
Tensione in finale di Coppa Davis tra Italia e Spagna. Durante il secondo singolare di oggi, domenica 23 novembre, c'è stato un breve battibecco, con tanto di fischi da parte del pubblico di Bologna, tra Flavio Cobolli e Jaume Munar. Nel corso del sesto game del secondo set, dopo che lo spagnolo aveva dominato il primo parziale, l'azzurro colpisce un nastro che trascina il suo destro sul fondo al termine di uno scambio prolungato.
Cobolli ha quindi un gesto di stizza allargando le braccia e urlando al cielo. Immediata la risposta di Munar, che allarga il sorriso e fa notare che aveva colpito il nastro, e che quindi avrebbe dovuto scusarsi piuttosto che imprecare. La reazione di Cobolli è in pieno stile italiano: mani a becco e gesto del 'parla, parla', mentre Bologna sommerge di fischi lo spagnolo.
Il nervosismo prosegue nel corso del game successivo, con i due capitani, Volandri e Ferrer, che prima si sono spiegati tra loro, dandosi la mano, e poi hanno provato a riportare la calma in campo.

"Dopo la separazione sono tornata a vivere". Elena Sofia Ricci ospite oggi, domenica 23 novembre, a Verissimo. L'attrice ha ripercorso la sua carriera, lunga 45 anni, e ha parlato apertamente della sua vita privata, segnata negli ultimi anni dalla separazione dalla fine del matrimonio.
L'attrice si è separata dopo 19 anni di matrimonio e racconta di aver dedicato i primi anni passati a curare le proprie ferite. Oggi però si sente rinata: "Mi sono riappropriata di me stessa e sto avendo cura di me. Le mie figlie ora sono grandi e vorrò bene a mio marito tutta la vita, ma è giusto che adesso io abbia cura di me".
Ricci racconta di aver avuto sempre paura di essere troppo "ingombrante": "Ho fatto tanti errori e adesso invece questo diritto a esserci, a fare le cose che mi piacciono, me lo sono preso. Ho bisogno di pensare solo a me e lo sto facendo".
E sulla sua situazione sentimentale attuale, Elena Sofia Ricci ha confidato di essere "sola": "Sono sola da tre anni. Non sono single, ma sono sola. Sto bene così, non so se sono pronta per un'altra storia. Sto ancora recuperando quella ragazza che voleva ballare, che voleva essere solo leggera".
Elena Sofia Ricci ha parlato dell'abuso subito all'età di 12 anni: "Mia madre mi ha messo inconsapevolmente nelle mani di chi ha abusato di me, per questo l'ho detto solo quando lei non c'era più". L'attrice ha parlato del trauma vissuto: "Questa esperienza mi ha lasciato un trauma profondo. Ho fatto anni di analisi per superare questo dolore, è stato difficile ritrovare me stessa".
Poi, l'appello al pubblico e alle donne vittime di violenza: "La violenza fisica è molto più evidente, eppure alcune volte non la vogliamo vedere. È necessario che si faccia educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, è un tema per il quale mi batterò per sempre. Attenzione anche e soprattutto alla violenza verbale e psicologica, tutto parte dalla totale mancanza di rispetto"

Come sta Al Bano? Il cantautore di Cellino San Marco ospite oggi, domenica 23 novembre, a Verissimo è tornato a parlare apertamente delle sue condizioni di salute. Al Bano ha rassicurato il pubblico di sentirsi meglio ora, pur ammettendo di aver attraversato un periodo particolarmente difficile: "Cancro, infarto, ischemia, edema alle corde vocali", ha esordito elencando alcune delle gravi difficoltà affrontate in una fase delicata della sua vita.
"Mi sono rivolto al mio amico lassù e gli ho detto 'ma che ti ho fatto? Vogliamo dare una tregua a questo povero ragazzaccio di qualche decennio?'", ha detto. Poi, con un sorriso sereno ha aggiunto: "Il miracolo è arrivato, sono più forte che mai".
In studio con lui anche la figlia Jasmine che non ha nascosto quanto quel periodo l'ha segnata: "Non l'ho vissuta bene la sua condizione di salute, non mi piace nemmeno parlarne, però ho imparato a dare una svolta nella mia vita ai problemi, ho capito cosa davvero conta".

"Sono preoccupata per la vita di mio padre. La sua ultima intervista è un maltrattamento". Evelina Sgarbi ospite oggi, domenica 23 novembre, a Verissimo è tornata a parlare della vicenda che da mesi coinvolge la famiglia. La giovane ha infatti depositato un’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno, sostenendo che Vittorio Sgarbi non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi e inoltre ha accusato Sabrina Colle, compagna del critico d'arte, di tenerla lontana dal padre.
"Sono arrabbiata, non sono più preoccupata. È stato penoso e schifoso, uno sfruttamento totale per una persona che non sta bene. Temo per la sua vita", ha esordito la ragazza commentando l'ultima apparizione televisiva del padre. "Non si può mandare una persona in quello stato in televisione solo per pubblicizzare un libro", ha aggiunto, definendo l'intervista "piena di disgusto e pena".
"Ho deciso che denuncerò tutti per circonvenzione d'incapace", ha detto Evelina affermando che il padre sarebbe stato sottoposto a una cura con il litio: "Appiattisce l'umore, e diminuisce la mimica facciale... Poi lo lasciano andare in tv con la barba così incolta".
"Pare che abbia tentato di suicidarsi prima dei vari ricoveri. Me lo hanno detto, ecco perché ricorrono a questa forte terapia, così lo appiattiscono totalmente", ha detto con voce piena di rabbia e preoccupazione.
Evelina non approva il matrimonio in programma tra il pare e la compagna Sabrina Colle: "Io farò di tutto affinché questo matrimonio non avvenga. Io non mi faccio prendere in giro".
Il prossimo step? "Denunciare tutti per maltrattamento, voglio sapere che terapia fa mio padre, continuano a non dirmi che farmaci prende", ha detto Evelina che al momento sta aspettando la sentenza per l'amministratore di sostegno.

