “la sinergia tra la scuola, le Istituzioni e il mondo delle imprese è davvero importante per stimolare i giovani a rimanere sul territorio per le potenzialità che ci sono, come sul tema della transizione energetica". "La Regione Basilicata sta mettendo in campo diverse misure e progetti sul fotovoltaico, sull’eolico e sulle fonti rinnovabili. Il 90% dell’energia che la Basilicata produce arriva da fonti rinnovabili ed entro il 2030 supereremo gli obiettivi che l’Unione Europea richiede. Continueremo a lavorare al fine di formare giovani professionisti che possano essere impiegati nelle nuove filiere, come quelle dell’Hydrogen Valley sviluppata in collaborazione con l’Enea”, ha aggiunto.
“Sono studenti del V anno dell’Indirizzo Ambiente Territorio del nostro istituto - ha spiegato la dirigente scolastica, Mimma Carlomagno - che attraverso questo progetto hanno avuto la possibilità di mettersi in discussione, sia in vista dell’esame di maturità ma anche per un banco di prova rispetto alla vita professionale o di studio che li attende da qui a poco. Noi ci auguriamo che diventino i professionisti di domani preparati e pronti per le sfide del futuro. Dobbiamo ringraziare la Cantina di Venosa che è stata partner di questo progetto e per aver creato una forte sinergia tra la scuola, l'impresa e il territorio”.
(Adnkronos) - Un riconoscimento e il coinvolgimento di giovani talenti di Venosa (Potenza), Borgo tra i 'Più Belli d’Italia' e paese simbolo dell’Aglianico del Vulture, il vino di punta della Basilicata, prodotto con le uve coltivate alle pendici del Vulture, territorio d’origine vulcanica. Sono tre gli studenti a cui è stato assegnato il primo Premio di Progettazione 'Vini e Cantine', indetto da Cantina di Venosa in collaborazione con l’Istituto Tecnico Statale 'Flacco Battaglini'. Si chiamano: Angelica Pompa (prima classificata); Giorgia Iasi (seconda classificata); Nicole Paradiso (terza classificata); tutte del quinto anno del corso di studi di geometra. Tra i presenti (amici, studenti, genitori, insegnanti, viticoltori), sono intervenuti: il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo; l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione Energetica, Laura Mongiello; il sindaco di Venosa, Francesco Mollica; Mimma Carlomagno, preside dell’Istituto Tecnico Superiore 'Flacco Battaglini' di Venosa e il professor Leonardo Rosa.
Nel piano di lavoro gli studenti dovevano considerare diversi criteri di progettazione, tra cui: la sostenibilità della struttura progettata e dei materiali utilizzabili; la previsione di un utilizzo integrato di risorse energetiche pulite; soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale; presenza di un vigneto nei dintorni; presenza di una sala degustazione e di un piccolo ristorante; presenza di alcune camere in b&b per l’accoglienza enoturistica; funzionalità e operatività dei processi produttivi.
I 3 progetti vincitori, selezionati fra 12 proposte di altrettanti studenti, sono stati valutati da una giuria di esperti composta da insegnanti e professionisti operativi a Venosa: il professor Giuseppe Gammone; il professor Francesco Ludovico; l’ingegnere Egidio Comodo; l’architetto Antonio Savino; oltre al presidente di Cantina di Venosa e alla preside del 'Flacco Battaglini'.
L’iniziativa è stata ideata dopo una visita didattica degli studenti nei locali di Cantina di Venosa. L’anno precedente, sotto la guida dell’insegnante di Costruzioni, Leonardo Rosa, i ragazzi del quinto anno si erano misurati con la progettazione di un 'paese albergo', immaginando il recupero di una frazione un po’ decadente del centro storico di Venosa, situata nei pressi della chiesa di San Rocco, dove sono presenti 12 ex case contadine, in gran parte non utilizzate, di privati e di proprietà ecclesiastica. Dopo la visita alla più importante cantina cooperativa della Basilicata (300 soci, 800 ettari di vigne, 2 milioni di bottiglie) è nata però l’idea di avvicinare la scuola al mondo del vino. I lavori premiati saranno esposti in cantina fino a giugno.
