Il tribunale di Cagliari respinge il ricorso della Stazione
dell’arte di Ulassai e conferma i diritti di autore sull’opera di
Maria Lai alla nipote.Il Giudizio d’urgenza promosso da Maria Sofia
Pisu, erede dell’artista Maria Lai, nei confronti della Fondazione
Stazione dell’Arte di Ulassai, si è concluso con il riconoscimento
del fatto che i Diritti d’Autore sulle opere di Maria Lai spettano
all’erede dell’artista.Infatti, il Tribunale di Cagliari, Sez.
Specializzata, con Ordinanza notificata oggi 26/03/2021, ha
confermato che i Diritti d’Autore sulle opere d’arte spettano
all’autore o al suo erede e che, in base al principio giuridico
stabilito dagli artt. 109 e 110 della Legge sul Diritto di
Autore, la cessione di un’opera d’arte non implica anche il
trasferimento del Diritto di Autore sulla stessa, a meno che non vi
sia un patto scritto in tal senso.La proprietà dell’opera d’arte,
pertanto, non comporta automaticamente la titolarità dei diritti di
sfruttamento economico della stessa, che restano in capo
all’artista o al suo erede. L’ordinanza è giunta in seguito al
reclamo della Stazione dell’arte di Ulassai depositato l’8
febbraio scorso nei confronti dell’ordinanza in cui il
Tribunale Civile di Cagliari aveva dichiarato, Maria Sofia
Pisu, nipote di Maria Lai, erede esclusiva dei diritti di autore su
tutte le opere dell’artista sarda, inibendone qualunque utilizzo da
parte della Fondazione Stazione dell’Arte, istituita nel 2004 dalla
stessa Lai, insieme al Comune di Ulassai.La querelle era nata a
febbraio 2020 in seguito ad alcune intromissioni della
Fondazione Stazione dell’arte di Ulassai su alcune
iniziative (mostre e presentazioni) dedicate a Maria
Lai autorizzate dall’Archivio Maria Lai di cui è
titolare la nipote M.Sofia Pisu.Alle lettere di diffida sui diritti
inviata dalla Fondazione Stazione dell’arte agli organizzatori era
arrivata la risposta della Pisu che per il tramite dei
suoi legali aveva reclamato la titolarità dei diritti di
utilizzazione economica su tutte le opere realizzate da Maria Lai,
comprese quelle donate dall’artista alla Fondazione Stazione
dell’Arte, circa 150, e la vendita dei libri attraverso il bookshop
annesso al Museo.A nulla dunque sono valsi gli appelli
lanciati sui social dalla Stazione dell’arte sul rischio
chiusura del museo, e nonostante le rassicurazioni dell’erede
dell’artista nell’intento comune di valorizzazione dell’opera di
Maria Lai. Non solo. L’ordinanza crea un precedente importante sui
diritti d’autore in Italia e sulle relazioni tra le
fondazioni e gli eredi degli artisti, con
l’affermazione del principio di certezza del diritto nel
quadro normativo.
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