(Adnkronos) - "Il carcinoma uroteliale è una delle forme tumorali più diffuse al mondo, rappresentando, in linea di massima, la quarta per incidenza (maggior incidenza nell'uomo ma con trend in salita nella donna). Nella maggior parte dei casi questo tumore interessa la vescica (70-80%) e in forma minore le alte vie escretrici, ovvero ureteri e pelvi renale, e l'uretra". Così Sergio Bracarda, direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni e presidente della Società italiana di uro-oncologia (Siuro), in occasione del tour di sensibilizzazione sul tumore uroteliale 'Non girarci intorno', promosso da Merck. L'iniziativa, pensata per il Bladder Cancer Awareness Month, si lega al Giro d'Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese, di cui Merck è official partner e del quale segue le tappe, proponendo presso il villaggio del Giro uno stand dove il pubblico riceve materiali divulgativi sulla patologia e partecipa a momenti di 'edutainment'.
"Uno degli aspetti più insidiosi del carcinoma uroteliale è la difficoltà nella diagnosi precoce - prosegue l'esperto - Il principale campanello d'allarme è l'ematuria, ossia la presenza di sangue nelle urine. Tuttavia, questo sintomo è facilmente confondibile con infezioni o condizioni infiammatorie, in particolare nelle donne, il cui apparato urinario è anatomicamente più esposto a infezioni. L'ematuria non deve quindi generare ansia immotivata, ma nemmeno essere trascurata in quanto potenziale campanello d'allarme".
Fondamentale quindi arrivare a una diagnosi tempestiva. "La diagnosi precoce si avvale di una serie di strumenti, a partire dall'ecografia delle vie urinarie - illustra Bracarda - esame non invasivo, ma dipendente dall'esperienza dell'operatore. A questo può seguire la citologia urinaria, utile per individuare cellule anomale, soprattutto nei tumori a crescita piatta, spesso più aggressivi e difficili o impossibili da rilevare con l'ecografia". Quando il sospetto persiste "si ricorre a esami endoscopici come la cistoscopia o, per le alte vie, la ureteroscopia, o ad esami Tc con mezzo di contrasto" e in particolare alla cosiddetta UroTac, una Tc in cui si valuta in dettaglio l'apparato escretore, e che possono chiarire sia dubbi diagnostici che l'estensione della malattia".
La maggior parte dei tumori vescicali (circa 2 terzi) - riporta una nota - si presenta in forma superficiale, limitandosi cioè al rivestimento interno della vescica (urotelio) senza intaccare la parete muscolare sottostante. "Queste forme hanno una prognosi più favorevole e possono essere trattate con interventi endoscopici conservativi come la resezione transuretrale (Turbt: resezione transuretrale di tumore vescicale) - precisa Bracarda - Le forme muscolo-infiltranti, invece, richiedono trattamenti più complessi, che possono includere chirurgia, chemioterapia e radioterapia, in modo singolo o combinato, con un crescente interesse per approcci conservativi (preservazione della vescica), in parte già di uso corrente e in parte ancora da validare all'interno di studi clinici".
Tra i principali fattori di rischio spicca, ancora una volta, il fumo di sigaretta. "E' responsabile di almeno il 50% dei tumori uroteliali", ribadisce Bracarda. Anche alcune esposizioni lavorative, come quelle ai coloranti industriali, rappresentano un rischio per chi vi è esposto, anche se questo rischio è molto meno presente di prima. Ad oggi, non esistono programmi di screening sistematico per il carcinoma uroteliale, ma l'ematuria resta un segnale d'allarme da non ignorare, soprattutto in soggetti esposti a fattori di rischio. In questo contesto, la prevenzione primaria attraverso uno stile di vita sano riveste un ruolo cruciale. "Una corretta informazione e l'adozione di buone pratiche - dice Bracarda - potrebbero ridurre globalmente l'incidenza dei tumori del 40%. Va inoltre tenuto presente che tra fattori di rischio oncologici e cardiovascolari c'è un ampia sovrapposizione: mangiare bene e bere poco, fare attività fisica e non fumare sono indicazioni che valgono per tutti".