“Abbiamo creato questa bella opportunità insieme alla scuola - sottolinea il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo - perché crediamo che dall’incontro con una realtà come la nostra possano nascere stimoli e interessi culturali tra i giovani, che potrebbero un giorno anche trasformarsi in una professione nel mondo del vino. La nostra cooperativa ha nel suo Dna la vicinanza e l’integrazione con il territorio, l’attenzione alla comunità locale, all’ambiente, al lavoro equamente retribuito. Anche attraverso queste iniziative intendiamo restituire ricchezza, servizi e cultura a Venosa e al Vulture. Siamo un’azienda etica ed eventi come il Premio 'Vini e Cantine' aggiungono nuovi risultati al nostro bilancio di sostenibilità”.
Nel programma di sostenibilità economica, sociale e ambientale di Cantina di Venosa figurano infatti tra gli impegni anche l’innovazione e l’industrializzazione equa e responsabile e la promozione di un’educazione di qualità e inclusiva per tutti.
Il sindaco del Comune di Venosa, Francesco Mollica, ha dichiarato: “Progetti come questi sono molto importanti per una città come Venosa, che ha un’economia legata al vino. Le idee dei giovani anche attraverso questi concorsi possono dare davvero impulso allo sviluppo del territorio. L’economia del vino ha retto per generazioni, per cui potremmo immaginare un futuro importante non solo per i soci ma anche per chi lo commercializza in maniera qualificata. Un plauso va a chi ha organizzato il concorso”.
Per l’assessore regionale all’Ambiente e transizione ecologica, Laura Mongiello, “la sinergia tra la scuola, le Istituzioni e il mondo delle imprese è davvero importante per stimolare i giovani a rimanere sul territorio per le potenzialità che ci sono, come sul tema della transizione energetica". "La Regione Basilicata sta mettendo in campo diverse misure e progetti sul fotovoltaico, sull’eolico e sulle fonti rinnovabili. Il 90% dell’energia che la Basilicata produce arriva da fonti rinnovabili ed entro il 2030 supereremo gli obiettivi che l’Unione Europea richiede. Continueremo a lavorare al fine di formare giovani professionisti che possano essere impiegati nelle nuove filiere, come quelle dell’Hydrogen Valley sviluppata in collaborazione con l’Enea”, ha aggiunto.
“Sono studenti del V anno dell’Indirizzo Ambiente Territorio del nostro istituto - ha spiegato la dirigente scolastica, Mimma Carlomagno - che attraverso questo progetto hanno avuto la possibilità di mettersi in discussione, sia in vista dell’esame di maturità ma anche per un banco di prova rispetto alla vita professionale o di studio che li attende da qui a poco. Noi ci auguriamo che diventino i professionisti di domani preparati e pronti per le sfide del futuro. Dobbiamo ringraziare la Cantina di Venosa che è stata partner di questo progetto e per aver creato una forte sinergia tra la scuola, l'impresa e il territorio”.
(Adnkronos) - Una instant survey condotta su circa 500 persone in occasione della tappa di Siena e Pisa del Giro d'Italia e nell'ambito della campagna 'Non girarci intorno', promossa da Merck, mostra che oltre l'80% conosce il tumore della vescica e sa che il fumo è uno dei principali fattori di rischio, ma più della metà (53,4%) non ha mai parlato di prevenzione oncologica con il proprio medico. Mentre si evidenzia l'importanza di insistere sull'informazione, per aumentare la consapevolezza delle persone, non mancano le buone notizie. Più della metà degli intervistati (53,8%) conosce il ruolo delle associazioni di pazienti per l'informazione e la prevenzione oncologica, mentre oltre il 73% del campione saprebbe a chi rivolgersi in caso si dubbi o timori legati a questa patologia.
"Viviamo in un tempo in cui l'egoismo è cresciuto e il compito di chi rappresenta le istituzioni è quello di cercare di avere sempre la persona al centro - osserva Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana, in occasione della tappa di Pisa dell'iniziativa - Ho aderito a questa iniziativa perché voglio portare la voce della Toscana in questo senso. Se vogliamo una sanità migliore, dobbiamo investire sulla prevenzione. Si investe nella prevenzione in tanti modi, uno è quello di andare tra la gente, nelle piazze, far capire cosa vuol dire partecipare agli screening, far capire il valore, il significato di anticipare il problema che potrebbe nascere. Iniziative come queste vanno sostenute, valorizzate e le istituzioni devono essere presenti".
