
(Adnkronos) - L'amministrazione di Donald Trump si sta preparando ad avviare il trasferimento potenziale di migliaia di stranieri, illegalmente negli Stati Uniti, nella base militare di Guantanamo, a Cuba. Le operazioni dovrebbero iniziare in settimane, come riferisce il Washington Post, e dovrebbero coinvolgere anche cittadini italiani. Il quotidiano afferma che "gli stranieri sotto esame" provengono anche da "nazioni europee alleate". La listra comprende Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina. L'elenco comprende anche paesi extraeuropei, con molti soggetti provenienti in particolare da Haiti.
Il WP si basa su documenti condivisi da fonti anonime e sottolinea che il tema è considerato "altamente sensibile". "L'amministrazione probabilmente non informerà i governi stranieri, in relazione agli imminenti trasferimenti nella celeberrima struttura militare, compresi stretti alleati degli Stati Uniti come Regno Unito, Germania e Francia".
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(Adnkronos) - Il caldo domina. I giorni veramente roventi, secondo le previsioni meteo, devono ancora arrivare: a metà giugno l'anticiclone 'darà fuoco' all'Italia da Milano a Roma, da Napoli a Palermo.
"Nei prossimi giorni arriverà una potente ondata di caldo sull’Italia. L'attore principale di questa fiammata sarà il famigerato anticiclone africano, denominato Scipione che, dalle zone desertiche di Marocco e Algeria, si allungherà verso l'Europa e il mar Mediterraneo, inglobando di conseguenza anche il nostro Paese", dice Matteo Gussoni, meteorologo di ilMeteo.it, all'Adnkronos.
"Analizzando nel dettaglio questa avanzata dell'alta pressione si notano chiaramente le caratteristiche intrinseche dell'onda calda in questione: si tratta di una massa d'aria di matrice subtropicale che provocherà, oltre ad una stabilità atmosferica, con tanto sole, anche un'impennata delle temperature", afferma.
I giorni più roventi da segnare sul calendario sono quelli del weekend alle porta. "Nel periodo compreso tra venerdì 13 e domenica 15 giugno, si prevedono temperature estreme: città come Bologna, Padova, Milano, Rovigo, Terni toccheranno almeno i 34-35 gradi, Roma 36 gradi, Firenze e Foggia addirittura i 38. E attenzione: nelle zone interne di Sardegna e Sicilia la colonnina di mercurio salirà fino a raggiungere i 40-42", le previsioni dell'esperto.
Caldo soffocante di giorno e di notte: "Sarà una fase meteo davvero importante, con condizioni di afa persistente ed opprimente che renderanno l’atmosfera particolarmente pesante. Farà molto caldo anche di notte: si prevedono temperature minime superiori ai 20 gradi in molte città italiane: saremo dunque in presenza delle cosiddette 'notti tropicali' (quando cioè la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi nemmeno di notte). Questo fenomeno, ormai sempre più frequente nei mesi estivi, rappresenta un chiaro segnale dell’intensificazione delle ondate di caldo".
Il caldo si estenderà anche ai mari. "Raggiungeranno valori anomali per essere solamente ad inizio giugno: entro domenica sono previsti picchi massimi intorno ai 27 gradi su Mar Ligure, alto Adriatico e sul basso Tirreno. Stiamo parlando di un'anomalia di circa +4/5 gradi rispetto a quanto ci si aspetterebbe in questo periodo dell'anno, un dato piuttosto allarmante segno evidente dei cambiamenti climatici in atto che di fatto sta trasformando il mar Mediterraneo in un bacino dalle caratteristiche tropicali", spiega ancora.
La settimana si profila rovente, ma la situazione potrebbe anche cambiare in peggio. "Per il momento questa sarà la settimana più calda di giugno; vedremo nei prossimi mesi come proseguirà la stagione estiva. Gli ultimi aggiornamenti del centro europeo propendono per un'estate rovente con temperature diffusamente oltre le medie climatiche a luglio e agosto e quindi nuove ondate di calore in arrivo sull’Italia".
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(Adnkronos) - A metà pomeriggio compare anche l'inedito: il selfie sfottò. Ed è la premier Giorgia Meloni a inaugurarlo via social. Destinataria la segretaria del Pd. "Elly Schlein dice che i voti del referendum dicono no a questo Governo…", la didascalia di un sorriso raggiante. La diretta interessata ribatte via social ripostando un commento di Meloni quando chiedeva "rispetto" per chi aveva votato nel referendum del 2016. "La coerenza, questa sconosciuta", scrive Schlein.
L'esito del referendum, però, lascia strascichi. Nel Pd e non solo. Oggi Riccardo Magi punta il dito contro gli alleati sulla cittadinanza. "Una parte significativa del Movimento Cinque Stelle non ha sostenuto questo referendum", sostiene il segretario di Più Europa. Parole alle quali Giuseppe Conte replica: la battaglia è giusta ma lo strumento del referendum "ci ha lasciato perplessi e lo ritenevamo sbagliato".
