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Oggi con Gianni Fresu parliamo di Gramsci

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Scritto da Democrazia Oggi
Democrazia Oggi

← Draghi ha ottenuto la fiducia: ma una maggioranza di centrodestra potrà realizzare un programma di centrosinistra?[1]

19 Febbraio 2021
1 Commento[2]


La Scuola di cultura politica F. Cocco inizia domani un ciclo di webinar sui sardi illustri, che hanno fatto non solo la storia della Sardegna: Gramsci, Lussu, Laconi e Mario Melis. Gli incontri saranno introdotti dagli autori di libri sui diversi personaggi: Fresu, uno dei massimi e più stimolanti studiosi di Gramsci, Birocchi, storico del diritto, autore di un libro recente su Lussu giurista; la De Felice, che ha scritto un’ampia monografia su Laconi, Antony Muroni, che traccia un profilo di Mario Melis in un volume in uscita per ArKadia. Di “Gramsci e le donne” parlerà, l’8 marzo, anche Noemi Ghetti, illustrado il dibattito sulla questione femminile nell’universo comunista da Lenin a Rosa Louxemburg, da Aleksandra Kollontaj a Clara Zetnik fino Togliatti.
Un programma di alto livello, da non perdere.

 

 

scpfc-gramsci-19feb21

 

 Il webinar sarà trasmesso in diretta video sul canale youtube della Scuola di cultura politica Francesco Cocco   https[3]://[4]www.youtube.com/channel/UCAxsRLM4nvpmFjUGA0CDUug/[5]

 

References

  1. ^Draghi ha ottenuto la fiducia: ma una maggioranza di centrodestra potrà realizzare un programma di centrosinistra? (www.democraziaoggi.it)
  2. ^1 Commento (www.democraziaoggi.it)
  3. ^https (www.youtube.com)
  4. ^:// (www.youtube.com)
  5. ^www.youtube.com/channel/UCAxsRLM4nvpmFjUGA0CDUug/ (www.youtube.com)

Fonte: Democrazia Oggi

Draghi ha ottenuto la fiducia: ma una maggioranza di centrodestra potrà realizzare un programma di centrosinistra?

Dettagli
Scritto da Democrazia Oggi
Democrazia Oggi

← Domani con Gianni Fresu parliamo di Gramsci[1]

Draghi ha ottenuto la fiducia: ma una maggioranza di centrodestra potrà realizzare un programma di centrosinistra?

19 Febbraio 2021
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Tonino Dessì

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Niente che non sottoscriverei, nelle comunicazioni del Presidente Draghi.
Una linea da centrosinistra europeo e italiano, molto incentrata sulla consapevolezza degli scenari della transizione ecologica e della contemporanea e connessa transizione post pandemica.
Priorità alle vaccinazioni (come ieri sera anche Biden), col ricorso a una mobilitazione straordinaria di tutte le forze civili e militari, professionali e volontarie disponibili.
Indirizzo abbastanza netto sul rafforzamento del sistema sanitario in chiave territoriale.
Interessanti alcuni nuovi accenni sui giovani e sulla scuola.
Apprezzabile il taglio sulle questioni di genere, anche economiche e salariali.
Formazione, occupazione, sostegno alle fasce sociali deboli, Mezzogiorno, presenti.
Stimolante il passaggio sulle prospettive di una riforma tributaria organica (opportuno il rimando storico a quella, fondamentale, degli anni ‘70, che fra l’altro -n.d.r.- coincise con l’istituzione delle Regioni ordinarie).
Forse quest’ultimo l’unico passaggio veramente tecnico di un discorso fondamentalmente di principi e di linea.
Buono il chiarimento sulla governance del NGEU, incentrato sul ruolo di regia del MEF.
Non particolarmente approfondito invece il tema delle riforme, pur richiamate come urgenti e indispensabili a partire dalla giustizia e dalla pubblica amministrazione.
Molto esplicitamente dichiarata la continuità nel riconoscimento dei meriti della gestione e del lavoro impostato dal governo precedente.
Direi un discorso ordinato, forse in questo differente dalle ultime modalità comunicative del predecessore, che apparivano concitate e assai condizionate dallo stress della situazione politica contingente.
Come notazione di stile, molta onestà e prudenza nel ritrarsi da un’immagine da superman.
Detto tutto ciò, mi chiedo ancora come e perché siamo arrivati a questo punto, con un cambio di governo e con una nuova maggioranza che in sue importanti componenti a me non pare affatto organica con la linea enunciata.
Non riesco perciò, pur con tutta la buona volontà, ad aggiungermi alla (prevedibile, direi scontata) enfasi politico-mediatica sulle comunicazioni di Draghi.
Che una maggioranza di centrodestra possa realizzare un programma di centrosinistra (ancora da scrivere, perché il buon discorso di principi e di linea che abbiamo ascoltato ieri non era quel che si dovrebbe intendere per “programma”) è una probabilità sulla quale vien difficile, realisticamente, scommettere.
Aggiungo ancora che forse un certo tono, ordinato, ma tutto sommato dimesso, del discorso, lasciava intuire, se non un intimo scetticismo, un’estrema prudenza da parte dell’oratore.
Questo governo nasce per interrompere un’esperimento politico (anche se in realtà si è trattato del colpo di grazia inferto a un esperimento entrato in crisi: però il peccato originale continuerà a gravare come un’ombra sull’intera vicenda), non per ricostruire alcunchè.
Dopodichè, gestione pandemica e scrittura del NGEU italiano, forse poco altro e saremo già a ridosso dell’elezione del Capo dello Stato (forse lo stesso Draghi), quindi preparazione delle nuove elezioni. Stop.
Non abbiamo visto un improbabile Churchill da “lacrime e sangue”, ma il Roosevelt dell’epocale New Deal resta sideralmente lontano, tanto nella Storia contemporanea quanto nell’Italia dell’eterno ricorso al compromesso consociativo.

