Sono nove i bosniaci, accusati di disastro ambientale per i roghi tossici che, per anni, hanno ammorbato l’aria attorno al campo Rom sulla Statale 554 a Cagliari. Cumuli di rifiuti dati alle fiamme, aria carica di diossina che ha reso la vita quasi impossibile per i residenti dei rioni cagliaritani di San Michele e Mulinu Becciu. Oggi il pm Giangiacomo Pilia ha chiesto condanne tra i 5 e i sette anni. Tutti gli imputati, di origine bosniaca, sono coinvolti nell’inchiesta, giunta al termine, sui roghi nelle discariche abusive che erano sorte vicino al campo nomadi. Lo stesso campo era stato sbarrato nel 2016, e da lì erano partite le indagini e le verifiche da parte delle forze dell’ordine. Tra chi ha fatto sentire la propria voce per anni c’è il Grig di Stefano Deliperi, assistito dall’avvocatessa Susanna Deiana: “Ci aspettavamo queste richieste di condanna”, spiega Deliperi a Casteddu Online. “Il fatto è che, se non avessimo insistito in passato con tante denunce, non si sarebbe arrivati al sequestro del campo e al blocco di tutte le attività inquinanti, che andavano fermate subito, sul nascere, e non andare avanti per anni con disastri ambientali ed enormi problemi per la popolazione, che ha dovuto respirare fumi tossici, e i proprietari dei terreni che hanno assistito alla devastazione delle loro proprietà. Andranno spesi milioni di euro per la bonifica”.

 

 

Prossimo round in tribunale a maggio, quando sarà il turno delle difese. Poi, bisognerà solo attendere la sentenza del giudice.

Fonte: Casteddu on line

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