(ANSA) - CAGLIARI, 16 MAR - Il ricco epistolario dell'archeologo
Antonio Taramelli, le note di Filippo Vivanet alla guida del Regio
Commissariato dei Musei e Scavi di Antichità o la documentazione
degli scavi del giovane Giovanni Lilliu, impegnato nel ruolo di
Ispettore della Soprintendenza.
Sono alcuni dei documenti dell'Archivio di Stato
di Cagliari che ora si possono leggere o studiare grazie al
censimento che ha portato da 112 a 897 i faldoni e i fascicoli
consultabili.
Un lavoro che consentirà - come è stato spiegato
questo pomeriggio in un convegno all'Archivio di Stato - di
approfondire, attraverso corrispondenza istituzionale e privata,
disegni, appunti, acquisti, dispute e oltre 8.000 fotografie, cento
anni di storia dell'archeologia in Sardegna, dal 1838 al 1982.
Dopo vari traslochi e spostamenti, solo una
piccola parte di questo patrimonio era disponibile per la
consultazione. Ma, grazie a un finanziamento ministeriale di
800mila euro, destinato al progetto più ampio di restauro e
valorizzazione del patrimonio dell'archivio fotografico della
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città
metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna,
il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la
Sardegna, in collaborazione con la Soprintendenza e l'Archivio di
Stato di Cagliari, ha affidato all'impresa nuorese Taulara s.r.l.
l'incarico (per un importo di 15.000 euro) del censimento
dell'archivio storico. E ora tutti i documenti conservati (897 tra
faldoni e fascicoli) sono disponibili per la consultazione.
Il nuovo inventario - è stato ricordato anche
questo pomeriggio - permetterà agli studiosi di accedere a
informazioni, fatti e notizie preziose per tutti i campi di studio,
affiancando il lavoro ancora in corso sull'altro grande patrimonio
della Soprintendenza di Cagliari, l'archivio fotografico.
(ANSA).