References

  1. ^Domani con Gianni Fresu parliamo di Gramsci (www.democraziaoggi.it)
  2. ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)

Fonte: Democrazia Oggi

Draghi e “lo spirito repubblicano”

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Scritto da Democrazia Oggi
Democrazia Oggi

← Passaporto sanitario? Sì, ma Solinas stavolta deve cercare l’accordo col governo[1]

18 Febbraio 2021
Nessun commento[2]


A.P.

 

 

© ANSA 

Il premier Mario Draghi ha presentato in Senato il suo programma e ha ottenuto la fiducia. Del discorso di Draghi non è interessante l’elenco delle cose da fare, fin troppo ovvio in un momento come questo, da essere banale. Lotta alla pandemia, ricostruzione, lavoro, scuola, infrastrutture ecc. Nè più nè meno quello che si proponeva di fare Conte. Tutte questioni da esaminare e da seguire con attenzione. Il punto interessante è però un altro, e sioè l’evocazione da parte del neo premier dello “spirito repubblicano”, molto richiamato in Francia sopratutto di fronte alle questioni importanti, potenzialmente divisive. Lo spirito repubbicano riassume i valori nati dalla Grande Rivouzione e fondanti per l’ordinamento d’oltralpe: liberté, egalité e fraternitè, nonché la laicità dello Stato. Sono principi messi a dura prova dal multicuturalismo conseguente alle massicce immigrazioni risalenti e recenti, ben più corpose e organizzate di quanto non avvenga in Italia. Lo spirito repubblicano costituisce un deposito forte di valori che tiene uniti i francesi vecchi e nuovi. Negli USA è il richiamo alla Carta fondativa, anch’esso incrinato dall’attacco di Trump, intriso di umori razzisti e antidemocratici.
In Italia sarebbe il patriottismo costituzionale, spesso richiamato da settori del mondo demcratico, ma contestato da forze corpose, organizzate anche in partiti, che non hanno mai accettato la Resistenza e la Costituzione. Ricordate B.? Da presidente del Consiglio definì la nostra Carta come soviettista e disertò perfino il 25 aprile. Umori non nascosti da forze come la Lega e Fratelli d’Italia.
Draghi richiama lo spirito repubblicano, ma non lo definisce; non si capisce, dunque, se lo fa per rafforzare l’unità della sua compagine disomogenea e per limitarne la conflittualità, già manifestatasi e potenzialmente devastante per il nuovo governo. Certo, se è correttamente inteso,  lo spirito repubblicano indica qualcosa di diverso e di più profodo dell’unità nazionale in funzione di un governo-ammucchiata, indica un obiettivo generale: ricondurre tutte le forze politiche entro il perimetro costituzionale. Sarebbe una vera rivoluzione culturale, un sostanziale balzo in avanti. Naturalmente poi la Carta può essere declinata in modo diverso a seconda delle propensioni conservatrici o progressiste di ciascuna forza o raggruppamento politico, ma sempre entro i principi e la struttura fondamentale delineata dalla Costituzione.
E’ una indicazione importante e, se avanzata in modo pregnante, da condividere, anche se ovviammente - come si diceva - l’accettazione di essa non preclude una opposizione a questa o quella politica di governo, compresa quella di Draghi.

