Investito e ricoverato a Cagliari, classificato come
sconosciuto e nemmeno il padre sapeva cosa fosse accaduto al figlio
e, tanto meno, dove fosse. Gianfranco Piscitelli a Radio CASTEDDU:
“Un cattivo modus operandi, nel momento in cui viene fatta una
denuncia, anche telefonica, all’autorità vengono chiesti i dati
della persona che inizia le indagini con il proprio corpo, sino a
quando non viene diramato un allarme generale nel momento in cui
viene formalizzata la denuncia. Questa viene inviata in Prefettura,
riempito un modulo standard di ricerca che provvede a diramare
un’allerta a tutte le forze di polizia, a tutti gli ospedali, a
Penelope. Nel caso di
questo ragazzo è successo che che il padre non lo ha visto
rientrare a casa, ha telefonato, fornito i dati e detto di
presentarsi lunedì mattina. Nel frattempo gli avevano consigliato
di fare una richiesta di soccorso ai vigili del fuoco. Questi sono
intervenuti e hanno trovato il telefonino del ragazzo, ma di lui
non c’era traccia. Non si poteva andare oltre, perché senza
la richiesta ufficiale fatta dalla prefettura non si può fare
niente. Questo ragazzo è stato investito, il padre era riuscito a
saperlo dagli amici dopo l’incidente che hanno chiamato
l’ambulanza. Il ragazzo ha una carnagione olivastra ed è
stato scambiato per un rom, non sapeva parlare e l’hanno portato
all’ospedale disponibile, a Monserrato o al Brotzu, perché gli
altri sono bloccati per il covid. A nessuno è stata data la
possibilità, per via del covid, di fargli una fotografia, si
aspettava che il ragazzo si riprendesse. Nel frattempo ho preparato
il volantino di Penelope e l’ho diramato sui social e nello stesso
tempo ho mandato una PEC sia a Roma che alla prefettura di
Cagliari. Durante la notte mi sono arrivate delle telefonate, i
social diventano un tantam, e mi sono stati rivelati alcuni
particolari, cioè che è stato investito un ragazzo in via Rio
Mortu a Monserrato. Allora ho avvisato immediatamente i genitori
che sono andati sia al Policlinico che al Brotzu e, una volta al
Brotzu, gli hanno detto che c’è un ragazzo che è stato investito
sabato scorso però non parla, è in stato confusionale, non si sa
chi è e non si può dire niente. La negligenza sta nel fatto che, effettivamente,
aspettano queste maledette 48 ore che non devono esistere, vanno
modificate le regole perché in 48 ore uno sparisce totalmente,
muore e finisce in una cella frigorifera. Sono tanti in Italia i
corpi non identificati negli obitori. Ringrazio la disponibilità, la solidarietà che
serve e che hanno sempre dimostrato i sardi ogni volta che ho
lanciato un appello”. Risentite qui l’intervista a Gianfranco
Piscitelli del direttore Jacopo Norfo e di Paolo
Rapeanu https://www.facebook.com/castedduonline/videos/873513613441409/e
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