La zona arancione? Arrivata nello stesso modo in cui tre settimane
fa è stata decretata la zona bianca. Ma il Governo avrebbe fatto
poco per difendere l'”unicità” cromatica della Sardegna. E le
colpe, almeno qualcuna, legate al cambio di colore, vanno ricercate
anche in comportamenti non proprio rispettosi da parte di qualcuno.
Questa, in sintesi, l’analisi del presidente dell’Anci Sardegna,
Emiliano Deiana. “Non credo ci sia alcun “complotto” – se non per
la temporalità – contro la Sardegna sulla zona arancione: c’è un
algoritmo che è il medesimo che ci ha condotto in zona bianca (poi
non mi sfugge il fatto che la zona arancione sia stata determinata
da alcuni cluster ben determinati e da comportamenti non esemplari
e diffusi nelle nostre comunità) e che, nei calcoli, ci ha fatto
ripiombare in zona arancione. Se c’è una recriminazione da avanzare
contro il Governo è il fatto di non aver fatto nulla per
“difendere” la Zona Bianca e trattarla come “speciale” attivando
una campagna a tappeto sui vaccini per rendere un “suo” (sic!)
territorio libero dal virus già ad aprile (unico caso in Europa)”,
sostiene Deiana.“In Sardegna, per una volta, dovevano essere
dirottati vaccini a sufficienza per rendere la zona bianca
inespugnabile dal virus. Draghi ha fallito su questo. Non su un
algoritmo che ha mostrato spesso limiti evidenti”.
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