(ANSA) - CAGLIARI, 28 GEN - La criminalità organizzata sarda ha,
come principale attività illecita, il traffico di droga. Il
rifornimento riguarda l'intero territorio sardo, da Cagliari ad
Olbia e Sassari. Ormai da molti anni si registra una completa
riconversione criminale da parte della tradizionale malavita. È
quanto emerge dalla relazione della presidente della Corte
d'Appello di Cagliari Gemma Cucca in occasione dell'inaugurazione
dell'anno giudiziario per quanto riguarda i reati di competenza
della Direzione Distrettuale Antimafia. Un aspetto peculiare di
questa riconversione criminale che riguarda le zone interne della
Sardegna, è quello delle coltivazioni di vaste piantagioni di
marijuana, con produzione di ingenti quantità di droga con tecniche
sofisticate, con piante geneticamente modificate per aumentare
l'efficacia del prodotto. Le modalità professionali della
coltivazione e le ingenti quantità di prodotto da immettere nel
mercato implicano l'esistenza di organizzazioni criminali dedite a
questa attività e sono comunque fonte di grandi profitti riciclati
nelle attività economiche dell'isola.
Direttamente collegate al traffico di
stupefacenti, ha continuato Cucca, sono le rapine in danno di
portavalori e depositi di denaro. Le grandi rapine ai furgoni
portavalori (spesso utilizzate per finanziare il traffico di droga)
vengono commesse in ogni parte del distretto da bande
variegate.
"L'insularità - ha concluso Cucca - unita alla
esistenza di un unico Distretto di Corte di Appello, consente alla
Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari di affrontare i
fenomeni criminali nella loro unitarietà, nel modo più efficace,
senza dispersione di attività investigative e processuali. Questa
realtà istituzionale, che assicura la possibilità di accertare e
valutare in modo unitario i fatti del Distretto Sardegna,
costituisce un valore aggiunto prezioso per una azione inquirente e
requirente efficace e non dispersiva." (ANSA).