Del Giacco: “Sardegna a un passo dalla zona rossa, colpa dei tanti
che non rispettano le regole”. Venerdì Santo con con il boom
di contagi, se continua questa progressione rischiamo la la zona
rossa? A Radio CASTEDDU, Stefano Del Giacco, immunologo
azienda ospedaliera universitaria di Cagliari: “Questo è un
rischio, i numeri sono frutto purtroppo della zona bianca e stiamo
pagando questa libertà che ci siamo goduti. È chiaro che si
può soltanto ipotizzare quali siano le ragioni di questo aumento,
la zona bianca è stata veramente presa come uno sfogo da tutti
quanti. Ultimamente la presa è stata un po’ mollata sia perché
qualcuno è già stato vaccinato, sia perché si è rimasti legati alle
abitudini di quel momento felice. Soprattutto i giovani utilizzano
anche poco la mascherina: è un po’ buffo fumare la sigaretta con la
mascherina abbassata o telefonare sempre con la mascherina
abbassata.Oramai oltre l’80% per cento dei contagi sono dovuti alla
variante inglese che ha una contagiosità notevolmente più alta
della variante standard e, in più, il 50% di chi ha una mutazione
specifica che porta a una maggiore letalità. Questo potrebbe
essere, forse, alla fine la spiegazione che mette d’accordo
le teorie della zona bianca e zona arancione.Le proiezioni fatte da
alcuni colleghi vedono anche un aumento dell’occupazione delle
terapie intensive nelle prossime settimane: non voglio fare il
catastrofista perché ne abbiamo abbastanza di brutte notizie,
tuttavia non è ancora finita. Questo è il senso del messaggio che
deve arrivare, quindi purtroppo vedo “bene” qualche restrizione
fino a fine aprile in termini epidemiologici. Io mi rendo conto che
è difficile capire che queste limitazioni sono necessarie, però
ogni volta ci proviamo e ogni volta rimaniamo fregati perché 473
contagi in un giorno è un numero impressionante.Le infezioni
virali, i virus sono dei veri professionisti, fanno benissimo il
loro lavoro e passano da una persona all’altra il più velocemente
possibile ma si mantengono in vita cercando di non farlo morire,
perché chi muore non può trasmettere il virus e quindi muore anche
il virus, ma questo non mette in conto che una gran parte delle
persone purtroppo può morire e ha fatto sì che dovevamo
imparare sul campo come comportarci.L’unica soluzione per fortuna è
il vaccino.Io purtroppo credo che il numero dei contagi sia legato
proprio al fatto che la gente ha mollato un po’ la presa: ieri in
Brasile, per esempio, ci sono stati 3900 morti in un giorno. Un
numero impressionante sicuramente: è richiesto il contributo di
tutti in questa fase”.Risentite qui l’intervista a Stefano Del
Giacco del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
https://www.facebook.com/castedduonline/videos/1147984098978040/e
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