Oristano
Nessuna candidatura al bando per la ricerca di nuovi camici bianchi, dopo l’esodo di massa. Problemi in diversi centri della provincia
Non c’è più nessun medico disponibile e così, a Oristano, salvo disponibilità dell’ultima ora, il servizio di Guardia Medica rischia di chiudere battenti fra poco più di un mese. Nessuna candidatura è pervenuta dopo l’avviso per la ricerca di 9 medici da impiegare nel punto di guardia medica del capoluogo per i prossimi tre mesi, con un incarico provvisorio e per 24 ore ciascuno, nelle notti e nei giorni di sabato, domenica e festivi.
Il presidio di via Carducci che già da agosto funziona a singhiozzo, perché affidato solo a tre medici, dopo l’abbandono di otto loro colleghi, sembra ora destinato a interrompere il servizio reso nel capoluogo ininterrottamente da anni, cioè sin dalla istituzione del punto di continuità assistenziale.
Presto, infatti, resteranno scoperti anche i tre posti dei medici con contratto a tempo indeterminato, che, uno per ogni turno, assicureranno il servizio ancora per poche settimane. Quelle necessarie a completare il periodo di 60 giorni di preavviso delle loro dimissioni.
I tre professionisti hanno deciso di fuggire via, come già hanno fatto in precedenza gli otto loro colleghi assunti a tempo determinato, all’indomani del duro scontro che li ha visti contrapposti alla direzione della Asl oristanese, accusata di avere imposto ai professionisti – con una procedura giudicata illegittima dai medici e legittima dalla stessa Asl – di rispondere alle chiamate provenienti dal carcere di Massama, dove, vista la grave carenza dei medici, per alcuni turni alla settimana non è assicurata l’assistenza ai detenuti.
Una disposizione seguita poi da un’altra, considerata da medici e sindacati anche questa illegittima, con cui la Asl, ritenendo anche stavolta di poter agire in tal senso, ha disposto che i tre medici rimasti assicurassero la copertura dei turni con la presenza di un solo medico alla volta e non di tre insieme, come previsto dalle norme.
Un lungo braccio di ferro che ha visto opposto alla direzione della Asl anche l’Ordine dei medici e il cui unico risultato è stato quello di innescare la fuga dei camici bianchi ancora in servizio.
A farne le spese saranno ancora i pazienti dei comuni di Oristano, Palmas Arborea e Santa Giusta, di competenza del punto di guardia medica di Oristano. Fra loro anche i circa 5000 cittadini privi di medico di base, costretti a fare affidamento al punto di continuità territoriale per il rilascio di ricette, prescrizioni di analisi, visite specialistiche e rilascio di certificati.
Nè sono migliori le prospettive per i punti di guardia medica del resto della provincia.
A fronte di 39 medici necessari hanno dato la loro disponibilità solo 15 professionisti, mentre restano così da coprire ben 24 posti.
Particolarmente grave la carenze di personale dell’ambulatorio di Cabras. Inutile qui la ricerca di sei medici a tempo determinato necessari a completare l’organico degli 8 camici bianchi necessari a coprire tutti i turni. E così il servizio continuerà a funzionare solo qualche giorno alla settimana, grazie alla disponibilità dei due medici rimasti, tutt’e due con rapporto a tempo indeterminato.
Potranno funzionare regolarmente nei prossimi mesi i punti di guardia medica di Narbolia, Riola Sardo, Marrubiu, Mogoro, Terralba, Uras e Usellus che attraverso la selezione hanno ottenuto il completamento dell’organico. Per il punto di Guardia Medica di Ghilarza sono stati reperiti invece solo tre medici dei quattro necessari.
Nessuna risposta hanno ottenuto infine le chiamate per un medico per ognuna delle sedi di Samugheo, Simaxis, Villa Sant’Antonio, Ardauli, Cuglieri e Suni. Mentre a Bosa restano scoperti tutt’e due i posti al centro del bando di selezione.
Carenze che comporteranno nuovi tagli e sospensioni di servizi sanitari territoriali dove, l’insufficiente dotazione di medici impegnati nel servizio di guardia medica si sommano a i 55 ambiti scoperti di medici di base, con i sempre maggiori disagi imposti ai circa 25 mila cittadini rimasti in provincia senza medico di famiglia.
Giovedì, 28 settembre 2023