La Siuro sostiene la campagna 'Non girarci intorno', promossa in concomitanza con il Giro d'Italia. Un'iniziativa che lega sport e salute per sensibilizzare il pubblico su una malattia di cui si parla ancora troppo poco. "Il tumore della vescica, come altri che riguardano l'apparato urogenitale, è stato per anni avvolto da un velo di riservatezza - conclude Bracarda - Ma l'informazione è il primo passo verso la prevenzione: solo conoscendo il problema si può imparare a riconoscerlo e ad affrontarlo con tempestività"
Leggi tutto: Tumore vescica, oncologo: "Informazione e buone pratiche per ridurre rischio del 40%"
(Adnkronos) - "Ci hanno costretto a fare quello che stiamo facendo. E ora ci danno la colpa". La guerra in Ucraina, dice Vladimir Putin, non è responsabilità della Russia. Mosca, dice il presidente, è stata costretta ad agire dopo un "colpo di stato in Ucraina e dopo la repressione in Donbass".
Leggi tutto: Putin: "Guerra in Ucraina? Russia costretta, non è colpa nostra" - Video
(Adnkronos) - La sfilata per lo scudetto del Napoli, con ben due bus sul Lungomare in uno scenario da sogno, c'è stata. Ma lo spettacolo dei tifosi è partito decisamente prima che i calciatori, lo staff tecnico e il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sbarcassero al Molo Luise per per festeggiare il quarto scudetto del club campano.
Ad attenderli c'erano migliaia di supporter sotto un sole cocente: la stima è di circa 150mila, forse anche di più, mentre sono stati in 50mila i tifosi che hanno seguito l'evento dai quattro maxischermi allestiti in città. Applausi, cori, balli, fumogeni, fuochi d'artificio: il campionario è quello osservato in questi tre giorni di celebrazione del tricolore azzurro, assecondato dai calciatori del Napoli, scatenati sui bus.
Una volta finita la sfilata, che è durata circa un'ora, ecco l'invasione pacifica dei tifosi napoletani per le vie del centro. Migliaia hanno attraversato via Chiaia, cantando i cori da stadio, refrigerati dai balconi con secchiate d'acqua e in un paio di occasioni con una pompa, per combattere il caldo.
La 'processione' ha toccato nuovamente piazza del Plebiscito, per poi riversarsi su via Toledo. La sensazione è che la voglia di festeggiare sia ancora tanta, così come le energie di adulti, ragazzi e bambini. Tutti indossano la maglia del Napoli.
Leggi tutto: Scudetto del Napoli, festa sul lungomare: bus sfilano tra migliaia di tifosi
(Adnkronos) - "Mamma, amo un uomo". Con queste parole Alessandro Cecchi Paone ha fatto coming out con la sua famiglia nel 2004. Oggi il giornalista, felicemente sposato con Simone, papà di Melissa, racconta alcune curiosità legata alla sua vita privata nel libro 'I colori della libertà - La mia vita per i diritti di tutti', in uscita domani 27 maggio.
Cecchi Paone comincia il suo racconto proprio dal coming out, quando la prima a sapere della sua omosessualità fu la moglie Cristina. "Glielo confessai piangendo. Avevo il terrore di perderla. Mi ero innamorato del mio migliore amico", ha confessato il 63enne in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
La dichiarazione li aveva fatti allontanare, ma oggi "passato il dolore", Alessandro e Cristina hanno "costruito un altro affetto. Adesso siamo come parenti, guai a chi me la tocca, ha ancora le chiavi di casa", ha detto il giornalista. "Credevo fosse per sempre e in fondo lo è, non nella stessa forma, ma la donna della mia vita resta lei", ha aggiunto.
Ma con il suo migliore amico, la scintilla durò solo sei mesi: "Era il cameraman dedicato al mio primo piano. Uscivamo in 4: io e Cristina, lui e la compagna. In vacanza insieme. Un giorno siamo partiti soltanto io e lui. E la notte ci siamo ritrovati nello stesso letto", ha ricordato Cecchi Paone.
Le prime esperienze, per Alessandro Cecchi Paone, sono state tutte con donne: "Non mi sfiorava nemmeno il pensiero di un uomo. Fino a 35 anni non ho mai toccato un uomo, di solito i ragazzini lo fanno, magari per gioco". Il coming out arrivò solo nel 2004, al Corriere Cecchi Paone ha ricordato la reazione di Berlusconi: "Mi lodò: 'Hai fatto bene, conta su di me'. Non me lo aspettavo. Fu fondamentale".
Nel 2023 Cecchi Paone ha sposato Simone Antolini, più giovane di lui di 38 anni: "Mi dicevano: 'È giovane e bello, impazzirai, ti tradirà'. Invece non ho paura, sono sereno, il geloso è lui, non si sente abbastanza attraente per me. Non sa come guarda i miei amici, è un porcospino". Il marito è papà di Melissa che ha un rapporto bellissimo con Alessandro: "Noi tre siamo una famiglia meravigliosa. Per questa legge crudele non posso adottarla, per me è un grande dolore", ha aggiunto.
