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18 Febbraio 2021
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A.P.
Il premier Mario Draghi
ha presentato in Senato il suo programma e ha ottenuto la fiducia.
Del discorso di Draghi non è interessante l’elenco delle cose da
fare, fin troppo ovvio in un momento come questo, da essere banale.
Lotta alla pandemia, ricostruzione, lavoro, scuola, infrastrutture
ecc. Nè più nè meno quello che si proponeva di fare Conte. Tutte
questioni da esaminare e da seguire con attenzione. Il punto
interessante è però un altro, e sioè l’evocazione da parte del neo
premier dello “spirito repubblicano”, molto richiamato in Francia
sopratutto di fronte alle questioni importanti, potenzialmente
divisive. Lo spirito repubbicano riassume i valori nati dalla
Grande Rivouzione e fondanti per l’ordinamento d’oltralpe:
liberté, egalité e fraternitè, nonché la laicità dello
Stato. Sono principi messi a dura prova dal multicuturalismo
conseguente alle massicce immigrazioni risalenti e recenti, ben più
corpose e organizzate di quanto non avvenga in Italia. Lo spirito
repubblicano costituisce un deposito forte di valori che tiene
uniti i francesi vecchi e nuovi. Negli USA è il richiamo alla Carta
fondativa, anch’esso incrinato dall’attacco di Trump, intriso di
umori razzisti e antidemocratici.
In Italia sarebbe il patriottismo costituzionale, spesso richiamato
da settori del mondo demcratico, ma contestato da forze corpose,
organizzate anche in partiti, che non hanno mai accettato la
Resistenza e la Costituzione. Ricordate B.? Da presidente del
Consiglio definì la nostra Carta come soviettista e disertò perfino
il 25 aprile. Umori non nascosti da forze come la Lega e Fratelli
d’Italia.
Draghi richiama lo spirito repubblicano, ma non lo definisce; non
si capisce, dunque, se lo fa per rafforzare l’unità della sua
compagine disomogenea e per limitarne la conflittualità, già
manifestatasi e potenzialmente devastante per il nuovo governo.
Certo, se è correttamente inteso, lo spirito repubblicano
indica qualcosa di diverso e di più profodo dell’unità nazionale in
funzione di un governo-ammucchiata, indica un obiettivo generale:
ricondurre tutte le forze politiche entro il perimetro
costituzionale. Sarebbe una vera rivoluzione culturale, un
sostanziale balzo in avanti. Naturalmente poi la Carta può essere
declinata in modo diverso a seconda delle propensioni conservatrici
o progressiste di ciascuna forza o raggruppamento politico, ma
sempre entro i principi e la struttura fondamentale delineata dalla
Costituzione.
E’ una indicazione importante e, se avanzata in modo pregnante, da
condividere, anche se ovviammente - come si diceva - l’accettazione
di essa non preclude una opposizione a questa o quella politica di
governo, compresa quella di Draghi.
References
- ^Passaporto sanitario? Sì, ma Solinas stavolta deve cercare l’accordo col governo (www.democraziaoggi.it)
- ^Nessun commento (www.democraziaoggi.it)
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