
I negoziati in corso con gli Stati Uniti sull'Ucraina sono "complessi", ma è necessario "impegnarsi" piuttosto che ostacolarli. Lo ha detto Vladimir Putin nella sua intervista a India Today, parlando di "un compito complesso e di una missione ardua che il presidente (Donald) Trump si è prefissato". "Raggiungere un consenso tra le parti in conflitto non è facile, ma credo che il presidente Trump ci stia sinceramente provando - ha continuato il presidente russo - Penso che dovremmo impegnarci in questo sforzo piuttosto che ostacolarlo".
Il leader del Cremlino ha poi scandito che mentre "l'Ucraina ritiene che l'adesione alla Nato sia vantaggiosa per lei, noi diciamo che questo minaccia la nostra sicurezza". ''Vediamo le cose in modo diverso'', ha detto Putin riferendosi a Zelensky senza nominarlo. ''Quando questo signore è salito al potere, ha detto che avrebbe perseguito la pace a tutti i costi, utilizzando tutti i mezzi possibili. Ma ora segue lo stesso schema dei suoi predecessori, anteponendo gli interessi di un ristretto gruppo nazionalista, in particolare dei nazionalisti radicali, a quelli del popolo'', ha sostenuto il leader del Cremlino.
Putin ha quindi ribadito che la leadership ucraina "assomiglia davvero a un regime neonazista", ma "non hanno ottenuto molto successo". Putin ha aggiunto che ''per loro sarebbe meglio che si rendessero conto che il modo migliore per risolvere i problemi è attraverso negoziati pacifici".
La questione della Crimea
Parlando della Crimea, Putin è tornato a ribadite che la Russia non l'ha annessa, ma ha piuttosto teso una mano alla sua popolazione, che non voleva rimanere in una situazione creata da un colpo di Stato dalle conseguenze incerte. "Non abbiamo annesso la Crimea. Voglio che questo sia chiaro - ha scandito - Siamo semplicemente andati in aiuto di persone che non volevano vedere le loro vite e il loro futuro lasciati alla mercé di coloro che hanno orchestrato il colpo di Stato in Ucraina".
"C'era una minaccia reale, non solo di pressioni, ma di rappresaglie dirette contro il popolo della Crimea - ha insistito il leader del Cremlino, in un riferimento a quanto successo nel 2014 - La Russia è intervenuta per sostenerlo. Come avremmo potuto agire diversamente? Chiunque la pensi diversamente si sbaglia profondamente. Difenderemo sempre i nostri interessi e il nostro popolo".
Alla domanda sull'apparente interesse russo per il porto di Sebastopoli, Putin ha risposto che non c'era bisogno di conquistare questa posizione strategica, poiché era già sotto il controllo russo: "La nostra marina era di stanza lì in base a un accordo con l'Ucraina: questo è un dato di fatto".
Il sogno dell'immortalità
Rispondendo a una domanda sul sogno dell'immortalità, dopo che nei mesi scorsi, durante una visita a Pechino, il presidente russo e il presidente cinese Xi Jinping erano stati sorpresi a parlarne fra di loro, Putin ha detto che "Tutto ha una fine, solo Dio è immortale". "Alcuni prevedono che in questo secolo gli esseri umani potranno vivere fino a 150 anni", aveva detto Xi, mentre Putin sosteneva: "Con lo sviluppo delle biotecnologie, gli organi umani possono essere continuamente trapiantati e le persone possono vivere sempre più giovani, fino a raggiungere l'immortalità".
Zelensky: "Pronti a qualsiasi sviluppo, in Usa per report su Mosca!
Da parte sua Zelensky ha sottolineato che ''l'Ucraina è preparata a qualsiasi possibile sviluppo e, naturalmente, lavoreremo nel modo più costruttivo possibile con tutti i partner per garantire il raggiungimento della pace''. "I rappresentanti ucraini proseguiranno i loro colloqui negli Stati Uniti con il team del presidente Trump'' per ''ottenere informazioni complete su quanto detto a Mosca e sugli altri pretesti escogitati da Putin per prolungare la guerra e fare pressione sull'Ucraina'', ha scritto su 'X'. Il presidente ucraino ha aggiunto che ''solo una pace dignitosa garantisce vera sicurezza e comprendiamo pienamente che ciò richiede – e continuerà a richiedere – il sostegno dei nostri partner''.
L'incontro con Modi
Putin oggi è giunto in India per una visita di due giorni. Ad accoglierlo a Nuova Delhi il premier indiano Narendra Modi: "Sono lieto di dare il benvenuto in India al mio amico, il presidente Putin. Quella tra India e Russia è un'amicizia collaudata che ha portato grandi benefici al nostro popolo", ha scritto in un post su X Modi.
Modi e Putin si sono recati dall'aeroporto alla residenza del Primo Ministro indiano a bordo del veicolo ufficiale di quest'ultimo. Sebbene l'incontro odierno sia di natura informale, con gli eventi ufficiali di protocollo della visita di stato previsti per domani, il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov ha sottolineato l'importanza della discussione di oggi, sottolineando che "può essere considerata l'evento chiave del viaggio, poiché tali contesti informali solitamente affrontano le questioni più importanti e delicate".
Secondo quanto riferiscono fonti della Difesa indiana citate dal Times of India, sul tavolo dei colloqui tra i due leader c'è la vendita di circa 280 missili per il sistema di difesa aerea S-400, utilizzato con successo dall'India contro i caccia dell'aeronautica militare pakistana a maggio. Prevista anche ''la revisione dei caccia Su-30, che in partnership con la Russia consisterebbe di aggiornare le capacità dei Su-30MKI e di portarli agli standard più recenti", hanno dichiarato fonti della difesa all'agenzia di stampa Ani.
Durante la visita di Putin in India si parlerà anche della possibile fornitura di missili aria-aria a lungo raggio R-37 con una gittata di oltre 200 chilometri e la cooperazione sui sistemi di difesa aerea a lungo raggio S-400/500 e a cortissimo raggio Verba.