Leggi tutto: Cecchi Paone, il coming out e il marito Simone: "Con sua figlia siamo una famiglia"
(Adnkronos) - Un pomeriggio di musica, inclusione e partecipazione. Al Teatro dei Ginnasi di Roma è andata in scena oggi la prima edizione de 'I concerti della speranza', il format ideato e promosso da Musica su Roma per offrire a bambini in condizioni di fragilità e disabilità un'occasione di condivisione attraverso la musica. L'iniziativa, che unisce arte e sociale grazie al coinvolgimento delle associazioni Mio fratello è figlio unico Onlus e Madre Terra, ha visto 10 bambini protagonisti di un'esperienza musicale unica, affiancati dai maestri dell'Ensemble Mous'arkè, sotto la direzione del maestro Lorenzo Porzio. I piccoli 'musicisti' si sono cimentati nell'utilizzo di diversi strumenti orchestrali - tra cui violini, viola, violoncello, contrabbasso e percussioni - e, guidati dai professionisti in un percorso musicale della durata di circa un'ora e mezza, hanno potuto vivere un'esperienza di esplorazione creativa e relazionale.
Il progetto, che si colloca nell'ambito delle attività sostenute da SuperJob, la piattaforma gratuita di e-recruitment nata dalla collaborazione tra Neopharmed Gentili e Michael Page per costruire un ponte tra le persone diversamente abili e il mondo del lavoro - informa una nota - si pone l'obiettivo di promuovere la musica come canale di comunicazione, crescita e interazione, soprattutto per i bambini che convivono con condizioni di fragilità e disabilità. In un contesto protetto e stimolante come quello musico-teatrale, ogni partecipante ha potuto sentirsi parte attiva di un processo collettivo e creativo, dove il contributo di ciascuno ha assunto un valore simbolico e concreto. "Ogni bambino ha un potenziale che aspetta solo di essere ascoltato - afferma Lorenzo Porzio, direttore d'orchestra - Con la musica possiamo aiutarli a scoprirlo, a farlo vibrare, a portarlo nel mondo. E' un dono che ci arricchisce tutti". Aggiunge Yuri Napoli, referente Musica su Roma: "Questo progetto nasce dalla convinzione che l'arte e la musica debbano essere di tutti. Abbattere le barriere, anche solo per un'ora e mezza, significa aprire uno spazio in cui i bambini possono sentirsi capaci, accolti, protagonisti".
L'iniziativa 'I concerti della speranza' non vuole essere solo un'esperienza musicale, ma un progetto culturale e sociale: offrire opportunità significa creare contesti accessibili, stimolanti e protetti, in cui anche i più piccoli e fragili possano esprimersi, essere ascoltati, essere visti. "SuperJob nasce per favorire l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità, ma crediamo che il percorso inizi molto prima - osserva Ottavia Landi, presidente di SuperJob - Iniziative come questa rafforzano una cultura dell'inclusione che parte dall'infanzia e si costruisce anche attraverso esperienze di valore come la musica, l'arte e lo sport che esprimono l'unicità di ognuno, oltre ogni barriera". Al termine dell'attività, ogni bambino ha ricevuto un simbolico 'diploma di maestro' firmato dal direttore d'orchestra Porzio, come riconoscimento della propria partecipazione e del valore dell'impegno.
Leggi tutto: Concerti della speranza, 10 bimbi protagonisti di esperienze musicali
(Adnkronos) - E' stato nuovamente vandalizzato il murale in Memoria della Shoah, che raffigura Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano. Sull'opera - fa sapere l'artista aleXsandro Palombo in una nota - è stata tracciata una grande scritta 'genocidio' e sul volto di Sami Modiano sono stati disegnati i baffetti di Hitler.
Il murale, situato sulla facciata della Caserma Montello di Milano - ricorda Palombo - era già stato deturpato con la scritta 'Israeliani Nazi', accompagnata dalla stella di David, il segno uguale e una grande svastica nazista. Quest’ultima era stata successivamente rimossa, ma ora al suo posto è apparsa la grande scritta 'genocidio'.
Le indagini della Digos sui primi imbrattamenti subiti dal murale hanno portato alla denuncia di un 35enne sudamericano per danneggiamento aggravato dalla finalità discriminatoria. "I continui atti vandalici rappresentano un attacco non solo all’arte pubblica, ma soprattutto alla verità storica e alla coscienza collettiva. Oggi più che mai è necessario ribadire che la memoria non si cancella", viene sottolineato nella nota diffusa dallo street artist.