"La rete oncologica della regione Toscana è ormai una realtà consolidata - sottolinea Michele Maio, direttore del Dipartimento oncologico e del Centro di Immuno-oncologia dell'Aou senese, professore ordinario di Oncologia dell'Università di Siena - La realtà è che c'è una interazione sempre più forte tra tutte le strutture oncologiche Toscane, perché solo mettendo insieme le energie di tutti gli attori si potranno ottenere dei vantaggi estremamente importanti in tutti gli ambiti della oncologia per i pazienti. E questo è l'obiettivo fondamentale che ci siamo prefissi come rete oncologica".
Il tumore della vescica - informa una nota - è il secondo tumore urologico più comune dopo quello alla prostata e in Italia nel 2024 sono stati diagnosticati 31.016 casi. E' più comune tra i 60 e i 70 anni ed è quasi 4 volte più frequente negli uomini che nelle donne. Durante le tappe toscane, il presidente Mazzeo ha sottoscritto il 'Manifesto per l'umanizzazione delle cure in oncologia' realizzato da Merck in collaborazione con Ailar, Walce, Palinuro e con clinici di riferimento in ambito oncologico. 'Non girarci intorno' si inserisce, infatti, in un più ampio piano di educazione alla salute in campo oncologico, con una particolare attenzione al tema dell'umanizzazione delle cure, che distingue l'impegno di Merck in quest'area terapeutica.
"Il nostro obiettivo è contribuire a costruire una cultura della prevenzione che coinvolga tutti, dai cittadini ai professionisti sanitari - afferma Ramón Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia - Con il progetto 'Non girarci intorno' vogliamo portare questo messaggio di conoscenza e attenzione ai sintomi della patologia in un contesto di grande visibilità come il Giro d'Italia, perché, nella sfida ai tumori, una diagnosi precoce può fare davvero la differenza. Si tratta per noi di uno sforzo di comunicazione senza precedenti, che conferma il nostro impegno in ambito oncologico con un approccio a 360 gradi: non ci limitiamo infatti allo sviluppo e all'offerta di soluzioni terapeutiche all'avanguardia, ma andiamo 'oltre il farmaco' con iniziative di prevenzione e sensibilizzazione. Facciamo ciò coinvolgendo tutti gli attori del sistema salute (medici e società scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni), e sperimentando formati e canali sempre diversi, per raggiungere il maggior numero di persone possibile".
La campagna 'Non girarci intorno' è patrocinata da: Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere; Simg, Società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie, Siuro, Società italiana di uro-oncologia e associazione Palinuro, Pazienti liberi dalle neoplasie uroteliali.
Leggi tutto: Giro d'Italia in Toscana, vince prevenzione con campagna Merck su cancro vescica
(Adnkronos) - "E' importante favorire la diffusione di una cultura positiva dell'utilizzo dell'energia nucleare. Quello che Cnao fa da oltre vent'anni ne è una dimostrazione: il trattamento di particolari tipi di tumore con protoni, ioni carbonio e, nel prossimo futuro, con altri ioni. Cnao è impegnato da tempo nel promuovere attività divulgative e di formazione per far comprendere quanto le particelle atomiche siano un'importante risorsa da utilizzare per scopi clinici ed è pronto a iniziare nuove collaborazioni all'interno del network internazionale promosso da Iaea". E' il messaggio lanciato dal Centro nazionale di adroterapia oncologica durante un incontro, ieri a Pavia, con Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell'Iaea, Agenzia internazionale per l'energia atomica, grazie al supporto del ministero degli Esteri e di Regione Lombardia. Per la prima volta il numero uno dell'agenzia mondiale ha visitato la struttura sanitaria accompagnato da May Abdel-Wahab, direttrice della Divisione Salute umana del Dipartimento di Scienze e applicazioni nucleari dell'Iaea, e da Diego Candano, suo senior advisor, e Andrea Borio Di Tigliole, programme coordinator al Dipartimento di Nuclear Energy.
