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4 Gennaio 2021
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Rosamaria Maggio
L’affascinante breve saggio di Rampini, prende le mosse da una
citazione del “Great Books of China” di Frances Wood, Head of
Zeus , London,2017, Bibliotecaria della British Library , che
fa risalire il primo corpo di scritti cinesi alla dinastia Shang,
risalenti al 1600 a.c.
La Wood ritiene che la Cina di ieri sia in continuita’ culturale
con la Cina di oggi, che ha le sue radici in 3500 anni fa.
I cinesi ritengono che le loro origini possano risalire addirittura
all’imperatore Huang DI: 4500 anni fa.
Noi a che punto eravamo? - si chiede Rampini.
Questo libro e’ interessante perchè offre una lettura diversa
rispetto al nostro eurocentrismo, senza scadere nell’esaltazione
dell’Oriente, documentando le affermazioni con una ricca
bibliografia.
Nel nostro immaginario, l’Oriente ha rappresentato un luogo
dell’anima. Dal punto di vista geografico l’Europa non esiste:
esiste un continente, la cui periferia e’ rappresentata da una
grande terra asiatica, peraltro molto popolata ad Est. Per Rampini
il termine piu’ corretto per indicare questo vasto territorio,
sarebbe Eurasia.
Gia’ dai tempi dei Greci e dei Persiani si forma l’idea che noi
siamo gli eroi e loro sono le masse. Le masse si dominano col
potere assoluto, mentre noi cominciamo ad elaborare l’idea dei
diritti e delle liberta’. L’idea della donna come portatrice di
diritti nel mondo greco si contrappone alla Elena greca-europea,
rapita e portata a Troia in A sia minore. L’Occidente pretende di
avere una idea di donna portatrice di diritti, ancor piu’ oggi dopo
le lotte di emancipazione che pero’ rimangono esperienze recenti,
mentre in realta’ le dee dell’induismo vivono una sessualita’
libera che per la Madonna e le sante cristiane sarebbe
inimmaginabile. I missionari che per primi arrivano in Cina,
documenteranno l’assenza di senso del peccato.
Il primo rapporto diretto tra Oriente e Occidente (che prima era
mediato da Persia e India), avviene nel XIII secolo con Marco
Polo.
Molte civilta’ tra Oriente e Occidente furono assoggettate
all’islam. I missionari cristiani, preoccupati del diffondersi
dell’altra religione monoteista, esalteranno il Buddismo ed il
Confucianesimo cinese per ragioni diplomatiche.
L’Oriente diventa anche per noi, prima che un luogo spirituale, un
luogo di modernita’, ammirato dagli illuministi francesi, a partire
da Voltaire. Dalla Cina provenivano varianti della strumentazione
per la navigazione, la stampa e la polvere da sparo, nonche’ la
selezione della classe dirigente, conquiste prima cinesi che
europee. Solo dopo la prima rivoluzione industriale l’Oriente
diventa luogo dello spirito. La modernita’ diventa europea.
Senonchè dalla fine dell’ ‘800 si ha un nuovo ribaltamento.
L’Oriente comincia a studiare e copiare il capitalismo americano e
europeo.
La conclusione di Rampini e’ che non ci sono valori e disvalori, ma
millenni di un gioco degli specchi rovesciati.
Una lettura intrigante che ci fa viaggiare attraverso un mondo ora
proibito.
References
- ^Carbonia, il municipio alle sinistre (www.democraziaoggi.it)
- ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)
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