Come fare per bollire l'acqua più velocemente? La domanda riguarda una delle azioni più comuni nelle cucine italiane, che sia per preparare un piatto di pasta o un tè. Risparmio di tempo e anche di gas, che può incidere sulla bolletta, sono alcuni dei vantaggi che può portare accorciare i tempi di bollitura. Ma quali sono i segreti per farlo?
I fattori che influiscono
I fattori che contribuiscono a far bollire l'acqua in maniera più veloc esono diversi. In primis la temperatura dell'acqua che si mette sul fornello. Più alta è la temperatura, prima arriverà all'ebollizione. Questo è un fattore da considerare, bisogna fare attenzione quindi a non utilizzare acqua fredda.
A influire poi possono essere le dimensioni della pentola utilizzata e il materiale della stessa. Un contenitore piccolo, e quindi con meno acqua al suo interno, bollirà prima rispetto a uno più grande e pieno. Pentole in rame o alluminio inoltre si scaldano più velocemente rispetto a quelle in acciaio inox.
I segreti per far bollire prima l'acqua
I segreti per far bollire prima l'acqua sono principalmente due. Il primo, piuttosto conosciuto, è coprire la pentola con un coperchio. 'Intrappolare' il calore all'interno permette alla temperatura di alzarsi più velocemente, favorendo l'ebollizione. Il secondo 'trucco' invece è aggiungere il sale nell'acqua. Modificando le proprietà dell'acqua stessa, il sale le permette infatti di bollire più rapidamente.

L'intelligenza artificiale di WhatsApp nel mirino. La Commissione europea ha annunciato l'avvio di un'indagine antitrust per determinare se il modo in cui Meta sta implementando le funzionalità di intelligenza artificiale nella popolare applicazione di messaggistica violi le regole di concorrenza europee. La preoccupazione dell'esecutivo europeo è relativa a una politica di Meta, annunciata di recente, che potrebbe impedire ai fornitori di servizi Ia di terze parti di offrire i propri servizi attraverso WhatsApp, come si apprende da un comunicato ufficiale.
Come disattivare l'Ia su WhatsApp?
L'intelligenza artificiale di Meta era già finita sotto i riflettori degli utenti per dubbi e timori legati alla tutela della privacy. La domanda che molti si sono posti è 'si può disattivare?'.
L'integrazione di Meta AI su WhatsApp risale ad alcuni mesi fa, con il debutto di un assistente basato sull'intelligenza artificiale: molti utenti desiderano almeno nascondere il pulsante dedicato. Per i dispositivi Android, la procedura standard prevede l'accesso alle impostazioni di WhatsApp, selezionando Chat o Impostazioni chat, dove dovrebbe trovarsi l'opzione 'Mostra pulsante Meta AI' da disattivare; tuttavia, la disponibilità di questa opzione varia di regione in regione e potrebbe non essere disponibile ovunque.
Su iOS, il percorso è simile: 'Impostazioni' > 'Chat' > 'Mostra pulsante Meta AI', e la disattivazione dell'interruttore dovrebbe nascondere il pulsante. Meta, però, non offre un'opzione ufficiale per la rimozione completa di Meta AI, quindi le alternative praticabili si limitano a silenziare le notifiche, archiviare la chat di Meta AI o evitare i suggerimenti nella barra di ricerca.
Alcuni utenti hanno tentato approcci alternativi, come la modifica dell'APK (Android) o la cancellazione della cache (iOS), ma queste pratiche comportano rischi per la sicurezza e la stabilità dell'app. Altre opzioni includono bloccare e restringere il profilo Meta AI o disinstallare e reinstallare versioni precedenti di WhatsApp, comunque azioni sconsigliate.
La variabilità delle opzioni disponibili rende difficile fornire istruzioni universalmente valide, e in caso di problemi di stabilità dell'app, si consiglia di verificare la presenza di aggiornamenti o rivolgersi all'assistenza clienti di WhatsApp. È fondamentale essere consapevoli che, attualmente, la rimozione completa di Meta AI dall'app di messaggistica non è possibile.
Le mosse per tutelare privacy
Negli scorsi mesi WhatsApp ha cambiato ancora la propria app per renderla il più sicura possibile per gli utenti. Dopo l'implementazione per sostituire i numeri di telefono con degli username, si annuncia disponibile presto una nuova funzione per proteggere maggiormente la privacy, riducendo in modo significativo il rischio di conversazione indesiderato e potenziando, di conseguenza, la sicurezza delle comunicazioni.
Secondo i siti internazionali dedicati alla tecnologia, la nuova funzione si chiama 'Privacy Checkup' e rende più semplice e veloce agli utenti la gestione delle impostazioni di privacy. Si potrà scegliere con maggiore precisione a chi mostrare la propria foto profilo e lo stato dell'ultimo accesso, si potranno controllare con più facilità le proprie informazioni e gestire con più attenzione la partecipazione a gruppi.
Con il nuovo aggiornamento, gli utenti hanno a disposizione quindi una nuova sezione, accessibile dalle impostazioni di WhatsApp, per il controllo della privacy, che potrà essere modificata nel dettaglio ogni qualvolta l'utente lo riterrà necessario. Cliccando su 'Privacy Checkup' si apriranno quattro opzioni: 'Scegli chi può contattarti', 'Controlla le tue informazioni personali', 'Aggiungi più privacy alle tue chat' e 'Proteggi di più il tuo account'.