(Adnkronos) - Il rigore per la Juve è un "regalo". Le parole di Ivan Zazzaroni a Pressing infiammano il dibattito dopo l'ultima giornata di campionato. La Juve vince 3-2 a Venezia e con il successo si assicura il quarto posto e la qualificazione alla Champions League. Nel post-partita, Zazzaroni analizza l'azione del rigore, con il fallo dell'ex bianconero Hans Nicolussi Caviglia ai danni di Francisco Conceicao. Tra una valutazione e l'altra, il giornalista usa il termine "regalo", suscitando in particolare la reazione del collega Fabrizio Biasin che critica le esternazioni. Su X, le parole di Zazzaroni rimbalzano scatenando un putiferio.
"Eccoci qua. Ieri notte a Pressing ho provato a spiegare quello che avevo visto e non escludo di essere stato involontariamente allusivo dopo che dall'alto è scesa la reprimenda biasinica. Sono un bolognese che si scalda in fretta. Non ho detto che Nicolussi l'abbia fatto apposta, ma ho - sì - parlato di "regalo" e in seguito di intervento improvvido e ingenuità enorme: difesa schierata e pallone inattaccabile", scrive oggi Zazzaroni su Instagram.
"Dell'onestà e serietà di Hans non dubito affatto, tuttavia per la sua condizione di ex l'episodio diventa cibo per maliziosi. Se l'ho ferito mi dispiace infinitamente, oltretutto durante la partita avevo appena detto ai miei collaboratori che mi era sembrato il migliore per distacco. Le offese dei tifosi da social non mi toccano, non querelo nessuno perché per natura sono portato a rispondere con dei vaffa diretti e a bloccare", aggiunge.
"Escludo i commenti - è il minimo - per silenziare l'ignoranza di qualcuno. Dimenticavo: situazione identica, ma a parti invertite, sai che casino... Buona giornata", conclude.
Leggi tutto: Zazzaroni, Nicolussi Caviglia e il rigore: "Non ha fatto fallo apposta"
(Adnkronos) - L'attesa è finita. Il Napoli festeggia oggi, lunedì 26 maggio, il quarto scudetto della sua storia, vinto venerdì scorso grazie al successo all'ultima giornata contro il Genoa, che ha reso inutile la vittoria dell'Inter a Como. La squadra guidata da Antonio Conte sfilerà su un bus scoperto per le strade della città, vestita a festa due anni dopo l'ultima volte. Ecco tutte le informazioni sulla festa Scudetto del Napoli.
La festa Scudetto del Napoli si svolgerà oggi, lunedì 26 maggio, a partire dalle ore 15.30 e durerà per tutta la giornata. La sfilata inizierà dal lungomare di Mergellina e finirà a Piazza Vittoria.
La festa Scudetto del Napoli sarà trasmessa in diretta televisiva e in chiaro su Rai 2 con un intero studio dedicato. La sfilata per le vie della città sarà inoltre visibile anche in streaming su RaiPlay.
Leggi tutto: Napoli, oggi la festa Scudetto: orario e dove vederla in tv
(Adnkronos) - L'ex marito di Vasilica Potincu, la 35enne romena trovata morta ieri in un appartamento a Legnano, è andato a costituirsi ieri a Brescia. Sull'uomo, connazionale di 38 anni, pendeva un mandato di arresto europeo emesso dalla Romania lo scorso 15 maggio per reati predatori. Il 38enne, autotrasportatore, aveva precedenti per sfruttamento della prostituzione. Nel consegnarsi, dopo aver appreso dell'omicidio della ex, l'uomo ha chiarito di non c'entrare nulla con la morte di Vasilica.
L'omicidio della 35enne, trovata da un vicino di casa ieri mattina in una pozza di sangue, con un coltello da cucina conficcato nella schiena, risale secondo chi indaga alla sera di sabato. Ma sarà l'autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni nell'istituto di medicina legale di Pavia, a chiarire l'orario della morte.
Nell'appartamento di Legnano Vasilica, residente insieme alla famiglia a Cinisello Balsamo, nel Milanese, lavorava come escort. Ed è tra i clienti della donna che sono indirizzate le indagini sull'omicidio, coordinate dalla procura di Busto Arsizio e condotte dai carabinieri del gruppo di Rho e del nucleo investigativo di Milano.
Leggi tutto: Donna uccisa a Legnano, ex marito si costituisce: "Non c'entro con delitto"
(Adnkronos) - Una bottiglia di vino, un po’ di tranquillità e prima di andare a dormire, immancabile qualche coccola. Questo era il programma – semplice ma perfetto - di Federica Pellegrini e Matteo Giunta che avevano immaginato per la serata di ieri, domenica 25 maggio. Ma si sa, quando ci sono di mezzo i figli anche i piani più romantici possono andare in fumo...