Freddo sul quesito anche un "pezzo di elettorato democratico", l'accusa di Magi. Lo conferma anche l'analisi dell'Istituto Cattaneo secondo cui tra il 15 e il 20% degli elettori Pd alle europee del 2024 ha votato no al quesito. "Questo deve portare a una discussione politica tra le forze della coalizione di opposizione che si definiscono progressiste", incalza Magi.
Intanto, quella interna al Pd non sembra alle viste. Il confronto in direzione, sollecitato dai riformisti, non dovrebbe essere calendarizzato in tempi brevi come lasciava intendere in giornata alla Camera un dirigente dem. E oggi non si è tenuta la riunione dell'area Bonaccini, Energia Popolare, di cui ieri si vociferava. La volontà della componente, almeno di una parte, è quella di evitare una "resa dei conti". Lo dice Dario Nardella: "Il referendum è fallito. Non servono giri di parole. Ma ora niente resa dei conti. Serve capire davvero il messaggio degli italiani e migliorare, anche cambiando schema".
Da parte sua, la segretaria Schlein valorizza i 13 milioni di sì, difende la scelta di aver appoggiato i referendum sul lavoro e insiste sulla linea tracciata fin qui: "Noi possiamo battere la destra, ma non rincorrendola sulla sua agenda. Questo è un errore che molti partiti socialdemocratici hanno commesso negli anni. Ogni volta che li inseguiamo loro crescono, dobbiamo offrire un’alternativa", ha detto oggi pomeriggio intervenendo alla alla 'Seconda conferenza internazionale sulla giustizia sociale' organizzata dall'Alexis Tsipras Institute. Una tesi non proprio coincidente con il fronte 'duro' della minoranza dem. "Quella identitaria è una scelta che è sempre stata avversa alle forze progressiste", dice Pina Picierno.
In mattinata era stato Igor Taruffi a ribattere proprio alla vicepresidente del Parlamento europeo che ha definito il referendum un "regalo a Meloni". Per il responsabile Organizzazione della segreteria Schlein "parlare di regalo alla destra è sbagliato. Sul lavoro il Pd ha imboccato la strada giusta. Il regalo alla destra" semmai, dice Taruffi, "si è fatto negli anni passati quando si è rotto il rapporto con il nostro popolo". L'analisi dell'Istituto Cattaneo da ragione ai vertici Pd che hanno sempre evidenziato l'aderenza dell'elettorato dem ai quesiti referendari: "Il 'relativo successo' del Sì sul reintegro dei lavoratori licenziati è dovuto innanzitutto alla massiccia adesione degli elettori Avs, M5S, Pd. Con qualche defezione marginali tra i dem".
Intanto, gli analisti fanno anche i conti sulla 'soglia alternativa' al quorum indicata dal centrosinistra: superare i 12 milioni e 300mila ottenuti dalla destra nel 2022. La 'soglia' è stata superata nel quesiti sul lavoro solo contando anche il voto degli italiani all'estero. "Considerando esclusivamente i voti degli elettori residenti in Italia, il centrodestra nel 2022 aveva ottenuto 12,3 milioni di voti, mentre i sì ai 4 referendum sul lavoro sono stati in media 12,1 milioni - si legge in una nota di Youtrend - e i sì al quesito sulla cittadinanza sono stati circa 9 milioni.
I voti ottenuti dal centrodestra alle politiche sono quindi superiori ai sì ottenuti in entrambi i referendum. Se invece si considerano anche i voti dei residenti all'estero, il centrodestra nel 2022 aveva ottenuto 12,6 milioni di voti e la media dei sì sui quattro quesiti sul lavoro è di 12,9 milioni, superando quindi di poco (circa 300 mila voti) i voti ottenuti dal centrodestra alle elezioni 2022''.
Leggi tutto: Referendum e tensioni dopo voto, nel Pd per ora no alla resa dei conti

(Adnkronos) - La California si è rivolta a un tribunale per chiedere un'ordinanza restrittiva per impedire il dispiegamento di truppe statunitensi nelle strade di Los Angeles, dopo che il presidente Donald Trump ha inviato i Marines e la Guardia Nazionale per i disordini legati alle operazioni contro gli immigrati illegali.
"Ci sono state notti terribili. C'erano persone che hanno demolito il cemento armato con enormi martelli e hanno lanciato blocchi contro la polizia. Se non fossimo intervenuti, Los Angeles in questo momento sarebbe in fiamme. In alcune aree si può dire che ci sia stata un'insurrezione. Sono animali, sono nemici arrivati dall'estero. L'amministrazione Biden ha permesso che entrassero", le parole di Trump, che non esclude il ricorso all'Insurrection Act con il conseguente impiego dell'esercito, davanti ai soldati durante la visita a Fort Bragg.
Mentre il presidente parla, circa 700 Marines attendono ordini dal Comando Settentrionale e completano l'addestramento nell'area di Los Angeles. Come riferisce la Cnn, il battaglione deve perfezionare il training relativo al controllo di disordini in ambito urbano e stabilire le regole di ingaggio e il livello di forza eventualmente da impiegare. Secondo l'emittente, viene previsto lo scenario nel quale i Marines dovrebbero effettuare arresti solo in circostanze estremamente particolari - in caso di de-escalation fallita - con un iter che prevede la consegna dei soggetti alle forze dell'ordine appena possibile.
