(di Maria Grazia Marilotti) (ANSA) - CAGLIARI, 17 GIU - MARIA
LAURA BERLINGUER, "LA NOTTE E' MIA SORELLA", (L' ETÀ DELL'
ACQUARIO, PP 354 , EURO, 21) Un giallo ambientato in Sardegna. Una
narrazione intrigante e squisitamente al femminile per una storia
immersa tra le meraviglie e i tesori di una terra antica
"affascinante e misteriosa". È da oggi in libreria "La notte è mia
sorella", romanzo d'esordio di Maria Laura Berlinguer edito da
L'Età dell'Acquario per la collana "I best seller del mistero". La
scrittrice nasce in Sardegna ma vive a Roma. E' autrice di un blog
dove dà visibilità alle tante eccellenze anche poco conosciute del
made in Italy. La prima presentazione del libro sarà nella capitale
il 20 giugno, dalle 19, al Satyrus Temporary bar di Villa Borghese,
con Anna Boiardi (Mediaset) e Claudia Rabellino Becce, avvocata e
scrittrice.
Annalisa Mundula viene ritrovata cadavere su una
spiaggia della Sardegna. Assassinata con un macabro e sadico
rituale. Da qui l' autrice intesse una trama articolata e
avvincente che tiene legati lettori e lettrici al filo della
suspense. Gioca su tre piani narrativi: il presente che ha la cifra
del giallo, un mistero legato al passato e un'antica storia di
stregoneria si intrecciano nella vicenda. A questo si aggiunge una
voce di donna che descrive in prima persona la sua vita difficile e
tormentata. Pervade l'intera storia un registro lirico, a tratti
quasi nostalgico, ricco di descrizioni e dettagli, in cui si
mescolano storia, archeologia, arte, artigianato, antropologia,
natura e i paesaggi di una Sardegna di roccia, di mare e di vento,
terra di ritorno per la protagonista, Julia Carta, che a metà del
libro si scoprirà avere lo stesso nome della donna condannata dal
tribunale del Sant'Uffizio della Sardegna. Per ragioni misteriose,
Julia intraprende questo viaggio non solo fisico ma dell'anima, un
percorso tortuoso di introspezione e di liberazione. Ma anche un
itinerario tra mito e realtà, dove si intrecciano i destini delle
donne e dove aleggiano le figure di fate, streghe, creature magiche
che dimorano nelle domus de Janas, i cui nomi riaffiorano dalle
pagine ingiallite dei registri dell'Inquisizione.
A far muovere i fili della storia sono i
richiami ancestrali sotto forma di sogni e intuizioni, rivelazioni
che giungono dall'inconscio. E proprio da un sogno dell'autrice
prende il via questo romanzo. "Mi ritrovo in una città distrutta
dalla guerra - racconta Berlinguer - seguo una donna in una radura
e trovo un gruppo di persone. Sono sedute su dei tappeti, tappeti
sardi. Sono di Sedilo, mi dicono, e di Bidonì. Al risveglio, dopo
una ricerca, scopro che a Bidonì ha sede il museo della stregoneria
della Sardegna. Da lì sono partiti i miei studi e mi sono imbattuta
nella vicenda di Julia Carta, inquisita e condannata dal Tribunale
del Sant'Uffizio della Sardegna".
(ANSA).
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