(Adnkronos) - "Dobbiamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e garantire i target per il clima", ma va fatto "garantendo competitività alle imprese". La vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la Transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, ha evidenziato la strada che si deve percorrere per tenere insieme le priorità che sono espressamente indicate nel suo mandato. Un fattore chiave, ha spiegato dopo l'incontro con il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dovrà essere "una maggiore trasparenza nel mercato dell'energia".
Per ottenerla, ha ricordato, è stata creata "una task force" che guarda "soprattutto al mercato del gas naturale". Ribera ha anche spiegato come si può raggiungere l'obiettivo. Le direzioni generali Energia, Competizione e Prodotti finanziari, ha evidenziato, "lavoreranno insieme per assicurare che il mercato del gas naturale sia chiaro e trasparente".
Se, più in generale, la competitività dell'industria europea "dipende soprattutto dalla nostra capacità di utilizzare in modo intelligente le risorse e di fare affidamento su un sistema energetico che non si basi su risorse che non produciamo", Ribera insiste sul fatto che Green deal e competitività non devono essere in opposizione tra loro.
Riferendosi direttamente all'interlocuzione con l'Italia, la vicepresidente della Commissione Ue ha circoscritto il raggio d'azione: "Parleremo dell'industria competitiva in Europa, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie green, per fare un uso più smart delle risorse". Il punto, ha evidenziato ancora la commissaria spagnola, "è come lavorare insieme e ridurre le barriere e le difficolta' nel raggiungimento degli obiettivi".
La Vicepresidente esecutiva della Commissione europea ha poi incontrato le studentesse e gli studenti dei Master internazionali della Luiss School of Government, per un confronto diretto con le nuove generazioni sulle grandi sfide della transizione ecologica e digitale. “Nei primi 100 giorni di mandato abbiamo presentato un Piano per la competitività e la decarbonizzazione dell’UE con l’obiettivo di rendere l’Europa leader della manifattura pulita", ha ricordato, mettendo l'accento sulle ricadute positive di una transizione ecologica giusta: "Può creare fino a 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro, aprendo a nuove opportunità concrete per i giovani”.
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(Adnkronos) - "Noi siamo tornati protagonisti, l'Italia è tornata protagonista, è tornata protagonista sullo scenario internazionale". E' quanto ha detto oggi, giovedì 22 maggio, la premier e leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in collegamento con la chiusura della campagna elettorale del centrodestra per le comunali a Genova. "Andremo avanti perché siamo anche consapevoli che tantissimo c'è ancora da fare e che lo possiamo fare perché abbiamo il coraggio, la forza, la determinazione, la compattezza per farlo e perché abbiamo il consenso dei cittadini per farlo, che è la cosa più importante di tutte. Dopo due anni e mezzo, continuate a premiarci con il vostro sostegno e senza questo sostegno noi non potremmo fare le cose coraggiose che stiamo facendo".
"Ci siamo un po' divertiti a smentire chi aveva la faccia tosta di dire che l'Italia sarebbe stata isolata", ma "qualcuno ce l'ha ancora quella faccia tosta..." aggiunge la premier. "Con noi l'Italia è tornata salda, è tornata salda nella sua credibilità, salda nella sua visibilità, salda nella sua collocazione occidentale, ponte tra Europa e Stati Uniti, salda nella sua collocazione europea nella quale però vuole affermare con determinazione il suo interesse nazionale, portare le sue proposte per cambiare quello che non ha funzionato".
"La lotta all'immigrazione irregolare oggi è finalmente diventata una priorità dell'Europa con il contrasto al traffico di esseri umani, con gli accordi con le Nazioni di partenza e di transito dei migranti, con il diritto a rimpatriare chi non ha le carte in regola per essere accolto" sottolinea la premier. "Oggi con il primo ministro danese, proprio sul tema della migrazione abbiamo qualche nuova idea da mettere in campo".
(Adnkronos) - Lutto nel mondo del cinema e della mondanità romana. È morta Patrizia Brandimarte, nota e storica press agent cinematografica e organizzatrice di première ed eventi spettacolari. Aveva 78 anni e conservava una grandissima vitalità e generosità.