Il mieloma si può combattere anche a tavola. Uno nuovo studio internazionale guidato dal gruppo di Matteo Bellone, responsabile dell'Unità di Immunologia cellulare dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, e da Urvi A. Shah, ematologa-oncologa del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, suggerisce che "una dieta ricca di fibre e basata su alimenti vegetali può modificare" in positivo "alcuni dei meccanismi biologici in grado di ritardare la progressione verso il mieloma multiplo". Gli autori del lavoro, pubblicato su 'Cancer Discovery', indicano che "intervenire sull'alimentazione può trasformarsi in un 'interruttore biologico' capace di influenzare metabolismo, immunità e flora batterica intestinale".
"Per la prima volta abbiamo dimostrato che un intervento nutrizionale strutturato può incidere sui meccanismi alla base della progressione del mieloma", spiega Bellone. "La maggior parte dei pazienti che presentano condizioni pre-mielomatose - aggiunge Shah - vengono semplicemente monitorati e questo può generare molta ansia. Il nostro studio è il primo a dimostrare che un'alimentazione ricca di fibre e prevalentemente vegetale può migliorare la salute dell'intestino, il metabolismo e la funzione immunitaria in questi pazienti, e potrebbe contribuire a rallentare la progressione verso il mieloma. Sapere che un semplice cambiamento alimentare a basso rischio può fare la differenza può essere davvero incoraggiante.
Cos'è il mieloma
Il mieloma multiplo - ricordano dall'Irccs del Gruppo San Donato - è un tumore del sangue che colpisce ogni anno più di 160mila persone nel mondo e circa 5mila in Italia. Quasi sempre nasce da due condizioni precancerose, Mgus (gammopatia monoclonale di significato incerto) e Smm (mieloma multiplo asintomatico), che interessano oltre il 5% della popolazione sopra i 50 anni. Sono stati definiti 'stati di attesa biologica' perché non provocano sintomi, ma possono evolvere nel corso degli anni in un mieloma conclamato. Capire come rallentare questa evoluzione è una delle sfide più urgenti della ricerca ematologica. Già nel 2018 il gruppo di Bellone aveva firmato una delle prime scoperte che collegavano il microbioma intestinale alla progressione del mieloma. All'epoca, lo studio mostrò come determinati batteri fossero in grado di alimentare processi infiammatori e immunitari che accelerano la malattia. Quel lavoro ha gettato il seme per l'intero filone di ricerca: "Se il microbioma può spingere la malattia in avanti, forse può anche frenarla", è l'intuzione da cui è nato il nuovo studio che ha visto scienza clinica e biologia sperimentale convergere su un'unica domanda: può la dieta diventare uno strumento terapeutico?
La sperimentazione clinica denominata 'Nutrivention', monocentrica e a braccio singolo, guidata da Shah al Memorial Sloan Kettering, ha coinvolto 23 persone con Mgus e Smm e con un indice di massa corporea elevato, che per 12 settimane hanno seguito una dieta ricca di fibre e a prevalenza vegetale senza alcuna restrizione calorica. L'obiettivo non era mangiare meno, ma mangiare diversamente, privilegiando frutta, verdura, legumi, cereali integrali. Contrariamente a quanto ritenuto finora - sottolineano gli autori - lo studio ha dimostrato che una dieta ricca di fibre non solo è sostenibile, ma provoca anche fastidi limitati e ben tollerati. Un risultato che ha convinto oltre il 70% dei pazienti a proseguire il nuovo regime dietetico ben oltre le 12 settimane.
I dati, ottenuti grazie anche a un diario alimentare compilato dai partecipanti allo studio - riferisce una nota del San Raffaele di Milano - hanno mostrato che, gradualmente, l'organismo sembra tirare il freno. Il peso corporeo si riduce, la sensibilità insulinica migliora, l'infiammazione si attenua e la flora batterica si arricchisce di specie capaci di produrre butirrato, una molecola nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antitumorali. Anche se lo studio non era disegnato per fornire informazioni sull'andamento della malattia, negli 8 pazienti valutabili per questo parametro la traiettoria della componente monoclonale (M-spike), il principale indicatore di progressione da una condizione precancerosa a una di mieloma multiplo, si è stabilizzato e in 2 pazienti è addirittura migliorato. "E' come se la malattia, abituata a correre lentamente, ma inesorabilmente, avesse trovato un ostacolo imprevisto sul percorso", commenta Bellone.
Cosa succede nell’organismo: la “catena di effetti”
Il cuore della ricerca guidata dallo scienziato - svolta principalmente da Laura Cogrossi, all'epoca dello studio dottoranda all'università Vita-Salute San Raffaele e ora al Cancer Research UK Manchester Institute - è stato non solo mostrare che la dieta di per sé cambia i parametri clinici associati con la progressione della malattia, ma anche spiegare perché lo fa. Nei laboratori del San Raffaele i ricercatori hanno alimentato dei modelli murini con una dieta ad alto contenuto di fibre e monitorato nel tempo ciò che accadeva nel loro organismo. Hanno così osservato che la dieta ricca di fibre ha modificato la composizione del microbioma intestinale dei topi, aumentando in particolare la produzione di acidi grassi a catena corta come il butirrato. Queste molecole hanno ridotto l'aggressività della malattia nel modello animale, mentre hanno rallentato la proliferazione delle cellule tumorali in coltura, un modello in vitro della patologia. La dieta ha inoltre rimodellato le caratteristiche delle cellule immunitarie nel midollo osseo (sede d'origine del mieloma multiplo) degli animali, reindirizzandole verso un'azione potenzialmente antitumorale. Grazie a questi cambiamenti, nei topi l'evoluzione verso il mieloma conclamato veniva drammaticamente posticipata.
Analizza Bellone: "E' come se il microbiota, riprogrammato dalla dieta, avesse modificato l'intero microambiente tumorale, rendendolo meno favorevole alla proliferazione delle cellule di mieloma e più capace di sostenere una risposta immunitaria efficace. Una possibile spiegazione è che le molecole come il butirrato, prodotte dai batteri intestinali con la fermentazione delle fibre, abbiano raggiunto il midollo osseo dove potrebbero aver reindirizzato il comportamento delle cellule immunitarie verso un'azione antitumorale e rallentato la proliferazione delle cellule maligne. Una sorta di effetto a cascata: dal cibo al microbioma, dal microbiota al sistema immunitario, dal sistema immunitario al tumore".
Cosa succede ora
Alla luce di questi risultati si aprono nuovi orizzonti: studi clinici più ampi, interventi personalizzati e possibili combinazioni tra dieta e terapie già esistenti. Quello suggerito dai ricercatori "è un approccio che non sostituisce i trattamenti oncologici - puntualizzano - ma potrebbe affiancarli, accompagnarli e persino potenziarli, agendo su un terreno biologico spesso trascurato: lo stile di vita". In questo contesto è stato attivato in Italia un nuovo studio clinico multicentrico, di cui il San Raffaele è capofila con Tommaso Perini dell'Unità di Ematologia e Trapianto di midollo osseo, per ampliare e corroborare i risultati del lavoro. Il progetto si inserisce nel quadro delle attività del Comprehensive Cancer Center del San Raffaele, che integra ricerca, clinica e innovazione tecnologica per accelerare la traslazione dei risultati scientifici ai pazienti. Con il nuovo studio, sostenuto da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, gli scienziati si propongono di dimostrare che diete a base vegetale alterano significativamente il microbiota intestinale, aumentando la produzione di acidi grassi a catena corta nei pazienti con Smm, a prescindere dal peso corporeo.
"Il nostro obiettivo - conclude Bellone - è trasformare un gesto quotidiano, come mangiare, in uno strumento di prevenzione scientificamente solido. E' una strada che richiede rigore, ma che può cambiare la qualità e la prospettiva di vita di migliaia di persone". La ricerca pubblicata su 'Cancer Discovery' è stata supportata, oltre che dall'Airc, anche da Blood Cancer United, Paula and Rodger Riney Foundation, National Institutes of Health - Nih, Parker Institute for Cancer Immunotherapy, International Myeloma Society, Swedish Research Council, e da ulteriori fondi istituzionali e collaborazioni accademiche internazionali.