Sul piano di pace Usa per l'Ucraina ho trovato "disponibilità da parte del presidente Trump". E' quanto ha detto oggi, domenica 23 novembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine di un punto stampa al G20 sudafricano. "Abbiamo fatto una telefonata abbastanza lunga" con Trump "anche con il presidente finlandese Stubb, penso che il lavoro che gli sherpa stanno facendo a Ginevra segua questo intendimento", ha aggiunto, sottolineando come non creda che "Putin abbia una reale volontà di chiudere la guerra, di farlo in tempi brevi". "Penso che questo bluff si debba andare a vedere" aggiunge.
"Non penso che si debba parlare di una controproposta" totale europea rispetto alla bozza Trump, "molti punti sono condivisibili e anche per un fatto di tempo ed energia, conviene concentrarci sulla proposta che c'è e sulle questioni dirimenti".
Nella bozza Trump per la pace in Ucraina "ci sono anche molti punti che io considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove è messo nero su bianco un coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta basata su modello dell'articolo 5 Nato. Penso che si possa fare un lavoro positivo e siamo tutti impegnati per arrivare a un documento il più possibile vicino a quello che serve per avere la pace".
Insieme ai partner europei "consideriamo" la bozza Trump "un punto di partenza e siamo pronti a lavorare per migliorare la proposta", questo è stato affermato "in una riunione nella quale partecipavano tutti i leader europei presenti al G20 più i partner G7. E mi pare che siamo tutti in linea".
"Quello che dobbiamo fare noi in questo momento credo sia anche una prova di maturità, per l'Europa: dimostrare che può fare la differenza con proposte serie, con proposte che fanno fare dei passi avanti, quindi, non semplicemente dicendo sì, va tutto bene, no, va tutto male, che sarebbe un approccio un po' infantile per la fase in cui ci troviamo". "Il piano americano è una base di discussione. Per arrivare a una pace giusta e duratura serve appunto una discussione, che è quella che stiamo intavolando con i nostri partner europei, con la Nato, con gli americani e con gli ucraini".
"Noi abbiamo costruito sul campo quella deterrenza che oggi consente di parlare di pace" in Ucraina, e "penso che lo dobbiamo rivendicare, perché è un lavoro che abbiamo fatto tutti quanti insieme. Dopodiché, chiunque lavori con l'ottica di lavorare più velocemente per arrivare a una pace giusta, duratura, fa un lavoro prezioso. E penso che la proposta americana vada letta con questa lente".
"L'Europa evidentemente non è stata tra gli estensori del piano" per l'Ucraina, ma "il tema di chi abbia scritto il piano mi interessa meno, mi interessa quale è il piano dal quale partiamo e al quale arriviamo".
"Qui tutti stiamo dimostrando dall'inizio la nostra buona volontà, salvo uno, che sono i russi che non hanno fatto un passo in avanti dall'inizio e - questo l'ho detto varie volte anche al Presidente degli Stati Uniti - penso che anche i russi debbano dare qualche segnale concreto di volere effettivamente arrivare alla pace". "Penso che il segnale di un cessate il fuoco per fermare temporaneamente i bombardamenti delle infrastrutture civili strategiche con i quali la Russia da sempre punta a piegare un popolo ucraino che non riesce a piegare, sarebbe un passo in avanti importante" aggiunge la premier.