A raccontare con ironia il 'fallimento' della serata è stata la stessa Divina, che ha condiviso sui social una serie di stories in cui si prende ironicamente gioco del marito. Tutto è iniziato con un’etichetta di vino, fotografata a cena: "Make love after" (“Fai l’amore dopo”, ndr), recita la scritta. Matteo Giunta l’ha condivisa sui social e senza farsi pregare ha scritto: "Chi sono io per contraddire quello che dice l’etichetta di una bottiglia?", taggando la moglie.
Federica ha subito colto l’occasione per ironizzare: "Mio marito ieri sera faceva il grosso…", ha scritto nelle sue stories, riferendosi al tono spavaldo di Giunta. Ma la realtà è stata ben diversa.
Nelle stories successive, infatti, l’allenatore è stato ripreso dalla nuotatrice con il volto assonnato e provato dalla notte appena trascorsa. "Fai il figo, pubblichi storie... alludendo a... e com’è andata a finire?", lo ha incalzato Federica. La risposta di Giunta non si è fatta attendere: "Sono cose private e le tengo per me", ha detto, prima di raccontare la verità dei fatti: "Abbiamo messo a dormire la nana (Matilde, la figlia, ndr) alle 23:30… e poi ci siamo messi a letto anche noi". Fine della serata e fine delle coccole.
(Adnkronos) - Simone Inzaghi parla del suo futuro. Il tecnico dell'Inter è da tempo al centro di voci di mercato che lo vorrebbero lontano dai nerazzurri, con diversi club che si sarebbero informati sulla situazione dell'ex allenatore della Lazio. Oggi, lunedì 26 maggio, è stato proprio Inzaghi ad allontanare le indiscrezioni sul suo futuro: "La società mi conosce bene, è la stessa cosa successa anche negli altri anni. Ci sono richieste, dall’estero, dall’Italia, dall’Arabia. Ma sarebbe folle pensare a quello", ha detto nel media day organizzato dall'Inter verso la finale di Champions League contro il Psg.
"Il giorno dopo la partita ci sederemo, parleremo come abbiamo sempre fatto. Con unico obiettivo, il bene dell’Inter", ha spiegato Inzaghi, "sarebbe folle parlare di una cosa che non esiste, vedendo ciò che ci aspetta. Io ho un contratto con l’Inter e sto benissimo qua. Il focus principale è l'Inter, tutti sappiamo quant’è importante questa società. La partita di sabato va oltre".
Inzaghi ha poi parlato del secondo posto in campionato: "Conte ha detto che in campionato serve più continuità che in Champions? Ognuno ha le proprie idee, l’importante è che ci sia onestà intellettuale. Il campionato è più lungo, la Champions si sta allungando. In entrambi i casi gli imprevisti sono dietro l’angolo. Le partite di Champions sono nettamente più difficili rispetto al campionato".
"Ciò che mi piace di più di questi giocatori è quello che vedo, come stanno insieme e come vanno in campo, ma anche le lacrime nelle sconfitte", ha continuato l'allenatore dell'Inter, "venerdì non è stato un giorno semplice, è stato un campionato difficile da mandar giù. Ho rivisto i ragazzi oggi, dopo Como non ho voluto parlare. Ci ha lasciato dentro qualcosa da ricordare, è normale che ci sia in me e nei giocatori parecchia sofferenza. È giusto fare i complimenti al Napoli, so che nel calcio bisogna saper perdere e saper vincere. Ci è mancato qualcosina in campionato, parlare di altro in questa sede non sarebbe giusto".
Ora il focus è sulla finale di Champions League, in programma sabato 31 maggio: "Da allenatore, posso dire che sono passati due anni dall’ultima conferenza prima della finale e in mec’è ancora grandissima emozione. È un bellissimo traguardo, sappiamo che ci manca l’ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Il cuore sarà determinante", ha spiegato Inzaghi, "la squadra l’ha sempre messo in campo, io sono orgoglioso di allenare un gruppo di questo tipo. Affronteremo grandissimi avversari, sapendo che ci saranno momenti in cui si soffrirà e lì dovremo essere bravi e organizzati".
Della finale di Champions League ha parlato anche Beppe Marotta: "Questo appuntamento apre il countdown verso la finale di Monaco. È la seconda volta che partecipiamo a una finale di Champions in tre anni, c’è grande orgoglio ed è frutto del senso di appartenenza. Va riconosciuto merito ad allenatore, squadra, staff e alla nuova proprietà, entrata un anno fa in maniera molto intelligente", ha detto il Ceo e presidente dell’Inter.
