No, non c’è stata la replica di
sabato mattina. Il lunedì dell’Angelo, a Cagliari, somiglia quasi
al primo lockdown di marzo 2020. Quasi: poca gente in giro,
soprattutto famiglie e ciclisti, che approfittano della possibilità
di svolgere attività fisica e fare pedalate prevista dal Dpcm e
sono, quindi, tra i pochi a rendere un po’ “vive” le strade
cagliaritane nella seconda Pasquetta blindata per colpa del virus.
Controlli in piazza Yenne, al Poetto e agli ingressi-uscite della
città. Ma i cagliaritani sembrano aver accettato di seguire le
regole: si esce solo per comprovata necessità, la zona rossa
concede poche deroghe: andare a trovare un parente o un amico è
consentito una sola volta al giorno, per esempio. E dalle 22 sarà
ancora coprifuoco, con ma Sardegna che torna, da domani, in zona
arancione.Tra le 11 e
mezzogiorno si contano, a malapena, una cinquantina di persone sin
dalla rotonda di piazza San Benedetto a viale Cimitero. Piazza
Repubblica è deserta, in viale Bonaria passa un bus con dentro tre
passeggeri e tre auto contate nel giro si dieci minuti. Terra
“fertile, oggi ancora di più, per ciclisti, runner e per chi va in
segway. Sotto i portici di via Roma qualcuno sorseggia un caffè
d’asporto nei pochi bar, la minoranza, che hanno deciso di aprire.
E all’ombra del Bastione, su nove panchine solo una è occupata: una
donna e un anziano chiacchierano, ingannando il tempo che li separa
dal ritorno in zona arancione. Zero gite fuori porta, vietate. Il
Coronavirus, purtroppo, ha “cancellato” la seconda Pasquetta
consecutiva.
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