"Mandare combattenti addestrati in strada è senza precedenti e minaccia il cuore stesso della nostra democrazia", ha dichiarato il governatore Gavin Newsom. "Donald Trump si sta comportando come un tiranno, non come un presidente. Chiediamo alla Corte di bloccare immediatamente queste azioni illegali", ha detto Newsom. Un giudice federale di San Francisco non ha accolto la richiesta della California di bloccare con effetto immediato la decisione del presidente e ha fissato un'udienza per giovedì.
"Il governatore e il sindaco di Los Angeles sono incompetenti. Se il governatore non riesce a gestire questa situazione, forse non dovrebbe fare il governatore. Ci ho parlato un giorno fa, gli ho detto che deve fare un lavoro migliore. Se non avessimo mandato la Guardia Nazionale, Los Angeles ora brucerebbe", ha ripetuto Trump.
"Lì ci saranno le Olimpiadi 2028, non vogliamo che la gente veda una situazione del genere. Questa gente è pagata per creare disordini, sono animali. Avete visto le persone che hanno lanciato pietre contro le auto della polizia? La Guardia Nazionale aveva bisogno di un aiutino extra, abbiamo mandato un certo numero di Marines", le parole del presidente, contestate da Newsom. "Non c'è stata alcuna chiamata. Nemmeno un messaggio in segreteria - la posizione del governatore - Gli americani dovrebbero essere allarmati da un presidente che schiera i marines per strada e non sa nemmeno con chi parla".
Il presidente tira dritto e conferma l'intenzione di estendere a livello nazionale le operazioni di espulsione di massa già attuate a Los Angeles. "Li stiamo mandando via e continueremo a farlo", ha spiegato, avvertendo che le eventuali manifestazioni contro la linea dell'amministrazione "saranno affrontate con forza pari o superiore".

(Adnkronos) - A 11 anni dal suo arresto per l’omicidio di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti parla dal carcere di Bollate con Francesca Fagnani, nel corso di un’intervista rilasciata a'Belve Crime' andata in onda oggi, martedì 10 giugno.
Il 12 ottobre del 2018 la Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo di Massimo Bossetti: colpevole, secondo tre gradi di giudizio, dell’omicidio della tredicenne di Brembate. Ancora oggi, dopo 11 anni dal suo arresto, lui continua a proclamarsi innocente. “Sopravvivo all’ingiustizia che sono costretto a vivere ogni giorno”, ha dichiarato. "Non sento alcuna colpa addosso. Ma sì, porto l’etichetta del mostro. Anche se venissi prosciolto, resterà tatuata sulla mia testa fino alla fine dei miei giorni”.
I genitori di Yara, quando Bossetti è stato arrestato hanno dichiarato: "Nessuno ci darà indietro Yara, ma ora almeno sappiamo chi è stato". "Il dolore di un genitore che perde un figlio è terribile, tremendo. La giustizia però non è stata fatta, quella che si dovrebbero meritare non è ancora arrivata", dice Bossetti.
"Che rapporto ha con la verità?", lo incalza Fagnani. “Non c’è verità possibile per chi non vuole ascoltare. A prescindere dal reato, di bugie ne ho dette nella mia vita. Ma chi non le dice?“ Nel cantiere, dove lavorava, veniva etichettato come “Il Favola”. "Si perché mi assentavo spesso, lo ammetto, dicendo di avere dei tumori al cervello. Ma ho inventato questa balla perché non venivo pagato da 4 mesi. Unica scusa plausibile per assentarmi", ha detto.
Nonostante la verità processuale, parte dell’opinione pubblica ha un pensiero diverso su Bossetti: "Ricevo ancora tante email e lettere in carcere e dopo la serie su Netflix sono aumentate. Mi supportano, mi incoraggiano. E io rispondo, li ringrazio", dice.
“Lei come riesce a resistere?”, chiede Fagnani. “La rabbia è tramutata in forza e la forza viene alimentata dai miei familiari, che non mi hanno mai abbandonato”. Si impazzisce, dice Bossetti, “ma non bisogna farsi prendere dal contesto”.
Durante le indagini è emerso che durante la settimana andava a farsi delle lampade, un dettaglio che Bossetti aveva nascosto alla moglie Marita Comi: "Andavo due, tre volte al mese. Non mi sembrava il caso di parlarne con mia moglie, perché c’erano tanti problemi economici. L’ho sempre negato per preservare il rapporto". Ricorda il matrimonio con Marita Comi come "felice, finché non ho saputo in carcere dei suoi tradimenti". A rivelarlo fu il pubblico ministero in aula.
Oggi il rapporto con Marita è ancora solido: "Mia moglie è sempre al mio fianco. Fisicamente no, però la sento ancora al mio fianco. Ci sentiamo sempre, sento il suo sostegno, il suo appoggio, mi ha sempre detto di rimanere forte. È convinta della mai innocenza, sa chi sono". E i figli? "Vengono a trovarmi ogni settimana".