"Abbiamo iniziato questa stagione con l’intento di fare qualcosa di grandioso e ci siamo riusciti. Non volevamo tralasciare neanche le altre competizioni, come campionato e Coppa Italia", ha continuato Marotta, "il campionato si è concluso e facciamo i complimenti al Napoli. Abbiamo fatto 19 partite in più dei campioni d’Italia, le energie spese sono state tante nel contesto di una stagione in cui la questione psicofisica è importante. Questo momento è emozionante anche per me, è la prima volta che lo vivo da presidente".
Leggi tutto: Inter, Inzaghi sul futuro: "Ci sono offerte, parleremo". E Marotta punge il Napoli
(Adnkronos) - Pipì a letto: un problema diffuso tra i bambini in età scolare, ma anche troppo spesso sottovalutato e derubricato a 'disturbo minore' seppure può avere importanti conseguenze sul benessere psicologico ed emotivo dei piccoli. A fare il punto sull'enuresi la Società italiana di pediatria (Sip), in occasione dell'80° Congresso italiano di pediatria che si apre a Napoli il 28 maggio. Gli specialisti hanno messo nero su bianco 7 convinzione sbagliate sul tema proponendo, al contempo, 6 consigli pratici ai genitori.
I 7 falsi miti più comuni mettono in evidenza, in generale, una sottovalutazione. Il primo errore diffuso, infatti, è la convinzione che "il problema passerà da solo, basta aspettare". Ma le evidenze scientifiche dimostrano che questa aspettativa è spesso infondata. I bambini che bagnano il letto frequentemente (più di 5 notti a settimana) hanno solo il 50% di probabilità di acquisire la continenza notturna prima dell'età adulta. Rinviare la diagnosi e il trattamento, quindi, non significa 'aspettare che passi', ma rischiare di cronicizzare un disturbo che può diventare sempre più pesante sul piano emotivo e relazionale. Secondo falso mito: "E' solo un problema psicologico". Ma l'enuresi primaria non nasce da traumi o stress emotivi. Al contrario, può essere causa di disagio psicologico, non effetto. Le cause principali sono fisiologiche: una produzione inadeguata di ormone antidiuretico (vasopressina), un ritardo nella maturazione dei circuiti cerebrali che regolano il risveglio, oppure una vescica iperattiva o non sufficientemente allenata.
Terzo errore. "Dorme troppo profondamente, non sente lo stimolo". Non è vero che i bambini con enuresi hanno un sonno più profondo del normale. Gli studi dimostrano che si tratta di una ridotta capacità di risveglio in risposta al segnale della vescica piena, spesso per un'anomalia dell'attività del locus coeruleus, un'area del cervello che regola la risposta agli stimoli interni ed esterni. Di fatto, il sonno è più frammentato e meno riposante, con possibili effetti negativi anche sulla concentrazione diurna e sul rendimento scolastico. Quarto errore: "Svegliarlo di notte per farlo urinare lo aiuta a guarire". Può sembrare una soluzione pratica, ma in realtà è controproducente. Accompagnare il bambino in bagno durante il sonno, magari svegliandolo a orari fissi, non favorisce l'apprendimento del controllo vescicale. Il bambino urina meccanicamente, senza associare l'azione allo stimolo fisiologico. Inoltre, il sonno disturbato compromette la qualità del riposo e può peggiorare la situazione. Il cervello ha bisogno di imparare a rispondere allo stimolo della vescica da solo.
Quinto falso mito: "Se non ne parla, vuol dire che non gli pesa". Molti bambini non esprimono apertamente il disagio, ma lo vivono intensamente. Possono provare vergogna, sentirsi diversi dai coetanei, evitare di dormire fuori casa o partecipare a gite scolastiche. Alcuni si colpevolizzano, altri si chiudono in se stessi. E' fondamentale che gli adulti siano in grado di cogliere questi segnali silenziosi e offrano sostegno senza giudizio. Sesto: "Il bambino ha la vescica troppo piccola, non c'è nulla da fare". Spesso la vescica è perfettamente normale dal punto di vista anatomico, ma 'piccola' dal punto di vista funzionale. In molti casi, basta un corretto schema di idratazione (più liquidi al mattino e meno la sera) e una regolarità nell’urinare per allenarla a contenere di più.
