Andrea Pubusa
L’altro giorno, alla radio, un
intrattenitore discettava di paradossi e ne indiciduava uno intorno
al concetto e alla pratica della disciplina. Diceva in sostanza che
di fronte alla pandemia si mostrano disciplinati “quelli di
sinistra” e indisciplinati “quelli di destra, iin controtendenza
rispetto alla storia e alla tradizione”. E giù una serie di
spiegazioni sulle ragioni di questa vera e propria mutazione del
credo e delle abitudini dei cittadini di diverso orientamento
politico e culturale.
Ora è evidente che quell’intrattenotire poco conosceva la storia
del Movimento Operaio, poerchè, se lo avesse conosciuto avrebbe
certamente saputo che la discplina era un valore centrale nelle
orgnizzazioni dei lavoratori. La lotta di classe era una vera e
propria guerra e, si sa, in guerra, per vincere, occorre anzitutto
orgnizzazione e disciplina. Volete una conferma autorevolissima,
viene nientemeno che da Antonio Gramsci. E’ rimasta famosa la sua
sarcastica definizione del Partito socialista come «circo Barnum»
della politica: uno spettacolo colorito e variegato, con
personaggi, attrazioni e numeri per tutti i gusti, alla fin fine
grottesco e del tutto innocuo per la borghesia. Non solo. Si dice
che a Livorno nel gennaio 1921, quando i delegati comunisti
abbandonarono la sala del Congresso del Psi per andare a fondare il
loro nuovo partito, Gramsci abbia esclamato: «Lasciamo il circo
Barnum». Non è un caso che il giornale che Gramsci dirigeva a
Torino si chiamasse «L’Ordine Nuovo», e l’ordine - si sa - richiama
la disciplina. Fu in quelle pagine che il 15 giugno 1921 apparve un
articolo in cui l’uomo di Ales si rivolgeva al Psi apostrofandolo
ironicamente come partito «vecchio e glorioso, che non conosci
espulsioni, che non conosci disciplina, Barnum dove ogni italiano
liberamente può fare i suoi giochi!». Tutto il contrario di quello
che voleva essere il Partito comunista d’Italia: un’avanguardia
risoluta, dotata di un programma coerente e votata alla causa
rivoluzionaria.
Volete una controprova meno risalente? Il rompete le righe di
Achille Occhetto che, decretando la morte del PCI, resuscitò un
nuovo “crco Barnum” col PDS, cui seguirono diverse sigle, per le
quali è eccessivo anche evocare il circo. Fra l’altro, detto
incidentalmente, il circo Barnum è veramante esistito e pare che
fosse molto ben organizzato.
In epoca recente la formula coniata da Gramsci è stata ripresa nel
2005 da Beppe Grillo per bollare come «circo Barnum» l’Unione di
Romano Prodi.
Oggi parlare di un partito disciplinato è una sorta di ossimoro.
Per la verità, nella nostra epoca di partiti pigliatutto, non c’è
quasi forza politica di rilievo che non assomigli al circo Barnum.
E non si può neanche dire che un partito aperto, pluralista e
democratico non possa e debba essere disciplinato, anche se è
difficile indicarne uno. O forse no, in Germania la Merkel ha dato
anche recentemente prova di disciplina non solo in seno al suo
partito, ma anche dell’intero sistema tedesco in risposta alla
pandemia.
Ma pretendere altrettanto nel nostro Paese è difficile. Una
disciplina diffusa c’è, ma è nei ceti subalterni, che sanno che le
disgrazie alla fine ricadono su di loro. Anche di fronte al covid
mostrano serio impegno, come l’Istat ha certificato nei giorni
scorsi. Forse in questi ceti è ancora viva l’eco di un’antica etica
del dovere, ma questa non ha certo contagiato i ceti dirigenti, che
sono senza onore e senza disciplina.
In questo contesto anche il tema dei diritti e delle libertà assume
una colorazione particolare. Chi difende sempre e comunque i
diritti fondamentali, i diritti del lavoro, la sanità pubblica e
così via non ritiene che le restrizioni per combattere la pandemia
siano violazioni delle libertà, le ritiene, anzi, una espressione
dei doveri di solidarietà di cui, accanto ai diritti, parla l’art.
2 Cost. In realtà, a ben vedere, più che limitazioni di libertà, si
tratta di modifica di abitudini, radicate ma impraticabili col
virus a fianco. Col coid che circola è perfino ridicolo vedere
certi raduni di massa in piazze e viali.
- SARDA NEWS -
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI OGGI
Sarda News non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità nei suoi contenuti originali. La responsabilità del contenuto degli articoli importati dai feed rss è totalmente a carico della reale fonte dell'informazione indicata al termine di ogni notizia.
Sardanews.it - portale web informativo, non gode di finanziamenti pubblici, non chiede registrazioni personali agli utenti, totalmente gratuito, autofinanziato e sostenuto dai banner pubblicitari che compaiono tra le notizie. Se vuoi sostenerci ti ringraziamo per la fiducia e ti invitiamo a disabilitare eventuali adblock attivi sul tuo browser. Per info e segnalazioni scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
-
ANPI. Oggi alle 17 webinar su Sanità di fronte al covid< Indietro
-
Caro Gianfranco, ci hai giocato un brutto tiroAvanti >