"Siamo profondamente onorati di aver accolto il dottor Grossi al Cnao - afferma Gianluca Vago, presidente Cnao e direttore Dipartimento di Oncologia e onco-ematologia Università degli Studi di Milano - Siamo sinceramente grati per il tempo e l'attenzione che ha dedicato alle nostre attività in corso e ai progetti futuri. Il Cnao è uno dei soli 6 centri al mondo, e l'unico in Italia, che utilizza protoni, ioni carbonio e, presto, altri ioni come l'elio per trattare alcune forme tumorali che non rispondono alle terapie tradizionali o sono inoperabili. L'adroterapia offre potenzialità straordinarie, che richiedono ancora studio, approfondimento e lo sviluppo di competenze altamente specializzate. E' importante far conoscere queste opportunità terapeutiche, unite alle altre opzioni sviluppate negli ultimi anni a beneficio della ricerca clinica e dei pazienti. Cnao - aggiunge Vago - si sta preparando a sperimentare anche una nuova metodica, la Bnct (Boron Neutron Capture Therapy), che potenzialmente consentirà il trattamento di forme tumorali particolarmente complesse con un approccio ancora più preciso e personalizzato".
Soddisfazione è stata espressa anche da Grossi: "E' un grande piacere per me aver potuto visitare un centro di assoluta eccellenza come il Cnao, un esempio concreto di come la tecnologia nucleare possa essere applicata con successo anche in ambito clinico, con un impatto positivo sulle nostre vite. E' fondamentale investire nella formazione di nuovi specialisti capaci di gestire strumenti estremamente sofisticati e, al tempo stesso, promuovere un accesso più equo alle cure innovative. Le tecnologie avanzate, infatti, devono essere sempre più messe disposizione di pazienti e cittadini, ovunque nel mondo".
"Intorno all'adroterapia ruotano ben 20 diverse figure professionali dal medico radioterapista fino al tecnico addetto al funzionamento dell'acceleratore di particelle, passando per il fisico medico e il bioingegnere - precisa Sandro Rossi, direttore generale Fondazione Cnao - Il nostro centro è un'eccellenza del sistema sanitario sia lombardo che nazionale e può vantare un expertise rilevante a livello mondiale".
"Con Iaea - aggiunge - abbiamo avviato da anni una proficua collaborazione e organizzato convegni, workshop, attività di alta formazione e altre attività di divulgazione sull'adroterapia e, più in generale, sull'utilizzo delle radiazioni in medicina. L'Agenzia internazionale è interessata non solo dall'aspetto terapeutico della tecnologia, ma anche dal tema della gestione delle radiazioni e delle possibili problematiche ambientali. Auspichiamo quindi una collaborazione più strutturata con Iaea, soprattutto in programmi di alta formazione rivolti a studenti e specializzandi nelle diverse discipline interessate all’adroterapia", conclude il Dg.
(Adnkronos) - Matteo Berrettini non ci sarà al Roland Garros. Per il quarto anno consecutivo, l'azzurro non parteciperà allo Slam francese. Decisivo, nella scelta, l'infortunio accusato pochi giorni fa agli Internazionali di Roma, che aveva costretto il tennista romano a ritirarsi in lacrime all'inizio della sfida contro Casper Ruud.
L'ultimo match di Berrettini a Parigi rimane dunque il quarto di finale perso contro Djokovic nel 2021. Nelle prossime settimane, l'obiettivo sarà risolvere (all'ennesimo tentativo) il problema agli obliqui che ormai da anni complica le sue stagioni. "Spero di essermi fermato in tempo - aveva detto Berrettini a Roma -. Anche i dottori sono stanchi di vedermi. Il dolore è vicino al punto che mi aveva fatto male il precedenza, agli obliqui. Non so cosa c'è che non va in questa parte del mio corpo".
Leggi tutto: Berrettini, l'incubo continua: salterà anche il Roland Garros
(Adnkronos) - Coripet, consorzio riconosciuto dal ministero dell’Ambiente che riunisce produttori e riciclatori di bottiglie in Pet, chiude l’esercizio economico 2024 approvando all’unanimità un bilancio con un fatturato di oltre 160 milioni di euro, un utile netto di 7,5 milioni di euro e una quota di mercato del 52,6% (51% nell’anno precedente) sull’immesso a consumo di contenitori per liquidi in Pet (pari a circa 234mila tonnellate).