I funghi di Chernobyl contengono il segreto per viaggiare nello spazio? Il 'Cladosporium sphaerospermum' è una delle specie di funghi più studiate dagli scienziati per la loro capacità di prosperare nelle aree con livelli estremi di radiazioni, caratteristica che potrebbe essere cruciale per migliorare la protezione degli astronauti e garantire una maggiore sicurezza nelle future missioni spaziali.
La scoperta e le 'abilità' dei funghi di Chernobyl
Le prime osservazioni su questa specie di funghi neri, in realtà, risalgono agli anni '90, quando un team di ricerca ne identificò diversi attaccati alle pareti del reattore della centrale nucleare di Chernobyl, danneggiata dal disastroso incidente del 1986. Gli studi successivi hanno evidenziato come questa specie non solo riesce a resistere alle radiazioni, ma mostra anche di poter crescere, in una maniera considerata insolita, negli spazi la cui ionizzazione distrugge le molecole essenziali per la vita della maggior parte degli organismi conosciuti.
Questo comportamento sarebbe legato all'elevata concentrazione di melanina nelle pareti cellulari dei funghi, che subiscono cambiamenti strutturali quando esposti a radiazioni ionizzanti, diventando così un vero e proprio convertitore di energia.
Alcuni studi hanno descritto questo fenomeno come una "radiosintesi", sebbene non sia stato ancora confermato in maniera definitiva. Ricerche successive hanno inoltre evidenziato come il fungo aumenta la sua crescita del 10%, un comportamento che però non è uniforme.
Le implicazioni con lo spazio
Campioni del fungo nero di Chernobyl sono stati quindi inviati alla Stazione Spaziale Internazionale, dove sono stati sottoposti a un esperimento che li vedeva esposti per mesi all'impatto costante di radiazioni cosmiche. I sensori hanno registrato una crescita addirittura superiore a quella registrata 'sulla Terra' e, inoltre, hanno notato una parziale riduzione del flusso radioattivo.
Da questi risultati è nata l'idea di sviluppare dei materiali derivanti dalla biomassa del fungo che possano essere usati come una barriera protettiva, leggera e auto-riparante, per gli astronauti impegnati in future missioni nello spazio. L'utilizzo di questi materiali ridurrebbe inoltre il peso trasportato dalla Terra e faciliterebbe così la creazione di habitat sicuri per gli astronauti.

Pace fatta tra Massimiliano Allegri e Marco Ianni, il vice di Maurizio Sarri, prima della sfida degli ottavi di Coppa Italia tra Milan e Lazio. A una manciata di minuti dall'inizio del match, i due si sono salutati con cordialità, mettendo da parte con grande sportività le polemiche della sfida di campionato di pochi giorni fa, vinta dai rossoneri a San Siro. Nel concitato finale di quella partita, c'era stato un faccia a faccia tra Allegri (colpevole di aver messo troppa pressione all'arbitro Collu, durante la revisione al Var dell'episodio relativo al possibile fallo di mano da rigore di Pavlovic) e il vice di Sarri. Oggi, tutto è stato messo alle spalle con sorrisi distesi tra Max e Sarri nel pre-partita, prima della vittoria per 1-0 della Lazio grazie al gol di Zaccagni.

Nessun '6' né '5+1' al concorso Superenalotto - Superstar numero 193 di oggi, giovedì 4 dicembre 2025. Quattro punti '5' hanno ottenuto una quota unitaria di 42.840,39 euro. Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei punti 6 è di 87.100.000 euro.
Quanto costa una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Quali sono i punteggi vincenti
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come verificare le vincite
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Questa la combinazione vincente di oggi: 12, 30, 45, 48, 59, 60. Numero jolly 40 e numero SuperStar 90.