Sul dossier ucraina "di incontri ce ne sono un'infinità, in ogni formato, ma questa è una fase nella quale chiaramente tutti parlano con tutti, tutti si incontrano: insomma, è normale e giusto che sia così. Penso che probabilmente faremo un punto stasera all'esito di quello che accade" a Ginevra. "Domani mattina ci sarà con i leader europei presenti al vertice Europa-Africa un coordinamento, martedì ci sarà una riunione della coalizione dei volenterosi" in videoconferenza, ha proseguito.
"Italia percepita come seria perché stabile"
"Mi interessa che l'Italia continui a essere percepita come una nazione seria, come una nazione credibile, come una nazione che ha una chiara linea di politica estera" sottolinea Meloni. "E oggi l'Italia così viene percepita. E viene percepita così perché questo governo ha una maggioranza stabile che le ha consentito di avere, votando sempre in modo compatto, questa linea di politica estera. Quindi non mi posso assolutamente lamentare dei miei alleati".
"Da Salvini nessun controcanto, siamo una coalizione non una caserma"
Quello di Salvini "non lo considero un controcanto, penso che noi siamo una coalizione, non siamo una caserma". "E penso che all'interno della mia maggioranza sia un bene che tutti esprimano chiaramente le loro posizioni, perché questo aiuta anche me a ragionare", ha detto la premier a proposito dei distinguo nella maggioranza su diverse tematiche, tra cui la politica estera.
Il tema della corruzione in Ucraina "chiaramente incide, ma incide anche rispetto alla nostra opinione pubblica, è legittimo". "Considero in ogni caso importante che l'Ucraina abbia dimostrato di avere gli anticorpi. Alla fine dobbiamo sempre ricordare che questi arresti arrivano sulla base di iniziative delle istituzioni ucraine. Quindi c'è probabilmente un problema ma ci sono anche gli anticorpi per gestire quel problema", afferma la premier. Il vicepremier Salvini "dice una cosa corretta, cioè dice i soldi degli italiani non possono andare a finire nelle mani di persone corrotte e ovviamente noi dobbiamo vigilare perché questo non accada. Ma ripeto, mi pare che il governo ucraino abbia dimostrato di avere piena volontà di combattere eventuali fenomeni di corruzione", rimarca la presidente del Consiglio.
Vicenda Garofani
Per quello che riguarda la vicenda Garofani, dice la premier, "ho parlato direttamente col Presidente della Repubblica, ho chiarito con il Presidente tutta la questione, approfitto per ribadire l'ottimo rapporto che da sempre ho con Presidente Mattarella, non penso che sia il caso di tornare su questa vicenda".
"Al lavoro su prossimo vertice Italia-Africa"
Con il primo ministro etiope "abbiamo parlato prevalentemente di vertice Italia-Africa. Sapete che lunedì ci sarà il vertice Unione Europea-Africa, noi stiamo già lavorando al prossimo vertice Italia-Africa, e stavolta si svolgerà in Africa", ha detto la premier Giorgia Meloni, al termine del G20. Quello che si è concluso oggi a Johannesburg è stato "il primo G20 che si celebra in Africa, secondo me molto simbolico perché al centro ci sono i temi dello sviluppo e del futuro e non penso che si possa parlare di sviluppo e del futuro senza parlare di Africa. Per i temi, posti dalla presidenza sudafricana noi ci siamo trovati molto a nostro agio, nel senso che su tutte le questioni centrali che la presidenza sudafricana ha posto l'Italia aveva già agito", ha detto la premier, citando - tra le varie questioni - il tema del debito dei Paesi africani e dello sfruttamento delle risorse.
"A Tokyo nelle prime settimane di gennaio"
"Ho avuto modo di conoscere personalmente il nuovo primo ministro giapponese, con la quale avevo avuto una telefonata" dice Meloni. "Stiamo programmando una mia visita per le prime settimane di gennaio a Tokyo" conclude.