Più in dettaglio, grazie all’estensione dell’Accordo Anci-Coripet, la copertura del servizio di raccolta differenziata raggiunge il 94,9% della popolazione italiana (quasi 56 milioni di cittadini) e oltre 7mila Comuni. A ciò si aggiunge il contributo della raccolta selettiva tramite eco-compattatori, che consente a circa 29,6 milioni di abitanti di conferire le bottiglie in Pet presso oltre 1.800 macchine (con un incremento di eco-compattatori su scala nazionale del 31% rispetto al 2023) dislocate su tutto il territorio italiano, tra punti vendita della Gdo, scuole e altri luoghi pubblici di aggregazione.
Sul fronte ambientale, nel 2024 oltre 165mila tonnellate di bottiglie in Pet sono state avviate a riciclo, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo europeo di riciclo del 50% entro il 2025, già superato con un tasso del 52,1%.
Inoltre, Coripet ha gestito 28.331 tonnellate di frazione non valorizzabile, normalmente destinata a termovalorizzazione e discarica, avviandole interamente a recupero energetico, raggiungendo così il traguardo di 'discarica zero'. Questi risultati sono stati possibili anche grazie alla crescita dei ricavi da Crc (67 milioni di euro) e da vendita del Pet riciclato (82,8 milioni di euro), oltre a un’attenta gestione dei costi e alla ripresa del mercato dei contenitori in Pet per liquidi post-consumo.
“Il 2024 rappresenta un anno di svolta. Abbiamo dimostrato che un sistema autonomo può garantire risultati concreti per l’ambiente, l’economia e i cittadini. Continuiamo a lavorare per un futuro dove ogni bottiglia abbia una nuova vita”, osserva il presidente Coripet Corrado Dentis.
Leggi tutto: Coripet, nel 2024 raccolte oltre 165mila tonnellate di bottiglie in Pet
(Adnkronos) - Mirabilandia, il parco divertimenti più grande d’Italia, rafforza il suo impegno verso il benessere dei propri dipendenti e della comunità locale lanciando un innovativo centro estivo - in collaborazione con l’associazione Tralenuvole - dedicato ai figli dei propri collaboratori e non solo, con l’obiettivo di supportarli nella gestione dell'equilibrio tra vita lavorativa e familiare, in particolare durante il periodo estivo. A partire dal 16 giugno e fino alla riapertura delle scuole, il Mirabilandia summer camp offrirà ai piccoli ospiti un'esperienza estiva unica e ricca di opportunità, aperta anche ai bambini e ai ragazzi della comunità locale, che potranno usufruire del servizio. Grazie alla posizione strategica delle aree verdi e dei servizi situati di fronte agli uffici, i partecipanti potranno godere di un ambiente ludico-educativo a pochi passi dai luoghi di lavoro dei genitori. Inoltre, in caso di condizioni meteorologiche instabili, gli spazi al coperto garantiranno la continuità delle attività.
Il Mirabilandia summer camp, rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni – suddivisi in due fasce d’età (6-11 anni e 12-15 anni) – propone un'esperienza educativa e ricreativa speciale, in un contesto unico nel suo genere. Le giornate si articoleranno tra attività all’aperto, giochi di squadra, sport e supporto allo studio, favorendo il benessere psico-fisico dei bambini e maggior serenità scolastica prima del ritorno sui banchi di scuola. Non mancheranno i momenti creativi, con laboratori di arte, pensati per valorizzare i talenti di ciascuno, insieme ai progetti didattici che promuoveranno curiosità, autonomia e apprendimento in modo dinamico e divertente. Il tutto sarà infine arricchito da giornate a tema, pensate per rendere ogni settimana unica e ancora più coinvolgente. Completano l’offerta, l’ingresso giornaliero alle attrazioni di Mirabilandia e Mirabeach, per momenti indimenticabili tra divertimento e natura.
Mirabilandia sosterrà l’iniziativa attraverso un contributo welfare aziendale, proporzionale al numero di settimane di iscrizione al centro estivo, con l’obiettivo di alleggerire l’onere economico a carico dei dipendenti e rendere l’opportunità ancora più vantaggiosa per il personale del più grande parco divertimenti d’Italia.