Conosciuta e stimata da tutti, nel mondo del cinema aveva iniziato a muoversi da giovane, prima come costumista, poi come ufficio stampa. È stata l’ufficio stampa di moltissimi film e la press agent di tanti divi di cui era anche diventata grande amica: Mickey Rourke, Quentin Tarantino, Franco Nero e Vanessa Redgrave, Zeudy Araya e Franco Cristaldi, Massimo Spano, Lucio Dalla e Laura Antonelli. Aveva tanti amici anche nel mondo della moda, a partire dagli stilisti Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri. (FOTO)
In coppia con Antonio Flamini è stata una delle prime organizzatrici di anteprime cinematografiche hollywoodiane: 'Jurassic Park', 'Casper', 'L’incredibile Hulk', 'Follia' con Natasha Richardson. In occasione del lancio del primo 'Harry Potter' al cinema Embassy di Roma fu ricostruita la stazione ferroviaria della pellicola. Il party per il suo ultimo compleanno, lo scorso settembre, era ispirato al film 'Beetlejuice, Beetleejuice' di Tim Burton e lei si era presentata con la parrucca nera e cicatrici in volto per impersonare Delores, ovvero Monica Bellucci.
Sempre presente sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia al braccio del marchese Gregorio del Gallo di Roccagiovane, con il quale da 40 anni formavano un’invidiabile coppia super cool e divertentissima. Impossibile ricordare tutti i suoi lavori. I suoi grandi amori, oltre al marito, erano la figlia Alessandra e la nipotina Margherita. Non vederle quotidianamente, visto che si erano trasferite a vivere nel Principato di Monaco, era il suo cruccio maggiore. Grande amante degli animali, si poteva incontrare al tramonto con i suoi tre cagnolini al guinzaglio sulla terrazza del Pincio e subito dopo a sorseggiare un drink all’hotel de Russie. Mondanissima e amante delle feste e delle belle serate, Patrizia amava la vita e amava festeggiarla. Il suo motto era 'Vivi la vida!'.
I funerali si terranno lunedì 26 maggio alle ore 15. 30 alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma.
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(Adnkronos) - Jannik Sinner si prepara a cominciare la sua avventura al Roland Garros. Il sorteggio del tabellone maschile ha stabilito che ci sarà il transalpino Arthur Rinderknech ad accogliere il numero uno del ranking Atp a Parigi. I due si sfideranno per la quarta volta e la curiosità è che, per il primo turno del Roland Garros, Rinderknech ha già chiamato i tifosi a raccolta e mandato un messaggio a Sinner.
Dopo il sorteggio del Roland Garros, Rinderknech non ha perso tempo e ha subito mandato un messaggio sui social al numero uno al mondo, anche per sfruttare l'onda mediatica di uno dei match più importanti della sua carriera fin qui. "O dio! Che facciamo?" le parole affidate dal tennista transalpino a X, con tanto di tag ed emoji in vista della supersfidaal primo turno del torneo. Rinderknech ha poi taggato uno dei profili social dei tifosi di tennis francesi, aggiungendo: "Dovrete essere presenti". Un modo in più per caricarsi verso l'esordio in casa.
Per la cronaca, Sinner ha superato il transalpino in due dei tre precedenti. L'ultimo confronto, vinto dall'azzurro in due set, all'Atp Cup del 2022.
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(Adnkronos) - Sulla base dei "risultati ottenuti sul profilo metabolico e anche su quello infiammatorio, ovvero di controllo dell'immunoattivazione, possiamo dire che la terapia bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide (B/F/Taf) garantisce una condizione di benessere, nel lungo termine, nelle persone che vivono con Hiv, sia dal punto di vista immunologico che metabolico". Lo afferma Gabriella D'Ettorre, professore ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma, all'Adnkronos Salute, illustrando i risultati dello studio Bictel, in occasione della 17esima edizione di Icar, Italian Conference on Aids and Antiviral Research, in corso fino a venerdì 23 al Padova Congress.
"Lo studio Bictel - spiega D'Ettorre - ha interessato una coorte di 180 persone con Hiv che hanno modificato la terapia verso un regime a base di bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide. L'obiettivo era valutare l'efficacia virologica, immunologica e la sicurezza metabolica nel lungo periodo. Dopo 144 settimane", quindi oltre 2 anni e mezzo, "abbiamo riscontrato un mantenimento della carica virale non rilevabile, un miglioramento stabile dei Cd4 e, soprattutto, del rapporto Cd4/Cd8, indicatore chiave dell'immunoattivazione. Inoltre, si è osservata una riduzione significativa dei trigliceridi. Questo - sottolinea - è chiaramente un dato che entusiasma e incoraggia, non fosse altro per la sicurezza nel lungo tempo del regime e anche nella salute metabolica che viene quindi garantita alla persona che vive con Hiv, in un tempo così lungo".
