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15 Ottobre 2020
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Amsicora
Venghino, signore e signori, venghino, altro giro, altra corsa,
non solo nuove Asl, ma anche nuove province! Cambia giunta e tutto
torna come prima di prima! Sei province e ben due città
Metropolitane! Una metropoli è poco per l’isola dei nuraghi, degli
stazzi e dei furriadoxius. Nel Consiglio regionale la
Commissione I^ ha approvato il nuovo (si fa per dire) assetto
territoriale della Sardegna che sarà rideterminato dalla Giunta
entro un mese dall’approvazione della legge.
Volete sapere com’è la nuova cartina geopolitica dell’isola dei
mori? Come prima di adesso. Comprende le province di Gallura (nuova
istituzione, 26 Comuni), Nuoro (53), Ogliastra (nuova istituzione,
22), Oristano (87), Medio-Campidano (nuova istituzione, 28) e
Sulcis-Iglesiente (nuova istituzione, 23), e le città Metropolitane
di Sassari (nuova istituzione, 66 Comuni) e Cagliari (72).
La riorganizzazione ha determinato l’estinzione delle province di
Sassari, che ora assume il nome pomposo di Città metropolitana, e
del Sud Sardegna. Quest’ultima era una vera follia, segno d’insania
mentale di chi l’aveva ideata. Sentite: si estendevza da Seui a
Carloforte e all’isola della Vacca e del Toro. Aveva capoluogo
Carbonia e sede a Cagliari (ossia in territorio
extraprovinciale).
Nuoro invece passa da 52 a 53 Comuni, comprendendo anche Seulo che
attraverso referendum aveva scelto di passare dal Sud Sardegna a
Nuoro. La popolazione riteneva di essere più nuorese che
carlofortina o carboniense!
Ma non è finita. Ci può essere una coda. con polemiche,
deliberazioni varie, referendum. Entro 30 giorni dall’entrata in
vigore del riassetto, i Comuni limitrofi possono scegliere di
distaccarsi dall’ente di appartenenza con deliberazione del
Consiglio comunale. Se il pronunciamento non è all’unanimità si
procede a referendum consultivo. Sempre entro trenta giorni
dall’entrata in vigore, la Giunta nomina gli amministratori
straordinari di tutti e otto gli enti, i quali resteranno in carica
fino al 31 dicembre 2020. Una schiera di podestà, come nel
ventennio nero, e come ora i presidenti di provicnia che assomano
in sé i poteri del presidente, della giunta e del consiglio.
Nessuna divisione di poteri come ai bei tempi
dell’assolutismo.
Ma non basta, c’è dell’altro., signore e signori! Il testo,
recependo la proposta del dem Roberto Deriu, prevede la possibilità
per le Province di associarsi in Unioni di Province (fino a un
massimo di tre). Per fare cosa non si sa, forse il Capo di
Sopra e il Capo di Soto? Cab’e susu e Cab’e
basciu? Ma poco importa, ciò che conta è giochicchiare con le
istituzioni. Oggi si fa questo, domani quello e dopodomani
questo.Motore immobile.
References
- ^Il Ministro Speranza e le nostre differenti speranze (www.democraziaoggi.it)
- ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)
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