“Siamo il primo parco divertimenti in Italia - spiega Sabrina Mangia, managing director di Mirabilandia - a promuovere un summer camp per i figli dei dipendenti, ma anche per i ragazzi della zona, Il nostro è un lavoro che si svolge soprattutto nel periodo estivo quando i bambini sono a casa da scuola e dare ai nostri collaboratori la possibilità di lavorare in tranquillità, sapendo che i loro figli si stanno divertendo e sono impegnati in attività, ma che soprattutto sono molto vicini, è un modo per ripagarli del loro impegno. Promuovere un ambiente di lavoro che supporti le esigenze familiari è un modo per dimostrare quanto Mirabilandia tenga al benessere complessivo dei suoi collaboratori, oltre che alla felicità dei propri ospiti”.
“Abbiamo fondato Tralenuvole - commenta Maria Francesca Piccini, presidente dell’associazione Tralenuvole - per offrire ai bambini un posto in cui i giovani possano meravigliarsi, dove regni la creatività, la fantasia e la voglia di stare insieme con entusiasmo, in sicurezza, con l’opportuna dose di leggerezza. Da oltre 10 anni accogliamo centinaia di bambine, bambini, ragazzi e ragazze per passare insieme delle estati indimenticabili. Siamo grati a Mirabilandia per averci scelto per iniziare assieme questa avventura e non vediamo l'ora di conoscere tutti i ragazzi e tuffarci nel divertimento”.
Per maggiori informazioni e dettagli: Open day online Mirabilandia Summer Camp - 29 maggio ore 18.30 link nel sito: www.associazionetralenuvole.it/camp-estivi/mirabilandia-summer-camp.
Leggi tutto: Mirabilandia, apre centro estivo per figli dipendenti
(Adnkronos) - E' incostituzionale il divieto per la madre intenzionale, ovvero quella non biologica, di riconoscere il figlio nato in Italia in seguito alla procreazione medicalmente assistita all'estero. In pratica: sì della Consulta al riconoscimento da parte di entrambe le mamme per i figli di coppie lesbiche.
Lo ha sancito la Corte costituzionale affermando che l’articolo 8 della legge numero 40 del 2004 è costituzionalmente illegittimo nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all’estero, in osservanza delle norme ivi vigenti, a tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) ha lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che, del pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale. La sentenza numero 68, depositata oggi, ha ritenuto quindi fondate le relative questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Lucca.
La Corte – dopo aver precisato che la questione non attiene alle condizioni che legittimano l’accesso alla Pma in Italia – ha ritenuto che l’attuale impedimento al nato in Italia di ottenere fin dalla nascita lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che ha prestato il consenso alla pratica fecondativa all’estero insieme alla madre biologica non garantisca il miglior interesse del minore e costituisca violazione: dell’articolo 2 della Costituzione, per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile; dell’articolo 3 della Costituzione, per la irragionevolezza dell’attuale disciplina che non trova giustificazione in assenza di un contro-interesse di rango costituzionale; dell’articolo 30 della Costituzione, perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale e ai conseguenti obblighi nei confronti dei figli.
La dichiarazione di illegittimità costituzionale si fonda su due rilievi: la responsabilità che deriva dall’impegno comune che una coppia si assume nel momento in cui decide di ricorrere alla Pma per generare un figlio, impegno dal quale, una volta assunto, nessuno dei due genitori, e in particolare la cosiddetta madre intenzionale, può sottrarsi; la centralità dell’interesse del minore a che l’insieme dei diritti che egli vanta nei confronti dei genitori valga, oltre che nei confronti della madre biologica, nei confronti della madre intenzionale.
Dalla considerazione di questi fondamenti discende che il mancato riconoscimento fin dalla nascita dello stato di figlio di entrambi i genitori lede il diritto all’identità personale del minore e pregiudica sia l’effettività del suo "diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni" sia il suo "diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale".
Leggi tutto: Fecondazione, Consulta: "Entrambe le madri possono riconoscere figlio alla nascita"
(Adnkronos) - “Ultima giunta, sono state prese decisioni all'unanimità. Ho ringraziato. Non c'è mai stata una unità così importante nel mondo dello sport. Anche se i presidenti hanno opinioni diverse mi auguro che ci si possa ricompattare ancora di più. Il nostro prestigio parla da solo. E lo fanno anche i nostri risultati. Lascio il Coni con grandi risultati e anche con diverse manifestazioni che rendono grande questo Paese”. Queste le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni, durante la conferenza stampa che ha seguito la sua ultima Giunta nazionale del Coni da presidente, svoltasi oggi a Roma.
