“Revocare le licenze di esportazione a
RWM Italia era proprio l’unica soluzione? Esistevano
alternative meglio ponderate, che consentissero di tenere insieme
tutti gli interessi in gioco, senza cioè creare così gravi
pregiudizi all’Azienda e al suo Territorio? Il Ministero degli
Affari Esteri ha mai dialogato con l’Arabia Saudita e gli Emirati
Arabi Uniti per trovare una via che rassicurasse su un utilizzo
degli armamenti in accordo alle norme internazionali? Si è tenuto
conto del danno economico (almeno 250 milioni di Euro) derivante
all’Azienda dalla cancellazione di contratti in corso che seguirà
alle revoche? Queste sono tutte domande alle quali solo una
giustizia che riteniamo attenta ed imparziale potrà dare risposte
chiarificatrici” ha dichiarato
Fabio Sgarzi,
Amministratore Delegato di RWM Italia alla vigilia
della prima udienza sul ricorso al Tribunale Amministrativo del
Lazio contro il provvedimento del Ministero degli Affari Esteri che
ha revocato le licenze di esportazione di bombe d’aereo verso
Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.“Se l’obiettivo era evitare
l’uso di armamenti in Yemen, si poteva chiedere un formale impegno
da parte dei Paesi coinvolti nelle operazioni in quella regione.
Una prassi che impone regole precise, per ogni tipologia di
armamento esportata, a tutte le aziende italiane. Senza
distinzioni, al contrario di quanto accaduto per le esportazioni di
RWM Italia” spiega Fabio Sgarzi, che aggiunge ”O l’Arabia Saudita e
gli Emirati Arabi Uniti, così come gli altri Paesi della coalizione
intervenuta a supporto del legittimo governo dello Yemen, sono, per
l’Italia, partner affidabili, e allora è giusto che, con le cautele
del caso, a tutte le aziende della Difesa sia consentito di
esportare in tali Paesi, oppure questi non meritano più la fiducia
dello Stato italiano e allora l’esito dev’essere, a rigore di
logica, lo stop di tutte le forniture militari italiane verso di
loro”.“Il blocco definitivo delle nostre esportazioni è poi
arrivato, paradossalmente, a fronte di una situazione in costante e
quanto mai rapida evoluzione: l’Arabia Saudita sta proponendo ai
ribelli Houthi un accordo di pace e la comunità internazionale si
sta mostrando negli ultimi mesi più attiva che in passato nel
promuovere fattivamente la pacificazione dell’area. Non è proprio
questo quel cambiamento di scenario che richiedeva la mozione
parlamentare per evitare la revoca delle licenze a RWM Italia?”.“In
questa vicenda”, conclude l’Amministratore Delegato,
“la
RWM Italia, e con essa il Territorio
del Sulcis e dell’Iglesiente, è stata oggetto, senza necessità, di
una evidente disparità di trattamento che è giusto cancellare”.
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