L'Italia vince la medaglia d'oro nella 4x50 stile libero mista ai campionati europei in vasca corta di Lublino, in Polonia. Gli azzurri Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri, Silvia Di Pietro e Sara Curtis si impongono con il tempo di 1'27"26 nuovo record del mondo. Migliorato di 6 centesimi il tempo realizzato dalla Francia ai mondiali in vasca corta di Melbourne 2022. Alle spalle degli azzurri Ungheria (1'28"04) e Olanda (1'28"42).

Camminare migliora la salute del cuore e aiuta a ridurre i rischi di infarto. Il movimento contribuisce a prevenire anche altre malattie, dal cancro alla demenza. Tra varie certezze, c'è un dubbio. Quanta attività fisica è necessaria per avvertire un reale beneficio? E visto che si parla di camminare, quanti passi servono ogni giorno per ottenere un 'plus'? Per anni è stato esibito il numero 10.000 come l'obiettivo da centrare. Arrivare ad un traguardo simile sarebbe ovviamente positivo. Per aiutare cuore e cervello, però, basta anche qualcosa in meno.
Uno studio pubblicato su Lancet Public Health evidenzia che un elevato numero mostrato contapassi è correlato a un rischio ridotto di gravi problemi di salute. "Abbiamo la percezione che dovremmo fare 10.000 passi al giorno", dice l'autrice principale della ricerca, la professoressa Melody Ding, "ma quest'idea non è basata su prove scientifiche".
Diecimila passi equivalgono a circa 8 chilometri, anche se la distanza ovviamente varia a seconda della lunghezza del passo: sulla falcata incidono l'altezza, il sesso, l'età, la velocità. Il numero 10.000 è ritenuto un punto di riferimento sin dagli anni '60, come ricorda la Bbc. In vista delle Olimpiadi di Tokyo del 1964, in Giappone fu lanciato un marchio di contapassi battezzato manpo-kei, che si traduce più o meno come "contapassi da 10.000 passi". Il numero è stato "estrapolato dal contesto", afferma la professoressa Ding, e accreditato di un valore che non possiede. Quindi, qual è il numero giusto di passi? Per la scienza è 7000.
Per fare chiarezza, lo studio di Lancet ha analizzato ricerche e dati precedenti sulla salute e l'attività fisica di oltre 160.000 adulti in tutto il mondo. Rispetto a coloro che camminano per 2.000 passi al giorno, è emerso che le persone capaci di compiere 7.000 passi quotidiani sono associate a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari (- 25%), cancro (- 6%), demenza (- 38%) e depressione (- 22%).
L'analisi suggerisce che anche un numero relativamente basso di passi, circa 4.000 passi al giorno, è associato a una salute migliore rispetto a un'attività ulteriormente ridotta. Per la maggior parte delle condizioni di salute, i benefici tendono a stabilizzarsi oltre i 7.000 passi: passeggiate più lunghe producono effetti positivi in particolare per il cuore.
Il 'numero magico' è oggetto di discussioni da sempre nella comunità scientifica. E anche lo 'studio 7000' alimenta un dibattito. Il professor Daniel Bailey, studioso di comportamento sedentario e salute presso la Brunel University di Londra, evidenzia che lo studio sfata il "mito" secondo cui 10.000 passi al giorno siano necessari. Arrivare al numero 'a 5 cifre' può essere un obiettivo adeguato per chi è più attivo, ma puntare a 5.000-7.000 potrebbe essere un "traguardo più realistico e raggiungibile" per altri. Per il professor Andrew Scott, docente di fisiologia clinica dell'esercizio presso l'Università di Portsmouth, un numero specifico non è la chiave del ragionamento: "Di più è sempre meglio" ma non bisogna fissarsi con un obiettivo specifico, soprattutto nei giorni in cui l'attività è limitata.
Il professor Azeem Majeed, dell'Imperial College di Londra, accende i riflettori su anziani e persone affette da patologie croniche: per loro, un numero inferiore di passi sarebbe comunque benefico. "Camminare è generalmente un'attività che richiede poco sforzo", ma le persone con patologie cardiache, artrite o malattie polmonari croniche potrebbero trovare anche quest'esercizio più difficile.

Gli ottavi di finale di Coppa Italia tra Lazio e Milan di oggi, giovedì 4 dicembre, iniziano sotto una pioggia di fischi. Il motivo? I tifosi biancocelesti, anche con un passaparola sui social, hanno deciso di farsi sentire fin dai primi minuti per creare un ambiente infuocato contro i rossoneri, dopo l'episodio del rigore non concesso per il tocco di mano in area di Pavlovic nella sfida di campionato dell'ultimo weekend. Una partita vinta 1-0 dal Milan tra le polemiche, con espulsione finale di Allegri prima della revisione dell'episodio al Var da parte dell'arbitro Collu. E così, l'Olimpico è già una bolgia (presenti oltre 40mila tifosi laziali, circa 12 mila i tagliandi venduti per il match e che vanno ad aggiungersi agli abbonati).
"Qualcosa da chiarire dopo la partita di campionato? A caldo abbiamo preferito non commentare, potevano uscire frasi non controllate. Abbiamo accettato l'arbitro a Milano, l'errore è umano e secondo me ha arbitrato anche bene, anche se poi gli episodi possono avere interpretazioni diverse. Stasera c'è Guida, ha un'esperienza importante". Angelo Fabiani, ds della Lazio, ha parlato così ai microfoni di Sportmediaset, prima della sfida di Coppa Italia contro il Milan.