Malagò ha poi dedicato un pensiero a Nino Benvenuti, spiegando come oggi si sia “cominciato con un minuto di raccoglimento per Benvenuti. Abbiamo fatto il nostro dovere con la camera ardente qui. E' stato un grande e con il suo percorso e i suoi match è entrato nella storia non solo dell'Italia ma dello sport in generale”.
(Adnkronos) - L'acqua in bottiglia è sicura? Da un recente test di Altroconsumo condotto su 21 marche commercializzate in Italia emerge che non è sempre è esente dagli effetti dell’inquinamento ambientale. In particolare l'analisi rivela tracce dell’inquinante Tfa, appartenente alla famiglia dei Pfas (sostanze perfluoroalchiliche), in diverse bottiglie di acqua provenienti da diverse aree d’Italia (e una dalle Alpi francesi), con 6 marchi bocciati e solo 11 di buona qualità complessiva. Molte marche hanno ottenuto una valutazione solo sufficiente per il parametro degli inquinanti ambientali; sei sono state bocciate con giudizio insufficiente.
La maggior parte delle acque analizzate ha mostrato di contenere Tfa; le uniche acque a risultare esenti da questa contaminazione sono:
- Blues Sant’Antonio (Eurospin) – Migliore del Test e Miglior Acquisto (l’acqua più economica della selezione); - Conad Valpura – Ottimo rapporto qualità-prezzo e molto conveniente;- San Benedetto Eco Green Benedicta – Buona qualità e basso impatto ambientale.
Viceversa 11 marche su 21 hanno ottenuto un giudizio complessivo buono sulla base della composizione chimico-fisica (sali minerali, nitrati, fluoruri, metalli pesanti); contaminanti come residui di disinfettanti e sostanze derivate dall'imballaggio; imballaggio ovvero il suo impatto ambientale e la maneggevolezza; completezza dell'etichetta.
Nella parte bassa della classifica si trovano le 6 acque minerali naturali che sono state penalizzate a causa dell’elevata quantità di Tfa e che supera il limite massimo di Pfas totali previsto dalla nuova normativa sull’acqua potabile: - Panna;- Esselunga Ulmeta: - Maniva; - Saguaro (Lidl); - Levissima (anche per elevata presenza di arsenico).
La sesta, Fiuggi, ha ricevuto un giudizio negativo a causa dell’impatto ambientale dell’imballaggio e dell’eccesso di arsenico.
Sebbene i dati sulla pericolosità del Tfa (acido trifluoroacetico) per la salute siano ancora limitati, si ipotizza che, appartenendo alla famiglia dei Pfas, possa avere effetti simili sul fegato e sulla salute riproduttiva.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sta rivalutando la sicurezza di questa sostanza alla luce dei nuovi studi disponibili. Al momento non esistono limiti Ue specifici per il Tfa, se non un limite generale sul totale dei Pfas nelle sole acque potabili, che abbiamo usato come punto di riferimento per giudicare anche la qualità dei marchi di minerale analizzati in questo test.
Per garantire una buona qualità dell’acqua, sia potabile sia minerale, in futuro, è necessario: vietare la produzione e l’uso dei Pfas; istituire un limite europeo per il Tfa, aggiornato secondo le nuove evidenze scientifiche. Altroconsumo si fa portavoce di queste istanze presso i decisori europei e italiani, chiedendo norme più rigide e controlli più efficaci.
Leggi tutto: Acqua in bottiglia, test boccia 6 marche su 21: livelli eccessivi inquinante Tfa
(Adnkronos) - Si apre un nuovo e inaspettato scenario nelle indagini sulla scomparsa di Maria Denisa Adas, la trentenne romena residente a Roma, escort di professione, di cui si sono perse le tracce una settimana fa, dopo aver soggiornato in un residence in via Ferrucci a Prato.
La Procura della città toscana, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha disposto una perquisizione a carico della madre della giovane, Maria Cristina Paun, 49 anni, residente a Roma. Il provvedimento - che comprende anche ispezione e sequestro - è stato eseguito nella notte nell'abitazione della donna, nel quartiere di Torpignattara, dai carabinieri dei reparti investigativi di Prato e Firenze, con il supporto dei colleghi romani.