"Oggi - chiarisce D'Ettorre - viviamo in un contesto in cui le terapie sono efficaci dal punto di vista immuno-virologico, ma i nostri pazienti spesso sviluppano delle comorbidità". Con lo studio Bictel "abbiamo verificato l'impatto del regime B/F/Taf sull'andamento immunologico, virologico e sulla sicurezza metabolica, ovvero quanto questo regime impatti sul profilo glucidico-lipidico in termini di colesterolo totale, Ldl, Hdl e trigliceridi". Nelle "118 persone Hiv-positive" che hanno concluso lo studio e "che abbiamo seguito per 144 settimane, abbiamo potuto verificare una riduzione statisticamente significativa, nel tempo, del valore dei trigliceridi", fattori di rischio per malattie cardiovascolari.
Leggi tutto: Aids, D'Ettorre (UniRoma): "In persone con Hiv benessere a lungo termine con B/F/Taf"
(Adnkronos) - "La triplice terapia, contenuta in una singola compressa da assumere quotidianamente", come una terapia antipertensiva, "è assolutamente ben tollerata e proponibile in persone con Hiv perché è efficace nel lungo periodo e con un profilo di tossicità molto contenuto". Così Antonella D'Arminio Monforte, professore Malattie infettive Università degli Studi di Milano, all'Adnkronos Salute riassume i risultati dello studio Icona-Bic in occasione della 17esima edizione di Icar, Italian Conference on Aids and Antiviral Research, in corso a Padova. L'obiettivo principale dello studio, spiega, è stato "analizzare quello che viene definito il fallimento terapeutico, che comprende sia i soggetti che hanno una ripresa della replicazione virale sia quelli che interrompono la terapia per tossicità o intolleranza. Ciò che abbiamo osservato è che, dopo più di 3 anni - quindi a 192 settimane dall'inizio della terapia - la percentuale di soggetti che va incontro a fallimento è veramente molto bassa, sotto il 5%, sia nei naïve sia nei pazienti che hanno effettuato uno switch da undetectable".
"Icona - spiega la specialista - è uno studio osservazionale con pazienti con Hiv che non hanno ancora iniziato la terapia antiretrovirale. E' uno studio iniziato nel 1997: da allora ci sono più di 20mila persone arruolate, che iniziano ovviamente la terapia e vengono monitorate nel tempo per tutti gli eventi clinici e tutte le terapie che cambiano. All'interno di questo studio, abbiamo fatto un'analisi specifica sulla popolazione di soggetti che hanno iniziato la terapia con bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide (B/F/Taf), sia come prima terapia antiretrovirale (pazienti naïve), sia in quelli che erano già in trattamento e che hanno fatto uno switch con viremia non rilevabile, cioè che cambiavano la terapia per motivi diversi dalla mancanza di efficacia. Lo studio è molto ampio: comprende circa 1.000 pazienti che iniziano la prima terapia da naïve e circa altri 1.500 che iniziano la terapia da 'undetectable'", cioè con carica virare non rilevabile, parametro fondamentale per definire l'efficacia di una terapia. "Siamo arrivati a includere soggetti con oltre 3 anni di terapia antiretrovirale".
L'impatto dei risultati dello studio Icona "è importante sia per il clinico che per i pazienti - osserva D'Arminio Monforte - Per il clinico perché si sente confidente nell'iniziare o nel proporre una terapia con bictegravir/ emtricitabina e tenofovir alafenamide, sapendo che ha pochi problemi, pochi casi di fallimento e un profilo di tossicità molto favorevole anche in soggetti più fragili o con patologie concomitanti; per il paziente perché si tratta di una compressa giornaliera, un po' come la terapia per la pressione, quindi una modalità di assunzione semplice che contiene tutti i principi attivi necessari a mantenere il controllo dell'infezione da Hiv. E' infatti un'opzione terapeutica altamente accettabile, efficace e sostenibile nel tempo. La nostra intenzione - conclude - è di proseguire ancora a seguire questi soggetti nel tempo, per andare a valutare l'efficacia e la sicurezza anche nel lunghissimo termine".