Sul piano di pace Usa per l'Ucraina ho trovato "disponibilità da parte del presidente Trump". E' quanto ha detto oggi, domenica 23 novembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine di un punto stampa al G20 sudafricano. "Abbiamo fatto una telefonata abbastanza lunga" con Trump "anche con il presidente finlandese Stubb, penso che il lavoro che gli sherpa stanno facendo a Ginevra segua questo intendimento", ha aggiunto, sottolineando come non creda che "Putin voglia la fine del conflitto". "E' un bluff" aggiunge.
Nella bozza Trump per la pace in Ucraina "ci sono anche molti punti che io considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove è messo nero su bianco un coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta basata su modello dell'articolo 5 Nato. Penso che si possa fare un lavoro positivo e siamo tutti impegnati per arrivare a un documento il più possibile vicino a quello che serve per avere la pace".

Una bella Roma cala il tris a Cremona, si impone 3-1 oggi, domenica 23 novembre, e vola momentaneamente da sola in vetta alla classifica di Serie A con 27 punti dopo 12 giornate, in attesa del derby di Milano di questa sera. Una squadra concreta, quadrata, che sa quello che deve fare, porta al gol Soulè, Ferguson e Wesley (oltre ai due annullati per fuorigioco di Pellegrini e ancora Ferguson) e stende la squadra di Nicola, a cui non basta il gol di Folino nel finale, che resta a 14 punti. Unica nota stonata l'espulsione di Gasperini in vista del big match con il Napoli di domenica prossima.
Nicola in casa sceglie di giocare in avanti con la coppia composta da Bonazzoli e Vardy, mentre concede spazio a Vandeputte in mediana, con Floriani Mussolini a sinistra. Gasperini opta invece per un attacco leggero con Baldanzi come falso nove sostenuto da Soulé e Pellegrini. In difesa gioca Ziolkowski, con Celik a tutta fascia.
La Cremonese parte bene e spaventa la Roma al 16' con Bonazzoli che conclude di prima intenzione con il mancino da ottima posizione ma trova l'opposizione fenomenale di Svilar. Scampato il pericolo la Roma passa in vantaggio. Al 17' bella progressione palla al piede di Konè che serve Soulè al limite, con l'argentino bravo a controllare e concludere con un mancino a giro che si infila preciso nell'angolino alla destra di Audero per lo 0-1. La Roma continua a spingere e al 30' azione splendida di Soulè e Baldanzi che va al tiro respinto da Audero, con Pellegrini bravo a depositare in rete, ma dopo revisione al Var il gol del numero 7 giallorosso viene annullato per posizione di fuorigioco dello stesso Pellegrini. Ancora Soulè poco dopo ma la sua conclusione termina però alta sopra la traversa.
La squadra di Nicola però resta in gara e al 32' sfiora il pareggio con Vandeputte che di prima intenzione conclude con il destro ma Svilar prima devia sul palo e poi salva con una grande uscita, sempre su Vandeputte. La squadra di Gasperini controlla e cerca l'affondo al 36' con Baldanzi ma la Cremonese si salva con un intervento di Payero. Al 39' altra grande occasione per la Roma con Pellegrini che di prima intenzione conclude con il destro, perfetto l'intervento di Audero che devia d'istinto in calcio d'angolo. Nel finale di tempo al 47' l'arbitro Ayroldi fischia un calcio di rigore per la Cremonese per un fallo di mano di Mancini, ma dopo la revisione al Var lo revoca per un tocco non punibile del difensore giallorosso.
Nella ripresa Gasperini inserisce prima El Aynaoui per Ziolkowski, ammonito, e poi Ferguson per Baldanzi. La Roma cerca di chiudere la gara e al 54' da dentro l'area Mancini anticipa Baschirotto senza però riuscire a colpire bene il pallone e la palla alta sopra la traversa. Poi al 58' Soulé ci prova di prima intenzione con il mancino a giro, ma il pallone esce di pochissimo al lato.
Entra anche El Shaarawy per Pellegrini con Gasperini che viene espulso per proteste. Ma in cinque minuti la Roma chiude la gara. Al 64' azione insistita della Roma in area con El Aynaoui che dal limite serve Ferguson che stoppa, prende la mira e di piatto batte Audero per lo 0-2. La squadra di Nicola prova a reagire con Bonazzoli che sfiora il palo, ma al 69' i giallorossi calano il tris: bel servizio di El Shaarawy per Wesley nello spazio con il brasiliano che a tu per tu con Audero con un dolce scavetto scavalca il portiere e fa 0-3.
La Roma controlla la gara cercando anche il quarto gol, e trovandolo anche con Ferguson ma annullato per posizione irregolare dell'irlandese, con Gasperini che pensando al prossimo match di Europa League giovedì con il Midtjylland, toglie nel finale Wesley e Soulè inserendo Tsimikas e Pisilli. In pieno recupero la Cremonese trova il gol della bandiera con lo stacco di testa di Folino su calcio d'angolo che batte Svilar per l'1-3 finale.

Rallentamenti fino a 120 minuti, limitazioni e cancellazioni di treni nel nodo di Firenze dopo che stamattina, intorno alle 11.10, un treno Alta Velocità ha investito una persona in uscita dal binario 3 della stazione Firenze Santa Maria Novella. A quanto si apprende, si tratterebbe di un suicidio.
È intervenuta l'autorità giudiziaria che alle 12 circa ha dato il nulla osta alla ripresa della circolazione, bloccando però alcuni binari per consentire i rilievi e poi le attività dei necrofori che sono ancora in corso. La persona non è stata ancora identificata.
A causa della sospensione su alcuni binari, la circolazione ferroviaria è fortemente rallentata sia in direzione Nord sia in direzione Sud per i treni Alta Velocità. I ritardi si riflettono anche in altre stazioni.

Rallentamenti fino a 120 minuti, limitazioni e cancellazioni di treni nel nodo di Firenze dopo che stamattina, intorno alle 11.10, un treno Alta Velocità ha investito una persona in uscita dal binario 3 della stazione Firenze Santa Maria Novella. A quanto si apprende, si tratterebbe di un suicidio.
È intervenuta l'autorità giudiziaria che alle 12 circa ha dato il nulla osta alla ripresa della circolazione, bloccando però alcuni binari per consentire i rilievi e poi le attività dei necrofori che sono ancora in corso. La persona non è stata ancora identificata.
A causa della sospensione su alcuni binari, la circolazione ferroviaria è fortemente rallentata sia in direzione Nord sia in direzione Sud per i treni Alta Velocità. I ritardi si riflettono anche in altre stazioni.