Paun risulta ora indagata per false informazioni al pubblico ministero, dopo essere stata ascoltata insieme a due amiche della figlia nella giornata di mercoledì 21 maggio. I sospetti degli inquirenti nascono proprio da alcune confidenze fatte dalla donna nei giorni precedenti, secondo le quali Maria Denisa sarebbe stata rapita da un gruppo di connazionali romeni con l'intento di costringerla alla prostituzione. Un particolare inquietante sarebbe il coinvolgimento di un professionista italiano, presumibilmente un avvocato, che avrebbe rassicurato la madre sulla possibilità che la figlia sia ancora viva.
La pista investigativa principale non è più l'omicidio: prende sempre più corpo l'ipotesi di un sequestro a scopo di sfruttamento sessuale, avvenuto tra il 15 e il 16 maggio. La giovane era giunta a Prato per una serie di appuntamenti con dei clienti e poi con l'intenzione di trasferirsi successivamente a Bologna, dove però non sarebbe mai arrivata.
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(Adnkronos) - Minacce di morte al presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Come apprende l'Adnkronos, il governatore ha ricevuto, presso la propria abitazione, una lettera minatoria, scritta a penna in cui ignoti hanno scritto, in stampatello: "Brucerai nei tuoi bruciatori". A intercettare la lettera contenente minacce di morte, alcune settimane fa, sono stati gli agenti di scorta del Presidente della Regione, che hanno subito informato la Digos della Questura. Più di recente, invece, sono arrivate altre minacce di morte. Questa volta al telefono.
Ignoti hanno chiamato con una voce camuffata presso la segreteria della presidenza della Regione e hanno minacciato pesantemente sia il governatore che i componenti della sua famiglia. In una delle telefonate ricevute a Palazzo d'Orleans, la voce camuffata diceva: "Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani".
Proprio di recente l'Ars ha approvato il disegno di legge anti-crack. Per Schifani "un passo decisivo per la protezione delle nuove generazioni e per combattere il fenomeno distruttivo delle sostanze stupefacenti". "Con questo provvedimento, la Regione si impegna non solo nella prevenzione, ma anche nel garantire percorsi di cura e di reinserimento sociale per chi cade vittima delle droghe. Il finanziamento di oltre 23 milioni di euro nel triennio che il mio governo ha garantito rappresenta una dimostrazione concreta di responsabilità e impegno da parte delle istituzioni, che si aggiunge alle altre risorse stanziate all’inizio dell’anno per la creazione a Palermo del primo Centro di pronta accoglienza", aveva aggiunto il Presidente della Regione, Renato Schifani, commentando l’approvazione da parte dell’Ars della legge anti-crack. Sulle minacce a Schifani la Procura di Palermo, diretta da Maurizio de Lucia, ha aperto una inchiesta per risalire all'autore della lettera intimidatoria e agli autori delle telefonate minacciose arrivate a Palazzo d'Orleans, che sono state registrate. L'inchiesta è condotta dalla Digos della Questura di Palermo.
Gli inquirenti sono convinti che la lettera minatoria faccia riferimento all'avvio dei termovalorizzatori in Sicilia. Poco tempo fa il Presidente Schifani aveva annunciato che Invitalia ha pubblicato la gara per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due termovalorizzatori da realizzare a Palermo e Catania, "secondo quanto previsto dalla convenzione che abbiamo stipulato lo scorso gennaio delegando alla struttura nazionale la gestione di tutta la procedura di gara per la realizzazione dei due impianti". "Un altro passo avanti verso un obiettivo epocale che permetterà alla Sicilia di dire addio alle discariche ed evitare la costosa spedizione di rifiuti all’estero. Procediamo spediti secondo il cronoprogramma che ci siamo dati", aveva detto il governatore.
Schifani, che è commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata per la gestione dei rifiuti, aveva annunciato la pubblicazione, da parte di Invitalia, sulla piattaforma digitale “InGate” e sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea dell’avviso di procedura aperta per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione di fattibilità tecnico-economica (pfte), coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, redazione della relazione geologica e del piano economico-finanziario (pef) di massima. La gara prevede anche l’opzione di affidamento dei servizi di direzione lavori e di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per ciascuno dei due impianti da realizzare a Bellolampo, a Palermo, e nell’area industriale di Catania, siti già individuati dal Piano regionale dei rifiuti. (di Elvira Terranova)
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