"Quando mi hanno detto dell'infedeltà di mia moglie, mi sono gelato. Cosa c’entrava dire cose private in un’aula pubblica? Il giorno dopo ho visto mia moglie. Le chiesi di dirmi la verità, lei lo ha ammesso e io sono partito in bestia. La testa è partita", dice Bossetti che ricorda quella confessione come la ferita più grande della sua vita: "Ho tentato il suicidio appena tornato in cella. Sono stato ritrovato con la testa immersa nel lavandino e un cintura al collo. Mi hanno portato in infermeria e mi hanno salvato. Di fronte a un forte dramma non ho pensato ai miei figli, ma non ci ho capito più nulla".
A quel punto Fagnani lo incalza, e gli fa notare di aver compiuto quel gesto "inconsapevolmente", collegando il tentativo di suicidio di Bossetti – un gesto apparentemente rimosso – al cuore dell’intera vicenda: l’omicidio di Yara Gambirasio. "Ha capito dove voglio arrivare? Lei non si ricorda come l’ha fatto. Le motivazioni possono essere tantissime. Magari anche in un’altra occasione può essere successo qualcosa di simile". "No assolutamente, non paragoniamo le due cose", replica Bossetti.
Bossetti racconta in modo drammatico il giorno in cui venne arrestato: "Stavo lavorando, sento chiamare dal capo cantiere. Scendo e mi trovo davanti 40 persone. Un carabiniere mi ordina di inginocchiarmi. Ho sentito una mano stringermi il collo. È stato disumano, vergognoso. Nessuno mi spiegava nulla". E smentisce più volte di aver tentato la fuga: "Stavo solo cercando di scendere dalla botola, non è come pensate".
Nelle ore in cui Yara scomparve, Bossetti non è riuscito a dare un alibi. "Non ricordo dove fossi. Era un giorno normale. So solo che pioveva e il telefono era scarico". Ci sono dei movimenti bancari, continua a ribadire, ma resta un vuoto in quelle ore. "Quel giorno ho fatto commissioni, ma non ricordo i dettagli".
Dopo il ritrovamento del corpo, le indagini si concentrano su una traccia di DNA rinvenuta sugli indumenti di Yara, etichettata come "Ignoto 1", associato a Bossetti. "Le analisi sono state fatte più volte ed è sempre emerso il suo Dna, sugli slip e sui leggings di Yara". Bossetti replica: "È tutto assurdo, anomalo e incompreso".
Fagnani incalza: "Non per la scienza, capisce? Non per la scienza né per la legge". "Il Dna nucleare, cosa evidenzia?", dice Bossetti. "Il Dna nucleare evidenzia in modo univoco l'identità di una persona", sottolinea Fagnani. "Il Dna nucleare che normalmente si dovrebbe disperdere a poche settimane, invece era ancora presente", dice Bossetti. "E neanche poco", interviene la conduttrice.
"Il Dna mitocondriale che è risaputo da tutti, che non si può disperdere, non c'è", aggiunge Bossetti. "Però il valore legale e forense ce l'ha il Dna nucleare, è quello che stabilisce l'identità delle persone. E purtroppo per lei e pure per Yara c'era il suo", fa notare Fagnani. "Però, scusi, poi c'è una domanda banalissima da fare: ma il suo Dna, come ci è finito sugli slip di Yara?", chiede Fagnani. "È quello che vorrei capire anche io", conclude Bossetti. “Quel dna non può rappresentarmi. Io Yara non l’ho mai vista. Che tipo di aggancio poteva avere un uomo di 40 anni con una bambina di 13 anni?”.
"Lei potrebbe mai confessare avendo tre figli e sapendo quello che comporterebbe", chiede Fagnani. "Se io fossi stato l’autore del delitto, non avrei esitato un secondo a confessare. Non è il mio caso, non so più come dirlo", ribadisce.
"Io non ho visto l’esito scientifico, ho diritto di poterlo vedere e di rifarlo. Non ho eseguito io personalmente il test", dice Bossetti. "Non si può pensare a un complotto contro una persona. Hanno trovato un dna che non si può inventare", continua Fagnani.
"A Yara rivolgo un pensiero ogni giorno, prego sempre per lei. Io la tirerò sempre in ballo, né io né Yara abbiamo avuto una meritata giustizia, per questo la citerò sempre", continua l'uomo.
"Un giorno che vuole rivivere per sempre?". "Il giorno in cui mi sono sposato e il giorno in cui mia moglie ha dato alla luce mio figlio". E il giorno che cambierebbe? "Quello dell’arresto", risponde senza esitazioni.
Crede in Dio? "Io ho sempre creduto in Dio. Chiedo aiuto, non perdono, chiedo sostegno. Non c’ho nulla da perdonare".
Cosa si aspetta quando uscirà? "Non riesco a vedere un futuro per me, il destino mi porterà chissà dove. La vita è imprevedibile per natura", conclude.