Cosa c’è davvero tra Andrea Delogu e Nikita Perotti? È la coppia più chiacchierata di Ballando con le stelle e che continua ad attirare l'attenzione del pubblico. Nel corso della puntata andata in onda ieri, sabato 22 novembre, la conduttrice/concorrente ha parlato del profondo legame con il suo maestro di ballo. Un rapporto e una complicità cresciuta ulteriormente nelle ultime due settimane, segnate dal lutto che ha colpito Andrea Delogu e la sua famiglia. La conduttrice infatti è rientrata da poco in gara a causa della morte improvvisa del fratello diciottenne Evan, vittima di un incidente stradale.
Dopo la scorsa puntata, Delogu ha confidato di aver avuto delle notti insonni e così ha deciso di scrivere proprio al suo maestro nel bel mezzo della notte: "Erano le 4 del mattino e non riuscivo a dormire, gli ho scritto per dirgli che quello che stiamo vivendo non è TV, è la vita. E che io sono contenta che lo stiamo affrontando insieme".
Parole che descrivono un legame intenso. Ed è stata la stessa Andrea Delogu a definire Nikita come "una persona che è entrata nel cerchio strettissimo delle mie persone. Sono successe cose più grandi di noi che invece di scalfire ci hanno unito".
Sulla natura del loro rapporto Delogu mantiene una certa prudenza, ma non nasconde la forte complicità: "Non so che cosa saremo, sicuramente quando lavoriamo io rido e ne ho così bisogno". E in chiusura ha detto: "Di solito monto dei muri perché per me ci sono dei pudori che è importante mantenere, e invece poi è stato più bello". La loro sintonia è stata notata anche dai giudici e dal pubblico che sui social ha premiato la coppia con messaggi carichi di emozione.

Achille Polonara compie oggi, domenica 23 novembre, 34 anni. Un traguardo speciale per il campione di basket, reduce da un trapianto di midollo per la leucemia mieloide. A celebrarlo sui social è stata la moglie Erika Bufano, che su Instagram ha condiviso un toccante post: "Auguri alla mia anima gemella, alla persona più importante della mia vita, al mio migliore amico", ha esordito la moglie del cestista, ricordando poi il momento drammatico vissuto dalla famiglia.
"Sono stati giorni interminabili e dolorosi quando è arrivata quella chiamata, il 16 ottobre, il mondo mi è crollato addosso. Mi sono sentita smarrita, svuotata, senza più un’anima. Tutto aveva perso significato, e la paura mi divorava. Non riuscivo a immaginare una vita senza di te, non era possibile".
Bufano ha ricordato il ritorno alla vita del marito, che lei definisce come una rinascita: "Ma tu non hai mai smesso di lottare. Hai mantenuto la promessa che mi avevi fatto, quella che custodivo nel cuore. E quando, dopo giorni di angoscia, hai riaperto i tuoi meravigliosi occhi, il mio respiro è tornato, la mia vita è tornata a brillare".
E ancora: "Il mio cuore ha ricominciato a battere, e tutto ha finalmente ritrovato un senso. Buon compleanno amore mio, ti auguro solo cose belle xke per le brutte abbiamo già dato, meriti di splendere e di tornare a sorridere. Ti amo immensamente", ha concluso.
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Il cestista azzurro si era sottoposto, giovedì 25 settembre, al trapianto di midollo necessario nella sua battaglia contro la leucemia mieloide. Dopo l'intervento, Polonara aveva rassicurato i tifosi e tutti gli appassionati di basket pubblicando una storia sul proprio profilo Instagram: "Trapianto tutto ok", dal letto di ospedale.
La malattia, in ogni caso, non ha mai fatto perdere sorriso e buon umore a Polonara. Tanto che il giorno prima dell'intervento Achille si era prestato a un balletto, pubblicato sui social dalla moglie Erika Bufano, direttamente dalla stanza di ospedale.
Solo qualche settimana prima era stato proprio Polonara ad annunciare di aver trovato una donatrice: "Abbiamo trovato una donatrice. Si tratta di una ragazza americana compatibile al 90%", aveva spiegato al Corriere della Sera, "sono stato fortunato, c’erano due donatori compatibili al 90%, anche un ragazzo tedesco, ma hanno optato per lei perché sono riusciti a mettersi in contatto subito".
Dopo la diagnosi choc di leucemia mieloide per Achille Polonara ricevuta lo scorso giugno, il cestista e la sua famiglia hanno vissuto un periodo difficile. Prima il trapianto di midollo osseo, poi il coma e la concreta possibilità di non svegliarsi più. L'atleta però ce l'ha fatta: dopo dieci giorni si è svegliato.
A raccontare l'ultimo mese di cure è un servizio de 'Le Iene'. "Io non mi ricordo molto, è come se avessi dormito. É stata tosta, i dottori mi avevano dato poche speranze", ha raccontato Polonara a Nicolò De Devitiis. Il cestista ha spiegato che durante il coma si sentiva "in un'altra città" ma ha spiegato che in quei giorni riusciva comunque a sentire le parole della moglie Erika Bufano, che era lì al suo fianco, nonostante non potesse rispondere.
È stata lei a spiegare cosa è accaduto dopo il trapianto: "Quando gli hanno tolto il cvc (cioè il catetere attraverso il quale era avvenuto il trapianto) si è sentito male. Gli è partito un trombo, il suo cervello è andato in carenza di ossigeno". "Ho solo pregato che non morisse. Pensavo 'non importa come starà, anche se non camminerà, se non muoverà le braccia... l'importante è che si svegli. E alla fine è successo", ha raccontato.