(Adnkronos) - “Il rapporto presentato oggi mette in luce una delle criticità che l'Italia sta affrontando in una più ampia crisi demografica che vede una popolazione invecchiare, ma con una mancanza di servizi e di welfare adeguato per gestire l'invecchiamento. Dall’altro lato si assiste a uno svuotamento delle corti giovanili con un calo delle nascite, un'emigrazione di giovani all'estero, soprattutto giovani, formati e qualificati. Il primo pilastro d’intervento deve andare verso la gestione dei salari per i giovani e in generale per il ceto medio. La perdita del potere d'acquisto delle famiglie e l'impoverimento della condizione sociale di fatto è un elemento di rallentamento”. A dirlo è Elena Bonetti, presidente della Commissione Parlamentare sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto, intervenendo alla presentazione del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare', commissionato da Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità e presentato durante un convegno alla Camera dei Deputati a Roma.
“Il secondo pilastro di intervento riguarda la casa – aggiunge Bonetti – Il tema del caro affitti sta diventando estremamente importante, uno dei carichi per le famiglie, soprattutto per il ceto medio, di maggiore difficoltà. L'altra questione importante è la mancanza di un welfare adeguato, di servizi territoriali, soprattutto in quelle aree, le aree interne del nostro Paese che si stanno svuotando proprio per la mancanza di accesso a servizi essenziali”, conclude.
Leggi tutto: Salari, Bonetti: "Perdita potere d'acquisto elemento di rallentamento"
(Adnkronos) - “Le statistiche dicono sempre e solo una cosa: che noi siamo probabilmente il Paese al mondo che massacra di più fiscalmente il ceto medio. Secondo il recente rapporto dell’Ocse chiamato Taxing Wages, se uno stipendio del ceto medio aumenta di 100 euro, tolte le tasse, in Italia a una persona single rimangono in tasca 68 euro e a una coppia con figli 55 euro. La media dei Paesi Ocse, invece, è 81 e 79. In entrambi i casi si tratta del valore più basso di tutto il mondo occidentale. Quindi l'Italia sembra essere il paese che tartassa di più di tasse il ceto medio”. Così Luigi Marattin, deputato del partito Liberal democratico durante la presentazione a Roma del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare'.
“Il nostro partito nasce anche per dire esplicitamente che il supporto fiscale va dato al ceto medio e non ai redditi bassi, per il semplice motivo che non c'è più spazio fiscale sui redditi bassi. Nel loro caso è un problema di lordo che si risolve con la stessa determinazione ma con altri strumenti cioè quelli della produttività di sistema”, conclude.
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(Adnkronos) - Si sono svolte questa mattina le elezioni delle cariche direttive di Cida, la Confederazione italiana dei dirigenti ed alte professionalità, cui aderisce la Federazione Cimo-Fesmed. Stefano Cuzzilla è stato confermato presidente, e sarà affiancato dai vicepresidenti Guido Quici (presidente Cimo-Fesmed), Marco Ballaré (presidente Manageritalia) e Antonello Giannelli (presidente Anp).
"In questi anni Cida ha acquisito una rilevanza importante sul piano politico, che ci consente di essere presenti a tutti i tavoli istituzionali", commenta Guido Quici.
"Riunendo in un unico network 10 Federazioni che rappresentano, attraverso i Ccnl sottoscritti, circa 1 milione di dirigenti, Cida è diventata un punto di riferimento fondamentale per la dirigenza pubblica e privata, in grado di presentare proposte e soluzioni concrete su tutti i dossier in discussione", continua. Cida infatti rappresenta unitariamente i dirigenti del settore industriale, del commercio e del terziario, dell’area sanità, della funzione pubblica, della Banca d’Italia, delle assicurazioni, dell’Università e della Consob. "Ora dovremo continuare a lavorare per rafforzare il ceto medio, il pilastro che sostiene l’Italia, ingiustamente ignorato dalle politiche degli ultimi anni. Salvare il ceto medio significa valorizzare quella classe dirigente che ogni giorno rende il Paese competitivo in tutti i settori strategici", conclude Quici.
(Adnkronos) - "Parliamo di welfare generativo, un nuovo modello che va incontro a tutti compreso il ceto medio. Il welfare generativo vuole creare benessere, vuole migliorare la qualità di vita sotto tutti i profili, in tutte le sue dimensioni". A dirlo è Gabriele Fava, presidente Inps, durante la presentazione del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare'.
"Partiremo dai giovani - aggiunge Fava - perché la strategia unica, vera, solida e da seguire è l'aumento della base occupazionale e contributiva. In questa maniera riusciremo a far ritornare benessere e sostenibilità, non soltanto nel sistema pensionistico, ma nel sistema Paese in generale".
