Domusnovas –  Testimonianze del passaggio di incivili e maleducati all’interno della grotta di San Giovanni: scritte sulle pareti rocciose, simboli di profonda ignoranza e arroganza da parte degli esseri umani “moderni”.

Non sono segni datati come quelli incisi migliaia di anni fa dai nostri antenati bensì graffiti recenti, dell’era attuale che, tra mille conquiste, segna anche la stupidità dettata dal mancato riconoscimento a conservare e valorizzare ciò che la natura ci ha tramandato nel corso dei secoli.

Da qualche tempo la bellissima grotta è super video sorvegliata e protetta al suo interno: si può accedere solo dopo aver pagato un ticket che permette il supporto finanziario della cooperativa che gestisce e tutela il monumento che, sino a pochi anni fa, era lasciato alla mercé di tutti.

La grotta di San Giovanni sono un traforo idrogeologico naturale utilizzato già in tempi lontani, come testimoniano gli ultimi resti di un muro megalitico che forse serviva a chiuderne l’ampio ingresso meridionale in età prenuragica. Si sviluppa principalmente lungo una galleria della lunghezza di circa 850 metri, nella quale scorre il ruscello che proviene dalla retrostante valle di Oridda. Stalattiti e stalagmiti la addobbano vistosamente e grandi vasche calcaree, sovrapposte le une alle altre, formano delle vere e proprie cascate di roccia. Un patrimonio di inestimabile valore storico, culturale e ambientale, da custodire e, non di certo, da deturpare.

Fonte: Casteddu on line

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