Il reparto ancora non esisteva, ma il primario era già stato
scelto da Massimo Temussi, allora commissario straordinario
dell’Ats, che aveva fatto pressione sui vertici regionali dell’Ares
per assicurarsi che il bando fosse “cucito” addosso a Tommaso
Cocco, arrestato questa mattina, con criteri che solo lui poteva
soddisfare. E’ l’ipotesi degli inquirenti che hanno iscritto
Temussi, nel frattempo promosso a consulente del ministro del
Lavoro Calderone e attuale presidente di Anpal Servizi, nel
registro degli indagati con l’ipotesi di abuso d’ufficio e
rivelazione di segreti d’ufficio.
Temussi “abusando della qualità e dei poteri inerenti alla sua
carica, in violazione di specifiche regole di condotta
espressamente previste dalla legge” si legge nell’ordinanza,
avrebbe procurato a “Tomaso Gerolamo Cocco l’ingiusto vantaggio
patrimoniale consistito nel conferimento dell’incarico di dirigente
della Struttura Semplice Dipartimentale Terapia del Dolore presso
l’ospedale Binaghi di Cagliari”. Lo avrebbe fatto adottando la
delibera del 29 gennaio 2021 “avente per oggetto ‘Indizione e
approvazione avviso selezione interna per il conferimento degli
incarichi di Direzione di Struttura Semplice Dipartimentale Terapia
del Dolore afferenti ai Presidi Ospedalieri Unici di Area Omogenea
di Olbia, Nuoro e Cagliari’, quest’ultima presso l’Ospedale Binaghi
di Cagliari, ancor prima che la Struttura Semplice Dipartimentale
Terapia del Dolore presso l’Ospedale Binaghi di Cagliari
conseguisse l’accreditamento da parte dell’Assessorato alla Sanità.
E con la consapevolezza che mancassero completamente i requisiti
strutturali, tecnici, organizzativi per l’avvio del reparto.
L’indagine su Temussi rientra nell’ambito della maxi inchiesta
della direzione distrettuale antimafia di Cagliari, che questa
mattina ha portato agli arresti, eseguiti dai carabinieri del Ros,
di 31 componenti di un presunto sodalizio criminale, che per i suoi
affari spaziava dal traffico di droga alla corruzione, anche con
l’utilizzo del metodo mafioso, e che ha svelato un forte sodalizio
fra criminalità e pubblica amministrazione.