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(Adnkronos) - Altro che band da hit da karaoke: bastano le prime note di 'Hello World' e 300 kg di coriandoli pixelati sparati da 18 cannoni per capire che i Pinguini Tattici Nucleari non stanno semplicemente facendo un concerto. Stanno dichiarando chi sono diventati: una macchina pop generazionale, capace di visione, emozione e spettacolo. Un colpo di teatro - solitamente riservato ai finali - che qui arriva subito, spazzando via ogni cliché. Per un attimo, palco e band spariscono alla vista e resta solo un'esplosione di colore. È la perfetta dichiarazione d'intenti per due date sold out a San Siro da manuale (120mila biglietti venduti, 420mila il totale del tour), che confermano la band come uno dei fenomeni più forti del pop italiano contemporaneo.
"La sensazione quando entri a San Siro è sempre molto forte - racconta il frontman e voce del gruppo, Riccardo Zanotti - è un tempio della musica. Sentiamo la responsabilità di fare le cose al meglio". E lo fanno. Perché lo show si trasforma man mano in un'esperienza immersiva che mette al centro il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale, nostalgia e senso di comunità. "I coriandoli? - dicono loro -. Di solito sono alla fine, perché è un aspetto 'wow' dei live. Noi abbiamo voluto metterli all'inizio, perché succedono talmente tante cose fuori dall'ordinario durante lo spettacolo che si rimane a bocca aperta. La musica è solo una parte dello show”. I Pinguini hanno ragione.
Al centro della scena c'è il mandala, un grande pod circolare sospeso, ispirato al computer di 'Guida galattica per autostoppisti', decorato da motivi pixelati (che ricorrono anche sul palco e sulle chitarre) e capace di "parlare" al pubblico. Dopo 'Alieni', durante il quale Riccardo vola, prende voce per introdurre i brani, riflettendo sul significato dell'esistenza e sull'impossibilità di provare emozioni. “È il nostro oracolo - dicono i Pinguini - a volte non lo capiamo nemmeno noi, ma ci guida durante lo show”. Anche gli schermi diventano parte viva della narrazione: lo stile è da videogioco retrò, con un avatar di Riccardo Zanotti che incontra i membri della band, trasformati di volta in volta in versioni realistiche o stilizzate. E l'effetto è amplificato in brani come 'Verdura', 'La banalità del mare', 'Giulia' e 'Pastello Bianco', dove le riprese live vengono rielaborate in tempo reale con tecnologia Ai e morphing visivo.
La scaletta parte col botto: 'Giovani Wannabe', 'Ringo Starr', 'Romantico ma muori', massimizzano subito l'impatto emotivo. Il pubblico esplode in un boato. Sugli spalti tutti scattano in piedi mentre loro alternano classici e nuovi brani, con momenti di grande intensità in 'Rubami la notte', 'Scrivile scemo' e nuove gemme come 'Lake Washington Boulevard', e 'Hold On', che mostrano l'evoluzione sonora della band verso un'elettronica misurata e suggestiva.
Il pubblico canta tutto, da 'Coca Zero' a 'Migliore', che arriva sul finale introdotta da un videomessaggio toccante di Chiara Tramontano, sorella di Giulia Tramontano, uccisa nel 2023 dal suo compagno Alessandro Impagnatiello mentre era incinta al settimo mese. "Possiamo immaginare un mondo migliore" dice Chiara Tramontano tra gli applausi della folla. Con lei i Pinguini hanno ragionato a lungo sul filmato e anche la collocazione in scaletta è stata ragionata: "Come l'inizio, anche la chiusura è fondamentale, e devi scegliere se far ballare, ridere o piangere". Tra i momenti più teatrali spicca una fisarmonica che, prima di 'Piccola volpe', si solleva in aria senza alcun supporto visibile: un trucco ispirato al teatro di magia, che aggiunge una nota surreale allo spettacolo.
Il finale è affidato a 'Titoli di coda', pensato per essere cantato intorno a un falò. Ed è proprio ciò che accade: passerelle in fiamme, un braciere acceso e il mandala che si anima con un anello di fuoco. Non ci sono bis, nessun rientro. Solo una telecamera che segue la band fino ai camerini, dove arriva anche l'ultimo saluto. Intimo e coerente. Alla fine, nessuno vuole davvero andarsene. San Siro applaude esausto e felice. I Pinguini ringraziano, consapevoli di aver fatto centro. Il pop italiano può ancora funzionare bene dal vivo e parlare chiaro. Loro lo sanno e ci tengono a ribadirlo. "Noi siamo noi, non serve fare paragoni. Abbiamo la nostra storia e la nostra musica e quello che portiamo sul palco racconta chi siamo". (di Federica Mochi)
Leggi tutto: Pinguini Tattici Nucleari, a San Siro il super-pop tra pixel e mandala

(Adnkronos) - "Per ore sono rimasto per terra, senza potermi muovere". Così Mauro Coruzzi, in arte Platinette, in un'intervista rilasciata a DiPiù, ha parlato del secondo ictus che lo ha colpito lo scorso febbraio, dopo quello del 2023, che lo aveva costretto a una lunga fase di ricovero e riabilitazione.
