Sono 945 mila le persone che,
rispetto a un anno fa, hanno perso il lavoro: “Sono tante le
aziende che danno spazio a politiche differenti e che, anche in
questo periodo, garantiscono una maggiore continuità
nell’occupazione. Purtroppo ci sono anche le eccezioni, che pesano
e che colpiscono particolarmente in questo periodo. Riguarda in
maniera particolare le ragazze, le donne, gli stessi lavoratori che
hanno una certa anzianità e che vengono invitati, anche in modo
spesso non molto lecito, a risolvere il rapporto di
lavoro. Ma è chiaro che
un dipendente che si trova sulla soglia dei 55-60 anni ha tutto
l’interesse a chiudere la propria esperienza lavorativa maturando
gli anni piuttosto che interrompere il rapporto di lavoro in un
mercato che non offre possibilità di
ricollocazione. Benché si
parli spesso, a mio avviso in maniera avventato, non serio, del
mercato del lavoro sardo che dovrebbe garantire nuove opportunità,
invece, di fatto, è quasi impossibile percorrere certe politiche,
che sono difficili da far decollare. Bisogna maggiormente tener
conto del contesto che, in questo periodo, è ancora più complicato.
Il mercato del lavoro durante i mesi estivi ha un incremento
notevole con le assunzioni poiché la stagione, in genere, va da
maggio a ottobre”. Quest’anno è ancora tutta da valutare, però, la
possibilità di programmare, anche a livello assunzionale. “Le donne
sono quelle maggiormente penalizzate, sono dati che io stesso
rilevo quotidianamente, sono varie le situazioni che si ravvisano e
per questo è necessaria la maggiore cultura del rispetto e della
tutela, in certi casi, della maternità, anche del ruolo che la
donna ha nell’ambito familiare. Spesso sono situazione che
riguardano casi con situazioni personali di salute gravi che il
covid ha reso ancora più complicate. Spetta a tutti rimboccarsi le
maniche e cercare un po’ di incoraggiare, soprattutto, i più
giovani che, a mio avviso, dovrebbero intensificare in questo
periodo gli sforzi e sacrifici per superare questa fase molto
delicata. In certi casi
si verificano delle situazioni paradossali dove c’è chi vorrebbe
fare, vorrebbe studiare e andare avanti ma non ha le opportunità
giuste e c’è chi, invece, questa opportunità le ha e non le coglie
o non è in grado di prepararsi”.Risentite qui l’intervista a Gianni Benevole del
direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu https://www.facebook.com/castedduonline/videos/499049731116900/e
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