Scavati 86,5 chilometri di galleria sugli oltre 90 totali della linea del Terzo Valico dei Giovi, realizzato dal General Contractor guidato da Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana, con il supporto della società di ingegneria Italferr, entrambe società del Gruppo Fs Italiane, sotto l’egida del commissario straordinario di Governo, Calogero Mauceri. L'abbattimento del diaframma sulla tratta Castagnola-Vallemme del Tunnel di Valico, la galleria ferroviaria che, con circa 27 km per ciascun binario, sarà la più lunga d'Italia, ha portato l'opera a superare i 50 km di scavi completati su 54 km totali, avvicinandosi così alla sua conclusione.
Il breakthrough consolida il completamento di circa 94% degli scavi in galleria sull’intero tracciato. Questo traguardo ha rappresentato il cuore della giornata di celebrazioni per Santa Barbara, patrona dei minatori e di chi lavora in sotterraneo, tenutasi all'interno del Camerone del Tunnel di Valico che vede impegnato anche Cossi Costruzioni, società del Gruppo Webuild. L'abbattimento ha interessato in particolare gli scavi dei lotti più complessi, Vallemme e Castagnola, nel cuore dell’Appennino ligure.
Alla celebrazione, officiata dall'Arcivescovo monsignor Marco Tasca, e alla cerimonia hanno partecipato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini (in video collegamento da Bruxelles), il Viceministro Edoardo Rixi, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria Marco Scajola, il presidente del Consiglio Comunale di Genova Claudio Villa, insieme al commissario straordinario di Governo per l’opera Calogero Mauceri, l’ad di Webuild Pietro Salini e l’ad e dg di Rfi Aldo Isi.
"Celebriamo la tenacia e la competenza di migliaia di lavoratori. L'abbattimento di questo diaframma è il simbolo che ogni sforzo, se ben diretto, rompe ogni ostacolo – ha dichiarato il Viceministro Edoardo Rixi. – Il Terzo Valico non è solo un tunnel, è il futuro del porto di Genova e della logistica del Nord. Questa è l'opera che connette l'Italia con l'Europa in modo strutturale".
“Il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova è molto più di un’infrastruttura”, ha dichiarato l’ad di Webuild Pietro Salini. “È la dimostrazione di come l’Italia possa competere e crescere investendo in opere strategiche e sostenibili. L'Italia ha bisogno di progetti integrati che facciano sistema come si sta facendo in Liguria. L'esempio della Liguria con la Nuova Diga Foranea, il Nodo Ferroviario di Genova e il Terzo Valico dei Giovi dimostra come una visione d'insieme possa proiettare l'Italia al centro della logistica mediterranea ed europea, e nel cuore delle reti Ten-T". Salini ha ricordato che il Terzo Valico dei Giovi è un "atto di responsabilità profonda verso chi verrà dopo di noi" e che “il lavoro svolto da 5.000 persone, con oltre 2.500 fornitori coinvolti da inizio lavori, è la risposta diretta alla vera priorità nazionale: lavoro, sviluppo e welfare”.
Per l’ ad di Rfi Aldo Isi “L’abbattimento del diaframma della galleria Castagnola–Vallemme rappresenta un momento sia simbolico che concreto: un traguardo tecnico rilevante che testimonia il progresso del Terzo Valico e del Nodo di Genova, oltre a valorizzare il lavoro svolto in cantiere".

Seli Overseas, società del Gruppo Webuild, celebra il suo 75° anniversario in concomitanza con la festività di Santa Barbara, patrona dei minatori e di chi lavora in sotterraneo. Una ricorrenza che racconta una storia di innovazione e sicurezza nel settore del tunneling su scala globale, iniziata nel 1950 con la visione dell'ingegnere Carlo Grandori: portare tecnologia nelle lavorazioni riducendo drasticamente gli incidenti nel lavoro in galleria.
Da quella intuizione, Seli Overseas ha trasformato il tunneling in un’arte ingegneristica, introducendo soluzioni pionieristiche come la Tbm a doppio scudo, progettata negli anni ’70 per affrontare le geologie più complesse, una tecnologia che ha aperto la strada alla meccanizzazione degli scavi in terreni complessi. Oggi, con oltre 846 km di gallerie scavate in 32 Paesi, per un totale di circa 100 tunnel realizzati e una presenza in 5 continenti, Seli Overseas è sinonimo di eccellenza tecnica e innovazione continua per il Gruppo Webuild e per i numerosi altri Clienti per cui opera su scala globale. La società, che dal 2021 è entrata a far parte del Gruppo Webuild, è parte di una storia di aggregazione ultracentenaria di aziende di successo in Italia e nel mondo che hanno unito le loro competenze dando vita all'attuale Gruppo Webuild, leader globale nelle grandi infrastrutture.
L'esperienza specialistica di SelI Overseas è stata ed è ancora oggi decisiva in opere urbane di grande complessità. Il Cityringen di Copenaghen e un tunnel di oltre 13 metri di diametro nel centro densamente popolato di Łódź in Polonia sono esempi di interventi realizzati in contesti densamente popolati. In Egitto, la metropolitana che corre a due passi dalle Piramidi di Giza ha richiesto soluzioni ingegneristiche ad hoc per tutelare il patrimonio storico in superficie.
In Italia, il know-how di Seli Overseas è oggi strategico nei cantieri ferroviari Webuild di maggior rilievo, dove supporta il Gruppo nella gestione di TBM con tecnologie avanzate applicate, come il Continuous Mining e il Dual Mode, che consentono di ottimizzare sicurezza e tempi di realizzazione.
In Italia, con Webuild, Seli Overseas è in prima linea anche nella realizzazione della Galleria di Valico, parte del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova, che è anche il tunnel ferroviario sotterraneo più lungo d’Italia, gestendo con protocolli di sicurezza all'avanguardia sfide rilevanti come il contatto con la Faglia Sestri/Voltaggio e la presenza di gas naturale. Opera inoltre in cantieri strategici per la realizzazione della direttrice ferroviaria ad alta capacità Palermo-Catania-Messina e sulla linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria, dove impiega Tbm Dual Mode di ultima generazione per garantire efficienza e sostenibilità.
Per il futuro, la crescente domanda di tunneling, guidata dall'esigenza di sviluppare infrastrutture integrate e sostenibili in aree urbane densamente popolate, rafforza il ruolo di Seli Overseas nel mercato internazionale in settori che spaziano dalla mobilità sostenibile alle opere idriche. Il suo continuo investimento in Green Tbm, sistemi digitali predittivi e automazione per ridurre rischi ed emissioni, conferma inoltre il ruolo di centro di competenza globale nel Gruppo Webuild.
Il Milan torna in campo in Coppa Italia. All'Olimpico, la Lazio ospita i rossoneri oggi, giovedì 4 dicembre, negli ottavi di finale della coppa nazionale. Le due squadre si affrontano pochi giorni dopo l'incrocio di San Siro in campionato, vinto 1-0 dalla squadra di Allegri tra le polemiche. Calcio d'inizio alle 21.
Dove vedere Lazio-Milan? La partita sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito di SportMediaset.
Chi passa il turno affronta il Bologna, uscito vittorioso dal confronto contro il Parma.