Infine un approfondimento sul ceto medio: "Il ceto medio è importantissimo. Oggi siamo qui per ascoltare e raccogliere tutte le varie istanze alle quali vogliamo rispondere. Una risposta arriverà dalla nuova alleanza col tessuto produttivo, perché è il tessuto produttivo che crea nuova occupazione, sana, chiara, legale. Da qui si creano futuri nuovi contribuenti e contributi che porteranno a un maggior equilibrio del sistema economico nazionale".
(Adnkronos) - Antonio Conte o Massimiliano Allegri alla Roma? Per Francesco Totti, la risposta è no. L'ex capitano giallorosso ha parlato delle sue idee sul futuro della squadra ai microfoni di Sky Sport, durante il World Legends Padel Tour nella Capitale: "Conte o Allegri? Secondo me hanno firmato altrove. Poi magari sbaglio. Non so se prenderanno un allenatore italiano o straniero, l'importante è che abbia voglia e carisma. Un nome importante per una piazza che lo è".
"Non parlo da dirigente - ha spiegato Totti - perché non lo sono, ma dico che ai tifosi bisogna sempre dire la verità. Bisogna essere onesti, dire se la Roma è da primo, decimo o dodicesimo posto. Così è più facile. Io spero che arrivi un top allenatore, prenderei un nome importante con carisma". Su Conte, l'ex numero 10 giallorosso ha aggiunto: "Antonio è uno dei più grandi allenatori al mondo e questo scudetto lo dimostra. Domani arriverà la certificazione"
Leggi tutto: Totti: "Conte o Allegri alla Roma? Hanno già firmato altrove"
(Adnkronos) - Nuovi studi italiani confermano efficacia, persistenza e tollerabilità della terapia antiretrovirale per l'Hiv. Grazie a questi trattamenti, infatti, l'infezione può essere cronicizzata garantendo sopravvivenza e qualità di vita sempre più simili alla popolazione generale. Inoltre, la regolare assunzione della terapia permette di rendere il virus non trasmissibile. La certificazione di questi successi arriva dalla 17esima edizione di Icar - Italian Conference on Aids and Antiviral Research in corso a Padova. In particolare, diversi studi condotti in un contesto di real world sottolineano l'importanza dell'ottimizzazione terapeutica, con un approccio personalizzato nel trattamento a lungo termine dell'infezione da Hiv, e l'elevata efficacia e tollerabilità della terapia a base di bictegravir, emtricitabina e tenofovir alafenamide (B/F/Taf). I risultati straordinari raggiunti oggi con la terapia antiretrovirale permettono di valutare strategie differenti, calibrate sulle caratteristiche cliniche, sociali e virologiche della persona con Hiv, si legge in una nota dal congresso.
"L'opportunità di individualizzare il trattamento scegliendo tra 2 o 3 farmaci apre nuovi scenari, ma va sempre valutata con attenzione - sottolinea Giovanni Di Perri, professore ordinario di Malattie infettive, Università di Torino - In particolare, la triplice combinazione B/F/Taf rappresenta il punto di massima evoluzione della terapia antiretrovirale, grazie a una lunga emivita, elevata potenza e tollerabilità, che la rendono 'forgiving', ovvero capace di mantenere l'efficacia anche in presenza di una non perfetta aderenza. Ma per ogni scelta è essenziale una selezione attenta dei pazienti, basata sulla loro storia immuno-virologica: ottimizzazione significa infatti costruire un trattamento che tenga conto delle caratteristiche uniche di ogni persona".
Uno studio presentato sulla più ampia coorte italiana sull'Hiv, Icona, ha offerto uno spaccato realistico e rappresentativo, evidenziando come i risultati dei trial clinici abbiano dato riscontro anche nella pratica quotidiana. "La terapia con B/F/Taf in una singola compressa giornaliera è oggi tra le più utilizzate in tutte le fasi dell'infezione da Hiv - afferma Antonella D'Arminio Monforte, presidente di Fondazione Icona - Questo studio, condotto sulla coorte Icona, ha voluto verificarne efficacia e tollerabilità nel mondo reale. L'analisi ha incluso oltre 2.500 persone: 929 in prima terapia e 1.653 già in trattamento con altri regimi. A 192 settimane, solo il 7,7% (prima linea) e il 5,8% (linee successive) ha interrotto la terapia per tossicità o fallimento virologico: eventi rari e spesso legati a temporanee interruzioni nell'assunzione, non a inefficacia strutturale del farmaco. La maggior parte dei pazienti torna alla soppressione virale senza cambiare trattamento".