Settimo: "Se il bambino non è motivato, la terapia è inutile". Molti bambini appaiono disinteressati solo perché si sentono inadeguati o colpevolizzati. Un corretto approccio educativo, centrato sull'ascolto e sul rispetto dei tempi del bambino, può rafforzare la sua motivazione. Il sostegno empatico della famiglia e del pediatra è essenziale per costruire un percorso efficace. Va valutato inoltre da caso a caso la possibilità di terapia farmacologica.
Questi, invece, i 6 consigli pratici dei pediatri Sip per i genitori: 1) Incentivare un'idratazione regolare durante il giorno. Incoraggiare il bambino a bere almeno 1 litro e mezzo d'acqua tra le 8 e le 18, distribuendo i liquidi in modo equilibrato. Questo riduce la sete serale e aiuta la vescica ad allenarsi con minzioni frequenti; 2) Promuovere l'abitudine a urinare regolarmente Invitare il bambino a svuotare la vescica ogni 2,5-3 ore durante il giorno. Una vescica ben allenata aumenta la propria capacità e favorisce il controllo notturno; 3) Prestare attenzione all'alimentazione serale. Evitare di consumare a cena cibi molto liquidi (come minestre o brodi) o ricchi di calcio e sodio, come latte, formaggi stagionati, salumi e alimenti conservati. Questi elementi aumentano la produzione di urina nelle ore notturne e possono interferire con la capacità della vescica di trattenere i liquidi durante il sonno.
4) Curare eventuali episodi di stitichezza. Un intestino non svuotato correttamente può comprimere la vescica e stimolare l'iperattività vescicale. Affrontare la stipsi è un passo fondamentale nella gestione dell'enuresi; 5) Rispettare i tempi del bambino e favorire la fiducia. Un bambino che si sente accolto e supportato è più disposto a collaborare. E' importante parlare apertamente del problema senza colpevolizzarlo, valorizzandone i progressi; 6) Affidarsi al pediatra per una guida personalizzata. Il pediatra è il primo riferimento per valutare la situazione, distinguere le diverse forme di enuresi e impostare, se necessario, un trattamento adeguato o un invio specialistico.
Leggi tutto: Pipì a letto, dai pediatri Sip 7 miti da sfatare e 6 regole d'oro
(Adnkronos) - Urne chiuse alle 15 per le elezioni amministrative 2025: al via lo spoglio. Sono stati 117 i comuni delle regioni a statuto ordinario e nove i comuni commissariati della Sicilia (ossia Palagonia, Castiglione di Sicilia, Montemaggiore Belsito, Prizzi, Favignana, Solarino, Realmonte, Raddusa e Ramacca) chiamati all'elezione diretta del sindaco e al rinnovo dei consigli comunali. Sono tre i capoluoghi di provincia al voto -Taranto, Ravenna e Matera - insieme a Genova, capoluogo di regione. Circa due milioni i cittadini chiamati alle urne. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà quindi domenica 8 e lunedì 9 giugno.
In base al primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai alle comunali di Genova è avanti con una forchetta tra il 53-57% Silvia Salis candidata di Partito democratico, Alleanza verdi e sinistra, Silvia Salis sindaca, Riformiamo Genova, Movimento 5 Stelle a seguire con il 38-42% c'è Pietro Piciocchi, candidato per il centrodestra (Bucci Noi Moderati Orgoglio Genova, Lega, Forza Italia, Piciocchi sindaco vince Genova, Udc, Fratelli d'Italia, Npsi-Democrazia cristiana). Antonella Marras, candidata per la Sinistra Alternativa è allo 0,5-2,5% e Mattia Crucioli, per Uniti per la Costituzione è allo 0,5-2,5%. Copertura del campione 80%.
A Ravenna, in base al primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per Rai, con una copertura del campione dell'80%, è in testa con il 61-65% Alessandro Barattoni, candidato del campo largo, seguito da Nicola Grandi (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e dalla lista civica 'Viva Ravenna'), con il 21,5-25,5%. Alvaro Ancisi (sostenuto dalla Lega e dalla lista civica 'Ambiente e animali') è al 4-6% e Veronica Verlicchi (lista civica 'La Pigna') è al 3-5%.
Per quanto riguarda l'affluenza, il dato registrato il dato sull'affluenza è risultato in calo rispetto alla scorsa tornata elettorale: alle 23 aveva votato il 43,85%, nella tornata precedente a votare era stato il 49,52%.