E' morto oggi, domenica 23 novembre, Loris Rispoli, che è stato presidente dell'Associazione 140, e a lungo protagonista della battaglia dei parenti delle vittime del Moby Prince. A darne notizia le associazioni dei familiari: "Con la morte di Loris Rispoli perdiamo un fratello e un vero combattente che ci ha insegnato come si lotta per la verità e la giustizia - affermano Luchino Chessa dell'Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince e Nicola Rosetti dell'Associazione 140 -. È stato un fondamentale protagonista di questi 35 anni di lotte per arrivare alla verità sulla strage del Moby Prince. È una grandissima perdita per la città di Livorno e per tutti noi”.
"Loris è stato un grande combattente, una Giovanna D’Arco, ma anche purtroppo un don Chisciotte - proseguono Chessa e Rosetti - per il muro di gomma che lui e tutti noi familiari abbiamo trovato nella lotta per la verità. Abbiamo combattuto con lui per tutti questi anni nella speranza di arrivare alla fine della storia".
"Loris non ci è riuscito; Angelo Chessa, grande combattente come lui, ci ha lasciati a giugno 2022 con la speranza nel cuore di uno squarcio di verità. Senza di loro la nostra famiglia #iosono141 è orfana, ma la resilienza che accomuna i familiari, gli amici e le tantissime persone che ci seguono e ci supportano da anni ci continua a dare la forza di andare avanti per una verità vera e non di comodo - concludono -. Chiediamo a tutti i membri della commissione parlamentare di inchiesta sulla strage del Moby Prince, a partire dal presidente Pietro Pittalis, di andare avanti con forza e dedicare il lavoro a Loris Rispoli e Angelo Chessa”.
Sindaco di Livorno: "Rispoli sarà sempre con i Livornesi"
"C’è un volto che poi diventerà per me molto familiare, impossibile da dimenticare: è il volto di Loris Rispoli fratello di una delle ragazze che lavorano sul Moby. Lui abbraccia la madre, dalla banchina guarda verso l’imboccatura del porto, aspetta notizie certe ma è come se avesse già capito tutto, i suoi occhi sono lo specchio del dramma..." scrive sui social Luca Salvetti, sindaco di Livorno. "Con queste parole negli anni 90 ho descritto il primo incontro con una persona speciale che con gli anni è diventato un amico e con il quale ho percorso un lunghissimo cammino di vita e un'esperienza umana, giornalistica e poi da sindaco legata al Moby Prince e al dramma del 10 aprile 1991.Ciao Loris sarai sempre con me e con tutti i livornesi". Così sui social Luca Salvetti, sindaco di Livorno.
Presidente Regione Toscana Giani: "Rispoli lascia esempio e eredità da raccogliere per ricerca verità"
"Apprendo con profonda tristezza della scomparsa di Loris Rispoli, una figura che ha rappresentato per oltre trent’anni un punto di riferimento imprescindibile nella battaglia per la verità e la giustizia sul disastro del Moby Prince" dice il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "La morte di Loris è una perdita che colpisce non solo i familiari delle 140 vittime, ma tutta la comunità toscana e nazionale che in lui ha riconosciuto un uomo di straordinaria dignità, determinazione e umanità. La tenacia e la lucidità di Loris hanno contribuito in modo fondamentale a mantenere viva negli anni l’attenzione sul più grave disastro della marineria italiana dal dopoguerra”.
“Loris – prosegue Giani – ha saputo trasformare un dolore personale immenso in un impegno civile esemplare, diventando la voce di un’intera comunità ferita. La sua forza morale, la sua costanza e la sua capacità di unire sono state determinanti per mantenere aperto un percorso di verità che la Toscana ha sempre sostenuto. A nome mio e della Regione Toscana mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui questa lunga e difficile battaglia.”
“È anche grazie a persone come Loris Rispoli – conclude il presidente della Toscana – che oggi proseguiamo con rinnovato impegno nella ricerca della piena verità. Non ci fermeremo e non smetteremo mai di essere al fianco di chi raccoglie la sua eredità in questa lotta. La Toscana non dimentica."

Barbara D'Urso e Pasquale La Rocca conquistano la nona puntata di Ballando con le stelle, al termine di una serata segnata dall'ennesimo confronto accesso tra la conduttrice televisiva e Selvaggia Lucarelli. Dopo l'esibizione, la giurata ha 'rimproverato' D'Urso di nascondersi dietro il suo ballerino[1]. Un'accusa che Barbara D'Urso ha respinto con decisione. Il clima si è infiammato ulteriormente.
Nonostante le tensioni, la coppia è riuscita a chiudere la puntata da vincitrice. "Grazie a voi che continuate a inondarci d'amore: è la vostra energia che ci spinge, ogni settimana, a dare sempre qualcosa in più", ha esordito Pasquale La Rocca condividendo un lungo pensiero sui social rivolto ai fan e ringraziandoli per il loro sostegno.
Il ballerino ha ripercorso l'avventura con Barbara D'Urso: "Non riesco a credere a quanto velocemente stiano volando queste settimane. Mi guardo indietro e mi rendo conto del percorso immenso che io e Barbara abbiamo fatto insieme sin dal primo giorno. Quanta fatica, quante sfide.... ma passo dopo passo abbiamo capito una cosa fondamentale: bisognava crederci. Bisognava andare avanti: insieme", ha continuato.
Il maestro poi ha fatto riferimento alle difficoltà che stanno incontrando lungo il percorso, ma sottolinea la voglia di non mollare mai: "Abbiamo già condiviso lacrime, sorrisi, paure, conquiste. Abbiamo imparato a fidarci, a sostenerci, a sorprenderci. E oggi siamo elici, perché sentiamo che si avvina l'ultima parte di questo viaggio: la fase finale".
Manca poco alla fine: "Ogni settimana lavoriamo ore e ore, tra sala prove e tutto quello che ruota attorno a questa grande macchina che si chiama 'Ballando con le stelle'. C'è fatica, si. C'è tanta voglia di fare bene, di raccontare qualcosa di vero a chi ci guarda da casa, di regalare un pizzico di magia, quella magia che solo il ballo, la musica e lo spettacolo sanno creare. Viva il ballo, viva la musica, viva lo show, viva l'emozione che ci unisce", ha concluso.