Platinette ha raccontato nei dettagli il momento drammatico che ha vissuto: "Le mie gambe non hanno retto, è stato come se non le avessi più. Sono caduto, ho sbattuto la testa, ma non ho perso conoscenza", ha detto.
Il 69enne al settimanale ha spiegato che è riuscito a salvarsi grazie alla prontezza della sua collaboratrice domestica: “Se non ci fosse stata lei, forse oggi non sarei qui”. Coruzzi, al contrario del primo ictus in cui non riusciva nemmeno a parlare, questa volta ha ricordato ogni dettaglio: “Ero cosciente. Ricordo l’intervento dei medici, la corsa in ambulanza, l’arrivo in ospedale”.
Oggi Mauro non si è ripreso del tutto ma ha ricominciato il suo percorso con la riabilitazione: "Continuo a fare progressi e sono sicuro che, piano piano, tornerò come prima".
Leggi tutto: Mauro Coruzzi e il secondo ictus: "Non riuscivo a muovermi, rimasto a terra per ore"
(Adnkronos) - Il Taormina Film Fest parte con la luce stellare di Michael Douglas. Sul red carpet della manifestazione il divo hollywoodiano si concede in uno show: arriva accolto da un’ovazione e si mostra all’altezza della sua grandezza soffermandosi generosamente con il pubblico. Arrivato al fianco della direttrice artistica Tiziana Rocca del festival cinematografico, l’attore e produttore, due volte premio Oscar, ha salutato la folla, firmando autografi e mostrando scherzosamente i muscoli ad un fan che gli ha urlato “Michael sei grande!”. Stasera, l’attore riceverà nel corso della serata inaugurale il Taormina Excellence Award nel suggestivo teatro greco della cittadina.
Leggi tutto: Taormina, sul red carpet è Michael Douglas show - Video
(Adnkronos) - "La delusione più grande della mia vita? L'ultima elezione nel nostro Paese". Michael Douglas chiama in causa Donald Trump e le elezioni presidenziali 2024 negli Stati Uniti rispondendo alle domande in un incontro ristretto con i giornalisti alla 71ma edizione del Taormina Film Fest, dove l’attore è ospite della serata inaugurale per ricevere il Taormina Excellence Award. "Si tratta probabilmente della più grande illusione con cui mi sono scontrato", ha aggiunto l’attore e produttore. Douglas, figlio di Kirk Douglas e marito dell’attrice Catherine Zeta Jones, ha vinto due Premi Oscar nella sua carriera: nel 1976 per 'Qualcuno volò sul nido del cuculo' e nel 1988 per 'Wall Street', dove ha dato vita all’indimenticabile personaggio di Gordon Gekko diretto da Oliver Stone.
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del SuperEnalotto di oggi, 10 giugno 2025. Centrato, invece, un '5' che vince 160.465,13 euro. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 12.100.000 euro. Si torna a giocare giovedì 12 giugno.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto è 14, 45, 55, 62, 76, 80. Jolly: 51. SuperStar: 17.
Leggi tutto: Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 10 giugno

(Adnkronos) - Si chiude con un'assoluzione per tutti gli imputati il caso di un'intera famiglia finita a processo a Roma per maltrattamenti, con scambi di accuse incrociate tra genitori e figli. Da una parte una donna cinquantenne accusata di aver maltrattato i familiari conviventi, padre e madre ultrasettantenni e il fratello, sottoponendoli per più di dieci anni "a continue vessazioni psicologiche e fisiche - secondo quanto riportato nel capo di imputazione - altamente mortificanti", "aggredendoli sia verbalmente che fisicamente, ingiuriandoli con epiteti offensivi" e "minacciando la madre e il fratello". Diversi gli episodi di violenze che i familiari della donna avrebbero subito dal 2008 fino al 2021: spintoni, schiaffi, lanci di oggetti. In un'occasione l'anziana madre sarebbe stata anche trascinata per i capelli dalla figlia dal balcone fino in cucina.
Dall’altra parte i genitori e il fratello della donna, accusati anche loro di maltrattamenti in base a quanto denunciato ai pm capitolini, perché a loro volta l'avrebbero sottoposta a vessazioni. In particolare, i familiari secondo l’accusa avrebbero intimato alla figlia di abbandonare la casa dove vivevano con minacce e percosse costate diversi giorni di prognosi, "escludendola dalla vita familiare, impedendole la libera fruizione della cucina, del bagno e della televisione". Violenze che secondo l'accusa formulata dagli inquirenti sarebbero state dunque compiute e subite da tutti i membri della famiglia. A cercare di 'mettere pace' in famiglia sono stati oggi i giudici della quarta sezione penale che hanno assolto tutti e quattro, a seconda delle posizioni, con le formule "perché il fatto non sussiste" e perché "il fatto non risulta provato al di là di ogni ragionevole dubbio".
"E' stata una vicenda molto travagliata quella in cui sono stato chiamato ad intervenire nella qualità di difensore – commenta l'avvocato Emanuele Fierimonte, che ha assistito padre, madre e figlio - . Una situazione che indubbiamente richiedeva che i giudici decidessero secondo cuore e non secondo diritto. Le vicende di queste persone negli anni si sono ridimensionate, dapprima è morta la madre e ora i figli collaborano per il padre seriamente malato. Sono contento di aver aiutato questa famiglia a chiudere questo cerchio e a ritrovare finalmente la pace meritata", conclude il penalista.
