Cabras
Si cercherà di completare i lavori di restauro prima dell’alta stagione turistica
Dopo quattro anni di chiusura, l’ipogeo di San Salvatore di Sinis riaprirà al pubblico: è stato approvato il progetto per i lavori di messa in sicurezza e restauro del sito, della chiesetta, degli stradelli e della piazza.
Realizzato con un finanziamento da 580.000 euro del Centro regionale di programmazione – con il quale la Fondazione Mont’e Prama ha firmato il “Grande progetto Mont’e Prama” – l’intervento ha raccolto pareri positivi dall’Arcidiocesi di Oristano, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, della Direzione generale della Pianificazione urbanistica territoriale e dal Comune di Cabras.
“Vogliamo garantire una piena e completa fruizione del patrimonio e dei beni culturali del Parco archeologico del Sinis Terra di Mont’e Prama. Per questo motivo abbiamo fortemente voluto intervenire con un programma di lavori anche a San Salvatore, villaggio che merita un’attenzione particolare perché legato alla cittadina di Cabras da uno storico rapporto di fede e devozione” ha affermato il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni.
Con l’obiettivo di poter fruire del sito e del villaggio nel periodo di alta stagione, i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione dell’area esterna verranno affidati entro marzo. In attesa del completamento delle operazioni sarà sostituita la botola d’accesso e messi in sicurezza l’impianto di illuminazione e di areazione manuale esistenti.
Non è la prima volta che l’ipogeo subisce degli interventi di restauro: il primo – per salvaguardare gli ambienti interni – risale alla seconda metà degli anni Trenta. A questo seguì un secondo cantiere negli anni Settanta con il quale si cercò di impermeabilizzare il monumento e un terzo a fine anni Novanta, occasione nella quale fu realizzata la pavimentazione esterna al fine di limitare le infiltrazioni.
“Oggi lo stato del monumento richiede una particolare attenzione rivolta alle superfici decorate, che si sono conservate fino a noi anche grazie al mantenimento delle condizioni ambientali. Si partirà con il monitoraggio microclimatico e con una serie di analisi microstratigrafiche che coinvolgeranno un team multidisciplinare e consentiranno nelle successive fasi di calibrare gli interventi di restauro nel massimo rispetto dell’ipogeo. Stiamo ragionando anche sulle potenzialità offerte dal restauro virtuale e dal videomapping. Tutte queste operazioni saranno parallele al ripristino dell’accessibilità e riapertura al pubblico dell’ipogeo, che riveste assoluta priorità” ha affermato la direttrice della Fondazione Mont’e Prama, Nadia Canu.

Numerosi anche gli interventi che riguarderanno la chiesa: verrà messo in sicurezza lo spazio d’accesso, attraverso il rifacimento della copertura della tettoia d’ingresso; in programma anche il restauro del tetto dell’edificio e la revisione dell’impianto elettrico. Nelle strette vie del villaggio si procederà in primo luogo alla ripulitura dalle erbe infestanti per poi proseguire con il riempimento con materiale e pietrame che rispetti le caratteristiche dei luoghi.
“Il villaggio di San Salvatore sarà la sede ideale per due dei Festival organizzati della Fondazione Mont’e Prama: la seconda edizione del Festival della Letteratura e l’Archeofilm Festival, che rappresenta la novità del 2023”, ha concluso il presidente Anthony Muroni .“Gli storici luoghi che hanno visto l’uomo del passato solcare quella terra già dai tempi del culto dell’acqua diverranno la suggestiva ambientazione di eventi di rilievo per il Sinis e per l’intera Sardegna”.
Sabato, 18 marzo 2023