Il Basket a Cagliari e in Sardegna:
uno sport avvincente seguito e praticato da migliaia di
persone. A Radio
CASTEDDU, Tore Serra, nuovo presidente Fip Sardegna: “La mia nomina
non riguarda solo la mia figura ma anche un comitato che è formato
da due colleghi di Sassari e da due presidentesse del basket nel
territorio di Cagliari. In questo momento di pandemia stiamo
navigando a vista quindi i colori, molte volte, ci impongono di
fermare le attività, di non portarle avanti. Abbiamo le ansie un
po’ dei genitori, i campionati che sono iniziati un po’ tentennanti
ma speriamo che con la zona gialla ci sia un po’ di tranquillità e
si possa riprendere un’attività per i
ragazzi”. Riguardo agli
ultimi provvedimenti diaciplinari intrapresi: “La bestemmia è un
atto che viene riconosciuto irriverente, la decisione è dura ma fa
onore perché il rispetto deve essere per qualsiasi religione e
qualsiasi personaggio che noi veneriamo. La Dinamo di quest’anno
apparentemente sembrava un po’ spogliare le parti, ma si sta
dimostrando una squadra capace di fare dei risultati. Anche se le
aspettative, le risorse economiche sono mancate a tutte le società,
loro però sono riusciti a trovare una forza interna e hanno fatto
dei risultati encomiabili”. Gli anni magici dell’Esperia: “Ho dei ricordi per
i risultati che vorrei potessero essere positivi, però è stato un
campionato molto bello, che ci ha tanto gratificato. Purtroppo non
sempre si può vincere e purtroppo è capitato di non
vincere”. C’è la
possibilità che Cagliari prima o poi possa recitare un ruolo di
primo piano? ”Come
sportivi possiamo augurarlo, serve un sistema di dirigenti che
abbiano la forza di far convergere le risorse economiche sul campo,
perché servono quelle per far ripartire tutto: persone giuste ma
soprattutto risorse economiche e pensarlo in questo momento, dove
la crisi sta investendo tutti i settori economici, è difficile.
Speriamo che in un futuro non tanto lontano si possa raggiungere un
obiettivo di questo genere. A livello giovanile siamo messi molto bene: noi
siamo la quarta regione, come numero di tesserati, quindi la
passione c’è sicuramente, alla popolazione piace tantissimo. Ai
bambini piace tantissimo ma ora siamo legati a delle restrizioni
sanitarie: con i piccoli siamo stati fermi per parecchi mesi,
quelli che vanno dai sei agli otto, nove anni, loro, purtroppo,
hanno sofferto molto perché non sono stati riconosciuti da parte
del CONI come campionato di interesse nazionale, quindi non hanno
potuto lavorare. Invece
gli under 13, 14, 15 e anni a salire abbiamo un po’ lavorato anche
se c’erano tanti timori dei genitori: qualcuno non se la sentiva di
rischiare. Abbiamo
sofferto come hanno sofferto tantissimi altri sport e con la
zona gialla qualcosa cambia: saremo molto più liberi e
potremmo anche usare le palestre, riaccendere tutto un mondo
insomma”.Risentite qui
l’intervista del direttore Jacopo Norfo e di Paolo
Rapeanu https://www.facebook.com/castedduonline/videos/814692529431621/ scaricate
gratuitamente l’APP di RADIO CASTEDDUhttps://play.google.com/store/apps/details?id=com.newradio.radiocastedduonline
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