Leggi tutto: Accuse incrociate per maltrattamenti genitori-figli, giudici assolvono intera famiglia

(Adnkronos) - Alta tensione tra Fabio Fognini e Corentin Moutet dopo il match del primo turno del torneo Atp di Stoccarda (erba, 751.630 euro). Il francese si impone per 4-6, 7-6 (7-3), 4-6 in due ore e 13 minuti di gioco. Il match finisce con un errore di Fognini, che si arrende al termine di un incontro equilibrato e caratterizzato dal 'solito' show di Moutet, uno dei giocatori meno disciplinati (eufemismo) nel circuito.
La stretta di mano apparentemente normale precede un 'extra' con l'azzurro che si rivolge all'avversario. "Guardami, guardami", dice Fognini, mentre Moutet si avvia verso la sua panchina. Il microfono intercetta altre parole del ligure, che sembra rivolgersi all'avversario ancora in francese, con un'espressione 'colorita'. L'ultima parola, in italiano, appare invece perfettamente comprensibile...
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(Adnkronos) - "Il settore dei plasmaderivati è strategico per il nostro Paese, rappresenta un valore alla produzione di circa 300 milioni di euro. In Italia sono presenti 5 aziende con più di 1.500 dipendenti. Ha un grandissimo valore sociale ed etico perché raccogliamo il plasma dei donatori italiani e lo trasformiamo in prodotto finito. Per favorire lo sviluppo della filiera dei plasmaderivati bisogna aumentare la raccolta del plasma e affinare i processi industriali. Noi siamo molto impegnati nel migliorare le rese garantendo quantità di prodotti maggiori rispetto alla quantità di plasma prelevato". Lo ha detto oggi a Milano Francesco Carugi, presidente del Gruppo aziende emoderivati Farmindustria (Gaef), partecipando all'evento promosso dalla biofarmaceutica Kedrion Biopharma 'Science meets humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie'.
"I plasmaderivati andrebbero esclusi dal sistema di payback", aggiunge Carugi che chiede alle istituzioni anche "maggior programmazione. Abbiamo bisogno - spiega - di conoscere con largo anticipo i quantitativi di plasma necessari per colmare la parte che il sistema di autosufficienza nazionale non riesce a coprire".
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(Adnkronos) - "Quando parliamo di plasmaderivati parliamo di malattie, di pazienti e di donatori. Quello che vogliamo continuare a fare, come abbiamo fatto in questi 15 anni, è raccontare la ricerca e tante altre cose, però facendo in modo che anche chi è fuori dalla nostra bolla sia ingaggiato a capire il valore del plasmaderivato e il valore della donazione. Lo facciamo anche attraverso delle storie. Una, tra le tante, quella di un bimbo che si chiama Nicolò e della sua mamma, che hanno lottato tantissimo per poter avere salva la vita del bimbo proprio grazie a un plasmaderivato che in quel momento si faceva fatica a reperire. In tale contesto c'è stata proprio la collaborazione pubblico-privato, perché si sono mossi tutti. Nicolò sta meglio, fa la sua terapia ed è tornato a casa. Se non fossimo riusciti probabilmente anche a raccontare una storia, meno persone si sarebbero mosse". Lo ha detto Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore Omar, Osservatorio malattie rare, partecipando al panel 'Biofarmaci e plasmaderivati: la strada per un accesso equo all’innovazione', nell'ambito dell'evento 'Science meets Humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie', promosso da Kedrion Biopharma con il patrocinio gratuito della Società italiana di farmacologia (Sif).
"La comunicazione non cura - precisa - però può fare in modo che quella terapia, per cui tanto si è sudato, possa essere accompagnata da una spiegazione. Può fare in modo che possa essere compresa. La comunicazione si fonda sulle parole, che fanno la differenza. Il nostro - osserva - si chiama Servizio sanitario nazionale, e non Sistema sanitario nazionale, perché il 'sistema' è qualcosa di statico, che tende a reggersi in equilibrio, quindi non cambia nemmeno quando la soluzione è abbastanza evidente. Invece il 'servizio' è" andare "oltre, fare il piccolo passo ulteriore per portare un aiuto concreto e reale".
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(Adnkronos) - Si è conclusa a Bari la prima edizione della Lum Conference on Accounting e Finance, due giornate di lavoro, pensiero e dialogo tra studiosi, professionisti e policymaker, per interrogare il presente e costruire una visione della contabilità e della finanza capaci di farsi alleate della sostenibilità. La finanza è chiamata a riscrivere le sue priorità – ha dichiarato la prof.ssa Candida Bussoli Direttrice del Dipartimento di management, finanza e tecnologia dell’Università Lum e organizzatrice dell’evento - orientando risorse verso modelli di crescita rigenerativa, a impatto positivo e sostenibile.