References

  1. ^Passaporto sanitario? Sì, ma Solinas stavolta deve cercare l’accordo col governo (www.democraziaoggi.it)
  2. ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)

Fonte: Democrazia Oggi

Domani con Gianni Fresu parliamo di Gramsci

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Scritto da Democrazia Oggi
Democrazia Oggi

← Draghi e “lo spirito repubblicano”[1]

18 Febbraio 2021
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La Scuola di cultura politica F. Cocco inizia domani un ciclo di webinar sui sardi illustri, che hanno fatto non solo la storia della Sardegna: Gramsci, Lussu, Laconi e Mario Melis. Gli incontri saranno introdotti dagli autori di libri sui diversi personaggi: Fresu, uno dei massimi e più stimolanti studiosi di Gramsci, Birocchi, storico del diritto, autore di un libro recente su Lussu giurista; la De Felice, che ha scritto un’ampia monografia su Laconi, Antony Muroni, che traccia un profilo di Mario Melis in un volume in uscita per ArKadia. Di “Gramsci e le donne” parlerà, l’8 marzo, anche Noemi Ghetti, illustrado il dibattito sulla questione femminile nell’universo comunista da Lenin a Rosa Louxemburg, da Aleksandra Kollontaj a Clara Zetnik fino Togliatti.
Un programma di alto livello, da non perdere.

 

 

scpfc-gramsci-19feb21

 

 Il webinar sarà trasmesso in diretta video sul canale youtube della Scuola di cultura politica Francesco Cocco   https[3]://[4]www.youtube.com/channel/UCAxsRLM4nvpmFjUGA0CDUug/[5]

 

References

  1. ^Draghi e “lo spirito repubblicano” (www.democraziaoggi.it)
  2. ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)
  3. ^https (www.youtube.com)
  4. ^:// (www.youtube.com)
  5. ^www.youtube.com/channel/UCAxsRLM4nvpmFjUGA0CDUug/ (www.youtube.com)

Fonte: Democrazia Oggi

Passaporto sanitario? Sì, ma Solinas stavolta deve cercare l’accordo col governo

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Democrazia Oggi

← Non parlate al manovratore stava scritto. Al contrario, bisogna farsi sentire da Draghi[1]

17 Febbraio 2021
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Andrea Pubusa

 

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 I fatti sono noti. Solinas,  lo scorso anno, ha già evocato l’idea del passaporto sanitario per chi vuol venire in Sardegna. Proponeva di aprire la Sardegna solo ai turisti muniti di idonea documentazione medica anticovid. Forse parlare di “passaporto sanitario” era eccessivo, tutti gli saltarono addosso. Il ministro Boccia insorse, seguito più o meno da tutti i media. Sala minacciò ritorsioni. Un coro scomposto e indecoroso, fondato su basi fragili.  In realtà Solinas utilizzò impropriamente il termine “passaporto” per riferirsi ad una attestazione medica che garantisse l’assenza di contagio. Non intendeva, forse, adottare egli stesso il provvedimento, certamente illegittimo per contrasto con l’art. 120 Cost., più semplicemente pareva invocare un intervento statale ammesso dall’art. 16 Cost, che proprio per motivi di sanità e sicurezza pubblica prevede che lo Stato con legge possa limitare la libertù di circolazione e soggiorno. Una previsione pensata proprio per situazioni quali quella creata dal Covid. Si poteva dunque ragionare pacatamente, anche perché la proposta mirava a tutelare i sardi dal virus, nell’isola, al tempo, quasi inesistente. Non fu così: Solinas e il ministro Boccia alzarono i toni, e i sardi hanno subito le conseguenze di un insensato braccio di ferro.
Ora Solinas ci riprova. Ma è passata molta acqua sotto i ponti. I disastri della libertà incondizionata di movimento si sono visti. E’ corretto lasciare che, in un’isola poco colpita dai contagi, ora di nuovo a diffusione limitata del virus, si possa entrare liberamente? La risposta è intuitivamente negativa. Sembra ragionevole pretendere un controllo medico preventivo. La limitazione rientra perfettamente nella previsione dell’art. 16 Cost., e indubbiamente tutela la salute pubblica dei sardi. Rimane la questione della competenza, su cui l’art. 16 e l’art. 120 Cost. non lasciano spazi per un intervento regionale che non sia almeno concordato, in base alla legge statale, col governo. Tuttavia questo problema, riguardando organi pubblici, non deve essere motivo di scontro nei media e tantomeno nelle aule di giustizia, occorrerebbero accordi che risolvano anche i delicati profili di fattibilità giuridica. Stiamo parlando dell tutela della salute e della libertà di circolaione e soggiorno non di noccioline, è giusto e doveroso essere rigorosi, e, dunque, occorre una fattiva e leale collaborazione fra gli organi interessati. Solinas deve porre il problema al governo e ricercare insieme ai ministri competenti una soluzione concordata. Non è il Tar la sede per la soluzione di questo problema.

References

  1. ^Non parlate al manovratore stava scritto. Al contrario, bisogna farsi sentire da Draghi (www.democraziaoggi.it)
  2. ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)

Fonte: Democrazia Oggi

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