Leggi tutto: Elezioni comunali 2025: primi exit poll Genova, Matera, Ravenna e Taranto
(Adnkronos) - "Abbiamo scritto all’Aifa: non sappiamo come poter curare questi pazienti" e gli altri approcci terapeutici utilizzati nel tentativo di salvare la vista dei pazienti "sono poco efficaci". Così Vincenzo Scorcia, presidente di Sitrac, Società italiana trapianto di cornea e superficie oculare, all’Adnkronos Salute racconta come i pazienti italiani affetti da una patologia rara dell’occhio, la cheratite da Acanthamoeba, non riescano ad accedere all’unico farmaco autorizzato per questa patologia.
Recentemente è stato approvato da Ema (Agenzia europea dei medicinali) il primo prodotto specifico per il trattamento della cheratite da Acanthamoeba. Il farmaco, prodotto da un’azienda italiana, "attualmente non è commercializzato nel nostro Paese - spiega Scorcia - ma, in attesa della disponibilità" completa nel mercato, il medicinale, "potrebbe essere reso disponibile da Aifa attraverso la legge 326 che attinge al fondo del 5% per i farmaci orfani. È quello che come società scientifica abbiamo chiesto, ma le risposte che abbiamo ricevuto finora dall’Agenzia del farmaco italiana sono state molto generiche e non esaustive". Eppure in altri Paesi europei, "come in Germania, Francia e Spagna il farmaco è disponibile", osserva il professore.
La cheratite da Acanthamoeba, "è una malattia rara dell’occhio molto grave e dolorosa che colpisce soprattutto portatori di lenti a contatto, quindi tendenzialmente persone giovani - illustra Scorcia - e che può portare a cecità, ma anche alla perdita dell’occhio. A differenza delle altre patologie rare della cornea, che sono ereditarie - mi riferisco alla cheratite neurotrofica, una patologia per cui la cornea si espone a delle ulcere croniche che fanno fatica a rimarginare, ad alcune distrofie della cornea, come la distrofia di Fuchs e il cheratocono che, pur essendo più frequente, è ancora classificata come una malattia rara - questa patologia, è di origine infettiva e, grazie alla nuova terapia, curabile”.
Nella cheratite da Acanthamoeba "il fattore di rischio è la lente a contatto" non adeguatamente trattata e detersa, "che agisce da tramite per consentire" a questo microorganismo, "un’ameba, presente ad esempio anche nell’acqua delle piscine, di raggiungere il tessuto corneale causando un’infezione e un’ulcerazione molto dolorosa - chiarisce l’esperto - Il sintomo è poco specifico, perché è un occhio arrossato, tanto che viene spesso trattato con antibiotico ad ampio spettro, ma non risponde alla terapia e non si risolve nel giro di una settimana. Se all’occhio arrossato si associa anche una componente dolorosa e il soggetto porta lenti a contatto, è importante porre il dubbio diagnostico e gli esami strumentali specifici, nel 90% dei casi, confermato l’infezione. Purtroppo - evidenzia Scorcia - spesso i pazienti arrivano tardi all’attenzione dello specialista, dopo aver seguito terapie inefficaci per giorni o settimane e così il danno diventa grave".
Questa infezione "è particolarmente difficile da trattare perché non risponde agli antibiotici - rimarca il presidente Sitrac - Se non curata tempestivamente, può portare a ulcerazioni della cornea", molto dolorose e debilitanti, con la formazione di cicatrici "che possono portare a cecità e richiedere il trapianto del tessuto. L’infezione però può anche comportare la perdita del bulbo oculare. È un problema molto grave", specie se pensiamo che sono soggetti giovani. "Avere il farmaco per poter curare e guarire questi pazienti, ma non averne accesso, è paradossale", conclude l’esperto, nella speranza che presto Aifa possa rispondere a questa esigenza e porre rimedio a tale situazione.
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(Adnkronos) - Cristiano Malgioglio si sposa. Ad annunciarlo è lo stesso giudice di 'Amici' a 'Verissimo', poco più di un mese dopo aver compiuto 80 anni. "Mi sposerò", ha detto a Silvia Toffanin, aggiungendo qualche dettaglio.
La data non è stata ancora fissata, ma Malgioglio ha assicurato che le nozze avverranno "prestissimo". Non quest'estate però, perché impegnato con il suo tour. La testimone di nozze sarà Alessandra Celentano e l'abito di Malgioglio non sarà né bianco né panna, "forse rosa shocking".
Del fidanzato Malgioglio ha parlato diverse volte a 'Verissimo': si chiama Onur, vive in Turchia e ha 42 anni. "Lo sposo così gli lascio la mia eredità", dice Cristiano Malgioglio con l'ironia che lo contraddistingue.
I due hanno sempre mantenuto totale riservatezza sulla propria relazione, iniziata nel 2020, e non si sono mai mostrati in pubblico.
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