In questo scenario si colloca una trasformazione silenziosa ma profonda - prosegue la prof.ssa Bussoli - che investe i saperi contabili e finanziari. Con la recente Corporate Sustainability Reporting Directive, che obbliga migliaia di imprese europee a rendicontare in modo puntuale e normato i propri impatti ambientali e sociali, i bilanci devono narrare la verità del mondo, e non solo le traiettorie del profitto.
L’Italia - conclude la prof.ssa Bussoli - con la sua struttura imprenditoriale fatta di medie e piccole aziende, si trova dinanzi a una duplice sfida: apprendere un nuovo linguaggio e comprenderne la portata politica. In questo quadro, le università e i centri di ricerca hanno il compito di orientare, istruire, anticipare.
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(Adnkronos) - "Anche piccoli depositi di amiloide nel cuore comportano l'alterazione della sua funzione, soprattutto quella diastolica, cioè quella di riempimento. Solo in fase più avanzata di malattia viene intaccata anche la funzione sistolica, quella di svuotamento. L'interessamento cardiaco è quello che impatta di più nella prognosi dei pazienti". Lo ha detto Samuela Carigi, cardiologo responsabile dell'Ambulatorio Scompenso e cardiomiopatie dell'Ospedale Infermi di Rimini dell'Ausl Romagna, intervenendo all'incontro con la stampa 'Amiloidosi cardiaca: quando il cuore nasconde una malattia rara', che si è tenuto oggi a Milano nella sede di Bayer Italia.
"L'amiloidosi cardiaca - spiega l'esperta - può essere dovuta a diverse proteine che, sfaldandosi, causano la formazione di fibrille di amiloide che si depositano negli spazi extracellulari dei vari organi e tessuti. Le forme più comuni sono l'Al, da alterazione di un clone prodotto dal midollo osseo, e l'Attr, da sfaldamento della transtiretina, proteina prodotta principalmente dal fegato. Le fibrille di amiloide si depositano in vari tessuti, uno dei principali, soprattutto nella forma da transtiretina, è il cuore. Non è ben noto perché l'amiloidosi prediliga in maniera particolare il muscolo cardiaco. Si suppone che i meccanismi siano diversi, tra i quali il fatto che il cuore è un organo in movimento. Lo stress ossidativo che produce nella fase sisto-diastolica è, quindi, notevole e questo può favorire l'instabilità delle proteine circolanti. E', inoltre, un organo molto vascolarizzato, esposto dunque ad alti livelli di proteine circolanti. Le fibrille di amiloide si legano alla matrice extracellulare cardiaca, composta prevalentemente da collagene, ma anche da proteoglicani, e i meccanismi di rimozione di questa matrice nel cuore sono limitati. Probabilmente per un insieme di questi motivi il cuore è un organo bersaglio".
Il paziente che si presenta all'esperto "può avere un quadro di scompenso cardiaco - evidenzia la cardiologa - Più frequentemente ha frazione di eiezione preservata, affanno e dispnea, così come anche aritmie Nell'amiloidosi, infatti, frequentemente si può sviluppare la fibrillazione atriale. Può anche esserci la presenza di ipotensione, cioè una riduzione dei valori pressori".
Una 'red flag' importante, un campanello d'allarme da non sottovalutare, è "quando il medico di medicina generale si trova a dover ridurre o sospendere la terapia antipertensiva a un paziente, soprattutto nella fascia anziana della popolazione, che è stato iperteso per diversi anni - avverte Carigi - Lo stesso accade se il paziente riferisce dolore toracico, eventualità più rara che può associarsi a quella che si potrebbe chiamare angina, anche se in realtà è legata all'interazione del microcircolo che accompagna l'amiloidosi".
Proprio per questo "la creazione di un team multidisciplinare nell'amiloidosi è fondamentale, più che in altre patologie cardiache, sia per accelerare la diagnosi, che nella definizione della diagnosi finale, perché ci sono diversi tipi di patologia - chiarisce la specialista - Il coinvolgimento multiorgano pone, ad esempio, la necessità di sottoporsi a una visita neurologica semestrale, oltre alla visita cardiologica, raramente, nelle forme ereditarie, la visita oculistica o la visita gastroenterologica. Dobbiamo quindi avere degli specialisti che siano dedicati e formati alla gestione di questo tipo di pazienti e che lavorino in rete".
La terapia dell'amiloidosi "si può esprimere a 3 livelli fondamentali - illustra la specialista - Il primo è la riduzione della sintesi, il secondo consiste, per quanto riguarda l'amiloidosi Attr, nella stabilizzazione del tetramero di transtiretina, in modo che non si sfaldi, e il terzo livello, che arriverà in futuro, sarà la rimozione dell'amiloide dai tessuti. Abbiamo delle molecole che vanno ad agire sulla riduzione della sintesi epatica di transtiretina e sono al momento utilizzate nei pazienti con polineuropatia amiloidotica. E' già attuale - conclude - la possibilità di stabilizzare il tetramero, con delle molecole chiamate stabilizzatori del tetramero che ne impediscono lo sfaldamento e quindi l'ulteriore accumularsi dell'amiloide nei tessuti".
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