I campioni in carica del Bologna avanzano ai quarti di finale di Coppa Italia, dove attendono la vincente di Lazio-Milan, in programma stasera allo stadio Olimpico. Allo stadio 'Dall'Ara' i rossoblù superano 2-1 in rimonta il Parma grazie ai gol di Rowe al 38' e Castro all'89', che rispondono al vantaggio dei ducali firmato da Benedyczak al 13'.

È stato trovato Nazif Muslija, il marito di Sadjide Muslija, la donna di 49 anni trovata morta ieri a Monte Roberto, località Pianello. L'uomo era irreperibile sin dal momento della scoperta del corpo esanime della donna.
Dalle serrate ricerche estese ad ampio raggio dai militari dell'Arma, è stato trovato riverso al suolo, gravemente ferito ma vivo, in una zona impervia del territorio di Matelica (Macerata). Sono intervenuti anche i sanitari del 118. La sua autovettura, una Smart bianca, è stata rinvenuta abbandonata nei pressi del luogo di ritrovamento dell'uomo, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti.
In base a quanto ricostruito dai carabinieri giunti sul posto, Sadjide Muslija sarebbe stata picchiata a morte dal marito[1], connazionale e operaio di un'azienda locale, che ieri mattina non si è presentato al lavoro. L'uomo, che quanto apprenso l'Adnkronos era stato arrestato lo scorso 12 aprile per maltrattamenti e sottoposto anche alla custodia in carcere, era tornato a vivere con la vittima dopo una separazione. I militari sono sulle tracce dell'uomo.

È stato trovato Nazif Muslija, il marito di Sadjide Muslija, la donna di 49 anni trovata morta ieri a Monte Roberto, località Pianello. L'uomo era irreperibile sin dal momento della scoperta del corpo esanime della donna.
Dalle serrate ricerche estese ad ampio raggio dai militari dell'Arma, è stato trovato riverso al suolo, gravemente ferito ma vivo, in una zona impervia del territorio di Matelica (Macerata). Sono intervenuti anche i sanitari del 118. La sua autovettura, una Smart bianca, è stata rinvenuta abbandonata nei pressi del luogo di ritrovamento dell'uomo, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti.
In base a quanto ricostruito dai carabinieri giunti sul posto, Sadjide Muslija sarebbe stata picchiata a morte dal marito[1], connazionale e operaio di un'azienda locale, che ieri mattina non si è presentato al lavoro. L'uomo, che quanto apprenso l'Adnkronos era stato arrestato lo scorso 12 aprile per maltrattamenti e sottoposto anche alla custodia in carcere, era tornato a vivere con la vittima dopo una separazione. I militari sono sulle tracce dell'uomo.

Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila si è riservato di decidere sull’istanza di ricongiungimento urgente presentata dai legali della famiglia 'del bosco' di Palmoli (Chieti). Un’udienza lunga e definita "proficua" dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, che all’uscita dal palazzo di giustizia hanno parlato di "un momento di confronto e chiarimento, utile a condividere un percorso". Al momento, quindi, in attesa del pronunciamento dei giudici, i tre bimbi restano nella casa famiglia dove si trova anche la madre.
Nel corso dell’incontro, i difensori hanno depositato nuove argomentazioni alla luce di elementi che – sottolineano – non erano noti al momento dell’ordinanza con cui i tre figli minori erano stati allontanati[1]. Tra questi, l’accettazione da parte dei genitori di una nuova abitazione in attesa dei lavori di ristrutturazione del casolare in cui finora sono stati, senza bagno. Un altro passaggio ritenuto rilevante è la relazione degli assistenti sociali, nella quale si evidenziano il buono stato di salute dei bambini, la loro socievolezza e, soprattutto, il forte senso materno e l’empatia della madre Catherine.
Secondo gli avvocati, il Tribunale avrebbe valutato positivamente anche la "disponibilità mostrata dai genitori in questi giorni"[2]. Catherine e Nathan Trevallion Birmingham, genitori dei piccoli, hanno presentato ricorso alla Corte d’Appello, che discuterà il caso il 16 dicembre.

