Il fenomeno Pudihnos ha conquistato migliaia di cagliaritani: in un
mese e mezzo è riuscito a sfondare su Instagram. Alessio Angius è
il suo nome, “accendo la diretta verso le 9, ho due ospiti fissi e
l’ironia non manca”.Uno di questi è un ragazzo che non ha mai
nascosto la sua omosessualità, di recente è stato anche aggredito
da un gruppo di ragazzi senza motivo: “Io mi sono molto arrabbiato,
l’ho difeso subito in diretta e mi sono beccato insulti. Sono
contro queste cose qui e Fabio è mio amico e guai a chi lo
tocca. L’ho detto a voce alta perché non è bello ciò che è
accaduto. Io penso che ognuno è libero di essere chi vuole, di
esprimersi come vuole: è un ragazzo che non fa del male a nessuno,
è un personaggio a modo suo”.Tante però anche le critiche, un
successo a volte contestato decisamente in malo modo da chi lo
accusa di “non essere un buon esempio”. Certo, il linguaggio ricco
di scurrilità non deve essere ripetuto nel quotidiano, “ma qua si
ride, si scherza e si passa un po’ il tempo”.Alessio aspira ad
affermarsi come intrattenitore, “l’obiettivo c’è poi vediamo come
va: ora sta andando bene e sino a quando si va, me la
frutto”. È cominciato tutto, quasi per caso, su un altro
social con “dirette e video: una volta mi hanno segnalato e mi
hanno bloccato per 10 giorni. Non potevo fare né video né dirette e
mi sono detto: sono bloccato e vado su Instagram”.Tutto ruota
intorno all’ironia “perché la gente si diverte. Ho letto commenti
veramente pesanti anche per quanto riguarda Fabio che è molto
sensibile e se vedeva che tutto questo portava tristezza e
malessere non entrava e invece è sempre presente nelle
dirette. Non è vero che lo sfrutto, anzi. Io ho fatto molto
volontariato, un sacco di cose e volevo sfatare questa cosa.È un
momento ironico in un momento in cui siamo presi da notizie
pesanti, i giovani si divertono, dicono parolacce ma non fanno
niente di male. Vengo da una realtà difficile, ho avuto il mio
passato e ho trascorso un paio di mesi ai domiciliari. Ho deciso di
cambiare vita e molti ragazzini mi contattano. Ho instagram
intasato di messaggi e il mio invito è quello di studiare, di
andare a scuola, fare sport e se c’è gente che vuole trascinarli
nei casini dico di non andare ma di dare ascolto ai genitori.
Io do messaggi positivi e non mi dovete giudicare perché sono
stato arrestato. Ho pagato e sto pagando ancora, non devo niente a
nessuno se non a me stesso e, quindi, basta. Inoltre: è meglio che
i ragazzini si droghino, rubino o che siano incollati alle dirette
a ridere? Perché fondamentalmente si fa questo”.Oh Neshhhpolaaa è
diventato uno slogan ormai.Risentite qui l’intervista a Alessio
Angius del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
https://www.facebook.com/castedduonline/videos/282750423387046/e
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