(ANSA) - CAGLIARI, 02 FEB - Il rialzo dei prezzi generalizzato
incide negativamente sullo stile di vita del 95% dei pensionati.
Per il 14,9% di loro incide moltissimo, per il 56% incide molto.
Soltanto per il 25,8% incide poco o niente.
L'inflazione alle stelle e il taglio della
rivalutazione sono state infatti due pesantissime stangate per il
potere d'acquisto delle pensioni. Soprattutto in una regione come
la Sardegna in cui gli importi sono estremamente bassi e il
carrello della spesa continua ad aumentare. E' quanto emerge da
un'indagine svolta a gennaio dalla Uilp in tutto il territorio
nazionale.
In base al report oltre 88% dei pensionati
sostiene di aver dovuto fare rinunce e sacrifici per arrivare a
fine mese. Circa il 28% dichiara di aver dovuto risparmiare
sull'acquisto di generi alimentari e prodotti per la casa, oltre il
10% ha risparmiato sull'acquisto di farmaci, il 36% sia sui farmaci
sia sui prodotti alimentari. A causa del carovita, oltre il 57%
delle pensionate e dei pensionati intervistati ha rinunciato al
caffè al bar e l'80% alle cene al ristorante. Oltre il 53% ha
smesso di praticare hobby e sport e il 49% ha rinunciato alla cura
personale, ad esempio al barbiere o al parrucchiere. Il 69% non va
più al cinema, a teatro o ai concerti. Ben l'83% dichiara infine di
non poter più permettersi di fare viaggi.
Anche sul fronte dell'energia i pensionati hanno
dovuto tirare la cinghia: il 90% ha dovuto spegnere o abbassare il
riscaldamento in casa e l'88% ha ridotto fortemente il consumo di
elettricità. Inoltre, il 55% ha dovuto rinunciare all'uso
quotidiano dell'automobile. Eppure, nonostante la perdita del
potere d'acquisto, il 70% delle pensionate e dei pensionati
continua ad aiutare a livello economico un familiare, molto spesso
un figlio o una figlia.
"Il questionario fotografa un costante
impoverimento della categoria dei pensionati - spiega il segretario
generale della Uil Pensionati Sardegna Rinaldo Mereu - nella nostra
regione i beneficiari di prestazioni pensionistiche sono tanti e
gli importi delle pensioni sono molto bassi. Di contro il costo
delle bollette è leggermente più alto rispetto alla media nazionale
e il carrello della spesa è in continuo aumento. A fronte di questa
situazione c'è da considerare anche il mancato adeguamento delle
pensioni: per questo motivo la UilP nazionale sta aprendo delle
cause pilota presso la Corte costituzionale per affrontare la
legittimità della condotta del Governo".
In Sardegna i pensionati sono complessivamente
472.053 e prendono in media 804,48 euro. A questa situazione si
aggiungono le enormi difficoltà di erogare servizi adeguati,
soprattutto nelle zone dell'interno: carenza di assistenza
sanitaria sul territorio anche per mancanza dei medici, lunghe
liste d'attesa, carenza di alcuni medicinali importanti. Per questo
la Uilp rivendica l'attivazione di tavoli di confronto a livello
regionale che affrontino in primis le liste d'attesa e poi il tema
fondamentale della medicina territoriale. (ANSA).