(di Maria Grazia Marilotti) (ANSA) - BARUMINI, 26 MAG - La
presenza etrusca in Italia e Sardegna raccontata attraverso oltre
100 reperti tra navicelle, gioielli, il prezioso Vaso Francois, ma
anche molte immagini.
Provengono da quattro tra i più importanti musei
di altrettante regioni italiane i pezzi che fanno parte della
mostra "Al di là del Mare, Etruria e Sardegna in mille anni di
storia". E' stata inaugurata al Centro Giovanni Lilliu di Barumini,
comune che ospita Su Nuraxi, il complesso archeologico sito Unesco.
Un'esposizione aperta fino al 31 dicembre dal carattere esclusivo,
che per la prima volta riunisce parte delle collezione etrusca dei
musei Archeologico Nazionale di Napoli, Etrusco di Villa Giulia e
Musei Capitolini di Roma, ma anche da quello archeologico di
Firenze. Anche la Sardegna ha fatto la sua parte e ha messo in
vetrina una collezione di materiali a confronto con quelli della
penisola. La mostra sugli Etruschi è stata resa possibile grazie al
progetto Fondazione Barumini sistema Cultura, Museo Archeologico
Nazionale di Napoli e Soprintendenza archeologia e belle arti
Cagliari, Oristano e Sud Sardegna. Elemento centrale è il mare,
confine e via da millenni per gli scambi commerciali tra antichi
popoli. Ma anche trait d'union che connette la storia degli
Etruschi alla Sardegna, alla Campania e all'Italia. L'itinerario
tra reperti e racconti è occasione per poter rivivere momenti e
curiosità della vita degli etruschi arrivati sino a noi attraverso
le tracce che hanno lasciato in Sardegna, Campania, Toscana, Lazio
ma non solo. Un focus è poi dedicato a Su Nuraxi, rappresentato
nella fase che va dalla fine dell'età del bronzo a quella del
ferro.
Si può ammirare un esempio di una delle capanne
più importanti del villaggio del sito Unesco, la capanna 80, con i
suoi materiali metallici. L'allestimento prevede poi una
ricostruzione in 3D della "Tomba delle Leonesse" oltre a video
forniti dal Museo di Firenze per scoprire i segreti del "Vaso
François". L'esposizione è curata da Marialucia Giacco, Andreina
Ghiani, Caterina Lilliu, Marco Rendeli, Valentino Nizzo e
Gianfranca Salis. "Questa mostra servirà come apripista per
consolidare queste collaborazioni con i grandi musei italiani che
ci permetteranno di rafforzare l'immagine della cultura sarda nei
contesti nazionali e internazionali superando ogni localismo",
commenta Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini.
"C'è ancora bisogno dell'antichità - sottolinea il direttore del
Mann di Napoli Paolo Giulierini - che è molto contemporanea nelle
ragioni degli accadimenti e può aiutarci, se la conosciamo a fondo,
a ripercorrere le rotte della bellezza e a evitare i gorghi della
perdizione". (ANSA).
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