"Ormai non vedo una sola decisione politica che sia orientata al buon senso in tutti i settori. Se penso, dopo la frustata che ci siamo presi col Covid, alla scarsa attenzione che c'è adesso sulla sanità pubblica, figuriamoci sui temi del clima, che è un problema nuovo diverso e per certi versi più complicato da comprendere".
Lo ha detto all'ANSA il climatologo e presidente della Società meteorologica italiana, Luca Mercalli oggi in video collegamento con Cagliari per il convegno 'Il cambiamento climatico e le ripercussioni nella tutela della risorsa idrica: quali soluzioni?', organizzato dall'Egas. "Non stiamo facendo nessuna scelta, stiamo rincorrendo da un lato le emergenze e dall'altro il vantaggio a cortissimo raggio - ha aggiunto -. Questo ci porterà verso il baratro, senza dubbio. Noi dobbiamo recuperare una politica che non guarda il consenso di domani mattina, ma che deve progettare sul lungo periodo e deve pensare ai fatti scientifici, che non hanno colore politico. Se un'amministrazione di un colore inizia un programma su temi come l'acqua o la gestione della delle alluvioni, non deve cambiare il piano solo perché magari, cinque anni dopo, vince un'altra parte politica".
L'esperto porta ad esempio il piano Delta dell'Olanda, "cominciato cinquant'anni fa e portato avanti e finanziato da chiunque abbia governato finora". "I piani per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici devono andare al di là della politica, su certi processi a lungo termine, come la gestione degli eventi metereologici estremi e l'adattamento, bisogna avere un respiro addirittura di secoli".
Riguardo all'Emilia Romagna dice: "Questi eventi ci sono sempre
stati, in più adesso ci si mette il cambiamento climatico che li
rende più frequenti e più intensi. È questo che ci crea un
problema, perché non siamo più nelle condizioni di prevedere un
futuro con gli stessi eventi che ci sono stati in passato". Serve
una visione diversa: "Usando i dati dei modelli di simulazione
climatica possiamo cercare di prevenire e di pensarci prima, di non
essere sorpresi progettando bene le opere del futuro con dei
parametri ancora più severi".