Arrivano misteriosi segnali stradali verdi sulle strade? In Italia, non ancora. Gli 'strani' cartelli, con forma circolare come i segnali di divieto e obbligo, compaiono qua e là nel Regno Unito. In alcune strade può capitare di trovare segnali con bordo verde e con una velocità indicata espressamente nello spazio centrale, proprio come avviene per i limiti di velocità che però, come è noto, sono caratterizzati dal bordo rosso. I segnali di divieto hanno bordo rosso con un simbolo nero su fondo bianco. Quelli di obbligo, come noto, hanno un bordino bianco e un simbolo bianco su fondo blu.
Dove si trovano i segnali?
A cosa servono questi segnali? Hanno realmente valore per stabilire regole nella circolazione stradale? Nel Regno Unito, ad oggi, tali segnali non sembrano avere una certificazione dal codice stradale. Si tratta, sostanzialmente, di 'consigli' che non necessariamente vanno seguiti: se un segnale verde indica la velocità di 20 miglia orarie, chi viaggia a velocità superiore - ma entro i limiti stabiliti dai 'veri' segnali - non va incontro a multe o altri provvedimenti.
Il significato dei green signs
Tali cartelli potrebbero essere utilizzati da autorità locali semplicemente per indurre gli automobilisti e i conducenti di altri veicoli a moderare la velocità, magari in prossimità di scuole, ospedali o aree residenziali. I segnali, visibili dalla strada, potrebbero essere esposti anche all'interno di proprietà private o cantieri per puntare ad una maggiore sicurezza della circolazione. I 'green signs' invitano a moderare la velocità, spesso al di sotto delle 20 miglia orarie, in aree in cui è più probabile la presenza di pedoni o bambini.

Vittorio Feltri ricorda il suo rapporto con Ornella Vanoni e si commuove. Il giornalista, in collegamento con Mara Venier a Domenica In, ha parlato con affetto del suo legame con la cantante, morta venerdì all'età di 91 anni.
Feltri ha esordito con una nota di ironia: "Avevamo fatto una scommessa. Io dicevo che sarei morto prima di lei, lei diceva il contrario, mi ha fregato anche questa volta", ha esordito Feltri. "Era affettuosissima, andavamo tanto d'accordo", ha aggiunto.
Il giornalista, tra i ricordi, ha raccontato in collegamento un aneddoto che ritrae perfettamente il carattere di Ornella: "Una sera l'avevo invitata in un noto ristorante, 'Il Baretto', di Milano. Lei è arrivato con qualche minuto di ritardo, avevo raccomandato al proprietario di mettere un suo disco in riproduzione durante la cena, lei è entrata ed è partita 'l'appuntamento'". E quando il giornalista ha chiesto a Ornella se le avesse fatto piacere il gesto, lei rispose: "Mi state rompendo i coglioni da trent'anni con questa canzone che io odio", ha ricordato Feltri, con ironia.
"Io l'amavo", ha detto Feltri commosso, "l'amavamo tutti", ha replicato Mara. Poi, un altro aneddoto: "Andavo a cena di lei, non eravamo dei grandi mangiatori, lei alla fine mi offriva le canne, a me bastano le sigarette. Alla fine è successa una cosa strana, dopo una canna lei ha vomitato. Io ho chiesto chi dei due fosse più cretino, lei ha risposto 'siamo cretini entrambi'".
Feltri ha ricordato di averla incontrata solo un mese fa: "D'inverno si muoveva di meno perché aveva paura di ammalarsi, era una cantante straordinaria, non lo sapeva nemmeno lei quanto fosse brava".

"Le Forze di difesa israeliane hanno condotto un attacco mirato contro un importante terrorista di Hezbollah a Beirut". Lo hanno resto noto le Idf in una nota.
L'obiettivo dell'attacco aereo israeliano nella periferia sud di Beirut era il leader di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai, di fatto il capo di stato maggiore del Partito di Dio, considerato il secondo leader del gruppo, dopo il segretario generale Naim Qassem. Lo hanno reso noto funzionari militari israeliani.
L'emittente Al-Mayadeen ha riferito che tre persone sono rimaste ferite e che l'attacco è stato preceduto da "intensi voli di aerei israeliani".
Intanto il ministero dell’Intelligence iraniano ha avvertito di tentativi da parte di nemici esterni, inclusi Stati Uniti e Israele, di prendere di mira il leader supremo Ali Khamenei e destabilizzare la Repubblica Islamica. Lo riporta l’agenzia Isna, citando il ministro Esmail Khatib: "Il nemico cerca di colpire il leader supremo, talvolta con tentativi di assassinio, talvolta con attacchi ostili", e ha aggiunto che chi agisce in questa direzione "consapevolmente o inconsapevolmente è un agente infiltrato del nemico".

