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6 Aprile 2022
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Pietro Casula
Movimento per la Sardegna - Sardi nel mondo
Le immagini degli orrori che arrivano dall’Ucraina sono e
rimangono oggetto di divisioni nel dibattito politico e nei
programmi televisivi che offrono diverse chiavi di lettura e
diversi punti di riflessione con ospiti che, puntualmente, non
trovano un accordo sulle interpretazioni e ragionamenti del
conflitto militare in corso.
Nel dibattito pubblico sulla guerra Russia-Ucraina cosi come alla
base della politica del nostro governo e della politica europea,
siamo spettatori di una grande ipocrisia. È risaputo ma tutti
chiudono gli occhi e fanno finta di non capire, di non sapere che
in questa guerra l’Ucraina è solo una pedina della scacchiera
geopolitica, una vittima nello scontro - quello vero - tra la
Russia di Putin e la Nato ovvero gli Stati uniti d’America.
Nell’ambito dell’opinione pubblica si è tanto parlato e sparlato
dei veri o presunti obiettivi della Russia in Ucraina e poco e
niente, mi pare, si è discusso su quali siano gli obiettivi
strategici degli Stati Uniti. Se l’Ucraina per la Russia
rappresenta un interesse strategico fondamentale, nell’ottica degli
USA - secondo Zbigniew Brzezinski - ex consigliere per la sicurezza
nazionale della presidenza Carter - l’Ucraina è uno „spazio
importante sulla scacchiera eurasiatica“ il cui controllo dovrebbe
rendere possibile un dominio sul mondo.
Joe Biden, veterano della guerra fredda, ha messo in campo una
tattica con un alto potenziale destabilizzante, nella quale un
esasperato Putin si è buttato a capofitto in questa trappola
pensata per procurare agli USA una montagna di profitti a costo
zero. Perché i costi dell’operazione certamente sono e saranno -
salvo sorprese - tutti a carico del Cremlino.
In un mondo post Guerra Fredda sotto il dominio geostrategico degli
Stati Uniti, Brzezinski identifica l’Ucraina, unitamente ad
Azerbaigian e l’Uzbekistan, come “lo Stato che merita il più forte
sostegno geopolitico dell’America“. Questo stato post sovietico,
infatti, è per gli USA quello più critico tra i perni
geopolitici chiave eurasiatici. Tesi sostenute tra l’altro, anche
da Sir Harfold Mackinder, uno dei padri fondatori della
geopolitica. “Chi controlla l’Europa orientale comanda il
cuore della Terra, chi controlla il cuore della Terra comanda
l’isola-mondo e chi controlla l’isola-mondo comanda il mondo“.
Le durissime dichiarazioni e gli insulti di Biden
all’indirizzo di Putin hanno fatto sorgere il dubbio a molti
analitici che, in fondo, l’America non sia affatto interessata che
Mosca e Kiew raggiungano un accordo di pace, quanto meno non
nell’immediato. A questi fini a nulla servono gli insulti a Putin,
che anzi rischiano di rendere ancor più difficile il negoziato o
ancor peggio rischiano ulteriori provocazioni che potrebbero
indurlo ad allargare il conflitto fino a una terza guerra mondiale
nucleare, la catastrofe.
Il vero aiuto alla popolazione ucraina sotto massacranti
bombardamenti da più di un mese ormai, non é l’invio di armi sempre
più numeroso, sempre più potenti e non solo armi difensive che non
fanno altro che prolungare il conflitto e aumentare le stragi, il
massacro.
Il vero aiuto all’Ucraina non è aumentare quasi del doppio le
spese militari come ha deciso il nostro parlamento, oppure come ha
deciso il governo tedesco di finanziare con 100 miliardi di euro il
riarmo delle sue forze armate, e neanche il progetto di dar
vita ad un esercito europeo e ancor meno l’opzione di Joe Biden per
il rafforzamento militare della Nato.
Questo compiacimento generale di unità, di compattezza
dell’Occidente in questa logica di guerra, l’odio crescente verso
il popolo russo cosi come l’informazione e il dibattito urlato e di
parte, indicano una sola cosa: una corsa folle verso la
catastrofe.
Il vero aiuto sarebbe il confronto diplomatico, la partecipazione
delle grandi potenze occidentali con a capofila gli Stati Uniti
alle trattative o quanto meno affiancare l’Ucraina invece di
lasciarla sola con il suo aggressore. Questo sarebbe il vero atto
di solidarietà dell’Occidente versi il popolo ucraino: affiancare
l’Ucraina nelle trattative per il raggiungimento immediato del
cessate il fuoco e la fine dell’aggressione russa, la fine
del conflitto.
C’è da augurarsi un pronto risveglio del senso di responsabilità
delle potenze occidentali animate da una vera, chiara e decisa
volontà di mettere la parola fine alla follia di questa guerra.
Adesso. Nell’interesse di tutti.
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