"Sono 600 gli attacchi cardiaci che si registrano ogni giorno in Italia e il 50% si manifesta senza essere preceduta, fino a quel momento, da un evento pregresso. Uno scenario che potrebbe essere scongiurato dall'impiego tempestivo, in questa categoria emergente di pazienti, delle terapie più innovative associate alle statine". A dirlo è Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) e direttore del Dipartimento di Scienze biomediche avanzate dell'università Federico II di Napoli, in occasione dell'86esimo Congresso nazionale della Sic, in corso a Roma fino al 7 dicembre.
"La sfida per il futuro, sulla base degli studi attualmente in corso e delle nuove linee guida europee sulle dislipidemie, è curare la progressione della malattia aterosclerotica stabilizzando le placche per impedire i primi infarti", spiega Perrone Filardi, sottolineando che le società scientifiche cardiologiche europee oggi sono orientate a porre particolare attenzione a questa platea di pazienti. "Non parliamo più di prevenzione primaria e secondaria: serve 'alfabetizzare' tutti i cittadini sulla salute cardiaca", è l'appello.
"Il colesterolo cattivo alto è il fattore di rischio più rilevante per gli attacchi cardiaci anche in chi non ha mai avuto un evento acuto, ma ha un alto rischio perché non riesce ad abbassare livelli elevati di colesterolo con le statine, seppure ben tollerate - dichiara Ciro Indolfi, professore straordinario di Cardiologia all'università di Cosenza e past president Sic - La buona notizia arriva in ragione dei dati di efficacia fatti registrare dall'uso degli inibitori di Pcsk9 proprio in questi pazienti, dallo studio Vesalius-Cv. Il lavoro, pubblicato di recente sul 'New England Journal of Medicine', apre la strada alla prevenzione primaria di eventi cardiovascolari, un risultato destinato a cambiare le strategie di prevenzione a livello globale". Il trial multicentrico, condotto in 36 Paesi, ha seguito per oltre 4 anni 12.300 pazienti che non avevano mai avuto prima un evento cardiovascolare ed erano già in trattamento con statine, per valutare l'efficacia di evolocumab e il suo impatto sulla riduzione della mortalità. "Per la prima volta un anticorpo monoclonale inibitore di Pcsk9, evolocumab, in associazione alle statine o altre terapie, ha dimostrato di ridurre in modo significativo il rischio di infarto e ictus anche nei pazienti ad alto rischio che non avevano mai avuto un infarto pregresso - riferisce Indolfi - Evolocumab diventa così il primo e unico inibitore di Pcsk9 a dimostrare un beneficio in prevenzione primaria, che potrebbe salvare in futuro, la vita di migliaia di pazienti".
In generale, hanno ricordato i cardiologi Sic presentando alla stampa il loro congresso, nella pratica clinica il raggiungimento del target di colesterolo Ldl resta una sfida complessa. "Purtroppo - puntualizza Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Sic - è dilagante un'inerzia terapeutica che ancora continuiamo a riscontrare nei pazienti e ciò viene confermato anche dai dati real-world dell'EuroAspire VI, un programma multicentrico della Società europea di cardiologia, che monitora l'aderenza alle linee guida nella prevenzione cardiovascolare mostrando come, nonostante i progressi degli ultimi anni, il trattamento delle dislipidemie resti insufficiente. Solo il 16,8% dei pazienti ad alto rischio raggiunge il livello soglia di 70 mg/dL del colesterolo Ldl e soltanto l'8% dei pazienti ad altissimo rischio scende al di sotto del valore target di 55 mg/dL. Rappresenta un ostacolo significativo la scarsa aderenza, spesso imputata a una intolleranza solo presunta alle statine, reale nel 5-6% dei casi".
In questo quadro, secondo gli esperti potrà essere d'aiuto "la nuova pillola anti-colesterolo da assumere una volta al giorno, che permetterà per la prima volta di avere un inibitore di Pcsk9 in forma orale, agevolando l'aderenza alla terapia grazie a una modalità di somministrazione più semplice, ma ugualmente efficace e sicura". Ad oggi, "negli studi di fase 3, il farmaco (enlicitide) ha ridotto significativamente il colesterolo Ldl di oltre il 50%, con un'efficacia sovrapponibile a quella degli anticorpi monoclonali iniettivi e un profilo di sicurezza paragonabile al placebo, evidenziando il potenziale rivoluzionario del primo inibitore del Pcsk9 orale".

L'Università Sapienza di Roma ha lanciato 'Formarsi per donare': il primo corso online gratuito, aperto non solo alla comunità di Ateneo, con l’obiettivo di promuovere la donazione del sangue e sensibilizzare i più giovani alla diffusione della cultura del dono consapevole. Il corso unisce le prospettive delle scienze mediche e psicologiche, della sociologia e della comunicazione, del diritto e dell’etica. Accanto alle basi teoriche, saranno fornite indicazioni chiare su come diventare donatore, dall’informazione iniziale alla visita di idoneità, fino all’esperienza della donazione stessa.
“Il nuovo percorso transdisciplinare è aperto a tutte le persone interessate a comprendere, approfondire e avvicinarsi a un gesto di grande valore sociale, offrendo un approccio completo, con informazioni scientifiche e strumenti culturali per comprendere significati, valori e responsabilità legate alla donazione - spiega la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni - Questa iniziativa si inserisce nella cornice delle attività realizzate nell’ambito dell’accordo tra l’Ateneo e il Ministero della Salute, con il quale condividiamo l’impegno per promuovere in Italia la cultura della donazione, un obiettivo fondamentale per rafforzare il sistema sanitario nazionale e per contribuire concretamente all’aumento del numero di donazioni di sangue e degli emoderivati in Italia”.
Il corso presentato oggi dalla rettrice Antonella Polimeni nell’ambito della premiazione dei vincitori del bando di concorso nazionale '#UniPerDonare - Le Università per la donazione volontaria di sangue ed emoderivati', che premia le migliori campagne di comunicazione digitale innovative sul tema della donazione. Al primo classificato, un premio di 10.000 euro; a seguire assegnati premi da 7.000 euro (2° classificato), 5.000 euro (3° classificato), 2.500 euro (4°classificato), 1.500 euro (5° classificato). Al termine della premiazione, la comunità Sapienza si è raccolta per il tradizionale rito di accensione dell'albero di Natale e delle luci natalizie dentro la città universitaria, con il concerto MuSa – Musica Sapienza eseguito da MuSa Jazz Combo.
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