Quanto guadagna l'Italia se vince la Coppa Davis? Oggi, domenica 23 novembre, gli azzurri di capitan Volandri, che hanno battuto 2-0 il Belgio in semifinale trascinati da Berrettini e Cobolli, sfideranno la Spagna, vincente contro la Germania per 2-1. La Nazionale va quindi a caccia di uno storico terzo successo consecutivo, dopo i trionfi del 2023 e del 2024, nell'ultimo impegno della stagione, a cui hanno rinunciato i due numeri uno, ranking alla mano, del tennis azzurro, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Sebbene la Coppa Davis non possa contare sugli stellari montepremi degli Slam, mette in palio un prize money comunque ricco. Il montepremi totale ammonta infatti a oltre 6 milioni di euro (circa 7 milioni di dollari), 6.090.000 a essere precisi, che è però calato rispetto a quello della scorsa stagione, quando il montepremi era di circa 7,5 milioni di dollari. In caso di vittoria l'Italia incasserebbe un premio totale, da dividere poi con tutti i suoi protagonisti, da 1.740.000 euro. Ecco tutti i premi del torneo:
Quarti di finale: 435.000 euro
Semifinale: 652.500 euro
Secondo classificato: 1.305.000 euro
Campione: 1.740.000 euro

Mara Venier dedica la puntata di Domenica In al ricordo di Ornella Vanoni, morta venerdì all'età di 91 anni. La conduttrice televisiva ha raccontato di aver scoperto della notizia di Ornella con un messaggio: "Erano le 23.30, un mio amico mi ha mandato un messaggio annunciandomi la sua morte io non volevo crederci. Ho detto che era una fake news, sono andata a cercare in giro sui social perché non volevo crederci, ho sperato che non fosse così", ha detto Venier.
Venier e Vanoni si sono incontrate per l'ultima volta due settimane fa in occasione di una puntata 'Che tempo che fa': "Ero in camerino e ho sentito bussare, è venuta a salutarmi, è stata affettuosa e ironica sul suo stato di salute, che non era il massimo", ha raccontato.
"È andata via come ha sempre sperato. Questa sera doveva essere ospite di Fazio, ma aveva un gran mal di schiena. L'ultima ora della sua vita l'ha passato mangiando la ricciola e aspettando il suo gelato preferito, quando è arrivato leri non c’era più", ha detto Mara Venier commossa. "Non ha sofferto, come lei sperava. Ha sempre desiderato questo", ha concluso.

"Ricordiamo che i giudici presso il Tribunale per i minorenni hanno il dovere di intervenire tutte le volte in cui esistono concreti e attuali motivi per ritenere compromessi, o anche solo messi a rischio, i diritti fondamentali dei minori, in conseguenza di condotte dei genitori che si dimostrino obiettivamente in contrasto con la tutela di questi diritti". Lo sottolinea una nota del presidente Claudio Cottatellucci e del segretario nazionale Anna Maria Casaburi dell'Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia (Aimmf) sul caso della famiglia che viveva nel bosco. Il Tribunale per i minorenni dell'Aquila ha disposto l'allontanamento urgente dei tre figli della coppia che ora sono in una casa famiglia di Vasto (Ch) insieme alla madre.
"Rammentiamo che il maltrattamento dell’infanzia spesso si esprime non solo attraverso condotte violente ma anche in forme di trascuratezza gravi e protratte nel tempo che, secondo quanto gli specialisti della tutela dell’infanzia hanno ampiamente provato, costituiscono causa di danni gravi e irreversibili allo sviluppo psicofisico di un bambino, meno espliciti ma spesso anche più pervasivi - continua l'Associazione -. Sono in questione in questa vicenda diritti fondamentali dell’infanzia come quello alla salute e alla stessa integrità psicofisica, all’educazione e alla vita di relazione con i coetanei".
"Osserviamo che l’allontanamento è stato disposto secondo criteri di gradualità ed ha costituito extrema ratio dovuta all’inefficacia dei rimedi precedenti, dal momento che la decisione del 20 novembre scorso è stata adottata dopo un periodo di osservazione e sostegno, protrattosi oltre un anno, durante il quale le prescrizioni del Tribunale sono state sistematicamente disattese dai genitori", sottolinea l'Associazione. "Respingiamo ogni forma di strumentalizzazione espressa in questi giorni da una parte della politica e dei media, che non tiene in alcun conto la complessità e la delicatezza dei diritti in questione - conclude la nota - Ribadiamo che tutte le decisioni giudiziali sono assunte dalla magistratura nell’esercizio autonomo delle proprie funzioni e trovano nel processo i necessari mezzi di impugnazione".
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