Lo studio Bicstar (Bictegravir Single Tablet Regimen), coordinato a livello internazionale, ha incluso oltre 4mila partecipanti in diversi Paesi. La coorte italiana ha analizzato l'andamento di 176 persone con Hiv già in trattamento (experienced) per un periodo di 2 anni. "I dati confermano un'efficacia molto elevata: oltre il 90% dei pazienti ha mantenuto la soppressione virale - riporta Diana Canetti, specialista in Malattie infettive, Irccs Ospedale San Raffaele di Milano - Inoltre, non sono emerse nuove mutazioni di resistenza al farmaco, e gli effetti collaterali sono risultati pochi, lievi e raramente sono stati causa di interruzione. Uno degli aspetti più interessanti è quello della persistence: la capacità della terapia di essere mantenuta nel tempo con sicurezza ed efficacia superiore al 90%, anche nei pazienti over 65, spesso affetti da comorbidità e sottoposti a politerapie. Questo dato è molto rassicurante e conferma l'affidabilità di questa strategia terapeutica nel lungo termine".
"Icar si conferma un momento centrale per il confronto scientifico della nostra società - dichiara Roberto Parrella, presidente Simit - Le sfide legate all'Hiv stanno cambiando: le terapie oggi consentono alle persone con Hiv di vivere a lungo e con buona qualità di vita, ma l'invecchiamento della popolazione comporta un incremento delle comorbidità e delle interazioni farmacologiche da gestire con attenzione. E' incoraggiante vedere una partecipazione crescente di giovani ricercatori, che dovranno affrontare questa nuova fase della lotta all'Hiv con competenza e visione. Oggi disponiamo di strumenti di prevenzione efficaci come la PrEP e di terapie avanzate altamente efficaci dotate anche di caratteristiche che possono migliorare l'aderenza delle persone con Hiv. Nonostante questi traguardi raggiunti, il virus continua a rappresentare una minaccia reale".
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(Adnkronos) - "Continuare a supportare attivamente il lavoro dell’Osservatorio regionale campano sul disturbo da gioco d’azzardo è assolutamente prioritario. Il quadro nazionale che emerge analizzando la situazione attuale ci dice molto chiaramente che il consumatore medio fa grande fatica a distinguere tra gioco legale e gioco illegale, soprattutto online. Un canale, quest’ultimo, cresciuto in maniera esponenziale nelle diverse regioni italiane anche grazie all’applicazione dei cosiddetti distanziometri che hanno solo danneggiato le reti locali di punti di gioco legali, risultando del tutto inefficaci per quanto riguarda il contrasto al gioco patologico. Basta guardare il numero dei soggetti in cura in aumento per capire che bisognare ragionare seriamente su altre soluzioni, meno populiste e più performanti”. Così Imma Romano, in rappresentanza di EGP-FIPE, l’Associazione Nazionale di categoria della FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio, a margine dell’incontro dal titolo “Il valore del pensare e agire in rete” tenutosi oggi a Napoli in occasione della giornata regionale “No gambling day”.
"L’obiettivo deve essere quello di tutelare al meglio tutti i consumatori – continua Romano – La convinzione errata secondo cui il giocatore 'sfrenato' è per noi un buon cliente non ha ragione di esistere. Il soggetto affetto da questo tipo di disturbo rappresenta un problema in primis per gli operatori nelle sale per via dei comportamenti che assume nei punti vendita, difficili da gestire e fastidiosi per gli altri clienti”.
“Bisogna puntare sulla prevenzione per mettere in campo, in una virtuosa sinergie tra operatori di sala e operatori sanitari, azioni efficaci che facciano conoscere i rischi del gioco non controllato e per consentire la realizzazione di presidi sanitari prossimi agli stessi luoghi di gioco. La presenza degli operatori sanitari nelle sale, che abbiamo già sperimentato in due progetti di successo a Salerno e Caserta, consente ai clienti di sapere che esiste un supporto a loro disposizione a cui rivolgersi in caso di necessità. Questa sinergia si completa attraverso la formazione di chi lavora nelle sale mediante corsi specifici capaci di fornire gli strumenti per comunicare nel modo giusto e riconoscere in tempo i segnali di un atteggiamento di dipendenza. Prevenzione e Formazione rappresentano, dunque, l’unica alternativa efficace, concreta e non demagogica, per contrastare il Disturbo da gioco d’Azzardo”.
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